La Giunta regionale ha autorizzato i Servizi di farmacia delle Aziende ospedaliere, dell’Inrca e delle Zone territoriali Asur a garantire l’erogazione dei cannabinoidi a uso terapeutico a carico del Servizio sanitario regionale.
Attualmente non sono disponibili in Italia formulazioni commerciali registrate, basate su principi attivi e su derivati di sintesi dei cannabinoidi. Questi farmaci sono reperibili solo in alcuni Paesi europei e Nordamericani, in Israele e in Sudafrica. Il Ministero della Salute ha inserito lo scorso anno alcuni derivati naturali o di sintesi dei cannabinoidi nella nuova classificazione delle sostanze stupefacenti e psicotrope.
Questo fa sì che alle farmacie ospedaliere sia consentita l’importazione di tali medicinali purché abbiano acquisito la prescrizione medica, l’assunzione di responsabilità del medico e l’autorizzazione all’importazione concessa dall’Ufficio centrale stupefacenti del Ministero della Salute.
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L’articolo completo è consultabile sul sito del Resto del Carlino
mi sembra un’ottima notizia, penso a tutte le persone malate che soffrono dolori indicibili e che potrebbero sentire sollievo con l’assunzione di queste sostanza, certo è che a livello nazionale il ministero della salute facesse di più.
un primo passo verso il buon senso?
Non e’ solo questione di sollievo..
per alcune malattie i cannabinoidi potrebbero essere curativi.
Ad esempio, al San Luigi di Orbassano e’ in corso un trial per studiare l’effetto del THC sulla sclerosi multipla: c’e’ la possibilita’ che diradi le crisi e rallenti la progressione della malattia.
Nella maggior parte dei civilissimi paesi occidentali, queste cose non si studiano a causa del bigottismo che circonda i cannabinoidi e della famigerata war on drugs americana.
Di sicuro so (perchè conosco un apersona che ne è affetta e fa uso di cannabis) che i cannabinoidi sono quasi “miracolosi” (ihihihih…passatemi il termine) nella cura di alcune forme di epilessia. Piuttosto che assumere farmaci orribilmente sedativi, non è meglio che chi soffre di alcune patologie fumi canne (o usi globuli sublinguali, come in Svizzera) piuttosto che passare la sua vita in stato semicomatoso?
Le “wars” statunitensi stanno facendo dei danni incalcolabili. Ma è mai possibile che i governi yankees non pensino ad altro che a fare guerre, di tutti i tipi e a tutte le latitudini?
Un passo avanti microscopico.
…ma sempre un passo avanti.
“In occasione del convegno della Società per le Neuroscienze del 23-27 ottobre 2004 a San Diego, California, numerosi scienziati hanno presentato i risultati di una ricerca di base sulle possibili applicazioni cliniche dei cannabinoidi, compreso il morbo di Parkinson e la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA)….
Un altro studio condotto su animali indica anch’esso che un cannabinoide può proteggere le cellule cerebrali dal danno prodotto dalla malattia di Parkinson. Per la prima volta la ricerca dimostra il valore neuroprotettivo dei composti marijuana-simili in un modello animale del Parkinson universalmente riconosciuto.
(Fonte: comunicato stampa della Società per le Neuroscienze del 26 ottobre 2004)
In occasione del convegno della Società per le Neuroscienze ottobre 2004 a San Diego, California, numerosi scienziati hanno presentato i risultati di una ricerca di base sulle possibili applicazioni cliniche dei cannabinoidi, compreso il morbo di Parkinson e la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Per la prima volta la ricerca dimostra il valore neuroprotettivo dei composti marijuana-simili in un modello animale del Parkinson universalmente riconosciuto.
(Fonte: comunicato stampa della Società per le Neuroscienze del 26 ottobre 2004)