Il 31/3 è stato inaugurato in via Toti (Veronetta) un nuovo centro di salute mentale. La tempestività, a 30 anni dalla legge Basaglia, è sempre da apprezzare. Meno da apprezzare è la composizione del team degli inauguranti. Comprendiamo la presenza di sindaco, di assessori, di primari e di altre figure che hanno una qualche relazione con la struttura. Non comprendiamo, invece, l’invito al vescovo Zenti e non agli esponenti di confessioni religiose o dell’associazione degli atei. Zenti ha officiato il rito scaramantico della benedizione, ma prima ha voluto dire le consuete banalità: la società moderna «corre troppo in fretta e che non tutti possono tenere il ritmo dei più efficienti e dei più abili» e che «non tutti hanno il motore di una Ferrari». Non ha ricordato, però, le radici cristiane dell’insediamento del diavolo nel cervello di alcuni sventurati e la recente nomina di dieci preti esorcisti da lui fatta come contributo della fede alla salute mentale.
Dalla Newsletter del Circolo UAAR di Verona (verona@uaar.it)
Benedetta salute mentale
32 commenti
Commenti chiusi.
Cominciano! Tra poco la psicanalisi diventerà materia demoniaca come la biologia molecolare, la paleontologia, la ginecologia, etc….
Presto Freud sarà un eretico che ha misconosciuto gli insegnamenti degli esorcisti. Prepariamoci alla nuova battaglia di ferrara…..
beh, non che la psicologia (tanto meno la psicanalisi di Freud) siano proprio delle materie che si possano definire “scientifiche” …
D’altronde, la psicologia è una religione; non di certo una materia scientifica come lo è la fisica.
la psicologia non centra proprio nulla con la religione, nè con le credenze in generale, tutt’altro…vi sono numerosissimi metodi e branche della psicologia, e pur non esendo certo una scienza sperimentale ha scoprto ed interpreta dei modelli di omportamento e di pensiero comuni a tutti, e l’approccio che si seue è rigoroso e scientifico, nel senso di avere almeno un validità generale….
Poi la si parla di un istituto di igiene mentale, quindi oltre che di psicologia si tratta di psichiatria, che è una branca della medicina.
Uno psicologo non è certo un individuo da cui si va a fare due chiacchiere tanto per fare, nè è un confessore che promette assoluzioni.
Piuttosto consente ai pazienti di conoscere interpretare e debellare comportamenti patologici o disfunzionali ben presebti in lettertura
@Dluke
Prima di lanciarsi in ingenuità, gioverebbe documentarsi: psicologia è come dire economia: è un contenitore che include ambiti molto diversi.
Gli psicologi utilizzano i metodi scientifici eccome!
(da WP)
Il metodo scientifico è la modalità tipica con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile, verificabile[1] e condivisibile. Esso consiste, da una parte, nella raccolta di evidenza empirica e misurabile attraverso l’osservazione e l’esperimento; dall’altra, nella formulazione di ipotesi e teorie da sottoporre nuovamente al vaglio dell’esperimento.
Psicoanalisi c’entra relativamente con la psicologia. E Freud sta alla psicoanalisi come Ippocrate alla medicina.
Certo non basta ascoltare Crepet o Morelli (medici-psichiatri tra l’altro) per saperlo.
Per altre info:
http://it.wikipedia.org/wiki/Scienza
e a scanso di equivoci, non si parla di Cattolici!
PS: la battuta me l’ero scordata:
“vi sono numerosissimi metodi e branche della psicologia”….”vi sono numerosissimi riti e branche del cristianesimo”
Ricordo che lo stesso Freud pone in dubbio che la psicologia si potesse chiamare esattamente una scienza (al modo delle scienze esatte).
La psicologia è però una scienza umana e in questo ambito va trattata.
E in questo ambito Freud asserisce che: “Il problema dell’inconscio nella spsicologia è… non tanto un problema psicologico, quanto il problema della psicologia (l’inconscio e il cerchio grande che tutti gli altri cerchi contiene)… L’incontro tra il medico e il filosofo è possibile soltanto se entrambi riconoscono che i processi psichici inconsci sono ‘l’espressione funzionale e ben giustificata di un fatto certo’. Il medico non può… ammettere che medico e filosofo non trattano dello stesso argomento e non coltivano la stessa scienza… la rinuncia alla sopravvalutazione della qualità della coscienza diventa condizione primaria indispensabile per qualsiasi visione esatta dello svolgimento dello psico… L’inconscio è lo psichico reale nel vero senso della parola… Probabilmente siamo troppo inclini a sopravvalutare il carattere conscio anche della produzione intellettuale e artistica… Ma è prerogativa di cui l’attività conscia abusa abbondantemente quella di nascondere ai nostri occhi ogni altra attività con cui essa coopera…”
@ DLuke82
La psicanalisi potrebbe non essere una scienza (e potrebbe essere una religione)… ma come potrebbe non essere una scienza anche la fisica (ed essere anch’essa una religione). Dipende da cosa si ritiene di poter conoscere indagando nei rispettivi campi di ricerca.
