Pillola del giorno dopo: nei guai tre obiettori romani

Era il gennaio del 2006 quando la donna, all’epoca aveva 34 anni, insieme con il suo fidanzato, si era presentata prima all’ospedale Policlinico Umberto I e poi al nosocomio San Giovanni per avere da un medico la prescrizione. In entrambi i casi, come riferito dalla paziente in una denuncia presentata nei confronti di tre medici che si sarebbero rifiutati di accogliere la sua richiesta perché obiettori di coscienza, la donna è stata allontanata «in malo modo». Dopo aver ricevuto un no secco dai medici dei due ospedali, la donna, preoccupata di non riuscire a prendere entro 72 ore dal rapporto sessuale la pillola, si era recata in una terza struttura sanitaria pubblica, dove un medico le ha prescritto il farmaco.

La donna però non ha sopportato il comportamento degli altri sanitari, decidendo così di denunciarli per omissione d’atti d’ufficio e interruzione di pubblico servizio. Una denuncia che è arrivata sul tavolo del pm della Capitale Angeloantonio Racanelli, che al termine di una serie di accertamenti, aveva deciso di chiedere al gip Claudio Mattioli l’archiviazione del procedimento. Nulla da fare, la donna ha presentato opposizione e il prossimo 5 giugno il giudice dovrà stabilire se mettere la parola fine alla vicenda o mandare sotto processo i tre sanitari. Il pm avrebbe chiesto l’archiviazione sostenendo che non si può escludere «almeno a livello putativo», la possibilità che la pillola del giorno dopo possa essere una pratica abortiva e non anticoncezionale così come argomentato dalla difesa. E ha aggiunto: «Serve un intervento legislativo».

L’articolo di Augusto Parboni è tratto dal sito de Il Tempo

28 commenti

stefano

il titolo di questo articolo potrebbe essere “il ritorno del medio evo” ma anche “chiesa e ipocrisia-binomio inscindibile”…

Piergiorgio

Medici oscurantisti degni del medioevo, dovrebbero avere la sorte che l’inquisizione riservava ai presunti eretici. Negli ospedali pubblici l’obiettori dovrebbero essere banditi per legge.

Silesio

L’obbligo della prescrizione medica va semplicemente tolto. Nelle altre parti del mondo è sufficiente la carta di identità che comprovi che l’acquirente è maggiorenne.

c.darrow

“E ha aggiunto: «Serve un intervento legislativo».”

o il giudice intende dire che bisogna rendere possibile la vendita della pillola del giorno dopo SENZA prescrizione (ma temo di no…) o siamo alla totale follia: che dovrebbe fare l’intervento legislativo? forse che la blastocisti su suggerimento del parlamento smette di impiantarsi nell’utero?

San Gennaro

Un plauso alla tenacia e al coraggio della DONNA (se fosse stata extracomunitaria il giornalaio l’avrebbe qualifihata SIGNORA), ma non se ne imiti l’imprevidenza.

8 X1000 AI VALDESI
5 X 1000 ALL’UAAR

enrico g.

dal sito “http://www.angelini.it/public/schede/norlevo_gen06.pdf”

• La contraccezione di emergenza è un metodo di emergenza che ha lo scopo di
prevenire la gravidanza, in caso di rapporto sessuale non protetto, bloccando
l’ovulazione o impedendo l’impianto dell’ovulo eventualmente fecondato, se il rapporto sessuale è avvenuto nelle ore o nei giorni che precedono l’ovulazione, cioè
nel periodo di massima probabilità di fecondazione. Il metodo non è più efficace
una volta iniziato l’impianto.

Se la Ditta Farmaceutica che lo vende scrive “impedire l’impianto dell’ovulo eventualmente fecondato” significa che NON ESCLUDE L’EFFETTO ABORTIVO.

Emmanuele

La pillola del giorno dopo non è un farmaco abortivo.
Non c’è niente da discutere, è stato ampiamente dimostrato.

I medici che sostengono che “in via putativa” la pillola del giorno dopo potrebbe essere un farmaco abortivo sono semplicemente degli incompetenti e vanno radiati!

Sandra

«Serve un intervento legislativo»

Dopo le leggi ad personam, le leggi ad pillolam.

franco

io vorrei fare un discorso + generale:
non ho niente in contrario all’obiezione di coscienza, ma gli ospedali dovrebbero sempre garantire la prescrizione della pillola; se così non avviene credo ci siano gli estremi per una denuncia nei confronti dell’ospedale stesso o della asl (che poi può o non può prendere provvedimenti interni, fatti loro)
e poi: se l’obiezione di coscienza non prevede come conseguenza una sanzione come può definirsi tale? non si tratta semplicemente di interruzione di pubblico servizio? se la legge non stabilisce la natura abortiba o contraccettiva della pdgd, cosa si obietta?

