BOLOGNA – Si è trasformato in un pomeriggio di guerriglia urbana, a Bologna, il comizio organizzato da Giuliano Ferrara e dalla sua lista “Aborto? No grazie” in piazza Maggiore. Circa duemila persone hanno contestato il direttore del Foglio, e quando ha preso la parola ci sono stati scontri fra la polizia e i manifestanti, soprattutto ragazze. Attimi di tensione anche quando Ferrara ha lasciato la piazza. Alla fine sono stati una quindicina i contusi, tutti lievi.
Indignato il commento di Sergio Cofferati: “E’ inaccettabile – ha detto il sindaco delal città – che una piazza venga trasformata nel luogo dell’intolleranza. Tutti devono essere in condizione di poter sostenere pubblicamente le proprie tesi e le proprie opinioni e a nessuno deve essere impedito di parlare”.
Ferrara è stato accolto in piazza Maggiore da una manifestazione comunque preannunciata alle forze dell’ordine, ma ben più ampia di quanto previsto. Alcuni gruppi femministi e dei centri sociali avevano chiamato a raccolta persone in difesa della legge 194, ma senza aspettarsi che all’appello rispondessero in così tanti: giovani, adulti, donne che hanno coperto di fischi e insulti Giovanni Salizzoni e Matilde Leonardi, candidati alla Camera in Emilia Romagna, che hanno aperto la manifestazione elettorale. Ma è stato quando Giuliano Ferrara ha preso la parola che la situazione è precipitata.
Prima, alcuni manifestanti hanno dribblato il cordone di polizia, hanno tentato di salire sul palco e strappato i manifesti che c’erano attaccati. E mentre Ferrara lanciava le sue parole d’ordine (“L’aborto è una cosa arcaica, squallida, miserabile, ancestrale”) dalla piazza sono volati uova, pomodori, monete, bottiglie d’acqua, qualche sasso. Ferrara si è preso un uovo (“Lo prendo come una medaglia” ha gridato), poi ha raccolto dei pomodori e li ha rilanciati in piazza. A quel punto, alla crescente pressione dei manifestanti, il cordone di polizia ha risposto con una carica.
In prima fila c’erano soprattutto ragazze di vent’anni. E a loro sono andate le manganellate. Che qualche poliziotto si sia lasciato andare se ne sono accorti anche i funzionari della Digos, e uno di loro ha fermato con uno schiaffo un agente che se la stava prendendo con troppa violenza con una ragazzina. Tensione anche quando Ferrara ha lasciato la piazza, sempre scortato dalle forze dell’ordine. I manifestanti gli sono andati addosso e ci sono state altre manganellate: sono volate bottiglie e le sedie di un bar della piazza.
Quindi, il giornalista è stato caricato in macchina. L’auto della polizia si è trovata accerchiata dai manifestanti ed è uscita dalla piazza sgommando a forte velocità. La manovra ha ulteriormente esacerbato gli animi: i manifestanti sono saliti sul palco e alcune ragazze hanno improvvisato un comizio in favore della legge 194. La tensione si è a poco a poco allentata solamente quando Ferrara ha definitivamente lasciato Piazza Maggiore.
Fonte: Repubblica.it, dove è disponibile anche un video.
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Al di là del solito balletto delle cifre, dei feriti, di chi ha provocato chi, episodi del genere fanno male alla lotta per l’affermazione della laicità in generale e a quella per l’autodeterminazione delle donne in particolare. E questo va detto con chiarezza. Perchè si rischia un’inversione ideologica: quella che è una battaglia legittima per la difesa dei diritti e della democrazia può essere percepita, a causa di certi episodi e dal successivo strascico mediatico, come una prepotenza, un atto di estremismo; d’altra parte, la battaglia di Ferrara – che di fatto è di stampo confessionalista e regressivo, seppur mascherata dalla retorica ratzingeriana del sorriso, del “buonumore” [sic!], della difesa della vita – rischia di diventare una bandiera della libertà d’espressione e della democrazia. Sappiamo bene quanto una certa parte di intellettuali e politici confessionalisti voglia questo, come utilizzi certi fatti e come avanzi continuamente velate ma martellanti provocazioni, come dispensi a piene mani sensi di colpa, per poi nutrirsi di vittimismo e di logica del martirio (in un paese come l’Italia, poi…). Questo episodio, a pochi giorni dalle elezioni, è la migliore pubblicità che si poteva regalare a Ferrara. Il fronte laico non può e non deve fornire pretesti di questo tipo. Per quello che può servire, mi trovo abbastanza d’accordo col commento di Miriam Mafai su Repubblica. Ma chiaramente il dibattito è sempre aperto.
