Magris: Padre Pio, il feticcio del corpo

L’ Associazione Pro Padre Pio L’uomo della sofferenza ha denunciato nei mesi scorsi, tramite il suo presidente avvocato Francesco Traversi, il vescovo di San Giovanni Rotondo, monsignor Domenico D’Ambrosio, e altri due religiosi, per aver violato il sepolcro di Padre Pio e vilipeso il suo cadavere, cosa che costituisce un reato specifico contemplato nel Codice penale.

Si tratta, come è noto, della riesumazione delle sue spoglie dalla cripta del vecchio santuario della Madonna delle Grazie a San Giovanni Rotondo, avvenuta nella notte fra il 2 e il 3 marzo scorso; spoglie che, dopo un adeguato trattamento, saranno esposte a partire dal prossimo 24 aprile ai fedeli, che stanno annunciando in massa la loro presenza (già più di settecentomila). Nell’iniziale diffida dell’avvocato Traversi, l’Associazione invitava a non «profanare il corpo santo di Padre Pio», in nome della sua «semplicità e umiltà» e del suo desiderio ripetutamente espresso «di non essere riesumato né tantomeno (…) traslato», e aggiungeva: «La Sua salma non deve essere sottoposta ad alcuna esposizione per vanità degli uomini».

L’autorità giudiziaria ha respinto tale richiesta, in quanto «nessuno può far valere nel processo in nome proprio un diritto altrui», come ha dichiarato il magistrato, ed è «la Chiesa cattolica, e per essa i suoi rappresentanti istituzionali, l’organismo portatore di interessi dei fedeli stessi».
[…]

L’articolo completo di Claudio Magris è consultabile sul sito del Corriere

Sì, l’idolatria è sempre quella degli altri; l’overdose di miracolismo è sempre degli altri… Forse, al di là delle derive filosofiche (che portano a conclusioni discutibili, seppure definite razionali e profondamente “cristiane”), dovremmo accettare il fatto che il cattolicesimo è divenuto fenomeno di massa anche perchè punta su certe tendenze idolatriche e sul miracolismo. Provate a immaginare una Chiesa senza simboli, croci, statue, attenzione per l’architettura, reliquie, martiri, riti magici, miracoli, sangue – senza “materialità” – e a riflettere sul ruolo di propaganda e radicamento che storicamente hanno avuto questi elementi.

16 commenti

Stefano Bottoni

Sul feticismo necrofilo dei cosiddetti credenti già molto abbiamo discusso, e non mi sembra il caso di tornare a ripetere le stesse cose.
Vorrei piuttosto fare una considerazione: è vero che violazione di sepolcro e vilipendio di cadavere sono reati espressamente citati dal Codice Penale. Ma mi piacerebbe conoscere il magistrato che oserà anche solo sfiorare il vescovo D’Ambrosio. Mostratemelo, e io vi mostrerò un eroe che sarà massacrato in ogni modo.

Silesio

Gli italiani pare comunque amino molto riesumare i defunti, ornarli, acconciarli con lifting vari e stirature del viso ed esporli alla pubblica venerazione (vedi terzo governo Berlusconi).

Baal

Sono già 700.000 prenotazioni per S. Giovanni Rotondo in pochi giorni, non so se capite.

MaTTiA

# Baal scrive:
16 Aprile 2008 alle 11:27

Sono già 700.000 prenotazioni per S. Giovanni Rotondo in pochi giorni, non so se capite.

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Capisco che siamo un popolo di necrofili

Billy Belial

Mah, se ai cattolici piace giocare con i cadaveri putrefatti sono affari loro, i gusti sono gusti

A me viene solo da ridere immaginando il vescovo di Padrepiopoli (San Giovanni Rotondo), che il giorno dell’esposizione del cadavere lo prende in braccio, lo mette sulle ginocchia, gli infila un braccio nel…la schiena e gli muove la bocca come un pupazzo, davanti alla folla di credenti esultanti

Altro che Ahmed

http://www.youtube.com/watch?v=neTsQng-70o

Nifft

Magris è un altro intellettuale che vive in un mondo tutto suo. Si raffigura una versione personale del cattolicesimo idealizzata rispetto alla realtà. Egli mostra ancora una volta l’incapacità di molti intellettuali cosiddetti “laici” di capire veramente la natura dell’irrazionalità religiosa e gli aspetti politico/sociali nefandi della chiesa….

