Nel corso di una conferenza accademica, il rettore della Harvard University Lawrence Summers dichiara che una delle principali ragioni per cui le donne riescono meno degli uomini a raggiungere i massimi livelli della ricerca scientifica è che ci sono meno donne dotate di «capacità innate» per la scienza.
Una dichiarazione provocatoria, che scatena forti reazioni, costringendo Summers a dimettersi dalla presidenza di Harvard, ma che ha il merito di avviare una discussione pubblica sulle differenze intrinseche tra i sessi e la loro responsabilità della scarsa presenza femminile nelle discipline matematiche e scientifiche. Come contributo al dibattito, in queste pagine presentiamo un’analisi del vasto corpus di letteratura scientifica dedicato al tema, da cui emergono informazioni essenziali per capire le differenze tra i sessi e le proposte per attirare più donne nelle professioni scientifiche e matematiche.
Non esiste una risposta univoca o semplice al perché in alcune aree della scienza e della matematica le donne sono molte meno degli uomini. È possibile invece identificare vari fattori che influenzano le scelte professionali, tra cui le differenze cognitive tra i sessi, l’istruzione, le influenze biologiche, gli stereotipi, la discriminazione e i ruoli sociali.
Una ragione per cui il commento di Summers ha infastidito molti è l’implicazione che qualsiasi tentativo di colmare il divario sarebbe inutile. Se la maggior parte delle donne è vittima di una naturale deficienza nelle capacità scientifiche, non c’è molto da fare. Ma in questa interpretazione apparentemente semplice ci sono due vizi di fondo.
Per prima cosa, non esiste alcuna singola capacità intellettuale che possa essere definita «capacità scientifica». (Per semplicità, useremo spesso il termine «scientifico» per riferirci a capacità rilevanti nei campi della scienza e della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica). Gli strumenti necessari per avere successo in campo scientifico comprendono attitudini verbali come quelle necessarie per scrivere articoli complessi e comunicare in modo efficace coi colleghi; attitudini mnemoniche come la capacità di comprendere e ricordare eventi e informazioni complesse; attitudini quantitative nella creazione di modelli matematici e statistici, nonché nella visualizzazione di oggetti, dati e concetti.
In secondo luogo, se pure donne e uomini manifestassero differenze in queste capacità, ciò non vuol dire che si tratti di differenze immutabili. Se l’addestramento e l’esperienza non influissero sullo sviluppo delle nostre capacità accademiche, a che cosa servirebbero le università?
Un aspetto che può disorientare quando si parla di disparità tra i sessi è che si può arrivare a conclusioni molto diverse a seconda di come si sceglie di valutare le abilità. È chiaro che le donne hanno le carte in regola per avere successo nel mondo accademico. A partire dal 1982, rappresentano la maggioranza degli iscritti al college negli Stati Uniti, e da allora il divario rispetto gli uomini ha continuato ad allargarsi (la stessa tendenza si registra in molti altri paesi). Inoltre le donne ricevono in media voti più alti in tutte le materie scolastiche, comprese matematica e scienze.
A dispetto dei successi in aula, però, le donne ottengono punteggi molto più bassi in molti dei test standard per l’ammissione al college e ai corsi post-laurea. La disparità nelle iscrizioni maschili e femminili alle facoltà scientifiche diventa più marcata nei gradi di istruzione più avanzati. Per esempio alla fine degli anni novanta le donne erano il 40 per cento degli studenti di scienza al Massachusetts Institute of Technology, ma soltanto l’8 per cento dei docenti.
Sesso e matematica
36 commenti
Commenti chiusi.
Il fatto che abbiano meno idoneità scientifica non vuol dire che siano inferiori. Hanno altre qualità spiccate. In effetti le donne appaiono più che altro meno interessate a certe materie (ad esempio la filosofia). Le donne comunque mi risulta abbiano meno sviluppata la parte logica del cervello, ma più sviluppata degli uomini la parte del linguaggio.
evidentemente M.me Curie, la Montalcini, la Hack ecc. sono maschietti
@ Ma dai…
ehm… le parti normalmente sono 2… emisfero sx ed emisfero dx. Uno è logico-razionale l’antro intuitivo-emotivo…artistico.