Condivido ogni parola del commento in calce alla notizia.
Il metodo forse è sbagliato, ma i manifestanti hanno ragione da vendere.
Negli ultimi giorni i comizi di Ferrara erano praticamente diventati semiclandestini e adesso grazie ad una frangia di estremisti imbecilli il ns Giulianone è tornato sulle prime pagine dei principali mezzi d’informazione.
Nel momento in cui si utilizza un metodo del genere la “ragione da vendere” diventa un aspetto secondario. Sarebbe un po’ come un medico, per curare un’unghia incarnita, decidesse di amputare tutta la gamba al suo paziente. Per carità, avrebbe ragione da vendere: sistemato ogni problema con l’unghia incarnita, ma dubito che il paziente resterebbe soddisfatto…
Per tutto il resto credo che il commento di Miriam Mafai sia davvero da sottoscrivere.
@Questo episodio, a pochi giorni dalle elezioni, è la migliore pubblicità che si poteva regalare a Ferrara. Il fronte laico non può e non deve fornire pretesti di questo tipo.
Sacrosanta verità… però è anche vero che chi semina vento, raccoglie tempesta!
Senza dubbio ci si offre ad accuse d intolleranza però attenzione : Ferrara non è il Papa e stava facendo un comizio politico non certo un convegno a porte chiuse . Quindi se in certi casi sui toni delle manifestazioni bisognerebbe andarci con i piedi di piombo ( vedi la Sapienza ) in questi non posso che essere totalmente dalla parte dei contestatori ; forse non è di buon gusto bersagliare il palco di uova e ortaggi ( che spreco ) ma molto meglio questo chiaro e sano rifiuto rispetto alle metaforiche uova ( marce ) che Ferrara spara quotidianamente contro le donne e i loro diritti dall alto della sua sovraesposizione mediatica ( se l aspetto è rivelatore dell animo ci sarebbe da discutere ) , incartate di buoni sentimenti e frasette stucchevoli ma avvelenate.
mi trovo d’accordissimo con il commento di salvatore, si sta dando troppa pubblicità a ferrara e alla sua lista, un comizio che sarebbe durato mezz’ora con un centinaio di manifestanti della lista pro-aborto e che al massimo avrebbe avuto un trafiletto nella cronaca elettorale, è stato trasformato in un caso mediatico con la foto di ferrara in prima pagina su repubblica.
Devo dire con tutta sincerità che ho provato un fastidio enorme, mi sono rovinata la mattinata al bar, mi stavo strozzando con il cornetto. anche perchè non ne sapevo nulla non guradando la tv di solito, e ieri non potendo usufruire di internet. E va bè speriamo che non continui così.
d’accordissimo col commento. reagire con violenza è dannoso, poco intelligente e fa passare subito dalla parte del torto. ma quando la smetteranno questi violenti di fare questi macelli? la laicità si afferma col dialogo, le parole e la ragione.
in ogni caso la cosa migliore l’ha detta Ferrara: “se posticipano le elezioni mi suicido!”. chissà…
io mi chiedo: se non ci fossero stati in piazza i “contestatori” a Ferrara, chi ci sarebbe stato?
Forse nessuno! e sarebbe stato un bel colpo assestato al Giuliano!
Allora mi chiedo chi sono quei cretini che sono andati a lanciare frutta e verdura al già nutrito Ferrara, così, tanto per fargli un piacere! Ma insomma, usare l’intelligenza ogni tanto no?
Se si vuole contestare Ferrara e le sua assurda lista antiaborto si potrebbe organizzare una manifestazione separata, una conferenza, una raccolta di firme o che so io; se a queste iniziative poi partecipasse più gente che ai comizi di Ferrara, si otterrebbe una vera vittoria!
Veramente in dirittura d’arrivo della campagna elettorale non si fa abbastanza pubblicità a Ferrara, perlomeno dal punto di vista del PD che è quello che ne trae vantaggio. I voti a Ferrara danneggiano Berlusconi, infatti vedrete che saranno soprattutto i giornali e le TV del cavaliere a cercare di ricacciare sotto il tappeto tutta la faccenda al più presto.
In ogni caso a contestare Ferrara non c’erano elettori del PD.