Intellettuali… SVEGLIA!

Bruno Gualerzi

Con tutto il rispetto per Claudio Magris (mi riferisco all’articolo in cui si parla di ‘falso duello fra laici e cattolici’ a proposito di fecondazione richiamato nel post) non credo che le sue argomentazioni possano come tali far parlare di ‘crassa ignoranza’ per chi, a differenza sua, ritiene la laicità uno dei concetti più ambigui in circolazione, e come tale tirato da una parte e dall’altra in modo da non consentire di esprimere giudizi così perentori…
Infatti mi si deve ancora dimostrare (e Magris non lo fa certo) come un credente, SE CREDE VERAMENTE IN CIO’ IN CUI DICE DI CREDERE, possa accettare certe posizioni contrarie alla sua fede (questa dovrebbe essere la sua laicità) senza sentirsi lacerato nella propria coscienza, con tutte le conseguenze che ciò dovrebbe comportare. In realtà credo che sia difficile per lui eludere questo esito: o soffoca le sue convinzioni rischiando continuamente la schizofrenia… oppure non le soffoca e così non può che vivere da schizofrenico. Naturalmente, occorre ribadirlo, se si tratta di un credente che non è tale solo per tradizione accettata passivamente o per opportunismo.
Ora, tutti sappiamo (e speriamo) che per vivere in una collettività in modo non conflittuale occorre mediare tra convinzioni diverse, per profonde che siano queste convinzioni… ma chi da questo punto di vista è più a rischio e, diciamolo pure, il meno affidabile? Il credente in una qualsiasi fede o ideologia o il non credente? Quindi, per favore, non teorizziamo su coesistenze ‘naturali’ tra laicità e fede, tacciando chi non le vede di ignoranza e illogicità.
Lo sforzo per mediare – indispensabile – richiede per lo meno un pò più di umiltà… che, per un ateo, si chiama onestà intellettuale.

gigetta

è una cosa macabra! come a Siena dove sono andata un pò di tempo fa, c’era un teschio con un velo giustamente ho chiesto cosa fosse e perchè fosse lì in bella vista…
risposta: ma è la reliquia di santa Caterina di Siena! spero fosse solo uno scherzo! la trovo una cosa terribile non solo nei confronti di chi suo malgrado lo vede ma anche nei confronti del proprietario del cadavere che viene deturpato in questo modo

stefano

non deve stupire questo culto dei defunti in salsa cristiana, sappiamo benissimo che il cristianesimo è imbevuto di idolatria fin dagli albori della sua nascita e non sarebbe concepibile da nessun popolo un “culto delle reliquie” se queste non potessero almeno una volta essere mostrate ai fedeli.

claudio

ma vi siete chiesti se per caso (se non altro perchè siete minoranza) che Magris abbia capito e voi non abbiate capito, anzi vi ostinate a non capire. Se voi rimanete con i vostri pregiudizi e non vi aprite a leggere e cercare di informarvi corretamente è chiaro che dite queste cose. Magris è un grande studioso e ha capito.
Cioè non si scuote mai la vostra granitica certezza? Le certezze di un credente vacillano a volte? A voi mai?
Riflettete anche su questo!

Bruno Gualerzi

Scusa Claudio, ma perché ti ostini nel pretendere che un ateo non sia ateo? Magris – che sia o non sia un grande studioso – ha capito ciò che un ateo coerente non potrà mai capire.
In quanto poi ad accusare gli atei di coltivare ‘certezze granitiche che non vacillano mai’, scusa di nuovo, ma un’accusa simile formulata da un credente (‘credente’ in che cosa, se non nella Verità?)… non è molto credibile.

Valentino Salvatore

Questa è sempre la solita strategia apologetica: gli atei che sarebbero “dogmatici”… Vabè…

Stefano Bottoni

@ claudio

Le certezze dogmatiche non le ha nessun ateo. Per il semplice motivo che nessun ateo ha certezze assolute se non dimostrabili. Non esiste nulla che possa dimostrare l’inesistenza di dio. Esattamente come non è possibile dimostrarne l’inesistenza, così non è possibile dimostrarne l’esistenza. Ma ricordiamoci della responsabilità della prova: se io affermo che qualcosa esiste, io devo portarne la prova, non il contrario. Ad esempio, se io affermassi che esistono le sirene, dovrei portarne una visibile da tutti come prova. Altrimenti la mia affermazione “le sirene esistono perchè esistono scritti che ne parlano” non avrebbe alcun valore. Mi piacerebbe molto che le sirene esistessero (“La Sirenetta” della Disney è uno dei miei film preferiti), ma finchè non ne vedessi una rimarrebbe solo un bel sogno. Sarebbe altrettanto bello se un essere soprannaturale fosse tanto buono e tanto onnipotente. Ma non ne esiste alcuna prova concreta. Anzi, è esattamente il contrario.

