L’impresa di fronte alla pratica dell’islam

Una mattina, Hamid ha deciso che non avrebbe più spinto il carrello contenente le boccette d’alcool destinate agli aerei: “E’ contro la mia religione”. Appellandosi all’islam, questo impiegato interinale dell’aeroporto di Parigi ha messo la direzione del servizio in subbuglio. Bisognava cedere in nome della “tolleranza religiosa”, immergersi nella lettura delle sure per verificare la validità delle rivendicazioni? O protestare per questa richiesta stravagante?

L’aneddoto riflette il malessere crescente intorno a manifestazioni religiose nelle imprese. Soprattutto quando si presentano con fattezze islamiche. Grandi imprese come L’Oréal, Gaz de France, Total, Vinci, fanno parte da più di un anno di un gruppo di lavoro organizzato dall’associazione Dynamique Diversité, guidata da Dounia Bouzar [intervista], antropologa esperta di radicalismo religioso.
[…]
L’articolo completo di Cecilia Gabizon è consultabile sul sito di Le Figaro

28 commenti

schock

La nuova moda dell’obiezione di coscienza sta prendendo sempre più piede. Non sarebbe ora di ricorrere al licenziamento di questi emeriti idioti?

San Gennaro

Io lavoro in una piantagione di Hevea Brasiliensis; incido gli alberi e raccolgo il liquido che ne sgorga. Sono sudamericano.
Io invece lavoro in uno stabilimento che vulcanizza il latice di gomma; sono nordamericano (mormone).
Io lavoro in uno stabilimento che riduce la gomma vulcanizzata a forma di involucro di salame.
Sono cattolico e abito a Casalecchio di Reno.

Domani al nostro risveglio ci rifiuteremo di concorrere alla fabbricazione di contraccettivi, vietati dalle ns religioni. 😆 😆

San Gennaro

Dimenticavo il tormentone:
8 X 1000 AI VALDESI
5 X 1000 ALL’UAAR

San Gennaro

Io invece sono cattolico; lavoro in una fabbrica di pistole, fucili, proiettili a Gardone Val Trompia; per me non ci sono problemi.

Vassilissa

E notate che si parla di BOCCETTE DI ALCOOL cioè di disinfettante e non di BOTTIGLIE DI ALCOLICI vino gin o brandy.
Il corano sarebbe dunque contro i disinfettanti? con cosa si dovrà pulire un taglio per non finire all’inferno, con succo di dattero?

Basta, basta, basta!!!
x Bruna Tadolini: secondo te c’è una causa genetica della stupidità?

Mangiapreti

Ma non capisco che problema ci sia.
Se non vuoi aver a che fare con gli alcolici non accettare un lavoro in cui siano presenti.
Se non vuoi vendere la pillola del giorno dopo non fare il farmacista.
Se fai il furbo, ti fai assumere per un lavoro e poi ti rifiuti di farlo allora ti licenzieranno, giustamente.
Se è l’azienda che fa la furba e ti assume per un lavoro mentre poi te ne fa fare un altro allora gli farai causa.
Questione chiusa.
Ok, so benissimo qual è il problema: la natura della motivazione, religiosa! Sarebbe ora di realizzare un vero laicismo, decretare che la religione è un opinione come un altra, legittima ma non gode di uno status privilegiato.
Credo nel catechismo della Chiesa Cattolica = Non mi piace il gelato al cioccolato.
Che fareste ad un dipendente di una gelateria che si rifiuta di vendere il cioccolato perché non gli piace?

Mangiapreti

Ma non capisco che problema ci sia.
Se non vuoi aver a che fare con gli alcolici non accettare un lavoro in cui siano presenti.
Se non vuoi vendere la pillola del giorno dopo non fare il farmacista.
Se fai il furbo, ti fai assumere per un lavoro e poi ti rifiuti di farlo allora ti licenzieranno, giustamente.
Se è l’azienda che fa la furba e ti assume per un lavoro mentre poi te ne fa fare un altro allora gli farai causa.
Questione chiusa.
Ok, so benissimo qual è il problema: la natura della motivazione, religiosa! Sarebbe ora di realizzare un vero laicismo, decretare che la religione è un opinione come un altra, legittima ma non gode di uno status privilegiato.
Credo nel catechismo della Chiesa Cattolica = Non mi piace il gelato al cioccolato.
Che fareste ad un dipendente di una gelateria che si rifiuta di vendere il cioccolato perché non gli piace?