Ormai gli “episodi” di questa politica ultra-mediatizzata sono indistinguibili da quelli di un reality. Ognuno recita la sua parte, persino la polizia, anche se la maggior parte del pubblico sa che è tutto finto. Ferrara finto paladino dell’embrione, che propone un voto “finto” utile e viene contestato da una folla di persone che hanno tutta l’aria di essere comparse di un film di Bertolucci…
Ferrara ha avuto e continuerà ad avere tutta la libertà di espressione di cui gode forse più di molti altri cittadini se consideriamo che nell’era dei media conta soprattutto la visibilità. Se puoi dire quello che vuoi ma nessuno ti può sentire è una libertà senza significato … e di questo Ferrara non si può certo lamentare dato lo spazio che riesce ad occupare sui giornali o in televisione.
In occasioni come queste bisogna anzitutto ricordare che anche la gente ha il diritto di esprimere la propria opinione, manifestare il proprio dissenso!
Come si può affermare che c’è stata censura? Ferrara ha già avuto modo di esprimere la propria discutibile opinione, ha già avuto modo di farsi vedere, ascoltare e leggere, continuerà a farlo. Ma anche la gente ha il diritto di dirgli cosa pensa di lui e delle sue idee. Censura? Se alla piazza fosse stato impedito di esprimersi ci sarebbe stata censura!
Di questo episodio disapprovo solo l’eccesso ma è difficile tenere a freno le folle specie di giovani. Per il resto è un gesto da sottoscrivere!
Però chissà quale risalto sarebbe stato dato se 10 miltanti di forza nuova(dubito
se ne trovino di più) avessero contestato un convegno sui consultori e la legge 194 , ci stiamo
dimenticando che esiste anche il diritto di dissenso, capisco che la contestazione ed il metodo possano essere sbagliati (soprattutto dato che persone come ferrara sfrutteranno l’episodio
a suo gioco)ma intanto le manganellate sono state “somministrate” a ragazze di vent’anni.
Vediamo anche i numeri (sempre che siano veritieri ) ci sono state duemila persone a contestare ferrara.
Vediamo anche che gente come cofferati sempre pronto ad indignarsi per simili episodi , non
ha fatto nulla per riuscire solo ad avvertire questo dissenso…
Il dissenso che su altri temi non legati all’aborto la sua amministrazione ha sempre accolto con fastidio, cosi come con fastidio sembra vengano accolte le proteste verso
gli stessi politici di “sinistra” (le virgolette sono d’obbligo) che in questi anni hanno servilmente abbandonato qualunque tematica (laicità in primis ) per pura convenienza
elettorale.
Mi dispiace che questo episodio dia maggiore visibilità a ferrara , ancora di più il fatto
dispiace che l’imposizione di gravidanza, ed i soprusi della chiesa in questo paese
siano ancora considerati “democratici”
a pensar male si fa peccato….ma a me tutta l’operazione Ferrara sembra una giostra mediatica fatta per rubare voti all’udc , probabilmente i lanciatori se li paga lui.
Meglio ancora se ci fosse stato uno che alzando la mano chiedeva cortesemente di poter fare una domanda:
Mi scusi, sig. Ferrara, potrebbe spiegarci perchè uno come lei, che non si è mai occupato minimamente di aborto in vita sua, appena intravede il “varco” nel mercato dei voti elettorali (perchè è un mercato, non stiamocela a raccontare, mica volete dirmi che uno come Luca Volontè pensa veramente quello che dice?) se ne esce con una campagna come la sua? Non so gli altri, ma io questo lo chiamo bieco opportunismo. Nostalgia della poltrona? I suoi analisti del mercato elettorale quali altri argomenti di punta le avevano proposto e con quali prospettive di “voti presi”?
Cmq il sig. Ferrara di vento ne semina parecchio, non ci si stupisce che poi raccolga ortaggi e uova. Ma forse sa anche bene che questo giova alla sua campagna, dato che l’andazzo del vittimismo prende sempre più piede (v. episodio papa a La Sapienza).
Può darsi che il metodo sia sbagliato ma bisogna anche dire che qui non stiamo parlando semplicemente di una contrapposizione di idee tra Ferara e chi la pensa diversamente da lui, perchè le idee di Ferrara se dovessero diventare realtà minerebbero in modo grave il diritto alla salute delle donne!
Essendo molto vicino alla filosofia pacifista (ma non tanto) sarei stato più che favorevole al lancio di pomodori e uova (e probabilmente qualche podomoro l’avrei tirato anche io)
Purtroppo la violenza nasce quando dall’altra parte c’è intolleranza e odio, quindi, capisco che la situazione sia precipatata e sono davvero felice che qualche manifestante abbia preso la parola al posto di quell’enorme antiabortista.
Comunque, noto con dispiacere che le forze dell’ordine italiane sono sempre più inclini a prendere i manganelli anche quando hanno davanti ragazzini e vecchiette, e questo è inaccettabile e, per me, irritante e deprimente.
