Un vademecum sulla pillola del giorno dopo

L’argomento è senz’altro uno dei più scottanti: l’obiezione di coscienza sulla pillola del giorno dopo sta diventando di giorno in giorno più frequente, anche se è vietata dalla legge. Per questo motivo è utile conoscere i propri diritti: se ne parla in un articolo di Riccardo Calcagno pubblicato sul sito UAAR.

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9 commenti

Barbara

Appunto!Se la legge la consente deve essere data punto e basta!!!!

Xip

Ma l’UAAR non può denunciare tutti coloro che si rifiutano di vendere o prescrivere una pillola del giorno dopo?

forzalube

Allora una delle prossime leggi del futuro governo probabilmente sarà quella di consentire l’obiezione di coscienza per la pillola del giorno dopo.

Cosimo

Per forzalube:

Stai assumendo che il futuro governo veltrusconi consideri gli attuali rifiuti di somministrare la pdgd illegli, e per questo voglia fare una legge per legalizzarli.

Io scommetto che le cose resteranno sempre cosi’, 36 ore per averla se tutto va bene, o piu’ probabilmente peggioranno fino al punto in cui TUTTI i ginecologi negli ospedali pubblici saranno obiettori, tanto i dirigenti ospedalieri sono nominati dai partiti asserviti ai preti e a CL, e dichiararsi “obiettori” è una condizione necessaria per chi cerchi lavoro nella maggior parte (presto TUTTE?) delle strutture ospedaliere pubbliche. Hai voglia noi dell’UAAR e forse i radicali a incazzarci…

Stefano Bottoni

@ forzalube

Il futuro governo dovrebbe fare urgentemente queste tre cose:
1) Modifica della legge 194, introducendo il divieto di obiezione di coscienza per i ginecologi;
2) Abrogazione o profonda revisione della legge 40;
3) Regalare una Ferrari a tutti.

Prego? Il punto 3 non è realizzabile? Già, perchè i primi due lo sono?

Sigh!

Andrea

Io sono del parere che l’obiezione di coscienza da parte di un medico non dovrebbe essere tollerata (quando la richiesta fattagli sia prevista dalla legge).
Coloro che si rifiutano, non solo dovrebbero essere denunciati, ma dovrebbero essere espulsi dall’albo.
Nessuno ha certamente diritto di imporre a chicchessia di fare cose che non voglia, ma chi decide di esercitare una certa professione deve poi esercitarla, e non danneggiare (spesso in modo grave) chi ne richiede una prestazione.
Se io non voglio sparare ad un essere umano, e ho diritto di essere obiettore, non mi arruolo nell’esercito.
Se un uomo non vuole dover prescrivere la pillola del giorno dopo, effettuare aborti, ecc., non esercita la professione di medico, ma studia ingegneria o quant’altro, o comunque se proprio vuole fare il medico si specializza in ortopedia.
Ma rifiutarsi di prescrivere taluni medicinali, o effettuare taluni interventi, è un reato e come tale deve essere trattato.
In un altro post, avevo fatto anche l’esempio di un possibile chirurgo testimone di geova, che non esegue la trasfusione (perchè contraria al loro credo) e lascia il paziente morire.
Il fondamentalismo religioso potrebbe portare anche a queste cose, o peggio.
Le religioni sono migliaia, noi non possiamo sapere ciascuna di esse cosa dice, se si permette che si possa infrangere la legge in forza del proprio credo, come minimo si tornerebbe ad ammazzarsi come ai tempi degli uomini della pietra.
Sarebbe permettere che ognuno possa infrangere la legge in funzione delle proprie idee.

Ciao a tutti

Vassilissa

E quando ci troveremo un cardiochirurgo mussulmano che rifiuta di impiantare le valvole di maiale…
o il farmacista pastafariano che non vende prodotti per celiaci?
Scusate la battuta ,in realtà c’è solo da piangere.

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