Se mi dici che le donne “hanno più sviluppata la parte del linguaggio – e poi che non sono predisposte per la filosofia” ti ricordo che ci sono i filosofofi analitici (quasi tutti amici del pensiero UAARresco tra cui ad esempio il primo Wittgenstein il quale asseriva che: “tutti i problemi filosofici sono problemi linguistici” da qui il nominalismo… il neopositivismo logico del circolo di vienna etc etc).
Però ammetto che se effettivamente hanno più sviluppato l’emisfero dx ossia quello artistico-emotivo è davvero molto probabile quello che dici.
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Cmq sto docente americano secondo me sta frustrato 😀
W le donne… IL CALICE DELLA VITA
Veramente nel mio corso di laurea in matematica la maggioranza di studenti era nettamente quella di sesso femminile.
Per quanto riguarda i professori, no, erano piu’ i maschi.
Mi sembra quindi la solita questione del potere, negato alle donne per ragioni storiche, culturali, “tradizionali”.
Roberto Grendene
la cosa più interessante da notare, al di la dell’argomento è che se qualcuno in America o in qualunque altro paese democratico dice o fa qualcosa che generalmente viene considerato sbagliato, viene licenziato o per meglio dire, costretto alle dimissioni, che sia il rettore di un’università o un politico.
Qui da noi invece pare facciano a gara a chi la fa più sporca perchè sono tutti irremovibili, rettori, professori, politici, medici ecc.
“…ci sono meno donne dotate di «capacità innate» per la scienza” Sono dichiarazioni di un uomo fortemente sotto stress. Ormai chi ha la possibilità di avere a disposizione una cattedra, la trasforma in un megafono per sparare sentenze che un tempo si sentivano all’osteria. La struttura sociale (e le aspettative sociali) agisce come un fattore di potenziamento o o di inibizione delle presunte “capacità naturali”.
E l’hanno spinto a dimettersi? Che palle il politically correct. E poi statisticamente è vero:le donne sono mediamente più intelligenti degli uomini,ma fra i picchi primeggiano gli uomini.
Quoto Liberale Liberista Libertario.
Comunque le donne hanno voti più alti perché studiano di più, non perché sono più intelligenti. Inoltre è anche noto che in età adolescenziale i maschi sono più “ribelli”, motivo per cui spesso entrano in contrasto con l’autorità dei professori che li giudicano. In sintesi: i maschi, soprattutto in età da liceo, sono meno studiosi e più scontrosi.
cambiate il titolo dell’articolo..uffa..l’ho letto ttutto sperando/pensando che fossero state scoperte delle possibilità di fare sesso (con belle ragazze) anche per i nerdoni che studiano matematica. invece no..c’è solo da rassegnarsi..non te la danno mai e magari sono anche più brave di te..che tristezza
Ma tempo addietro non si e’ letto proprio su questo tema o addirittura su queste pagine una affermazione secondo cui ci sono piu’ uomini che raggiungono vertici e notorieta’ per meriti tecnico scientifici rispetto alle donne perche’ gli uomini presentano una maggiore varieta’?
Ovvero i tipi umani maschili toccano punte di maggior varieta’ in termini sia negativi che positivi rispetto alle donne che sono al confronto piu’ omogenee? Non sto dicendo che e’ cosi’, solo che forse l’ho letto da queste parti… vi risulta?
@ Giona
Questo che dici tu era emerso da uno studio di un filosofa inglese, è quello che ha scritto Liberale Liberista Libertario
Dicamo anche che alle donne, fin dalla culla, vine fatto il lavaggio del cervello per convincerle che: sono emotive, sensibili, dolci, più portate all’empatia, adatte a mansioni che prevedano il prendersi cura di qualcuno\qualcosa?