Lo so sono ripetitivo ma lo ripeto: mi vergogno di essere italiano.
Forse gli esiti di una “atmosfera” possono essere controproducenti, ma allora cosa si pretende da tutti? che ognuno sia un “politico” in carriera che deve ponderare bene pro e contro? che ognuno è tenuto a perseguire la migliore strategia e in nome di chi? Ok, il messaggio mediatico che può passare è quello di “urlatori estremisti che impediscono al libertà di espressione” anzichè il più pertinente “hanno fatto pernacchie e pomodorate a un imbecille totale e opportunista”. Allora via, tutti gli italiani vengano rastrellati e portati a corsi intensivi di marketing politico così imparano…..
Qualcuno ha detto che la migliore arma è l’indifferenza, ma questo è vero nel rapporto “personale” con l’altro, è una danza molto articolata, purtroppo quando l’aria si fa nera indifferenza potrebbe voler dire “lasciamo crescere il fango”, e se qualcuno, probabilmente in modo opportuno, fa “l’indifferente”, lascia un vuoto riempito da chi indifferente non è.
Il mio carattere non è quello di tirare pomodori o schiumare di rabbia, ma è la mia inclinazione e comprendo perfettamente come tanti non riescano a concepire che certe idiozie siano diventate possibili, e allora tirano pomodori, spero marci.
Invece che prendersela con chi testimonia in modo sgradevole (e anche qui ce ne sarebbe da dire, esiste fortunatamente anche il lazzo irridente) perchè queste stesse persone non trovano, preventivamente, solidarietà? Molta gente si incavola anche perchè si sente sola nelle sue battaglie.
E così scopriamo che esiste la laicità popolana, quella salottiera, quella socialista e quella liberale, quella del bar e quella dei professori, quella altera e quella sbrodolona ……..
E’ la frantumazione del giusto, la presa di distanza da tutto e tutti, soprattutto quando la pensano come noi.
“Essendo molto vicino alla filosofia pacifista (ma non tanto) sarei stato più che favorevole al lancio di pomodori e uova”
propongo il lancio di assorbenti usati usati da donne che usano la pillola. per i fondamentalisti e’ come ricevere in faccia cadaveri di bambini, vuoi mettere la soddisfazione?
in effetti avrei preferito leggere questo…
Il diritto di parola della Piazza
di MIRIAM MAFAI (?)
Fossi stata ieri sera a Bologna, sarei stata dalla parte della Piazza, contro coloro che, con la violenza, gli impediscono di parlare.
Fossi stata ieri sera a Bologna, avrei difeso il diritto della Piazza di esporre in pubblico (!) le sue idee, anche se non ne condivido lo stile, i modi e la rozzezza che io combatto e continuerò a combattere perché scrivo su questo giornale e posso quindi esprimermi in difesa della legge 194, della libertà delle donne e della laicità dello Stato con modi di gran lunga più urbani di quelli di una Piazza. Fossi stata ieri sera a Bologna avrei difeso la Piazza dalla insensata aggressione di cui è stata vittima perché non credo, non ho mai creduto, nemmeno in tempi assai più torbidi di quelli che attraversiamo, che sia lecito aggredire, manganellare e togliere con la forza la parola ad assembramenti di persone di cui non condividiamo le contestazioni.
La scena alla quale abbiamo assistito ieri sera a Bologna mi appare una sorta di grottesca replica di altre aggressioni che abbiamo visto in anni recentissimi contro militanti e manifestazioni di opposti schieramenti. Una replica grottesca, ma non per questo meno pericolosa. I ragazzi e le ragazze che lanciavano contro il palco e l’oratore insulti, pomodori e qualche corpo contundente avevano facce allegre, divertite perché sapevano che – da sempre – quello è l’unico modo che ha la Piazza di esprimere dissenso nei confronti di tesi e posizioni rappresentate in una manifestazione pubblica e in una pubblica piazza.
Ne abbiamo viste facce così, altrettanto allegre e divertite, in altre manifestazioni e cortei, che hanno dato luogo poi, in breve volger di tempo, ad aggressioni ingiustificate e odiose violenze di cui noi, e tutto il paese, stiamo conoscendo tutti i dettagli solo 8 anni dopo, grazie alle risultanze processuali sui fatti di Genova.