claudio

Caro Stefano. Ma è questo il punto. Non è possibile neanche provare l’esistenza che Dio non esista. Però l’ateo afferma questo! Per questo ho sempre detto e continuo a dire che l’ateo è un credente come il fedele. L’uono crede che Dio non esista e il fedele dice che esiste. Nulla ci autorizza a negare che non esista una sostanza spirituale solo perchè non la sperimentiamo con i mezzi di conoscenza scientifici. Immagina. In passato non si poteva certo immaginare l’esistenza di onde elettromagnetiche.Che tuttavia esistevano anche se non lo si sapeva. Quindi io apprezzo l’agnostico il quale tra l’altro è più umile.
Allora l’ateo deve affermare che Dio non esiste sulla base di un dogma della sua fede capovolta non potendo dare scientificamente la prova negativa dell’esistenza di Dio. Certo l’onere della prova incombe su chi dice. Io dico che Dio esiste e lo devo provare. Voi dite che Dio non esiste me lo dovete provare. E questa prova nessuno è in grado di fornirla.

Bruno Gualerzi

Caro Claudio, non ho mai capito perchè i credenti, per legittimare il loro credo, tirino in ballo la vecchia questione secondo cui “non si può dimostrare che dio esiste… ma nemmeno che non esiste”. Possibile che non si rendano conto di tirarsi in questo modo una palla sui piedi? Se, come riconoscete, non si può dimostrare che dio esiste, su cosa basate la vostra fede nell’esistenza di dio? Non c’è altra risposta: sulla ‘speranza’, che personalmente ritengo legittima… ma che speranza resta! E la speranza, anche se è una ‘virtù teologale’, è tutt’altra cosa dalla fede.
Il fatto poi che ‘non si possa dimostrare che dio NON esiste’ – sempre se si vuol usare un minimo di raziocinio – si tratta di un argomento risibile; è’ proprio perché non posso dimostrare che esiste, che non potrò mai dimostrare che NON esiste! Come posso dimostrare che una cosa non esiste se non posso fare riferimento a niente – tolto il deisderio/speranza – che ne ptrebbe testimoniare l’esistenza?
Allora, diciamola tutta: credo che dio esiste perchè credo nella ‘sua’ rivelazione, come credo nei miracoli… ma lascia perdere il vecchio argomento kantiano (usato per altro da Kant proprio per dire che la metafisica non sarà mai scienza, cioè conoscenza).

claudio

Il discorso che fai penso che porti allora anche te a sostenere come -ripeto-l’ateismo è una fede. Tu sei allora forse agnostico. Giunti a questo punto ti lancio altra provocazione. Certo scientificamente non si può dimostrare che Dio esista, ma è ragionevole pensarlo. L’ordine del cosmo, i perfetti meccanismi esistenti è ragionevole pensare che ci sia una mente ordinatrice. Come dici tu, i miracoli! Ci sono una serie di miracoli eucaristici testimoniati, di cui si conservano tracce. Lanciano: ostia che nelle mani del sacerdote si è trasformata in un miocardio. Quel miocardio è conservato. Si può andare e vederlo. Il fenomeno delle stimmate di Padre pio. Io penso che tutto questo a chi non sia superficiale interroghi fortemente. La scienza-al dilà dele scicchezze sull’acido- non riesce a spiegarle. Il fenomeno di Ntuzza Evolo. Poggiando sulle sue stimmate un fazzoleto in venerdì di quaresima appaiono scritte in latino, preghiere, segni di ostia, IHS (jusus Christus salvator), eppure lei è analfabeta e non sa nè leggere nè scrivere. Potremo non crederci… ok. Però ripeto se non siamo superficiali tutto ciò deve portarci a riflettere. Se sei interessato ad altro confronto se il blog si chide puoi replicare su labeonis@gmail.com. Mi piace il confronto quanto fatto con civiltà e rispetto come fai tu.
saluti

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