Don Sante Sguotti è stato dimesso dallo stato clericale d’ufficio. La notizia è stata comunicata direttamente al vescovo di Padova, monsignor Antonio Mattiazzo, dalla Congregazione per il clero, presieduta dal cardinale Claudio Hummes. Don Sante, che, dopo essere stato sospeso «a divinis» nell’ottobre scorso da Mattiazzo, ha ammesso di avere una compagna, Tamara Vecil, e un figlio di due anni, e ha fondato l’Associazione chiesa cattolica dei peccatori, è anche indagato dalla Procura della Repubblica di Padova per appropriazione indebita e truffa.
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L’articolo completo è consultabile sul sito de Il Mattino di Padova
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Ciò premesso si ricordi che l’ordinazione sacerdotale è, per la CCAR, un sacramento e, come tale, è indelebile.
Don Sante resta prete. Che non possa più celebrare i riti della sua religione è un’altra faccenda.
8 X 1000 AI VALDESI
5 X 1000 ALL’UAAR
Ma lo stipendio con l’otto per mille lo riceve comunque, anche se sospeso???? (pura curiosità..)
Saluti
@N2RT
Ovvio che no, curiosone 😀
non è giusto comunque. Ha cercato di portare avanti una battaglia anche se rimangono cose fra preti etc … e subisce un mobbing pesantissimo, anche da Iva Zanicchi in TV … bella roba
il papa non tollera alcuna insubordinazione. Molto democratico.
Vedrete che il vecchio proverbio veneto: “prete farmacista e avvocato al camposanto l’hanno mandato”, verrà di nuovo riesumato per l’ex-don Sante…
La Chiesa se ne sbarazzerà anche fisicamente: in prigione o al camposanto, ma don sante non potrà più far valere la sua opinione.
Invece è gustissimo, io sto dalla parte del vescovo: don Sante deve accettare TUTTE le regole del club nel quale è entrato, anche quelle che non gli aggradano, altrimenti ne può uscire tranquillamente: troppo comodo avere la botte piena e la moglie ubriaca.
Cerchiamo di essere un po’ lungimiranti: quando avranno abolito il celibato quello del prete tornerà ad essere un mestiere abito.
Sarà bello per i superficiali, i mediocri, i privi di scrupoli assicurarsi così il pane per tutta la vita.
Adesso fanno tira e molla ma quando saranno con l’acqua alla gola non ci penseranno due volte.
Per noi sarà una disgrazia dover mantenere anche le mogli dei preti…
Giusto Sinopia, se abolissero il celibato dei preti farebbero tutti a gara per diventarlo con la necessità di superraccomandazioni
“Ciò premesso si ricordi che l’ordinazione sacerdotale è, per la CCAR, un sacramento e, come tale, è indelebile.”
Indelebile in che senso? Uno non può spretarsi?
Lorenzo,
per chi non crede non è facile, ma sforzati un pochino.
I ministri di culto (dei culti riconosciuti dallo Stato) godono di alcune tutele giuridiche.
Ad es., se viene interrotto durante la celebrazione di un rito può querelare il disturbatore;
se celebra un matrimonio religioso può far trascrivere tale atto allo Stato Civile; l’elenco dei ministri di culto è tenuto dalle varie Prefetture (o Ufici Territoriali del Governo).
Tutte queste cose sono ora un ricordo per don Sante. Per il diritto canonico ora don Sante non risponde più al suo vescovo come sacerdote (non lo può trasferire, non lo può punire, non lo retribuisce, ecc.).
Se tu fossi un suo parrocchiano potresti chiedergli di confessarti e comunicarti. Se accettasse, tu saresti confessato e comunicato nei confronti del vostro dio, con buona pace del vescovo, che potrebbe anche sanzionarti perché non ti comporti da buon cristiano…
Chiaro ora?
8 X 1000 AI VALDESI
5 X 1000 ALL’UAAR
@ Sinopia
Perchè adesso non ce ne sono di incompetenti arrivisti fra le loro fila?
Ma certo ren che ce ne sono (qualche prete ha forse una sincera vocazione?).
Però una volta tolto l’impegno a essere casti e a non metter su famiglia, fare il prete diventa un lavoretto mica male: alloggio, stipendio e pensione assicurati, il tuo capo si fa sentire solo quando fai un guaio grosso, e al massimo ti trasferisce o ti sospende.
E a parte il fatto che dovremmo puntare al calo delle vocazioni, se la Chiesa aprirà ai preti sposati sarà più difficile attaccarla: come si può criticare un’
Ma certo ren che ce ne sono (qualche prete ha forse una sincera vocazione?).
Però una volta tolto l’impegno a essere casti e a non metter su famiglia, fare il prete diventa un lavoretto mica male: alloggio, stipendio e pensione assicurati, il tuo capo si fa sentire solo quando fai un guaio grosso, e al massimo ti trasferisce o ti sospende.
E a parte il fatto che dovremmo puntare al calo delle vocazioni, se la Chiesa aprirà ai preti sposati sarà più difficile attaccarla: come si può criticare un’istituzione così aperta e moderna?
L’abolizione del celibato sarà inevitabile, ma per ora lasciano che si affondino da soli. Il loro interesse è il nostro danno.
E noi paghiamo…
Il destino più probabile della Chiesa Cattolica è di assimilarsi alle chiese protestanti, ma è evidente che in questo caso lo status giuridico dei sacerdoti dovrà essere profondamente diverso.
@ sinopia
Si, capisco il tuo punto di vista a ben riflettere. E sarà anche peggio per la società civile perchè al momento diventano preti quelli che ha una certa vocazione al sacrificio e in qualche modo credono nelle cose che dicono, e il fenomeno è limitato a pochi disperati. Un giorno quando penseranno solo al vitto a alloggio gratuito più tutti gli altri benefits insieme alla vita sessuale che adesso gli è negata sarà tragica. Una frotta di pinco pallini in cerca di sistemazione si butteranno su quel ‘lavoro’ e faranno pure prediche ancora più trash e nonsense, ancora più banali rispetto a oggi. La soluzione è che i cattolici possano predicare solo ai cattolici e lascino in pace il resto degli italiani.
* quelli che hanno
La chiesa cattolica non è nata come espressione originaria del cristianesimo ebraico, bensì come evoluzione del culto di Mitra. La basilica del Vaticano sorge nello stesso punto in cui sorgeva il più antico mitreo dell’età romana. Il culto di Mitra è un culto solare, “maschile” e questa è la ragione per cui la donna, in genere non ben accetta presso la chiesa cattolica, né come sacerdote, né tanto meno come moglie del prete. Il catto-mitraismo traspare da molti altri particolari. Si chiama ancora “mitra” o “mitria” il cappello del vescovo con disegnati al centro i 4 raggi del sole (scambiati come i 4 bracci della croce). Ma ancor più, parlando della “chiesa di Pietro”, quasi nessuno ricorda che “Petra” era l’appellativo concui si identificava il dio Mitra presso i romani. Tutto questa storiella per indicare le ragioni per cui il prete-petro-mitra non può sposarsi.
@ San Gennaro
Forse non ci siamo ben capiti. Io mi domandavo soltanto se un prete non potesse gettare la tonaca alle ortiche e diventare laico come chiunque altro in qualunque momento. E quindi cancellando per sempre l’ordinazione sacerdotale.