E’ infatti molto breve la strada che, dal gusto totalmente giornalistico del dileggio, conduce al più robusto piacere della violenza repressiva con lo stesso obiettivo. Quello di costringere la Piazza, trasformata in convitata di pietra, prima all’umiliazione e poi al silenzio. E’ intollerabile. Non solo in nome della famosa ed abusata massima democratica che vuole che io difenda fino alla morte il diritto di una Piazza ad esprimere una contestazione, ma per una esperienza recente. Perché conosco, come tutti coloro che hanno attraversato la storia degli ultimissimi anni di questo paese, la realtà di un annientamento (o meglio di un occultamento), non più controllabile, del vero dissenso politico.
La democrazia, nella quale crediamo, è fatta – lo sappiamo tutti ma va forse ripetuto – di opinioni diverse, opposte, contrastanti e del diritto di una Piazza di esprimersi in pubblico, raccogliendo consensi e dissensi. La contestazione di Piazza incarna in questo momento una modalità politica e culturale che mi offende come giornalista e che rischia, se fosse vincente, di far tornare centinaia di migliaia di donne alla possibilità di contestare qualcuno all’interno di una manifestazione pubblica. Ma non saranno i manganelli e le cariche o gli editoriali contundenti lanciati contro una Piazza e dei contestatori a sconfiggere quelle contestazioni. La democrazia non viene messa in pericolo dalle contestazioni di una Piazza, ma rischia di essere messa in pericolo da quei manganellii, da quelle cariche, da quel dileggio giornalistico esibito e assordante e da quella violenza mediatica che semplicemente non tollera più che una Piazza si possa esprimere, neppure nei limiti di una contestazione fatta solamente di parole forti e ortaggi (come da secolare tradizione).
La platea bolognese ha fatto una pessima figura, intolleranti e violenti, per niente democratici, una vergogna oltre che un stupidaggine, infatti quel ripugnante grassone, ma affatto stupido, ha usato i bolognesi a suo vantaggio, facendo la figura della vittima, li ha usati perchè sapeva benissimo che quei cretini non democratici, si sarebbero comportati esattamente a quel modo. Usare la violenza, essere intolleranti oltre che asociale è stupido, avrebbero dovuto gremire la piazza e poi al primo delirio di Ferrara, abbandonare il luogo lasciandolo solo, in una piazza vuota. Purtroppo sembra che la cultura democratica e tollerante sia lontana da certe menti, che dietro la maschera “democratica e pacifista” celano un anima totalitaria e violenta.
Cercava da settimane il martirio, finalmente grazie a delle persone sicuramente gradevoli e passionali ma del tutto inermi ed ingenue di fronte alla logica della comunicazione di massa al servizio del potere e riuscito nel suo intento.
Adesso potra campare di rendita martiriologica per il prossimo paio di anni….
Il commento di Miriam Mafai sarebbe condivisibile in toto se preso come dichiarazione di intenti, non tenendo conto del contesto. Ma in questo caso mi permetto di dissentire. E’ vero, esiste la libertà di parola. Ma è chiaro come Ferrara interpreti la libertà di parola come libertà di insulto, diffamazione e menzogna (suoi nei confronti di chi non la pensa come lui: il contrario è per lui ovviamente inaccettabile).
Attenzione a concedere a certe persone certe libertà altrimenti sacrosante: ricordiamoci che anche Mussolini e Hitler andarono al potere esercitando mezzi democratici (furono infatti eletti durante “libere” elezioni), ma la loro avversione per la democrazia era evidentissima. Altrettanto mi sembra evidente l’avversione di Ferrara per la libertà di parola, a meno che non sia la sua (ossia quella dei suoi protettori ad ogni livello).
In quanto alle manganellate dei poliziotti contro ragazze appena ventenni, nihil sub sole novi. Lo dice uno come me, per tanti anni frequentatore di stadi, ma un semplice appassionato, tutt’altro che un ultrà. Taccio per amor della pace e per non essere censurato. Ma i fatti del G8 di Genova se li ricorda ancora qualcuno?
Mi vengono spontanee alcune considerazioni:
1) Ferrara (purtroppo) ha presentato una lista abominevole
2) Le autorità bolognesi hanno concesso l’uso della piazza a Ferrara
3) Ferrara ha (purtroppo) il sacrosanto diritto di parlare
4) chi cerca di impedirgli di parlare ha assolutamente torto e va contro la legge
5) la polizia ha tutto il diritto (e il dovere) di caricare nei limiti di legge chi cerca di impedire un comizio autorizzato, siano donne, scaricatori di porto o vecchietti
6) la madre dei cretini è sempre incinta (la 194 in questo caso viene applicata poco) e le persone che hanno contestato Cicciopotamo gli hanno solo fatto il favore di potersi atteggiare a martire
7) occorre trovare altre forme di contestazione
Sono completamente daccordo con quanto detto finora, ma lasciatemi aggiungere una cosa.
