Savater: “Le religioni non sono come la Carlà”

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Se parliamo di noi atei (che, a quanto pare, non apparteniamo a nessuna civiltà visto che queste sembrano essere definite solo in base a un criterio religioso) in linea di principio ci troviamo bene con gente di tutte le parrocchie, sempre che non pretendano di imporre i loro dogmi al resto della popolazione e non li propongano come materia obbligatoria nella scuola pubblica. E, ovviamente, sempre che non venga amputata la libertà di esprimere il nostro pensiero in merito alle religioni. È dolorosamente ovvio che noi non credenti abbiamo una vita più facile – anche se non troppo facile – nelle democrazie laiche piuttosto che in Paesi come l’Iran o l’Afghanistan, a quanto se ne dice.
Secondo i suoi promotori questa felice Alleanza si fonda sul postulato che quanto più conosciamo la religione di chi ci sta accanto, tanto meglio ci rapporteremo con lui. Non c’è nulla di meno certo. Per esperienza personale posso dire che quanto più uno conosce la storia e i segreti del cattolicesimo, tanto meno questa religione gli piace e aumenta la diffidenza con cui guarda tutti coloro che credono a occhi chiusi. Ed è assai probabile che si verifichi la stessa cosa se ci mettiamo a studiare in modo approfondito l’Islam o l’Ebraismo.

Le religioni, a differenza di quello che accade per Carla Bruni e altre meraviglie della natura e dell’arte, non sono migliori se viste da vicino.

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L’articolo completo di Fernando Savater è consultabile sul sito de La Stampa 

13 commenti

Daniela

in effetti è così più si conosce una religione e più se ne vuole stare alla larga.
Non capisco che cosa sarebbe un’alleanza per la civiltà.

Giovanni Bosticco

A proposito di imporre le proprie idee,
vorrei fare due paragoni.
Pensiamo solo che importanza avrebbe,
se mai fosse vero, ciò in cui credono gli
ufologi, ossia l’avvenuto contatto con
gli alieni.
E qualcuno pretende a scuola l’ora di
ufologia?
Lo stesso vale per gli spiritisti, che credono,
tramite i medium, di contattare l’aldilà.
Nessuno vuole introdurre a scula l’ora di
spiritismo.
Sono proprio solo i cattolici ad essere così
invadenti.

Valentino Salvatore

Scusate, errore mio: metto un po’ di contesto. L’Alleanza sarebbe questo:

“l’Alleanza delle Civilta’ (AdC), il progetto lanciato nel 2004 poco dopo i grandi attentati nella capitale spagnola dal premier Jose’ Luis Zapatero per avvicinare Occidente e mondo musulmano. L’Alleanza, co-sponsorizzata da Turchia e Onu”

http://vps.serverstudio.eu/socialist.it/?page_id=637

Bruno Gualerzi

Siamo poi sicuri che la Carlà vista da vicino sia migliore di come appare in televisione?
Battute a parte, siamo di fronte al vero rebus del nostro tempo: difficile disinnescare un conflitto se non ricorrendo al dialogo… ma un vero dialogo tra religioni – cioè un dialogo che non sia solo qualcosa che scatta solo di fronte all’emergenza, ma in grado di evitare il prodursi dell’emergenza (come in Spagna) – è realisticamente possibile?
Purtroppo, ora come ora, come per le guerre, si dà vita ad un dialogo solo dopo la catastrofe tra i sopravvissuti alla catastrofe… cioè valido fino alla prossima catastrofe. L’unico deterrente immaginabile sarebbe la consapevolezza che un prossimo conflitto – con i mezzi oggi a disposizione – sarebbe davvero l’ultimo, nel senso che ci farebbe sparire tutti dalla faccia della terra… ma quale delle reigioni più diffuse non ritiene comunque migliore il mondo dell’aldilà?

Stefano Bottoni

Quoto in pieno Bruno Gualerzi, sia sul dialogo o scontro fra religioni (che qualcuno chiama “scontro di civiltà”, come se le civiltà potessero essere considerate solo tramite il filtro della religione), sia sulla considerazione riguardo la Carla (che non mi sembra una bellezza eccezionale, nè mi piace come canta… Ha fatto strada solo perchè era della famiglia Bruni).

piccolo-uomo

“Le religioni, a differenza di quello che accade per Carla Bruni e altre meraviglie della natura e dell’arte, non sono migliori se viste da vicino”

A dire il vero non credo che la Gioconda vista a 10 cm di distanza sia più bella.
Comunque dipende molto da che occhiali metti, anche per quanto riguarda le religoni…

Silesio

Ho cercato, anch’io come tanti, di fare uno sforzo per cercare una definizione di “ateismo”. Personalmente credo che le varie versioni delle divinità tramandate dalla storia sono fenomeni di cultura, oggetto di studio delle scienze umane e dell’antropologia. Non offrono nessuno strumento per la conoscenza, perché credo che culture che non avevano neppure nozione della caduta dei gravi, ancora meno potevano vantare qualche conoscenza di dio. La trascendenza esiste, per quanto la percezione umana è limitata, ma questa trascendenza non è “divina”, ma corrisponde ai livelli superiori di complessità della natura. La fisica ha aperto scenari sull’universo e sulla materia che ha dimostrato che gli attributi che andiamo cercando nelle divinità sono ampiamente superati dalle potenzialità della materia stessa. Nonostante questo, non occorre porre limiti alla fantasia umana e che occorre in ogni caso rispettare questa attività della mente di immaginare personaggi fantastici in piena libertà. E’ però da combattere l’abuso della credulità popolare per arricchirsi e costruire imperi. Solo in questo senso la “religione” diventa qualcosa da “combattere”. Almeno… io mi sono fatto queste ragioni.

e pur si muore

@ bruno gualerzi
@ stefano bottoni

Ragazzi, se proprio volete buttare la Bruni alle ortiche fatemelo sapere che la raccolgo io. A parte le battute, trovo interessante che la Stampa sta presentando con una certa frequenza articoli di questo tipo.

neoalfa

Se le cosidette “civiltà” sono quelle che la storia ci ricorda sono ben lieto che gli atei non rientrino in queste categorie.

Bruno Gualerzi

@ e pur si muove
Non credo per Stefano Bottoni, ma per me puoi senz’altro applicare la morale de ‘la volpe e l’uva’. Da tanti punti di vista.
(Se non ci si consola un pò con le battute…)

Vomitino

Il dialogo…io ci spero, vorrei dire “ci credo”, mi chiedo però come sia possibile confrontarsi con chi è convinto di avere dio dalla sua…

comunque, buon dialogo a tutti.

Stefano Bottoni

@ Bruno Gualerzi & E pur si muore

In tutta sincerità preferisco mia moglie. Oltretutto io sono uno spilungone, quindi lei si può mettere i tacchi alti senza problemi. E certo è molto più simpatica e non canta peggio (sono io che dovrei migliorare con la mia tecnica alla chitarra…) 8)

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