Hanno fatto irruzione al grido di «duce, duce» e «froci di merda». Inneggiando ai campi di sterminio. Hanno sfasciato quello che potevano sfasciare, rovesciando scrivanie, estintori, divano e quadri. Poi se ne sono andati. È successo giovedì sera, verso le 19, al circolo di cultura omosessuale Mario Mieli di Roma. Un perfetto raid fascista.
«Un’azione chiaramente intimidatoria», sottolinea la presidente del circolo Rossana Praitano. Ed «è assolutamente non casuale che avvenga sotto al ballottaggio, dopo la sconfitta della sinistra Tutto questo può aver risvegliato vecchi istinti bestiali». Ma per il presidente dell’Arcigay Aurelio Mancuso, il «gravissimo episodio» avvenuto al circolo Mario Mieli non è «che la punta di una iceberg di un pesante clima d’odio giunto a livelli non più sopportabile qui in Italia».
Dura la condanna delle forze politiche di centrosinistra. Il candidato sindaco Francesco Rutelli, che ha subito visitato di persona il circolo, chiede «grande fermezza ed una grande risposta corale nei confronti di questo rigurgito fascista, intollerante ed omofobico». E una «condanna per ogni forma di teppismo» arriva anche dal candidato del Pdl Gianni Alemanno.
Nicola Zingaretti, candidato del centrosinistra alla presidenza della Provincia di Roma lancia un appello «perché si smorzino i toni in questi ultimi giorni di campagna elettorale e perché si vada al ballottaggio nel più grande rispetto delle idee politiche, culturali e religiose di tutti, come accade in ogni Paese moderno e civile».
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Segnaliamo sulla repressione fascista dell’omosessualità il libro di Lorenzo Benadusi, Il nemico dell’uomo nuovo. L’omosessualità nell’esperimento totalitario fascista (con contributi di Emilio Gentile).
E una «condanna per ogni forma di teppismo» arriva anche dal candidato del Pdl Gianni Alemanno…e deve specificare teppismo fascista l’ uomo con la croce celtica al collo!
il nuovo che avanza !
🙁
no ma una legge contro l’omofobia non serve…
certo…
e le marmotte confezionano la cioccolata.
che schifo di paese.
duce duce?!? ma non lo sanno che è morto e sepolto e con lui anche le sue idee??
speriamo li sbattano dentro buttino la chiave e li lascino crepare d’inedia…
Eh… Lui è morto, ma le sue idee mica tanto…
sono solo una piccola minoranza di pazzi psicolabili non avete sentito dei neonazzisti in trentino alto adige? roba da paura ma per fortuna…sono pochi e isolati
più che una legge contro l’omofobia servirebbe una nuova legge sui manicomi! (scherzo ovviamente!)
Ma non lo sapete che sono contro-natura e fanno piangere la madonna? [=ironia, a scanso di mitragliate che chi mi prendesse alla lettera volesse mandarmi] Impariamo dai preti cosè l’omosessuale – Catechismo della chiesa cattolica:
“Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che « gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati ». Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale [i gay non sanno amare]. In nessun caso possono essere approvati. 2358 […]. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro [gay] una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza [come un cane sotto la pioggia]. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione [quella giusta invece è bene accolta]. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione [quali difficoltà? quale condizione? sono forse inferiori o malate?]. 2359 Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un’amicizia disinteressata [del prete?], con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana.
Insomma: se sei gay, parlane col prete, tienilo nascosto agli altri, non amare nessuno apertamente e fisicamente, cerca di “guarire”.
Se invece sei così schifoso da andare a sbandierarlo in giro, ecco allora la giusta discriminazione… Forza, dagli addosso al … [inserire insulto a gradimento personale]!
@ lacrime e sangue
il catechismo è soporifero, sono riuscita a leggere solo le prime tre parole!
ma chi se ne frega di quello che pensa la chiesa degli omosessuali è una vita che non ascolto più le loro minchionerie assurde! non so neanche quali novità abbiano apportato al libraccio scassacervelli che propinano ai poveri bambini di sei anni!
siamo alle soglie del baratro, questi sono i primi segnali di quello che verrà.
D’accordo con gigetta, ma è pure vero che ‘sta roba rappresenta il pilastro culturale di una certa parte della popolazione (e cosa più grave, i politici non lo criticano come dovrebbero, lasciano correre).