Questo mi fa pensare che le coscenze non sono così addormentate come temiamo, forse c’è ancora speranza che le persone si accorgano di quello che i politici gli stanno facendo.
E, comunque, senza le teste cadute durante la rivoluzione francese, saremmo ancora nel Medioevo.
caspita non mi aspettavo questo vostro atteggiamento di tolleranza! meglio così! piacevole sorpresa
Io credo che le proteste “violente”(per modo di dire), nel caso di Ferrara e di altri provocatori come lui, siano più che giustificate. Ferrara ha tutti i mezzi per esprimere le proprie idee: un suo giornale(un vero e proprio giornale di ideologia cattolica atea), una sua trasmissione telesiva, il massimo della visibilità mediatica. che bisogno c’era di presentare una lista contro l’aborto per le elezioni parlamentari? quelle di Ferrara non sono idee, sono un attentato alla libertà e all’incolumità personale delle donne. se un candidato alle elezioni si presentasse con una lista del tipo EMOTRASFUSIONI. NO GRAZIE. non sarebbe legittima una insurrezione da parte di tutta la società civile?
Alcuni testimoni hanno visto dei ciellini dello student office camuffati da razionalisti, altri da laicisti ed altri ancora da atei. Il travistemento consisteva nel nascondere la caratteristica crocetta di legno a forma di tao.
Così travestiti si sono mischiati alla folla di nemici della vita (i biofobi) ed hanno scagliato uova ed altri generi alimentari contro il Ferrara che, così martirizzato e dopo avere fatto la doggy bag, ha fatto pure la faccia da cane bastonato.
Per usare un termine del Fanzaga, il lancio di uova è sicuramente una “impostura ciellina” (il Fanzaga denuncia solitamente le imposture satanista, relativista ed omosessuale).
Qualcuno sostiene di avere visto questi finti razionalisti, laicisti ed atei estrarre le loro piccole tao di legno alla fine della manifestazione.
Un po’ di ironia….
Saluti
Quanti di voi NON avrebbero tirato uova e pomodori se fossero stati a Bologna? E quanti di voi si sono (giustamente) indignati quando sono stati tirati i finocchi a Luxuria appena eletto o durante la sua precedente campagna elettorale?
giuliano ferrara non raggiungerà mai la soglia del 4% per accedere alla camera.
Ergo, tutti i voti che prenderà saranno voti che non varranno nulla ma che porteranno via sostegno al centrodestra.
scusate, ma non prendiamo per oro colato tutto quello che scrive Repubblica, se duemila persone avessero scatenato questo terribile lancio di sassi e sedie non credo che Ferrara e chi era sul palco con lui ne sarebbe uscito illeso come è avvenuto.
Semplicemente Ferrara ha risposto a una giusta contestazione (uova e pomodori per quanto mi riguarda sono più che legittimi, nel caso di ferrara anche i cocomeri) con insulti, qualche cretino ha tirato un paio di sassetti, la polizia ha caricato nel mucchio, e nei tafferugli un giornalista ha preso una sediata (l’unico ferito di cui ho letto). Poi si è montato il solito can can mediatico contro “la sinistra antagonista”, che in italia ha meno nemici solo degli zingari.
Certo che comunque, come detto stamattina a “Il ruggito del coniglio”, lanciare un uovo a Ferrara considerando il suo probabile livello di colesterolo si potrebbe considerare un tentato omicidio… 8)
Ma le uova erano fecondate o no?
@ Anticlericale
Dubito che Ferrare prenderà anche più di una manciata di voti… Se ne prende anche lo 0,5%, è già troppo!
Ora è toccato a lui ricevere qualche uovo, risulta che ne abbia anche rilanciati verso la folla che evidentemente ha accolto il suggerimento da lui diffuso a suo tempo (grande megafono LA7): lanciare uova contro Benigni mentre recitava la divina commedia. Benigni condannato dal Ferrara perchè reo di lesa maestà, la maestà per Ferrara si incarna con Berlusconi.
Ritengo giusto il commento di Miriam Mafai, ma penso che Ferrara, prezzolato o folgorato sulla via di Damasco, sia veramente un essere indegno e le sue idee (??!!) solo ipocrisia pura.
Suggerirei però, la prossima volta che lo si contesta, di non passare dalla ragione al torto con violenza fisiche o insulti beceri, reputo più efficace solo sbeffeggiarlo (ad es. lanciandogli in testa un palloncino con dentro una vernice rossa, ovviamente non tossica), insomma renderlo ridicolo (anche se per me lo è già), all’opposto rischia di sembrare un martire della libertà e produce l’effetto opposto nella massa (poco pensante)….