Guardate anche solo le pubblicità dei giocattoli: ogi volta che si tratta di computer\piccolo chimicho\mcroscopio o simili è sempre il maschietto che traffica e la bambina sta lì a guardare ammirata. In tutte le altre pubblicità alla bambina vengono proposti solo modelli incui deve essere bella, elegante, mammina e casalina.
Crescendo con un simile bombardamento psicologico e tutta quest’immensità di ricatti morali (non ti comporti secondo lo schema–>sei diversa–>sei cattiva) cosa volete che succeda?
Mi rattrista vedere ci sia qualcuno che crede che la base biologica sia alla base della presenza accademica e professionale. E’ evidente che non si vuole riconoscere che sono queste discriminazioni, quelle che facciamo ogni giorno, che frustrano le aspirazioni di chi in realtà potrebbe affermarsi.
Affermare, al momento contro prove scientificamente indiscutibili, che uomo e donna abbiano differenti “capacità scientifiche” fondate biologicamente è criminale, soprattutto perchè legittima i pregiudizi fondati sullo status quo. E finchè si è maschietti non sene subiscono le consueguenze.
Non si capisce perchè la gente capisca ed apprezzi il fatto che anatomicamente i maschi e le femmine siano diversi e poi si scandalizzi quando qualcuno dice che sono diversi anche nel comportamento!!
Scrivo in “Dal big bang a dio. Il lungo viaggio della vita” liberamente scaricabile su http://www.geocities.com/biochimicaditutti a pag 137 “..Un altro importante aspetto che merita di essere sottolineato è la grande differenza che esiste nei sentimenti e nei comportamenti sessuali fra maschi e femmine……”
Sono meglio le ovaie o i testicoli? ovviamente è una domanda stupida come è stupido sottintendere che le differenze “mentali” abbiano una valenza di “valore”.
Siamo diversi!!
E basta poi guardarci intorno osservando le anatomie ed i compartamenti “visibili” per capire che fra i due sessi esiste uno sfumato di origine genetica e ambientale (apprendimento ecc….).
Personalmente sono sempre stata la migliore in matematica e scienze senza ASSOLUTAMENTE bisogno di studiare queste materie fino al liceo e poi studiandole mano degli altri. Ho gravissimi problemi espositivi (anche bocciata in italiano! )
@ Bruna
Hai sicuramente ragione, ma considera che l’idea di intelligenza non è così “olistica” come quella di comportamento che stai proponendo tu.
Dire che un uomo e una donna si comportano in modo diverso e che hanno differenti personalità, o addirittura che sussistano tra loro “differenze mentali”, non ha lo stesso effetto – e probabilmente non sottintende le stesse idee – del dire che le donne sono meno capaci in questa o quella disciplina, o che addirittura sono meno intelligenti. Questo non significa che non si debba affrontare un rigoroso discorso scientifico su questa tematica: significa che dobbiamo preparare adeguatamente il terreno per queste affermazioni, affinché la loro contestualizzazione in un mondo mai particolarmente ospitale per le donne non risulti ulteriormente deleterio per la loro considerazione.
Ecco l’origine delle polemiche, e il loro senso.
Scusa se mi sono spiegato male, ma sono di fretta…
Ulv
Per quello che vale la mia esperienza accademica le donne sono in effetti studentesse più metodiche e tenaci, e sono in generale collaboratrici più affidabili mentre i maschi presentano una variabilità maggiore, con elementi piacevolmente brillanti bilanciati da deprimenti zucconi, e questi sottogruppi possono a loro volta comprendere elementi molto laboriosi, bilanciati da emeriti cialtroni. In effetti sono alla ricerca di due donne molto brillanti, visto che sono in cerca di un erede accademico/a e di una consorte! 😉
Sarà probabilmente il fatto che il condizionamenti imposti da una società sessista impongono modelli conformi?
