Come ti faccio diventare “dogmatico” D’Arcais (sic!)

Articolo che ricalca stereotipi simili allo storico Chi è senza Dio scagli il primo libro: strategia dell’uomo di paglia, mancanza di argomentazioni cui si svicola con facile ironia (che in casi come questi, ricade inevitabilmente su chi la fa). 

Probabilmente la nostra incapacità di dialogare è arrivata al punto che anche un libretto come questo, inutile in un mondo normale, acquista una sua importanza – anche se è un po’ difficile capire dove essa stia.
Mi riferisco a Dio? (Marsilio, pagg. 95, euro 9) che raccoglie due conferenze (più le appendici) tenute presso la Scuola Normale di Pisa dal cardinale Angelo Scola e da Paolo Flores d’Arcais. Il sottotitolo, Ateismo della ragione e ragioni della fede, illustra l’argomento meglio di quanto faccia il pessimo titolo (come si fa a non vedere che il punto di domanda, in questo caso, depotenzia completamente il contenuto della parola, riducendola a una minestrina di luoghi comuni post-conciliari?). La delusione principale non sta nelle colpe dei due conferenzieri, ma nell’idea stessa di farne un libro. Dico questo perché prima che la verità di un dialogo – sempre che ci sia – penetri in un libro, fino a farne un vero libro, ce ne vuole.

[…]

L’articolo completo di Luca Doninelli è consultabile sul sito del Giornale

10 commenti

Tito

“La fede si fonda su alcuni dogmi, i quali hanno a loro volta un fondamento nella ragione, anche se non è la ragione come la intendono.”
questo dice il signor Donini nel suo articolo. sinceramente non capisco se ci fa o ci è. un dogma è un dogma, non c’è ragione su cui si possa fondare. e la ragione è la ragione.
mi sono perso qualcosa che solo il signor Donini sa?

giovanni mainetto

ho letto il libro Dio?, e ho letto questo articolo su Il Giornale.
Il libro nasce da una buona idea: due primi interventi “ciechi” dei contendenti (senza che ciascuno sappia cosa dice (scrive) l’altro); due secondi interventi ciechi; interventi del pubblico; due epiloghi.
Non ho capito che critica fa questo giornalista:
prima di fare un libro come questo bisognava discuterne piu’ approfonditamente fra i due e trovare una sintesi?
concentra le sue critiche solo su D’Arcais ignorando completamente Scola?

Ma questo lo pagano bene per non capire nulla di quello che legge o lo hanno scelto cosi’ proprio per pagarlo poco?

saluti, gianni mainetto

Sandra

Luca Doninelli scrive:
“..un libretto come questo, inutile in un mondo normale”

“La delusione principale non sta nelle colpe dei due conferenzieri, ma nell’idea stessa di farne un libro. Dico questo perché prima che la verità di un dialogo – sempre che ci sia – penetri in un libro, fino a farne un vero libro, ce ne vuole.”

“Non sarebbe meglio, piuttosto, senza l’obbligo di fare subito un libro, mettersi pazientemente a discutere di tutte queste cose, prendendosi con violenza il tempo che il nostro mondo non ci vuole più concedere?”

Cos’ha in mente di preciso costui, un comitato che decida cosa si puo’ pubblicare, cioe’ solo i “veri libri”??? E la liberta’ di stampa, cos’e’, un optional??

Magar

Forse Doninelli vuol prendersela con chi 2000 anni fa ha avuto tanta fretta di scrivere un libro contentente la Verità (rivelata)…

Daniele Gallesio

E la liberta’ di stampa, cos’e’, un optional??

La libertà di stampa è il “male assoluto” una volta che si accetta che “qualcuno” sia depositario della “Verità Assoluta”…

Silesio

Vedo che dovunque si stanno moltiplicando le “tavole rotonde” sulla religione. Non solo, ma abbiamo addirittura conferenze e corsi universitari. Problemi assai seri che toccano le scelte individuali rischiano così di affondare nella mera chiacchiera o in occasione per gli editori di fare su qualche soldo. I conferenzieri sono i “soliti noti” da tempo inseriti in tutti i circuiti del grande circo dei talk show. In questo modo l’ideologia, fondamentalmente qualunquista, fagocita tutti i problemi, li riduce ad un opinionismo generalizzato e alla fine lascia che tutto vada nel cestino per far posto ad altri dibattiti di moda.

Francesco M.Palmieri

I cattolici sono sempre disperatamente impegnati a dare base “razionale” alle loro fantasie.

A parte che non si capisce cosa ci possa essere di “razionale” in un dogma.

Si potrebbe discutere all’infinito. Ma scegliendo un argomento a caso, l ‘esimio articolista:
riaffermando che la fede cattolica si basa sulla ragione, condanna senz’ appello all’ imbecillità qualcosa come cinque miliardi e mezzo di esseri umani,

tutti evidentemente, fuori di testa.

Fabio Milito Pagliara

fondamentalmente l’articolista contesta i risultati della ricerca scientifica su cui si basa d’Arcais…. per lui si dovrebbe ricominciare a parlare di evoluzione dell’uomo come qualcosa di ancora contestabile

triste…. sopratutto se pensiamo a quanto queste idee siano diffuse e veicolate

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