Le ultime foto, scattate nel luglio scorso durante il recital concerto “Rosa de Papel” al Roma Festival, la ritraggono radiosa e bellissima. Oggi Wikipedia su internet ha gia’ aggiornato la sua biografia con la data della morte: ieri, 14 aprile 2008, dopo breve e improvvisa malattia. Marisa Sannia aveva 61 anni ed era nata a Iglesias, in Sardegna, dove conduceva una vita circondata dal riserbo. Lascia il marito e una figlia di trent’anni. Popolarissima a fine anni Sessanta, nonostante rifiutasse frequenti passaggi in tv e tenesse pochi concerti, aveva cominciato la carriera di cantante a 19 anni con un secondo posto al festival di Sanremo nel 1968 con “La Casa Bianca” in coppia con Ornella Vanoni Schiva e riservata, la cantante sarda era diventata popolare con “La compagnia” il suo primo singolo, un pezzo di Mogol poi diventato grande successo di Lucio Battisti e ora una cover di Vasco Rossi. Negli anni Settanta si era dedicata anche al teatro, con Tony Cucchiara e Giorgio Albertazzi. Negli anni Ottanta era comparsa anche in un film di Pupi Avati, “Aiutami a Sognare”. Sette gli album da lei incisi fino al 2003, alcuni dei quali in sardo, a cominciare da “Sa oghe de su entu e su mare” del 1993, con versi di Antioco Casula. Il suo ultimo lavoro e’ proprio “La Rose de papel”, dedicato alla vita e alla poesia di Federico Garcia Lorca. Dopo i primi anni di successo aveva smesso di fare serate e concerti: “A un certo punto non ho piu’ resistito e ho detto basta”, aveva spiegato in un’intervista del 1973 al settimanale “Gente” pubblicata sul suo sito, che adesso suona quasi come un testamento, spiegando che l’atteggiamento del pubblico (“volevano toccarmi, mi sembrava di essere Santa Rita o la statua della Madonna”) la irritava. Cosi’ come detestava chiunque volesse intromettersi nella sua vita privata: “Non ho mai sacrificato niente al mio pubblico”, diceva, “e non lo faro’ mai”. Cosi’ quando le suggerirono di sposarsi in chiesa perche’ “il suo pubblico” non avrebbe gradito le nozze soltanto in municipio, Marisa Sannia spiego’ di non essere credente o interessata a questioni come l’esistenza di Dio o l’immortalita’ dell’anima: “Ognuno vive come crede, segue la religione che gli piace”. “Io sono fatta cosi’ e chi mi vuol bene deve accettarmi come sono”, diceva. “Ho paura della morte perche’ mi dispiace che tutto finisca per sempre, ma la favola dell’inferno e del paradiso mi fa sorridere”.
L’antidiva Marisa Sannia si è spenta a 61 anni
10 commenti
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” Ho paura della morte perchè mi dispiace che tutto finisce per sempre, ma la favola del paradiso e dell’inferno mi fa sorridere” Ricordiamoci di MARISA SANNIA
Un saluto, Marisa.
Ascolto altri generi, pero’ mi inchino alla personalità di questa artista, che ha saputo essere
anticonformista.
Anche io mi unisco all’UAAR per un caro saluto a Marisa.
Ciao Marisa!
Addio cara Marisa, il tuo dolce sorriso mi rimanda agli anni felici della mia ormai lontana gioventù, ci mancherai tanto.
Era giovanissima! che tristezza!
sono profondamente dispiaciuta!
Sarai sempre nel nostro cuore….con la musica che hai interpretato e le perle che ci hai lasciato.
Grazie di tutto. Marisa.
Sono tristissima perchè Marisa era anche una mia carissima amica e ci tengo a testimoniare, come ho deto in un mio post dedicato a lei, che era davvero una persona splendida oltre che una cantante raffinata. Giulia
Sicuramente la tua discrezione, la tua riservatezza, il tuo senso del rispetto e il tuo cuore semplice ti hanno resa grande e indimenticabile.