Mi sembra che ci siano ampi studi su come “l’ambiente” determini le scelte dell’individuo
che nel bene e nel male viene sollecitato e guidato/a .
Sono secondo me vetusti schemi mentali , al solito inutili e di cui non serve piu di tanto
parlare (come del caso watson del resto )
tenderei anch’io a considerare come fatto puramente empirico che le donne sia mediamente più preparate,ma che raramente si staglino vette nel campo scientifico. mentre tra gli uomini si riconoscono più facilmente gli incapaci,ma è più riscontrabile la presenza di picchi di talento. forse c’entrerà l’indottrinamento,forse sarà che solo nelle ultimissime generazioni si è avuto un aumento significativo di presenze femminili nelle facoltà più prettamente scientifiche (ricordo che quand’ero matricola universitaria,trovare una donna ad ingegneria era un evento da segnare sul calendario,oggi sono anche lì la maggioranza),però una riflessione su questi, liberi da preconcetti stupidi,va fatta
Ma dove vivete nel medioevo?
ancora a dire che le donne sono più portate per le cose cretive e i maschietti per le cose scientifiche?!?!?!
Ho fatto anche la tessera dell’uaar perchè pensavo fosse pieno di persone intelligenti….e invece no, sempre questi discorsi sessisti e razzisti…..
Che schifo.
La letteratura scientifica mostra come i maschi abbiano un Systemizing quotient maggiore delle femmine che invece hanno un Empathy quotient maggiore dei maschi!
Negli stessi studi si dice che i pazienti affetti da autismo hanno un “extreme male brain”.
Credo che il determinismo biologico (come fattore intellettuale) non c’entra.
C’entrano, invece, le motivazioni e\o gli ostacoli.
E i comportamenti sessuali influiscono molto sia sugli impedimenti che sulle motivazioni.
Occorre dunque combattere gli impedimenti e aumentare le motivazioni.
Ma sicuramente è quel che stà già accadendo… (visti i se pur lenti cambiamenti).
ma perchè volete a tutti i costi che io sia come un uomo!
io sono fiera di essere femmina e diversa, anche nel mio modo di pensare.
che poi le potenzialità femminili siano state frenate da un certo tipo di società è indubbio ma con questo non spacciamo il concetto che siamo uguali.
e allora io sono un maschio mancato, laureta in ingegneria meccanica in tempo e con il massimo dei voti e con nessun particolare sforzo, ho tutto gli strumenti necessari per avere successo in campo scientifico.
Non diciamo cavolate per piacere, molte mie amiche non si sono iscritte a facoltà scientifiche perchè pensavano di non farcela anche se erano bravissime al liceo mentre certi miei compagni di scuola (dei veri asini) si sono iscritti ad ingegneria senza sapere una beneamata mazza di cosa fosse l’analisi di una funzione.
Hanno cercato di farmi il lavaggio del cervello sul fatto che ad ingegneria erano tutti maschi e che sarebbe stato troppo pesante, insistevano eccome se insistevano ed io li ho mandati affanc….
Il cervello si forma con l’allenamento e con lo studio, tutto qui, tutto chiaro e tutto semplice, non c’è niente d’impossibile.
comunque questo articolo rivela quanto poco ancora si sappia del cervello umano, basarsi sui dati d’ingresso all’università e sul numero di docenti per fare considerazioni sulla natura intellettiva dei due sessi lo trovo però poco serio e molto approssimativo, ci sono anche molti dubbi sulla validità scientifica dei numerosi test sull’intelligenza, ed inoltre converrebbe che questi studi fossero condotti con maggior serietà e con più prove scientifiche.
mia madre laureata in matematica con il massimo dei voti e in anticipo, a tutte le ragazze che frequentano il blog e che devono scegliere una facoltà dò un consiglio: iscrivetevi a matematica, ingegneria e fisica. Io quasi quasi mi prendo una laurea in fisica, la mia passione.