Sull’influsso del fascismo, non lo sottovaluterei, soprattutto quello saldatosi con un certo cattolicesimo conservatore e reazionario, che hanno creato un certo umore italico: certo, poi mica si esprime nelle forme ostentate degli squadristi nostrani…
Concordo con Ernesto. Siamo alle soglie del nuovo ventennio e siccome, sulla scena internazionale, non è gradito l’antisemitismo i bersagli saranno gay, atei e tutti i non monoteisti.
Spero di sbagliarmi. Secondo me inizieranno con il sostenere le famigle tassando i single, facendo difficoltà a fare aprire circoli culturali non cattolici, ecc-
Temo anch’io una recrudescenza di questi fenomeni: con la scomparsa della Sinistra dall’arco costituzionale e gli ampi margini guadagnati dalla destra razzista e xenofoba, molti si sentiranno le spalle coperte e si riterranno in diritto di sfogare liberamente le proprie “nobili” pulsioni. Altro che appelli al dialogo e alla tolleranza: bisognerebbe schiaffare questa marmaglia in galera e buttare via la chiave (buonismi veltroniani permettendo: si corre sempre il rischio di passare da forcaioli).
E’ solo l’inizio del lustro che verrà… Certo se fosse stata votata la legge contro l’omofobia, sarebbe stata un bel segnale; ma lady Binetti e chi le sta dietro ha detto no e quindi sono dolori. Rutelli ha sempre negato ogni dignità ai gay (almeno da quando vuol fare lo statista)e ora, in vista dfel ballottaggio va a dare solidarietà pelosa. Ci vogliono diritti e non solo solidarietà per cambiare la società. Sarò anche io forcaiolo,ma un pò di carcere serio per questi fascisti è indispensabile.
Massima solidarietà al circolo Mieli.
@ diabolik
Essere per il carcere serio e per la certezza della pena non significa essere forcaioli.
Che cosa ci dobbiamo aspettare! Adesso questi ragazzotti nazzisti si sentono legittimati da una classe politica che li appoggia e li legittima. Non mi riferisco solo ai partiti vincitori delle ultime elezioni, ma alla politica in generale. Dobbiamo imparare a difenderci da soli anche con “la falce e il martello” se sarà necessario. Ci aspettano anni molto duri in tutti i sensi prepariamoci. La democrazia in Italia ormai è una mera illusione. La dittatura è tornata.
Se la legge è uguale per tutti allora questi vanno sbattuti in galera a partire dal regime di carcerazione preventiva visto che è ovvia la possibilità di reiterazione del reato!
Saranno pure squadracce pulviscolari affette da dementia praecox;
ma è fuor di dubbio, che sono pure il pus sintomatologico di un sentire
talmente diffuso, da non riuscire a trasmettere al corpo sociale nessuna
reattività pubblica, intellettuale o di piazza, a difesa degli offesi e
dell’ulteriore oltraggio fatto alla dose minima intellettiva. Non è che questo
manifestarsi da potenziale mattanza sia il risultato dell’ultimo responso
elettorale, è certo però, che oltre al vilipendio esercitato magistralmente
dalle gerarchie ecclesiastiche negli ultimi trascorsi, la recidiva proclamazione
popolare al prossimo neoregno di mafiosi, fascisti, clericali e cretini, è
senz’altro il definitivo lasciapassare, per la messa alla gogna di qualsiasi
“diversità”di pensiero e di azione rispetto alla loro innaturale claustrofobica
normalità.
@ edipore
tu dici “..la dittatura è tornata..” secondo me la dittatura non è mai cessata, caso mai cambia continuamente vestito ( una volta rosso, una volta bianco, una volta nero…)
Sono d’accordo con Logos-politico. Attenzione a non sottovalutare questa gente dicendo che si tratta solo di minoranze estremiste: si sentono (e purtroppo lo sono) appoggiati da una grossa fetta di quella che una volta si chiamava “maggioranza silenziosa”, e che è risaltata fuori in queste ultime elezioni.
Dunque occhio!
E’ vero, l’omofobia o comunque la tolleranza di questa è diffusa quasi totalmente. Qui non c’è bisogno di solidarietà, ma di leggi serie e soprattutto di un cambiamento radicale di cultura. BASTA con l’integralismo cattolico-fascista.
@ Stefano Bottoni
dove la vedi questa maggioranza silenziosa? secondo me certe cose sono aberranti per tutti chi ha il coraggio di appoggiare questi comportamenti criminali? non voglio credere assolutamente che la maggioranza delle persone stia dalla parte di quattro pazzi perchè tali li considero altrimenti devo dedurne che i manicomi da costruire devono essere più ampi di quanto pensassi!