Io comunque confido che la sua lista abbia risultati da prefisso telefonico di Genova o Milano…
Libertà è partecipazione…
Razionalità non è porsi in mezzo fra un totrto e una ragione…
Libertà è partecipazione…
Razionalità non è stare in mezzo fra un totrto e una ragione…
Io questa volta mi trovo in disaccordo con il commento “ufficiale” e anche con buona tarte dei commenti espressi sin ora.
Dire che è stato “impedito di parlare” a chi è direttore di un giornale e infesta i talk show a tutte le ore mi sembra ridicolo (e mi ricorda un’altra persona a cui è stato fatto lo stesso “torto”).
Da sempre le ragioni espresse pacatamente sono state ignorate rispetto a quelle di chi anche in torto urla e strepita. Questo è sempre il nostro punto debole.
Quindi trovo che sia importante dimostrare, anche in modo violento (neanche tanto poi), il fatto che simili proposte non verranno mai accettate dall’opinione pubblica.
Meglio qualche uovo oggi che qualche fucilata domani.
Io invece trovo che sia importante dimostrarlo in modo MAI violento! E senza togliere la parola a nessuno, ché non abbiamo bisogno di quei mezzucci da Inquisizione. I lanci di oggetti contro gli avversari politici lasciamoli ai naziskin, grazie.
P.S. Siccome il mio stomaco non regge ulteriormente una difesa di Giuliano Ferrara, posso dire che per me l’antiabortismo è una cosa arcaica, squallida, miserabile, ancestrale?
Secondo me si doveva sì protestare MOLTO rumorosamente e aspramente, come in effetti é stato, e giustamente, ma senza lanciare assolutamente nulla (anche se atti simili, in un clima di questo genere, sono certo comprensibili: mi trovo pienamente d’accordo con chi ha detto che chi semina vento raccoglie tempesta e che la violenza nasce quando dall’altra parte c’è intolleranza e odio): in queste occasioni il lancio del più piccolo oggetto (o qualsiasi altro atto di vandalismo o violenza) fa passare istantaneamente dalla parte del torto di fronte all’opinione pubblica, comunque stiano le cose.
Quanto alle cosiddette forze dell’ordine e alle manganellate ai dimostranti, non é certo una novità, purtroppo, si sa che é sempre stato così, e ieri é andata anche bene: in tempi passati della nostra storia, specie in periodi in cui la conflittualità sociale era ben più alta, hanno fatto ben di peggio. Lasciamo stare poi il G8 di Genova del 2001, che é un caso del tutto a parte per atrocità…..
La violenza non mi piace come risposta, tuttavia in questo episodio scorgo un barlume di speranza: le coscenze degli italiani e delle italiane (dio le benedica ^_^) non sono sopite come ci è stato fatto credere finora.
Peccato! Sarebbe stata una bella occasione per far “capire” al paladino della vita quanto siano ridicole le “sue” idee, se al comizio non fosse andato nessuno, ma proprio nessuno…
E poi, Sign. Ferrara Giuliano, ma proprio a Bologna doveva andare a comiziare su queste assurdità? Che coraggio! Certo, la Mafai ha ragione da vendere, ma la provocazione – ammettiamolo – è grave!
non dimentichiamoci che questi “democratici” qualche anno fa sparavano alla gente…è non è gente che va in chiesa…
Chi di noi non ricorda nell’Aprile 1991 in una trasmissione di Giulianone nostro, credo si chiamasse “L’Istruttoria, quando litigarono, ben imbeccati e provocati dal conduttore, Sgarbi e D’Agostino?
Io non filosoferei troppo sul risultato mediatico negativo per le reazioni violente. Penso invece che il bilancio sia stato più che positivo nelle teste di molti italiani che forse più “normalmente” pensano: finalmente qualcuno gli ha dato ciò che si meritava!
@ Gianni, anche tu a tuo modo sei un violento. Massacri il buon senso e la logica come nessuno al mondo. Abbi pietà dell’intelletto e della razionalità altrui. Porta il tuo trash sui vostri blog trash, non ammorbare solo il nostro.
@ Baal
Quella rissa é abbastanza famosa per essere una delle primissime della tv italiana, che in quel periodo aveva già intrapreso la china irreversibile che l’avrebbe fatta divenire sempre più “spazzatura”, fino ai giorni nostri.
Premetto: condanno senza se la violenza vera e propria, lancio di sassi, bottiglie o sedie.