Stamattina i miei colleghi di matematica hanno mostrato i risultati dei giochi matematici per elementari, medie e superiori: sorpresa (?), le bambine e le ragazze erano numerosissime, almeno la metà dei partecipanti e nei primi dieci erano spesso pari merito coi maschi.
Interessante invece notare che le bambine sono pari merito coi maschi fino all’adolescenza, quando la diversità dei ruoli viene fortemente stimolata dalla famiglia e la femmina matematica viene vista come una pessima futura madre…
Pertanto, a partire da quell’età le femminucce vengono indirizzate a rinunciare alle materie scientifiche, che non sono adatte alla loro fragile mente, tutta piena di pannolini e biberon, rossetto e piatti da lavare, maschi da sedurre, da servire e da cui farsi ingravidare…
comunque sono delle idea che la psicologia prima di diventare materia scientifica debba fare ancora molta strada, ha metodi di studio e di ricerca approsimativi e grossalini., e per esperienza diretta molti di questi psicologi sono dei veri ciarlatani che parlano a vanvera, e secondo me non fanno eccezioni i sei psicologi che hanno scritto questo “grandioso” articolo.
e come ultima cosa e poi chiudo (si sarà notato che questo pessimo articolo mi ha fatto incavolare di brutto perchè ho vissuto sulla mia pelle le pressioni per una scelta “impopolare”), sto facendo un master in yacht engineering e siamo più ragazze che ragazzi e le migliori con i miglior voti sono le ragazze. Spero, in futuro, di non leggere più pessimi articoli scientifici come questi ma so che la mia speranza è vana almeno nel breve-medio periodo.
oggi le donne ad ingegneria sono la maggioranza?
ditemi dove che mi traferisco!!! 🙂
guardando qui:
http://statistica.miur.it/scripts/ImmatricolatiVedi/Novembre30.asp
direi che non sono più del 20% (e in certe specializzazioni , come ingegneria meccanica non penso che superino il 10%, fino a pochi anni fà non arrivava al 3%, almeno nelle corsi che ho frequentato)
L’influenza culturale/ambientale (specialmente in Italia, in altri paesi un pò meno) direi che è evidente e progressiva.
Già nella scelta della scuola secondaria di secondo grado (ex-superiori) si nota ,ad esempio, una certa prevalenza femminile nei licei linguistici e maschile negli istituti tecnici industriali (e la scelta di queste scuole è pesantemente influenzata dai genitori e da fattori culturali).
Il fatto che i “massimi livelli” siano raggiunti in maggioranza da uomini (a parte che andrebbe specificato meglio… se sei un docente hai raggiunto i “massimi livelli”? ), non penso sia dovuto a un “vantaggio innato” maschile, ma al fatto che per molto tempo sono stati prevalentemente uomini a inseguire quell’obiettivo.
interessante questo Systemizing quotient e Empathy quotient… vado a fare qualche test e vedo cosa salta fuori 🙂
@ Bruna
credo che ci sia un fraintendimento : nessuno dice che gli uomini e le donne DEBBANO essere uguali, qua non si sta parlando di uomini e donne, qua si sta parlando di individui che POSSONO per alcuni tratti del comportamento essere simili.
Affibbiare alle categorie UOMINI e DONNE precisi connotati comportamentali fondati biologicamente trascurando di esaminare milioni di altre variabili, fa violenza agli individui, non meno che parlare di Operai e Capitalisti, Polentoni e Terroni, Bianchi e Neri.
Se invece il discorso è:
“in questo contesto storico, con questa struttura della produzione, con questa chiesa, con questo sistema dell’informazione e con queste pressioni parentali, dopo aver sottoposto ad un campione significativo della popolazione mondiale una batteria di test, la risposta della classe delle donne rispetto a quella degli uomini si differenzia nella risposta più che qualsiasi altra coppia di classi” accetterei il discorso, il resto è un tentativo retrogrado di mantenere lo stato delle cose.