Vassilissa

Consiglio a chi mastica almeno un po’ di francese di leggere l’intervista all’antropologa, molto interessante e rivelatrice.
Questi comportamenti non sono quindi dettati da autentiche convinzioni religiose ma strumentalizzazioni delle stesse come strumento di forza e affermazione di sè. La signora Bouzar parla di “bricolage religioso” delle nuove generazioni di immigrati (mussulmani in questo caso) ma credo che il termine si possa usare anche in questo paese con certi sedicenti cattolici.

Bruno Gualerzi

Il radicalismo religioso non è che l’altra faccia, il corrispettivo, del radicalismo liberista, della feticizzazione dell’impresa. Sono due forme di alienazione che si alimentano a vicenda.

Phoebe

Licenziare. Questo genio e i ginecologi abortisti. Del resto, se la mia “religione” mi impedisse di lavorare, che so, dalle 11.00 alle 15.00 cosa farebbe il mio ufficio? Mi licenzierebbe, e c’avrebbe pure ragione.

Grazia Annen

Aihmé Sarkozy sta sottominando uno dei pilastri del laicismo in Europa, sancito nella costituzione francese sin dal 1905 (ricordate il suo discorso in Arabia Saudita sull’importanza della fede, la sua visita al papa?). Se viene a crollare questo baluardo si aprirà il fianco ad ogni sorta di pretese, si dovranno fare delle concessioni a suscettibilità del tutto infantili (in Gran Bretagna le maestre non leggeranno più la storia dei 3 porcellini per ovvie ragioni etiche / e che nessuno osi chiamare il suo orsetto di peluche Muhammed pena la lapidazione – non del giocattolo bensì del suo innocente proprietario….).

Baal

Scommetto che Hamid si troverebbe benissimo e non si farebbe venire dubbi di coscienza nello sgozzare animali e lasciarli morire lentamente dissanguati.

cesare

Prima di licenziare gli obiettori, sarebbe bene non assumerli. Se un islamico chiede di lavorare in una salumeria deve essere informato – e sottoscrivere – che dovrà maneggiare l’immonda carne di maiale e che se si rifiuta non sarà assunto. Questo deve valere anche per un ginecologo cattolico che voglia lavorare nella sanità pubblica, dove si sa che si fanno aborti. Nel caso in cui l’obiettore sia già in servizio, l’obiezione comporterà una drastica riduzione dello stipendio. Perchè deve guadagnare come quelli che fanno il 100% del lavoro, mentre lui ne fa solo il 70-80%? Se obietterà anche a questo allora lo si mandi a casa. Forse verrà fuori che molti dei sedicenti obiettori sono solo dei furbetti.

Stefano Bottoni

@ cesare

Sono totalmente d’accordo. Ma, ahimè, temo che immediatamente ci sarebbe una levata di scudi di sedicenti “tolleranti dialogatori” sempre pronti a sostenere le ragioni dell’altro, anche quando evidentemente assurde. (-Lei non si è girato verso la Mecca all’ora prestabilita. La mia religione mi impone di sgozzarla!- -Prego, si accomodi, è nel suo pieno diritto!-)

Sydbarrett76

bah, quanti ce ne sono di questi casi? secondo me questi sono deficienti a cui non va data tutta ‘sta attenzione, non vuoi spingere il carrello? cambia lavoro, ma un giornale serio non dovrebbe parlare di ‘sto cretino, in fondo fa meno “statistica” di uno che crede di essere Napoleone…

Toptone

Per Grazia Annen.

Sarkozy è la versione francese di Casini e Berlusconi, cattolicissimi divorziatissimi.

Prima è andato a lecchinare sia il sultano che il papa, la fede la religione bla bla bla, poi ha approvato come un lampo il divorzio-lampo e sempre come un lampo ne ha usufruito per divorziarsi da quella sfigata di Cécilia e risposarsi con la belle italienne.