Se la ricerca psicanalitica presumesse di andare al di là delle identificazione di meccanismi inconsci che condizionano i nostri comportamenti coscienti sempre da indagare e da verificare, soprattutto a scopo terapeutico, per giungere alla ‘scoperta’ della ‘causa prima’, della componente originaria, del nostro inconscio per trarne leggi definitive circa i nostri comportamenti… allora sì, sarebbe una religione, con i suoi rituali e la sua casta sacerdotale (il clero psicanalitico).
Se la fisica ritenesse il metodo sperimentale, non tanto l’unico criterio in grado di fornirci conoscenze veramente fruibili perchè continuamente verificabili in modo da formalizzare leggi fisiche valide… ma fino a prova contraria… e non ritenesse questo ‘fino a prova contraria’ il necessario riscontro dei limiti strutturali della nostra conosceza, quindi praticamente mai superabili come limiti… allora anche la fisica sarebbe una religione. Coi suoi rituali e con la sua casta sacerdotale.
Il problema non sta nella pericolosità di alcuni comportamenti rispetto ad altri, ma sta nel fatto che una parte di questi sono socialmente accettati (parlare con Dio), mentre altri sono condannati dalla società (parlare con gli alberi).
Quindi qui non c’entra nulla la scienza intesa come metodo scientifico, perché la responsabilità è dei singoli psicologi/psichiatri che sono comunque influenzati dalla società in cui si trovano a vivere.
Così DLuke, non hai dimostrato la non scientificità della psicologia ma soltanto la disonestà della società che pone delle discriminanti senza senso pur di proteggere la propria superstizione preferita.
“viene da chiedersi come mai chi crede in Dio non venga “etichettato” nello stesso modo di una persona che ha lo stesso comportamento ma non prega/parla/pensa/ecc verso un Dio”
Perchè (ma non sono certo io il primo a dirlo) se a parlare con un essere immaginario è una persona, questa persona è “pazza”; se a farlo sono milioni di persone, queste persone sono “fedeli”.
Toglimi una curiosità dluke82: quali sono le tue fonti? tu cosa hai letto? tu cosa hai studiato? o in “cosa sei esperto”? quali branche scientifiche hai esplorato durante la tua vita? così tanto per sapere.
In quanto alle tue domande retoriche: La risposta è NO. Semplicemente.
Non ci credi? documentati.
Contrapporre scienza e religione è un voler a tutti i costi cercare lo scontro: basta chiarirlo così lo sappiamo.
Infine, mi sono riletto le tesi dell’uaar: ma davvero credete (mi permetto di “generalizzare” visto il sito che mi ospita) di essere sempre al riparo dall’irrazionalità???
<>
“L’aggettivo “razionalisti” funge da radicale discriminante nei confronti dell’irrazionalismo, ivi compreso quello di natura non religiosa.” (cit dalle tesi uaar)
La psicologia è vittima di molti pregiudizi. Ci sono approcci neurobiologici, sperimentali e evoluzionisti, che adottano un metodo più scientifico certamente di quello con cui è stata sviluppata la teoria delle stringhe.
quoto ernesto
Sveglia! Intanto che si discute del sesso degli angeli, i Servizi Psichiatrici stanno cadendo in mano a C.L. a cui non interessa per nulla se la psichiatria è scienza o no, purché sia ben pagata. Drenano milioni di euro della sanità pubblica gestendo mini-manicomi.
Coraggio, fra poco si metterà mano anche alla 180.
Con buona pace di Basaglia. Facciamoci gli auguri, vah…
@dluke82
magari non parlare di quello che non conosci…
ci sono anche tantissime branche della medicina, dell’ingegneria, della fisica, della filosofia… e quindi?
tutte religioni?
per ernesto,
bè quando la psicologia adotta metodi scientifici può essere chiamata scienza, ma molto spesso gli psicologi vanno completamente alla cieca senza nessunissimo supporto sperimentale, parlano per sentito dire e cercano di usare il “loro” buon senso. Cioè è la stessa cosa parlare con una persona incontrata per strada, un completo sconosciuto a cui racconti i fatti tuoi.