Nessuno di voi ha mai letto la rivista “Sex Roles”?
Dà molti stimoli a riguardo.
Scusate se mi accaloro ma il tema mi sta a cuore, come per fortuna sta a cuore anche agli anglosassoni.
Sono rattristato per la condizione femminile ma per queste problematiche non è concesso lottare per conto terzi (provate a contare il numero di uomini presenti nelle commissioni, gruppi di lavoro, assessorati, ministeri delle pari opportunità), più che altro io sono preoccupato per la condizione maschile, dato che rifiuto la proiezione leaderista di successo e motore economico della società che si fa sugli uomini.
Se voglio fare il padre casalingo, il maestro di asilo, il timido, quello che preferisce la parità alla verticalità…… perchè debbo avere intorno a me un contesto che valuta negativamente queste scelte se fatte da un uomo?
In particolare per la matematica, diverse indagini sono state fatte su tale tema.
Sicuramente ha inciso il maschilismo della società, in particolare dovendo essere per i loro principi la donna più dedita alla famiglia ha molto meno tempo e soprattutto concentrazione da dedicare a tale scienza.
Alla fine la donna che fa matematica si accontenta delle 18 ore settimanali d’insegnamento in qualche malandato istituto, l’uomo continua parallelamente a svolgere ricerca.
ci sono ancora molti muri da abbattere, sociali, economici e culturali, poi vedremo chi è portato per cosa. e’ solo uno stupido stereotipo quello per il quale le donne non sono portate per le materie scientifiche.
II parte… che avevo dimenticato prima…
Le professoresse universitarie e le ricercatrici sono spesso single: ad una mia compagna di studi che faceva il dottorato ma che si stava anche per sposare, la sua prof. disse che così si chiudeva la porta dell’università (2002). Un’altra, sposata, del mio stesso ciclo di dottorato, ebbe un figlio: tanto fecero che questa si ritirò il II anno. Ho visto coi miei occhi le umiliazioni contro il “pancione”, contro la sua “scarsa intelligenza”, le pressioni per il suo ritiro “come pensi di fare ricerca ed essere una BUONA madre?” Per i maschi, e anche per molte donne, la BRAVA mamma si dedica 24 ore su 24 al figlio, non pensa a se stessa, non è “egoista”, si deve sacrificare per un bene superiore: l’allevamento della prole…
Ovvio che sotto un tale peso sociale, le donne non riescano ad essere perfette in entrambi i campi, lavoro e famiglia. Al maschio il doppio carico non è richiesto.
ovviamente il discorso è generico e rivolto a questo atteggiamento ignorante di chi pretende che la scienza sia sempre politicamente corretta. nel merito non so cosa dire, PERO’ lo ritengo possibile, non mi scandalizza l’idea, mi scandalizza che ci sia gente che si scandalizzi!
toh, beccatevi questo, poi scandalizziamoci e insultiamoci! suggerisco alle donne di insultare gli uomini maschilisti per quello in sono più abili i maschi, e a questi suggerisco un tipico insulto sessita verso le donne ritenute invece più abili in altre cose.
http://www.golemindispensabile.it/index.php?_idnodo=7489&page=1&_idfrm=62
dai scanniamoci in nome del scientifically correct!
@ jacopo:
molto interessante e degno di approfondimento ciò che scrivi nelle ultime 11 righe.
@ lacrime e sangue:
ben vengano gli abbattimenti delle barriere patriarcali in “luogo pubblico”, ma a volte mi sembra che ciò sia a pretesto per non modificare le relazioni all’interno della coppia e\o nei rapporti genitori-figli (soprattutto se i figli sono maschi: per queste relazioni, mi sembra che troppe volte, anche per molte donne “vada bene in privato ciò che non va bene in pubblico).
Anche io credevo che fosse un articolo su matematica e attività sessuale… 😀
E anche io ho notato che lì uno che fa certe affermazioni si dimette. Impariamo da loro!