E tutto questo nello spazio di qualche settimana, non di dieci anni come si usa nell’Italietta di Nazinger, Ruina e Berluska dei Fini Casini.

Ai cattolici italiani, invece, sembra essere completamente sfuggito il colossale sberleffo del furbo Sarko alla gerarchia cattolica appena prima lecchinata e sdilinquita.

Ho detto sembra: in realtà hanno prudentemente spazzato la faccenda sotto il tappeto. Come sempre.

Silesio

Credo che per sconfiggere l’obiezionismo vaticano, occorra fare ancora più leva su questi episodi.

Avid

Posso anche capire che questa “l’obiezione di coscienza” sia cosi diffusa, strano è che non
ci sia nessuno scrupolo nel non accettare “l’obiezione di coscienza” di chi vorrebbe evitare
che :

1) I propi soldi finiscano al vaticano o a finanziare qualsiasi scuola su base religiosa

2) l’obiezione di coscienza quella vera che rifiuta per motivi filosofici l’uso delle armi finisca
per essere un termine impropio riferito al mancato rispetto della legge 194 da parte di
medici ricattati o compiacienti

3)Che bagnasco dopo aver fatto il cappellano militare ci venga a parlare di coscienza
ed obiezione , che bertone benedica una portaerei da 5 miliardi di euro (soldi
nostri) in effetti gli introiti dell’industria militare fruttano parecchio anche al
vaticano.

4) Che si creda che morti dovute all’aids , siano in realtà provocate dal peccato

Io obbietto tutto questo mah..

Marvin

Scusate, ma se io non assumo qualcuno perché musulmano, cattolico, scintoista, flyingspaghettimonsterista ecc. lo disdrimino in base alla sua religione, e ciò è vietatissimo in tutte le civiltà occidentali (escluso il Vaticano of course) e ci mancherebbe altro!
Quindi che si fa? Vedo solo due possibilità:
1) si diventa uno stato laico e si vietano tutte le assurde richieste di qualsiasi religione (ipotesi improponibile)
2) si applica la vecchia regola del “cuius regio eius religio”, si cacciano tutti i praticanti di altre religioni e si accettano immigrati solo compatibili (come ha peraltro richioesto il grande livio fanzaga da radiomaria) e si regola la vita sulla base dei principi del sommo sacerdote (nel nostro caso non sarebbe poi così male, pensate quante festività in più ci sarebbero durante l’anno!).

Marvin

yarlaim

Quoto in pieno Bruno Galerzi. E aggiungo che il liberismo è sempre andato a braccetto con queste forme di “obiezione”. Perchè, in fondo, che mi importa se non vuoi spingere il carrello?, Ti faccio fare un altro lavoro e sei produttivo il doppio. Alienato (e alienante, vista la piega che ahnno preso anche le società occidentali), ma produttivo.
Basta pensare al Giappone e al toyotismo come pensiero totalizzante.

Asatan

@Marvin:
la questione è un po’ diversa. Non è non assumere il cattolico, il mussulmano, etc., ma licenziare qualli ceh SAPENDO BENISSIMO che lavoro sarebbero andai a fare poi accampano scuse assurde per non far nulla o farsi cambiare mansione.

Andrea

@ yarlaim

Purtroppo non è così semplice, non in Italia almeno. Nel senso che (per fortuna) esistono contratti nazionali che a seconda del tipo di inquadramento al momento dell’assunzione, il lavoratore è tenuto ad eseguire le mansioni per le quali è stato assunto. Questo significa, che il lavoratore che viene assunto come medico del”ospedale XXX, qualora successivamente si dichiarasse obiettore, non potrebbe venire per esempio spostato a fare l’infermiere (e questi sono diritti acquisiti dai lavoratori con dure lotte del passato).
A parte il fatto, che anche fosse possibile, dove lo si potrebbe spostare uno specialista che fino al giorno prima si occupava di interruzioni di gravidanza? In ortopedia? Chi ci si farebbe operare da costui? Io no.