Per il resto, sono felice di quanto successo ieri. Quello di cui ci lamentiamo spesso, è la mancanza di indignazione esplicita davanti a certi fenomeni… Ieri abbiamo visto la rabbia della gente, molta della quale, tra cui persone che conosco, passavano di lì PER CASO. Vorrei vedere cose del genere (senza pietre/sedie/bottiglie) in tutte le piazze italiane, ovunque vada quel pezzo di m.erd.a.
Se venisse, chessò, Hitler a fare un comizio, quale reazione avreste?
E non tiratemi fuori la storia della libertà di parola, è un comizio pubblico, non un dibattito.
Cmq, il video mi ha ricordato la scena dei Blues Brothers dove la gente fischi i nazisti.. nazisti dell’Illinois ghghgh
Ogni cittadino è libero di poter pensare e avere opinioni in merito a qualsiasi argomento e su questo siamo tutti d’accordo. Quindi se domani mattina arrivasse un altro Giuliano Ferrara con una lista “Religione cattolica unica religione di Stato” chi vi si oppone sarebbe un antidemocratico. Poi avrei pensato per tagliare le corna al toro di presentare una bella lista “Il Papa presidente”, così togliamo di mezzo tutti questi partiti e partitini che fanno da intermediari. Se qualcuno osasse protestare sarebbe un grave attacco alla democrazia…
@ Gianni
Leggi su questo sito le atrocità commesse nel nome del signore da tanti bravi cattolici… nulla di inventato: tutto storicamente documentato.
Poi ne riparliamo, OK?
La religione è un insulto alla dignità umana.Senza di essa, ci sarebbe della gente buona che fa del bene..e gente cattiva che fa del male.Però, perchè la gente buona faccia del male..c’è bisogno della religione. (Steven Weinberg, Nobel per la fisica nel 1979)
Sta frase mi piace troppo……. :-))
@ Stefano Bottoni
ok, però parliamo anche delle atrocità commesse in nome della “dea ragione” …( La Vandea ecc..)
Bravo Gianni. Ma molti hanno la fede nella dea ragione. Sn molto emotivi e scarsamente disposti a ragionare! parlano per slogan.
Non tutti però eh! qualcuno è cordiale e aperto di mentalità
@ Gianni
Apparte la Vandea, puoi nominarne altri?
Il vero problema è che mentre i religiosi dicono “uccidiamo in nome di Dio”, gli atei non dicono “uccidiamo in nome del fatto che non esiste Dio”, lo fanno in base a proprie motivazioni che non cercano una giustificazione nel trascendente e nell’ignoto.
E prima che tu lo gaccia, non citare i regimi comunisti, perchè in realtà la differenza fra quello e una dittatura religiosa è minima, entrambe si basano sul culto acritico di un soggetto (Dio o una persona) che li “giustifica” nei loro atti. Per questo Dio non può essere visto che come un mezzo per scaricarsi la coscenza.
La dea ragione non è che un altro di questi esempi, ma vuoi davvero mettere i morti della rivoluzione francese con 2000 anni di cruenta storia cattolica? Almeno dal sangue dei morti della rivoluzione francese è nata la democrazia, da quello dei martiri dell’intolleranza cattolica cos’è nato? Nulla, il fanatismo religioso ancora c’è, basta leggere i tuoi commenti! ( e sentire la Binetti)
@ gianni & claudio
Io, come ogni ateo e agnostico razionalista, non ho fede in nessuna “dea ragione”. Poichè riteniamo assurdo il concetto di “fede” come dogma a cui si deve credere ciecamente senza alcuna prova. Figuriamoci dunque il concetto di “dea”!
Noi utilizziamo la ragione. Ossia ciò che abbiamo “naturaliter”, e che ogni essere intelligente (non necessariamente solo umano) possiede.
Certo, occorre essere molto coraggiosi per utilizzarla arrivando alle estreme conseguenze. E per accettarle. Fa paura all’inizio. Fa paura pure per anni.
Ecco perchè tanti decidono di rinunciarvi, e si rifugiano in confortanti favolette.
Si chiamano credenti.
Di qualunque fede, non sto mica parlando solo dei cattolici. Anche i musulmani, gli ebrei, i seguaci di scientology…
Comunque, Gianni, mi sa che tu non abbia letto ciò che ti ho consigliato.
Vanno bene le manifestazioni di protesta (ma secondo me sono solo pubblicità gratuita alla lista), va bene gridargli del “buffone”, ma il lancio di ortaggi è già molto discutibile, mentre i tentativi di aggressione fisica sono assolutamente da censurare.