Cossiga: Parlando da cattolico infante

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Cercherò però di dire qualcosa di non banale. Vorrei anzitutto dire che, nato in una famiglia laica, repubblicana e antifascista, educato nella fede cattolica e allevato nel così detto «cattolicesimo militante» dall’età di sei anni (mio padre mi mandò in parrocchia al grido: «Meglio i preti dei fascisti!»: e antifascisti erano il mio parroco e il mio vescovo, ed erano tempi difficili!), sono stato sempre favorevole al dialogo e alla ricerca della composizione sul piano politico dei diversi ideali.

Ma ritengo che il dialogo per portare al reciproco rispetto, alla reciproca comprensione e alla «composizione», presupponga l’affermazione sincera e non dissimulata della propria identità. Ho riletto in questi giorni il confronto tra Habermas e Ratzinger, e ricordo quello meno conosciuto, tra l’«amico» Joseph Ratzinger e l’amico Massimo Cacciari, cioè fra tre uomini non solo di grandissima cultura, ma anche di grande apertura all’«altro»: e solo chi non ha letto e non conosce Joseph Ratzinger può pensare di lui il contrario. Se Joseph Ratzinger, non solo da teologo ma anche da Papa, non dicesse quello che dice anche su aborto, divorzio, fecondazione assistita, come liberale, anzi cattolico liberale, non mi sentirei tranquillo sul piano delle scelte libere e informate dei cittadini e anche dei membri del Parlamento.

E chi confonde i rapporti tra Santa Sede e Stato italiano e rapporti tra Chiesa Cattolica e società civile commette non solo un grande errore, ma uno sbaglio fuorviante. Così come chi confonde la laicità dello Stato, grande conquista dello Stato liberale che però non sarebbe stata possibile senza il cristianesimo, ed il «laicismo» di Stato, novella «religione laica» che abbiamo ereditato dalla Rivoluzione francese, che fu certo democratica, ma non liberale, come fu anche la Rivoluzione d’Ottobre, che della prima fu unica e legittima erede. Ci si chiede se il partito democratico sia un partito laico, anche se in realtà si vuol dire non «laico», ma «laicista». E ci si chiede anche se esso rispetti la «libertà di coscienza».

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L’intervento completo di Francesco Cossiga è consultabile sul sito de La Stampa

Lo slogan di moda, da destra, a sinistra, passando per il centro: “laico ma non laicista”. Niente di nuovo sul fronte occidentale…

16 commenti

Marco.g

Non era scomunicato Cossiga? Ciarrapico aveva detto qualcosa in proposito.

Bruno Gualerzi

Cossiga: “Se Joseph Ratzinger, non solo da teologo ma anche da Papa, non dicesse quello che dice anche su aborto, divorzio, fecondazione assistita, come liberale, anzi, cattolico liberale, non mi sentirei tranquillo sul piano delle scelte libere e informate dei cittadini e anche dei membri del parlamento”.
Io (in quanto ateo): “Non mi sento per niente tranquillo – non tanto per quanto dice il papa – ma proprio per la ‘tranquillità’ di Cossiga visto che il papa dice ciò che dice. Perché non credo – e proprio per i Cossiga – si tratti solo di ‘informazione’, ma di appello alle coscienze cattoliche… se vogliono continuare a vivere come cattolici!”.
(Questo al di là di ciò che è in ballo in questa tornata elettorale con la legge elettorale che ci ritroviamo).

anteo

mancano pochi giorni alle elezioni, a chi si rivolge Cossiga?

chi sta “consigliando” o avvertendo?

Asatan

Forse ho capito male ma per il Cossy:

Laico= non cattolico che si adegua a vivere sencondo le follie cattoliche e dà smpre ragione ai catto taliban, sostanzialmente scusandosi di essere vivo e respirare

Laicista= colui\lei che chiede pari rispetto, dignità e diritti per tutti i cittadini onesti.

piergiorgio

17 marzo 2008 intervista a Cossiga: L’amico Walter Veltroni mi ha dato il primo dei chiarimenti da me richiesti per confermarmi nella mia intenzione di votare per il Pd, lodando la linea della fermezza che certo portò all’uccisione di Aldo Moro………

dv64

“…la laicità dello Stato, grande conquista dello Stato liberale che però non sarebbe stata possibile senza il cristianesimo…”

Questa poi le batte tutte!!!

Flavio

@ dv64

Fosse vero, i cattolici dovrebbero rispettarla ogni tanto!

stefano

come al solito da buon democristiano dice tutto ed il contrario di tutto.

MetaLocX

C’è una politica sporca che vuole convincere l’opinione pubblica che laicismo sia sinonimo di ateismo di stato.

Massimo

“…dall’età di 6 anni (mio padre mi mandò in parrocchia al grido:<meglio i preti dei fascisti!…”.
(e qui Cossiga si apre la strada come autentico “cattolico liberale”)
(e subito dopo dice con chi ce l’ha, Cossiga, visto che milita dalla parte del “cattolico liberare” Ratznger, contro) “… il “laicismo” di Stato, novella “religione laica” che abbiamo ereditato dalla Rivoluzione francese, che fu certo democratica ma non liberale, come fu anche la Rivoluzione d’Ottobre, che della prima fu unica e legittima erede”.
Cossiga non è affatto enigmatico se lo si ascolta per quello che dice e non per quello che “si penserebbe dovesse dire”.
Più chiaro di così!

Silesio

La contribuzione forzata a favore della CCR non mi sembra appartenga a nessun codice liberale.

Marco.g

La rivoluzione d’Ottobre è l’unica e legittima erede della rivoluzione Francese. Mmmm… qualcuno dovrebbe dirlo a Sarkozy

Sunrise

… “chi confonde la laicità dello Stato, grande conquista dello Stato liberale che però non sarebbe stata possibile senza il cristianesimo”… beh, certo, neanche far uscire i sopravvissuti dai campi di concentramento sarebbe stato possibile senza il nazismo…

enrico

Cossiga…cossiga…mi ricorda qualcuno. Ah sì, un tristemente famoso ministro dell’interno di qualche tempo fa! Anzi no, dev’essere un quasi omonimo perchè quello era con la K e tutto mi pareva fuor che liberale.

enrico mini

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