Jean Meslier

L’idiozia degli autoproclamatisi difensori della vita, che accecati dalla contorta ideologia ratzingeriana antepongono un “ovulo eventualmente fecondato” alla vita delle persone.

Andate a quel paese, selvaggi.

Daniela

il giudice in questo caso si sta comportando da codardo e da incompetente, evidentemente lo frena lo spirito santo

lisa

Sandra scrive: “Dopo le leggi ad personam, le leggi ad pillolam. ”

Ahahahahahahahah !
Bellissima !
;O)

Cosimo

Dalla padella alla padella. Mi spiego.

Padella: Attualmente, senza un intervento legislativo, i medici possono fare quello che gli pare. Nessuna legge infatti stabilisce il fatto che la pdgd sia o non sia regolamentata dalla legge sull’aborto, quindi i medici sono di fatto liberi di equipararla all’interruzione di gravidanza. Fatto scandaloso, indecente, tutto quello che volete, ma tanto in italia comandano il vaticano e cl.

Padella: Se mai ci fosse un intervento legislativo, il nuovo berlusconi III ovviamente sancirà che la pdgd è un farmaco abortivo. Fatto scandaloso, indecente, tutto quello che volete, ma tanto in italia comandano il vaticano e cl.

Capitan Spaulding

Ora non abbiamo solo medici obiettori che non prescrivono i medicinali ma anche GIUDICI OBIETTORI che non applicano le leggi.

Siamo messi bene.

Avid

Perchè invece i cristiani non obiettano rifiutandosi di prestare servizio come soldati, perchè non
viene obiettato che gran parte dell’industria fà soldi con introiti militari? probabilmente
Pecunia non olet che ipocrisia

Sole

Il giudice ha ragione, manca una legge.
Speriamo che il processo possa andare avanti e si arrivi a qualche sentenza interessante.

Federico P.

Ma il giudice non ha una legge di riferimanto.
La 194 non definisce quando inizia la gravidanza. Eisste una risoluzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità he dice che la gravidanza inizia quando l’embrione è innestato nell’utero, quindi da quel momento per l’OMS si può parlare di aborto.
Invece per l’OMS la NORLEVO non è un farmaco abortivo, perchè anche se l’ovulo è fecondato, viene espulso prima di innestarsi nell’utero.
E la Vs pagina sulla “pillola del giorno dopo” fa appunto riferimento a ciò.
MA le risoluzioni dell’OMS non sono fonte del diritto in Italia. Solo le leggi approvate dal parlamento.
In mancanza di tale legge, il giudice non può sanzionare. La 194 è una legge quadro, che garantisce l’obbiezione di coscienza. Il giudice deve aver applicato la legge quadro, dicendo che non definendo l’inizio della gravidanza, allora il medico è giustificato a supporla.
E chiede un itenrvento legislativo per colmare la lacuna.
Questo è quello che mi sembra di aver capito, ma non ho letto le motivazioni della richiesta di archiviazione.
Comunque il problema, da punto di visto giuridico, sta solo nel fatto che occorrera definire quando inizia la gravidanza.

pastafarian

@ Emanuele
Dalla scheda tecnica del Levonelle (farmaco identico al norlevo): MECCANISMO D’AZIONE
Si ritiene che il levonorgestrel sopprima l’ovulazione inibendo cosi’
la fecondazione, se il rapporto sessuale e’ avvenuto nella fase preo-
vulatoria. Il farmaco potrebbe anche impedire l’impianto.
Da questa affermazione si deduce che il farmaco può essere abortivo, come anche l’ IUD (spirale), non si può negare l’evidenza scientifica, il problema semmai è un altro: non è logica la presenza nelle strutture pubbliche italiane di ginecologi (o medici di altre specializzazioni) obiettori di coscienza; come dice giustamente il Prof. Flamigni quando è stata approvata la 194 poteva essere logico concedere l’opzione della odc, ma continuare ad assumere personale che poi non svolgerà le mansioni previste è assurdo. Se sei obiettore e ti specializzi in ginecologia fai il libero professionista o lavori in enti religiosi.

Sole

Bisognerebbe vedere se questi medici sono davvero degli obbiettori (ginecologi che hanno dichiarato a chi li ha assunti le loro posizioni) o altri medici che hanno tirato fuori la scusa dei motivi etici per non prescrivere un farmaco (poiché di scuse ce ne sarebbero tante, volendo) e avere l’occasione di trattare male una paziente.
In realtà anche se viene dimostrato il reato, non è detto che a questo segua una condanna.
Federico P. ha spiegato bene. Ma la situazione secondo me è ancora più complicata.