Ognuno, come detto da tutti voi, deve essere libero di non fare ciò che per motivi qualunque, non necessariamente religiosi, non si senta di voler fare.
Ma chi decide di fare un certo lavoro, non può poi fare obiezione di coscienza, per nessun motivo (purchè la richiesta sia prevista dalla legge), altrimenti va licenziato.

Avevo già fatto vari esempi, tra i quali per esempio il testimone di geova che lavorasse in un centro trasfusioni e che piuttosto che praticare una trasfusione (per lui vietata dal suo credo) lasciasse morire delle persone.

Ognuno deve poter essere libero di decidere il lavoro da svolgere, ma poi non si può rifiutare di svolgerlo, c’è poco da fare, altrimenti licenziamento in tronco ed eventuale cancellazione dall’albo se iscritto ad uno.

Ciao a tutti

Druso

Se io, cocopro, andassi dal mio datore di lavoro a millantare limitazioni sul lavoro, sarei licenziato in tronco.
È troppo facile farsi assumere e poi tirare fuori i problemi religiosi. Che la religione resti fuori dalle aziende! Esistono motivi ben più gravi e leciti per chiedere una modifica delle mansioni, il corano, la bibbia, i veda, etc, non lo sono.
È interruzione ingiustificata del lavoro! Se abortire, portare alcool, toccare maiali, etc, va contro il credo religioso: si scelga un altro lavoro! Quando si firma un contratto ci si aspetta che sia rispettato (da ambo le parti). Ha accettato quelle mansioni, gli è stato detto in cosa consistono: non si lamenti, nessuno lo ha obbligato! Capisco che c’è carenza di lavoro e si prende ciò che arriva, ma sarebbe, quantomeno, corretto avvisare se il proprio credo limita, non porre tutti davanti al fatto compiuto.
Basta con questa fede sbandierata ad uso di fannulloni, predicatori, violenti e tutta la cricca a seguire.

Tutto questo, naturalmente, non vuole essere pro-capo. In molte situazioni si viene assunti per una mansione e se ne svolge un’altra. In molti casi la dignità del lavoro è un concetto astratto, soprattutto con i nuovi contratti…

Luigi

Vorrei ricordare il caso di due medici che si sono rifiutati di prescrivere la pillola del giorno dopo per le loro convinzioni cattoliche, siamo sullo stesso piano. Ma mentre quel facchino musulmano può e deve essere licenziato per essersi rifiutato di svolgere il lavoro per cui viene pagato, in Italia questi signori ce li dobbiamo tenere per legge… Se le convinzioni religiose vietano ad alcune persone di svolgere alcune attività fondamentali del proprio lavoro sarebbe il momento che se ne stessero a casa a non fare danni alla società tutta.

yarlaim

Sia chiaro che non sono contro le tutele dei lavoratori. Qualcuno le considera “lacciuoli” alla libera impresa. Io le considero fondative di società che si considerano civili. Quello che volevo sottolineare è che proprio la trasposizione del pensiero liberale in economia, e cioè il liberismo, ha sempre tollerato qualunque manifestazione religiosa, soprattutto quando supporta atteggiamenti lavorativi contrari a quelunque idea di conflitto.

Per il resto assolutamente d’accordo con Andrea.

tadeuz

La tolleranza rappresenterebbe un ostacolo per il mondo religioso, la tolleranza e’ il modo per uscire della violenza politica o a pratiche irazionale, senza un profondo rispetto occo rrerebbe assumere maggior forza contra ogni formalismo legale.

Andrea

@ yarlaim

Non ti stavo cazziando 🙂
Tutt’altro.
Il fatto è che mi occupo anche di sindacalismo, e purtroppo ti devo dire che la possibilità del datore di lavoro di “spostare” i lavoratori, si trasformerebbe in una autorizzazione al datore di discriminare poi su quello che gli pare. Già nelle aziende piccole è così adesso, figuriamoci se gli si desse la possibilità di spostare anche in ambito di mansione, ci ritroveremmo (a piacere e ghiribizzo del datore del lavoro) a lavare cessi.

CHI NON VUOLE FARE TALUNE ATTIVITA’ DI UN CERTO LAVORO, NON FA QUEL LAVORO.

Ciao a tutti

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