Comunque è pura superstizione la mania di invitare vescovi alle inaugurazioni, ma d’altronde non è niente di nuovo.
@ Eloisa
Il tuo richiamo alla questione posta dalla notizia è più che appropriato. Meno appropriato è definire ‘discutere del sesso degli angeli’ chiarirsi tra noi le idee circa l’essere scienza o non scienza la psichiatria… e proprio per far sì che sulla questione non finisca per dire l’ultima parola una ‘cultura teologica’ cui le istituzioni – e i rispettivi finanziamenti – prestano sempre più orecchio.
Si difende Basaglia anche – e per certi aspetto soprattutto – difendendo una cultura.
@daniela
ma non è affatto vero Oo
ora, capisco che l’opinione comune ci veda come dei mezzi maghi…
la cosa che la gente mi dice più spesso è “oh allora sto attento a parlare se no capisci come sono”. e io vorrei rispondere “tranquillo che non ci vuole una laurea per capire che sei un enorme cretino”.
ma la psicologia non sono mica quattro chiacchiere in allegria.
la psicologia e le branche della psicologia sono tante, e attualmente si fa in tutte un forte uso della statistica tanto per dire.
io poi ho scelto la branca neuroscientifica e quindi esami di anatomia e fisiologia del sistema nervoso, esperimenti con risonanze magnetiche funzionali e tms…
insomma non certo “roba che puoi fare anche col primo tipo che passa per strada”.
poi mi rendo conto che i pregiudizi son duri a morire, e anche che “laurea” non equivale a saper fare il lavoro per cui si dovrebbe aver studiato, per carità.
Occupandomi da alcuni anni di neuroscienze ho notato che le frontiere della ricerca stanno smantellando a poco a poco gli ultimi residui della cultura teologica tradizionale. Personalmente sto lavorando sugli atti “volontari” ossia su ciò che un tempo veniva considerato, nel linguaggio della teologia, il “libero arbitrio”. Ebbene, sul piano sperimentale (agendo quindi con strumenti di misurazione e non per deduzioni filosofiche) B. Libet ha riscontrato che la “coscienza” di compiere un atto volontario, interviene con circa qualche millisecondo di ritardo rispetto alla partenza dell’atto stesso. Questo significa ad esempio che, quando io “decido” di fare un gesto qualsiasi, al momento in cui “decido” di farlo, l’atto è già iniziato. Un bel mistero, no? Questo, tanto per fare un esempio delle cose su cui si lavora. Tra l’altro, su questi problemi della “coscienza” o dell’anima, lavorano scienziati di religioni diverse. I risultati sono tutti confrontabili e nessuno cita mai il Corano o il Vescovo per sostenere le proprie tesi.
Qui ci si azzuffa sul valore scientifico della psicanalisi, della psichiatria e di altre scienze umane. Non è questo il problema!
Il problema fondamentale è il diffondersi di gruppi cattotalebani in ogni struttura. Gli ospedali, specialmente in Lombardia, sono in mano a CL che impone la propria obiezione di coscienza e dirotta persone verso strutture private della diocesi. Avere un vescovo, che ha parlato di presenza demoniaca nella malattia mentale ed ha ordinato 10 esorcisti, all’inaugurazione di una struttura di salute mentale è l’agghiacciante preludio di una nuova crociata contro una delle branche della ricerca (in qual modo la si voglia definire, è comunque una disciplina che prevede studio, specializzazione e lavoro, come ogni scienza). Non vorrei risvegliarmi una mattina e scoprire che la depressione (ad esempio) si cura con gli schiaffi, costosi, di uno stregone crociato.
Questo è un segnale che dovrebbe allarmarci tutti. La chiesa si sta riprendendo tutto il potere temporale che le era stato tolto, nei tempi che furono. Di qeusto passo, prepariamoci al nuovo papa-re.
@ Silesio
Da profano. Come è possibile ‘misurare i tempi’ di due fenomeni non omogenei come un ‘atto’ (un accadimento ‘esterno’) e una ‘decisione’ (un accadimento ‘interno’) in modo da stabilire poi un rapporto di causa-effetto fra di loro? In altre parole – da un altro punto di vista, e sempre da profano – dispone la neuroscienza di strumenti per verificare sperimentalmente un fenomeno come una ‘decisione’ nel momento stesso in cui ‘viene presa’?