Silesio

Il movimento per la vita ha promosso una azione al TAR contro il Norlevo.
http://www.lex.unict.it/didattica/attivita06/biogiuridica/materiali/sentenza21554.pdf
Volevano far togliere dal commercio il farmaco. Hanno solo ottenuto che si precisasse meglio l’indicazione degli effetti del farmaco sul foglietto illustrativo, citando appunto il fatto dell’impedimento all’impianto dell’ovulo eventualmente fecondato. Ottenuto questo, hanno incominciato una campagna di pressione presso medici e farmacisti al fine di tenere “unito” il fronte degli obiettori che ovviamente si sarebbe in parte indebolito.

Mifepristin

non si può escludere «almeno a livello putativo», la possibilità che la pillola del giorno dopo possa essere una pratica abortiva(?!!!!)…serve un intervento legislativo in materia? sì, per vietarla o sottoporla alla procedura della 194(il che in pratica significherebbe vietarla).
in ogni caso, il concepimento non avviene subito dopo il rapporto sessuale : anche se l’ovulazione dovesse essere già avvenuta, la donna con il Norlevo si limita a rendere il suo utero non recettivo per il pre-embrione che eventualmente si formi: dove è l’aborto?

Mifepristin

Norlevo non agisce sull’embrione, in nessun caso, agisce o sull’ovulazione(inibendola in extremis)oppure sulla parete dell’utero,che fino a prova contraria è un organo del corpo femminile, non è una persona, e perciò la donna può disporre del suo utero come meglio crede, anche rendendolo sterile.

Sole

Ma secondo voi certa gente ci crede davvero che lo spermatozoo che incontra l’ovulo è un essere vivente, come un bambino?
Per questa credenza quanta sofferenza ancora dovranno far passare alle donne e alle famiglie italiane?
Io non credo vogliano difendere la vita. Non ha senso.

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@ silesio

e il giudice era anche l’ormai famoso Luigi Tosti….(x fortuna nostra 😀 )

Vico

La chiesa vorrebbe in realtà vietare qualsiasi anticoncezionale, affidando con straordinaria ipocrisia la contraccezione all’ogino knaus con efficacia paragonabile ai profilattici bucati:

“Al contrario, è intrinsecamente cattiva « ogni azione che, o in previsione dell’atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione ”

Pertanto si opporranno in ogni modo a qualsiasi anticoncezionale anche con argomenti speciosi.

@ai cattolici che ci frequentano
ma non c’è una responsabilità morale della chiesa cattolica che ha un simile atteggiamento sugli anticoncezionali x gli aborti x gravidanze non volute? e x i morti x aids?

Nifft

@Sole
“Ma secondo voi certa gente ci crede davvero che lo spermatozoo che incontra l’ovulo è un essere vivente, come un bambino?”

E’ inquietante non è vero? Questo in effetti dimostra i danni alla “ragionevolezza naturale” propria delle persone che può causare un indottrinamento di tipo religioso…

In effetti tutti i discorsi della chiesa sul diritto alla vita del “concepito” nel caso degli aborti, rivelano la loro inconsistenza non appena essa si scaglia anche contro l’uso degli anticoncezionali. A quel punto capisci che parlare di “diritti”, di “vita” ecc… è solo uno specchietto delle allodole usato dalla chiesa per nascondere il vero interesse di quest’ultima dietro queste prese di posizione, ossia il mantenimento e l’estensione del proprio potere sociale.

andrea p

se vi fosse la possibilità che la pillola sia abortiva (ma non vi è alcuna evidenza che lo sia, allo stato delle conoscenze), non sarebbe più possibile prescriverla per la sua corretta indicazione, perchè il medico violerebbe l’art. 5 della legge 194, che prevede per l’aborto una procedura non esauribile nei tempi utili per la contraccezione di emergenza. propongo una petizione per estendere ai fruttivendoli il diritto di obiezione di coscienza sulla vendita del prezzemolo alle donne gravide.

Sole

“In effetti tutti i discorsi della chiesa sul diritto alla vita del “concepito” nel caso degli aborti, rivelano la loro inconsistenza non appena essa si scaglia anche contro l’uso degli anticoncezionali. A quel punto capisci che parlare di “diritti”, di “vita” ecc… è solo uno specchietto delle allodole usato dalla chiesa per nascondere il vero interesse di quest’ultima dietro queste prese di posizione, ossia il mantenimento e l’estensione del proprio potere sociale.”

Già! Se vi fosse davvero interesse a far diminuire gli aborti, si dovrebbe potenziare la contraccezione!

Io sono d’accordo col dover evitare di arrivare all’aborto, credo che a nessuno piacia abortire!
Ma è ovvio che per evitarlo devi essere RESPONSABILE e usare un metodo contraccettivo SERIO.

Detto questo, la posizione della chiesa mi sembra IRRESPONSABILE!
A che gioco stanno giocando?
Mah…

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