@ gigetta
Purtroppo non è facile individuare la maggioranza silenziosa perchè… è silenziosa. E’ la maggioranza delle persone che non vogliono mettersi in mostra, non vogliono esporsi, ma quando succedono fatti come quello del Mieli sotto sotto (neanche troppo sotto) condividono. Pensano: -Ma sì, son solo dei froci, chi se ne frega di loro!- -Ma sì, hai ragione, fanno schifo!- -Hanno fatto bene a farlo!-.
Basta frequentare qualche bar di periferia per sentirne a bizzeffe di questi discorsi. E’ lì che la maggioranza silenziosa si fa sentire. Sottovoce, ovvio.
Una donna, suppongo lavori al Mieli è stata intervistata e ha detto chiaramente che questa aggressione non “viene dal basso”. Non è stata ideata solo da 4 ignoranti.
Era da brividi anche il ragazzo candidato con la destra di storace che ieri sera ad Annozero anzichè condannare l’aggressione di cui ha dato notizia Santoro, ha detto tranquillamente che sì, la notizia dell’aggressione andava data. E lì si è fermato. Non si è sognato di condannare una aggressione razzista e fascista. La notizia andava data. Bontà sua.
Possibile che ci aspettino tempi così duri in questo schifo di posto, quando solo nel paese della porta accanto in Spagna si è fatto tanto dal punto di vista dei diritti civili?
questa aggressione non “viene dal basso”.
in questo caso veramente rimango senza parole!
che gentaglia in questo paese! allora davvero bisogna cominciare ad avere paura.
La cultura fascista non è affatto morta. Ho visto diversi ragazzi andarsene tranquillamente in giro con magliette inneggianti a Mussolini. La revisione della storia è già iniziata fuori dalle aule scolastiche e questo governo cercherà di farla entrare anche in quest’ultime.
dell’utri ha dichiarato che riscriverà i libri scolastici alla voce resistenza.
Si parlerà solo dei poveri fascisti uccisi dai cattivi comunisti.
Questo raid squadristico è l’inizio del nuovo regime.Bisogna reagire e resistere.
Voglio ricordare, il 25 aprile è vicino, le parole di Calamandrei a Kesserling:
Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio del torturati
più duro d’ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA
Questo paese è pervaso da una cultura fascista. Profondamente, molto profondamente. Pensare che questi siano solo quattro pazzi isolati è un’illusione che già ci è costata cara.
Bello anche il pezzo di Gramsci sugli indifferenti. Sempre più attuale.
INDIFFERENTI
Odio gli indifferenti. Credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall’impresa eroica.
L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. E’ la fatalità; e ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che si ribella all’intelligenza e la strozza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, il possibile bene che un atto eroico (di valore universale) può generare, non è tanto dovuto all’iniziativa dei pochi che operano, quanto all’indifferenza, all’assenteismo dei molti. Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. La fatalità che sembra dominare la storia non è altro appunto che apparenza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo. Dei fatti maturano nell’ombra, poche mani, non sorvegliate da nessun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa. I destini di un’epoca sono manipolati a seconda delle visioni ristrette, degli scopi immediati, delle ambizioni e passioni personali di piccoli gruppi attivi, e la massa degli uomini ignora, perché non se ne preoccupa. Ma i fatti che hanno maturato vengono a sfociare; ma la tela tessuta nell’ombra arriva a compimento: e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto, del quale rimangono vittima tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. E questo ultimo si irrita, vorrebbe sottrarsi alle conseguenze, vorrebbe apparisse chiaro che egli non ha voluto, che egli non è responsabile. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi anch’io fatto il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, il mio consiglio, sarebbe successo ciò che è successo? Ma nessuno o pochi si fanno una colpa della loro indifferenza, del loro scetticismo, del non aver dato il loro braccio e la loro attività a quei gruppi di cittadini che, appunto per evitare quel tal male, combattevano, di procurare quel tal bene si proponevano.