In quanto al cosiddetto ‘libero arbitrio’, credo che basti applicare il principio di non contraddizione (fondamentale anche per la scienza), per giudicarlo per quel che è: un povero espediente inteso a conciliare l’inconciliabile, cioè la coesistenza di libertà e necessità. Come del resto tutto ciò che riguarda la teologia
Non voglio entrare in merito del valore e della “maturità” scientifica della psicologia (da non confondere con le neuroscienze). Una cosa però è certa: essa propone dei modelli interpretativi di tipo “laico” e per questo è sempre stata fortemente osteggiata dagli esponenti religiosi. In particolare fornisce delle interpretazioni “laiche” degli stessi comportamenti religiosi…
Bruno, hai ragione non mi sono spiegata bene: la mia definizione della discussione non si riferisce al senso generale scienza sì/no, ovviamente più che apprezzabile, ma alla pertinenza con il post: Quest’ultimo si interroga sul significato della presenza del vescovo “Non comprendiamo, invece, l’invito al vescovo Zenti…”
Grazie di avermi dato l’occasione per esprimermi, spero 🙂 , più compiutamente.
saluti
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Suppongo che si voglia intendere che la psicologia e’ una dottrina che studia il simbolo e dunque ha un carattere piu’ qualitativo e dunque meno rigoros-“scientifico” delle neruoscienze e della neuropsichiatria che lavorano a basso livello e quindi su terreni meno soggetti ad interpretazione.
Personalmente vedo, attualmente, la psicologia come obsoleta, importante su un piano storico come lo fu, sui generis, la frenologia di Gall nel XVIII secolo, ma decisamente soppiantata dalle neuroscienze nell’ambito della ricerca. Non mi sembra invece che la psicologia si possa in qualche modo accomunare alla religione! Da sempre gli studiosi del cervello (Gall compreso) sono stati “accusati” di ateismo piu’ che di devozione!
Nulla di scientifico nella psicologia, non che sia per questo sempre errata, poi dipende, certo che un metodo scientifico lo segue anche la psicologia (con le sue coerrenti), ma è una condizione necessaria e non sufficiente. Manca la falsificabilità (anch’essa necessaria, ma non sufficiente). Nel senso ampio, per lo più il linguaggio comune parla di scienze economiche, psicologiche, poiché come detto qui si segue un metodo, ma per chi considera la scienza in senso stretto, ad esempio la fisica, la biologia, allora no, in questo senso è improprio trattare la psicologia come una scienza.
C’è troppa soggettività (in effetti lo studio di cotale pseudoscienza è proprio il soggetto considerato individualmente), non ci sono regole generali, non esiste una formula per determinare la schizofrenia, ad esempio, e addirittura non si sa neppure se esiste la malattia mentale, o se non sia solo un fenomeno dipendente da una infinita serie di variabili soggettive: dove sei nato, come sei cresciuto, eventualu piccoli traumi che spesso lo pseudoscienziato non conosce, ecc… teniamo poi presente che le recenti scoprete scientifiche in ambito genetico, dimostrano o potrebbero arrivare a dimostrare, chessò, che la schizofrenia, sempre per rimanere nell’esempio, dipenda da fattori genetici, o che sia una sindrome ossia un’insieme di sintomi che spesso si presentano insieme, ma che non per forza sono correlati.
Come può, alla luce di questo, la psicologia essere scientifica al pari della fisica?
E’ importante che faccia da tampone trainando e stimolando le altre scienze a svelare le contraddizioni che essa rivela, ma che sia una scienza in se, no.
Quoto Nifft.
Comunque devono esserci sempre presenti preti ad officiare il gesto scaramantico della benedizione, ad ogni inaugurazione di qualsiasi struttura pubblica.
Mi fa sempre veramente ridere l’acqua santa spruzzata su di un mattone, sull’erba di un parco, sul cofano di un autoambulanza.
Però in realtà è cosa triste, perchè questa presenza è considerata “obbligatoria” dalla nostra cultura nazionale.
E se qualche superstizioso presenziasse ad una inaugurazione dandosi la classica toccatina ai cosiddetti? sarebbe visto male..ma non ci sarebbe nessuna differenza.
Ma gettano l’acqua santa anche per inaugurare gli impianti elettrici in tensione?
Non si sa mai! :^)
Hanno fatto bene ad invitare Zenti, dopo il “rito scaramantico della benedizione” potrebbe gradire la sua nuova dimora.
H2Os (la formula dell’acqua santa)
Beh chi è più facilmente plagiabile di una malato di mente sotto prsicofarmaci?