Parroco sospettato di avere conto in Liechtenstein

Toglieteci tutto, ma non don Lorenzo. È l’appello dei fedeli delle parrocchie di Bargagli e Davagna, che sanno dell’inserimento del loro parroco nella lista dei paperoni col tesoro in Liechtenstein sui indagano le procure italiane. Ma non ci credono. E soprattutto non vogliono tornare indietro. Perché il passato si chiama, guarda caso, don Farinella. C’è sempre un prete da prima pagina, insomma. Ma c’è subito da dire che il paragone non regge. È una coincidenza, insomma. Persone e situazioni son ben differenti: l’unica cosa che i due sacerdoti hanno da spartire sono le parrocchie da cui sono passati come parroci.
Parliamo della zona di Bargagli e Davagna, ora unita alle parrocchie di Calvari, Rosso e Paravagna. In tutto cinque parrocchie, che don Lorenzo, ordinato sacerdote nella Pentecoste del 2004 (classe 1968, la sua è stata una vocazione «tardiva»), ha ricevuto in affido da circa un anno e mezzo, o, per dirla con le sue parole: «Non sono le mie parrocchie che sono mie, ma sono io che sono ormai di queste parrocchie».

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