I più di costoro, invece, ad avvenimenti compiuti, preferiscono parlare di fallimenti ideali, di programmi definitivamente crollati e di altre simili piacevolezze. Ricominciano così la loro assenza da ogni responsabilità. E non già che non vedano chiaro nelle cose, e che qualche volta non siano capaci di prospettare bellissime soluzioni dei problemi più urgenti, o di quelli che, pur richiedendo ampia preparazione e tempo, sono tuttavia altrettanto urgenti. Ma queste soluzioni rimangono bellissimamente infeconde, ma questo contributo alla vita collettiva non è animato da alcuna luce morale; è prodotto di curiosità intellettuale, non di pungente senso di una responsabilità storica che vuole tutti attivi nella vita, che non ammette agnosticismi e indifferenze di nessun genere.
Odio gli indifferenti anche per ciò che mi dà noia il loro piagnisteo di eterni innocenti. Domando conto ad ognuno di essi del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime. Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze virili della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’èin essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano nel sacrifizio; e colui che sta alla finestra, in agguato, voglia usufruire del poco bene che l’attività di pochi procura e sfoghi la sua delusione vituperando il sacrificato, lo svenato perché non è riuscito nel suo intento.
Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.
Il ragazzino fascista ad Annozero avrà pur detto che la notizia ‘andava data’. L’ipocrisia non ha limiti.
Peccato che il Giornale online NON ne faccia parola. Neanche un rigo.
Non sono andato a cercare su Libero perchè proprio non lo sopporto, non voglio rovinarmi la tastiera o il monitor con qualche conato di vomito vedendo il grugno di Feltri.
Che faccia di ciofeca ha fatto quando l’hanno sputt sputt con quella farsa della foto di Prada, sui cui lui ha ricamato quintali di letame salvo poi finirci dentro.
Questi fascisti sono e fascisti restano. Berlusconi li ha fatti uscire dalle fogne, e ora scorrazzano, squittiscono e mordono!
Aveva ragione Pertini: di questa feccia sociale ne era rimasta troppa dopo la guerra!
ren, in realtà il ragazzo l’ha condannata e subito dopo ha aggiunto: “ma adesso voi giornalisti non marciateci”
Per chi volesse (ri)vedersi la puntata di AnnoZero del 17 aprile:
http://mediapolis.rai.it/relinker/relinkerServlet.htm?cont=7Wsd6s9sZpAeeqqEEqual
@ Yarlaim
Ho letto il tuo appassionato intervento contro l’indifferenza. Non dico che non ci siano molti elementi di verità in ciò che sostieni… ma ti chiedo di fare uno sforzo per vedere anche il possibile rovescio della medaglia. Non per farti ricredere, ma, anzi, per rendere un pò più dialettiche le tue convinzioni. Te lo chiedo da ateo che cerca il più possibile di essere razionale, cioè da chi, secondo me, dovrebbe sempre aprire il più possibile la mente non all’assoluto, ma – alla faccia di B16 – al relativo.
Non voglio farla troppo lunga. Io non so come giudichi lo stato del mondo attuale, ma se, come mi pare di intuire, non sei troppo ottimista, non pensi che una responsabilità ce l’abbia ANCHE chi, magari soggettivamente mosso dalle migliori intenzioni, ha speso la sua esistenza ‘dandosi da fare’ senza risparmio anche, e soprattuto, contro chi non si è adeguato al ‘suo’ fare, o anche al ‘fare’ semplicemente? Non pensi che molti di quelli che tu chiami ‘indifferenti’ potrebbero solo essere persone che – di fronte ai tanti disastri che coloro ‘che si sono dati da fare’ hanno provocato – non si tirano indietro per ignavia o vigliaccheria, ma per riflettere e per stimolae a riflettere in modo che questi disastri non si ripetano (tanto chi paga alla fine sono sempre gli stessi: gli ignoranti)? Bada, non sto dicendo che tu non rifletti, che non pensi, ma ti sto offrendo un abiettivo al tuo riflettere tanto più necessario quanto più appassionato.
Un’ultima annotazione per ricollegarmi alla notizia: pensa come questi appelli contro l’indifferenza e per ‘comportarsi virilmente’, per fare vedere che ‘si hanno gli attributi’ (magari anche se si è la signora Santanché), con linguaggio violento che incita alla viiolanza, che alimenta questi squallidi raid squadristici, eccheggino, e come, anche e soprattutto a destra. Che va combattuta certo, e quando necessario anche con la violenza necessaria, ma non si approderà a molto se non si punta a quel poco di raziocinio che perfino costoro possono aver conservato.
(Scusa la predica, ma io, che non mi reputo indifferente, ma impegnato in altro modo, mi sono sentito un pò provocato)