Le parole dell’ufficialità, l’emozione di un’attesa. L’arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco presenta le iniziative legate ai due giorni della visita papale: «Sarà un colpo d’ala per tutta la città – dice – un invito per i fedeli ma anche per le istituzioni laiche a guardare il futuro con speranza. E c’è un grande bisogno, di speranza…».
A un mese dall’evento, si scoprono piccole e grandi novità rispetto al programma fino ad oggi conosciuto. A cominciare dal luogo scelto per la preghiera domenicale dell’Angelus, che sarà proclamato in piazza Matteotti davanti alla folla dei giovani. E poi è definito il sistema di distribuzione dei pass per partecipare alla celebrazione conclusiva in piazza della Vittoria (attraverso le parrocchie, con una quota riservata anche alla comunità ecuadoriana) e una location a sorpresa per la preparazione alla messa di Benedetto XVI: il liceo classico D’Oria metterà a disposizione i locali della palestra adeguatamente sistemati e trasformati in una sacrestia dove il pontefice si cambierà, per indossare i paramenti sacri destinati poi a rimanere in città come dono all’arcidiocesi. E gli studenti di uno dei licei più blasonati della città, da quel giorno, potranno vantarsi anche di aver dato ospitalità a un Papa.
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L’articolo di Bruno Viani è consultabile sul sito de Il Secolo XIX
L’unica speranza di cui c’è bisogno è che vengano riconosciuti e rispettati i diritti fondamentali sanciti dalla DICHIARAZIONE UNIVERSALE e che vengano da TUTTI (nessuno escluso), ed il Vaticano non ha mai riconosciuto ufficialmente quel documento.
Di qualsiasi altra speranza sia propinatore questo papa, sinceramente non so cosa farmene e la lascio volentieri a chi ha deciso di subordinare le proprie idee a quelle della PADRE NOSTRO Spa.
@Francesco:
Il vaticano non ratificherà mai la dichiarazione dei diritti dell’uomo perchè impegna gli stati firmatari a garantire la libertà culto all’interno dei loro territori.
Ce lo vedete il vaticano che accetta l’apostasia da parte dei propri cittadini senza batter ciglio.
“c’è un grande bisogno, di speranza”:
Si resta schiavi finchè non si è guariti dalla mania di sperare.
“Si resta schiavi finchè non si è guariti dalla mania di sperare”
Allegria!!
“Le parole dell’ufficialità, l’emozione di un’attesa.” L’unica emozione che mi suscita la chiesa è la noia , mi spaventa anche il fatto che in italia dove storicamente si soccorre il vincitore, le voci di dissenso nei confronti del potere ecclesiastico siano sempre meno
Quanto costerà a Genova (in euro) questo scherzo? Più della speranza?
enrico mini
Ha ragione Piergiorgio. La speranza è una catena che ci rende schiavi. Di generazione in generazione, aggiungerei.
Sperare perché? Sperare che cosa? E se, dopo aver sperato per millenni, c’è ancora bisogno di sperare, allora non è il caso di chiedersi se non vi sia qualcosa di fondamentalmente sbagliato nell’intera questione?
Chi visse sperando…
Propongo, invece, un bel corte dimostrativo, pro-aborto, contro l’omofobia, a favore della moratoria sulla pena di morte e quant’altro. Per far capire a tutti che nonostante tutto ci siamo ancora.
Asatan scrive:
18 Aprile 2008 alle 13:19
@Francesco:
Il vaticano non ratificherà mai la dichiarazione dei diritti dell’uomo perchè impegna gli stati firmatari a garantire la libertà culto all’interno dei loro territori.
Ce lo vedete il vaticano che accetta l’apostasia da parte dei propri cittadini senza batter ciglio.
infatti non c’ è proprio pericolo!
concordo con —, ci vorrebbe una manifestazione che mobilitasse gli spiriti laici più eruditi ed una grande partecipazione da parte di tutti quelli che non si sentono e non si sentiranno mai ne pecore ne agnelli ne montoni di Nostro Signore ma uomini pensanti capaci di prendere decisioni per il bene proprio e del prossimo.
Europa! HELP!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma con questo, Bagnasco vuole dire che la faccia di ratzinger porterà la speranza in chi la vede?