Pillola del giorno dopo: come segnalare gli abusi al Ministero

I cittadini segnalino al Ministero della Salute le difficolta’ nell’ottenere la prescrizione per la pillola del giorno dopo. E’ l’invito lanciato dal ministro Livia Turco, dopo le notizie riportate dalla stampa in questi giorni. La Turco “invita i cittadini a segnalare tali casi all’Ufficio relazioni con il pubblico (URP) del Ministero della Salute. Sara’ cura del Ministero inviare tali segnalazioni alle Regioni e alle Asl di competenza per facilitare l’adozione di misure che evitino disfunzioni nel servizio”. L’URP del Ministero e’ attivo dal lunedi’ al venerdi’, dalle ore 9.00 alle ore 12.00, con risposte telefoniche ai numeri 0659942378 – 0659942758, oppure puo’ essere contattato via mail a qualsiasi ora e giorno della settimana (le segnalazioni verranno esaminate entro le successive 24 ore ed entro le 48 ore durante il fine settimana) entrando nel sito www.ministerosalute.it e cliccando sulla sezione dedicata all’URP e poi su ‘scrivi all’URP’. “E’ nostra intenzione – ha spiegato la Turco – offrire ai cittadini un canale in piu’ per segnalare disfunzioni o mancate risposte di assistenza su un terreno cosi’ delicato come quello della contraccezione d’emergenza. Pensiamo infatti sia dovere delle istituzioni farsi carico di questa domanda di assistenza facendo si’ che nessuna donna sia lasciata sola in momenti difficili della propria vita, come puo’ essere quello che la vede preoccupata per una possibile gravidanza non voluta. A tal fine rivolgo ancora una volta un appello alle Regioni e Province Autonome italiane affinche’ adottino l’atto di indirizzo predisposto dal Ministero della Salute per la piena applicazione della 194.

Fonte: Repubblica.it

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16 commenti

Paolo Garbet

Tempo perso. ormai in italia (la i minuscola è intenzionale: trattasi di colonia del Vaticano) si può invocare l’obiezione di coscienza per qualsiasi affermazioni di origine papale (la p minuscola è intenzionale: trattandosi del portavoce dell’onnipotente, quest’ultimo può tranquillamente fulminarmi all’istante per mancato rispetto al suo ambasciatore).

Asatan

La mia religione dice che usare il telefono è peccato, domani dirò al direttore che anche se la mia attuale mansione è “centralinista” non risponderò più il telefono perche obbietto di coscienza.

Daniele Gallesio

Intanto il fatto che un Ministro della Repubblica tenti di far applicare una legge è un buon passo per uscire dalla Vaticalia ed avvicinarci all’Italia.

Se consideri che Livia Turco è pure cattolica, ragione di più per rendere onore al merito. Evidentemente essere cattolici ma non clericali si può. Con buona pace degli atei devoti.

Stefano Bottoni

Queste notizie però andrebbero pubblicate anche sulla stampa nazionale e diffuse per radio e TV. Non tutte le persone hanno internet.

Daniela

il punto è proprio questo, deve esserci la volontà politica a livello nazionale e a livello locale affinchè le cose cambino, questi medici obiettori non devono essere tollerati devono essere puniti.

Silesio

Purtroppo credo che questi provvedimenti siano inefficaci di fronte ad un fuoco di sbarramento capillare e molto organizzato operato dai sedicenti “Movimenti per la Vita”. Questi “movimenti”, invece di aiutare le donne che hano scelto di diventare madri passano il loro tempo a inviare circolari di diffida a medici e farmacisti, e a disquisire in questioni teologiche sulla “origine della vita” e a costringere alla maternità forzata le donne che non desiderano diventare madri.

non possumus

a Genova abbiamo una situazione scandalosa, l’ ospedale Galliera, che è pubblico a tutti gli effetti, ma è della Curia quando si deve fare obiezione di coscienza per la pillola del giorno dopo, il presidente dell’ospedale è Bagnasco tanto per capirci, personalmente ho deciso che dopo 30 anni che faccio donazioni di sangue presso il suo centro trasfusionale, cambierò centro trasfusionale.
Bagnasco non avrai il mio sangue!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Maty

L’unica vera difesa è quella di essere informati. Davanti ad un obiettore che non da alternative per l’acquisto della pillola, chiamare subito i carabinieri al 112.

Kitsunegari

A me sembra una linea un po’ troppo soft. La pillola del giorno dopo è un diritto, chi non la prescrive viene meno al suo dovere e soprattutto commette interruzione di pubblico servizio. Una letterina alle PR mi sembra un po’ poco onestamente.

Tuya

@ Maty concordo con te
non mi fido e cmq era una cosa da avviare a suo tempo e non ora che praticamente è spacciata.

Sunrise

…”Sara’ cura del Ministero inviare tali segnalazioni alle Regioni e alle Asl di competenza per facilitare l’adozione di misure che evitino disfunzioni nel servizio”.
…”le segnalazioni verranno esaminate entro le successive 24 ore ed entro le 48 ore durante il fine settimana”.
Ma non stiamo parlando della pillola del giorno dopo? cosa me ne frega di ricevere una risposta magari anche solidale quando ormai non la posso più usare?
Perchè per una volta non svolgono un ruolo attivo, non mandano ispettori a verificare il funzionamento di tutti quegli ospedali e ambulatori (abbondantemente segnalati da TG e articoli di giornale ormai da mesi e mesi), non stabiliscono un limite massimo percentuale per gli obiettori nelle strutture pubbliche, non dicano chiaramente su cosa di può obiettare e cosa no… non si danno da fare, insomma, anzichè prendere tempo come sempre?

matteo

@ sunrise
sono completamente d accordo. quando il danno è fatto le letterine e le pacche sulle spalle a poco servono. servirebbe maggior controllo, e soprattutto che molti di quelli che hanno scelto di iniziare a studiare medicina per poi fare questo lavoro se nè fossero rimasti a fare la spola chiesa/mediaset per tutta la vita. che si occupino d altro, e lascino il posto a chi realmente offre un servizio e un aiuto concreto. pagliacci

Stefano Bottoni

@ Sunrise

Sono totalmente d’accordo con te. E’ un po’ come se accadesse un terremoto o uno tsunami, e la Protezione Civile dicesse: -Aspettate 24 ore che accertiamo quello che è successo, e poi si vedrà!-.

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