M edici obiettori di coscienza sotto attacco. Accade a Pisa, dove due ragazze in cerca di un camice bianco pronto a prescrivere loro una confezione di Norlevo, meglio conosciuta come la pillola del giorno dopo, hanno dovuto faticare qualche ora per trovarlo. […] La vicenda ripropone la questione: l’obiezione di coscienza è applicabile anche alla «pillola del giorno dopo »? Secondo Giuseppe Figlini, presidente dell’Ordine provinciale dei medici di Pisa il Norlevo «è un anticoncezionale e come tale va prescritto, sempre. In questo caso appellarsi all’obiezione di coscienza non si può». Non ne sono affatto convinti i medici dell’associazione «Scienza&Vita» di Pisa e Livorno: «Il meccanismo d’azione di Norlevo – spiega Renzo Puccetti – non è conosciuto con precisione, come ammette la ditta produttrice nel bugiardino. Ciò che si sa con precisione è che con l’uso di questa pillola a ovulazione avvenuta – quindi a zigote già formato nel caso sia avvenuta una fecondazione – l’embrione potrebbe non riuscire a impiantarsi nella mucosa uterina. E l’azione anti- nidatoria del farmaco pone problemi etici a un gran numero di medici ». Del resto il Comitato nazionale per la bioetica ha stabilito il diritto del medico ad appellarsi alla clausola di coscienza. Che – ha stabilito la Federazione nazionale degli ordini dei medici – è assimilabile al diritto all’obiezione di coscienza stabilita dalla 194. «Quindi, quando il medico si è dichiarato obiettore dopo l’atto di iscrizione all’Ordine, è a posto e null’altro dovrebbe dichiarare alla azienda sanitaria». Scienza&Vita si dice preoccupata del «clima intimidatorio che sta montando intorno ai medici obiettori. La donna che chiede la pillola abortiva ha diritto di essere accolta, visitata e informata. Ma non può pretendere che un medico agisca contro la sua coscienza».
Il testo integrale dell’articolo di Andrea Bernardini è stato pubblicato su Avvenire
Traducendo l’Avvenire-pensiero: le interpretazioni di parte di pareri non legali hanno precedenza sulla legge. Ma perché non chiedono direttamente l’introduzione della sharia cattolica? Sarebbe tutto molto più sincero e trasparente.
Ma alla fine capiranno che quell’obiezione di coscienza rigurda la sola coscienza dell’individuo che la esercità?
AHHAAH si dovrebbero correggere presentandosi “obiettori di COSCIENZE” sti qua
La mia personale coscienza mi impone di rifiutare il soccorso a preti colti da infarto durante un amplesso con un bambino… salvare infatti la pelle a uno che dovrebbe essere casto e invece fa il porco e magari resta pure impunito per l’extraterritorialità del Vaticano, in effetti, mi crea non pochi problemi etici.
Dite che se non chiamo tempestivamente il 118 e anzi nascondo il corpo per evitare che qualcun altro lo salvi, finirò in galera per omissione di soccorso e occultamento di cadavere? Be’ sarebbe ingiusto… la mia obiezione di coscienza dovrebbe venire prima del rispetto della legge.
Che il prete si foXXa: io seguo la mia coscienza… di ateo anticlericale. Conterà qualcosa o no?
Come direbbe Giovanni Bivona, che aveva una rubrica su teleakragas:
“si un vonnu fare stu misteri, picchi un vannu a zappari favi e cincu e matina! (Se non vogliono fare questo lavoro, perchè non vanno a zappare le fave alle cinque del mattino)
Ma di cosa ci si stupisce. Per la dottrina cattolica (fin dai padri della chiesa) la contraccezione è peccato mortale ed equiparata all’omicidio.
Ribadisco che la magistratura dovrebbe indagare se dietro a queste “obiezioni” si stia impiantando un mercato nero. Visto che il farmaco è facilmente reperibile per gli addetti ai lavori o limitrofi, venduto sottobanco potrebbe fruttare dieci volte tanto. E’ chiaro che una persona, in un momento di bisogno, piuttosto che fare il giro delle farmacie, con il rischio di sentirsi sbattere la porta in faccia, preferisce rivolgersi al sig. XY che in pochi minuti te lo procura, anche se ovviamente il costo è un pochino elevato per il “disturbo”.
Comunque finchè per legge la pillola del giorno dopo è considerata un anticoncezionale i medici sono OBBLIGATI a prescriverla.
Con buona pace del comitato Scienza&Vita il parere del comitato di biotica è, legalmente, carta da c**o.
All’art. 1 del codice civile come fonti del diritto non ci sono ancora le pronunce di questo strambo organismo…e dubito ci entreranno mai.
Si rassegnino.
ma vi rendete conto della demenza necessaria per dire che a 4 o 5 ore da un profilattico rotto si è già in presenza di aborto?
questa gente è da interdire…
p.s.: per quando quel maiale di ferrara passerà in liguria, ho delle uova da parte da 2 mesi.
Se qualcuno vuole favorire…
anche se non è un contraccettivo in senso proprio(perché non previene il concepimento inteso come ingresso di spermatozoo in ovulo)è comunque un mezzo antifecondativo, quindi diverso dai mezzi abortivi e non assoggettabile alla loro disciplina. prima dell’impianto il nodo di cellule embrionarie è ancora inattivo. lo sviluppo dell’embrione inizia solo dopo l’impianto. comunque ci sarebbe un sistema molto semplice per liberare i medici da questo peso di coscienza: lNorlevo senza obbligo di prescrizione medica. il ministro della sanità non ha il coraggio di farlo perché teme le osservazioni prepotenti della CEI.
Chi fa obiezione di coscienza deve pagare un prezzo. Negli anni sessanta se si faceva obiezione al servizio militare si era processati e si andava in carcere. Poi fu introdotto il servizio civile, ma la ferma era più lunga. Ai medici obiettori bisognerà almeno ridurre lo stipendio. Effettivamente non prestano la loro opera al 100%.
@ cesare
Ottima idea!!