Sono ampie e dettagliate le cronache sul viaggio del Papa negli Stati Uniti e sui suoi colloqui con il presidente Bush. Di questi colloqui si citano frasi come: “rilanciare una cultura della giustizia e della verità”, “collaborazione stretta e amichevole”, “rispetto molto la vostra società pluralistica e vengo come amico e annunciatore del Vangelo”. Tra i tanti temi il Papa sfiora il problema della guerra in Iraq, che ha cagionato tantissime morti, con “l’America collabori a risolvere i conflitti” (e qui sarebbe da aggiungere: compresi quelli che ha causato). Stupisce che il Santo Padre non abbia fatto alcun riferimento alla pena di morte nonostante la contemporaneità della notizia che la Corte Suprema ha ripristinato l’iniezione letale (con il voto favorevole anche dei giudici cattolici) rimuovendo l’ostacolo di natura legale-procedurale che da sette mesi aveva introdotto una moratoria di fatto alle esecuzioni capitali negli Stati Uniti e gelando così le speranze di tutto il mondo che la risoluzione votata all’Onu potesse preparare il terreno a un cambio di politica.
Giovanni CiottiQuesto Papa è questo Papa, un uomo che i cattolici romani ritengono il vicario di Cristo; un uomo, appunto, e non un Dio in Terra. Un uomo a cui la Chiesa Cattolica deve obbedienza e ascolto; ma, evidentemente, non un’obbedienza così cieca da impedirle la discussione e la riflessione sul suo operato, suo di questo come dei suoi predecessori. Non a caso è nato cinque secoli or sono un ordine religioso, i Gesuiti, che si sono dati come voto speciale quello di un’assoluta obbedienza al Papa, con risultati, nel corso della loro storia, in certi momenti a dir poco singolarmente opposti alle intenzioni. Quello che mi domando, quando ascolto e leggo le molte critiche che sono rivolte a Benedetto XVI, perché gli si chiede in sostanza di essere quello che non è, cosa a nessun uomo possibile, nemmeno al Papa. La Chiesa Cattolica non è una democrazia, non ha mai inteso esserlo e non ha nemmeno mai detto di esserlo, se non nelle singolarità di certe sue comunità di base variamente costituite e autonome anche dal potere centrale, almeno finché possono prosperare lontano dalla sua vigilanza e dalla sua eventuale censura. Questo per dire che questo Papa si assume tutte le responsabilità del suo grande potere di parola e di azione e i cattolici quella di obbedire o di disobbedire. Lascerà un forte segno nella sua Chiesa e nel mondo, come molti altri suoi predecessori; con quel segno ci confortiamo noi ma anche si confronteranno i suoi successori e la Chiesa cattolica che verrà. La storia non finisce mai; a chi non piace quella dell’oggi, il dovere di lavorare a quella di domani. Non sarà questo Papa e nessun altro a venire, non sarà nessun potere e nessun uomo a poterla fermare.
Nemmeno il Papa ha il potere di rifare il mondo
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“La storia non finisce mai; a chi non piace quella dell’oggi, il dovere di lavorare a quella di domani. Non sarà questo Papa e nessun altro a venire, non sarà nessun potere e nessun uomo a poterla fermare”
Se ho capito (ma ne dubito molto) quanto argomenta Giovanni Ciotti (é per caso Don Ciotti?), avrei bisogno di almeno due chiarimenti:
a – se ‘la storia non si ferma mai’ ad opera ‘di nessun potere e di nessun uomo’ è perché è dio che la ‘muove’? Allora noi cosa ci stiamo a fare? Perché dovremmo ‘lavorare’ per migliorla’ come tanti poveri ‘Sisifo’?;
b – se il papa, la chiesa, hanno quei caratteri che lui – sempre se ho capito bene – denuncia e condanna, cosa ci stanno a fare? Ma, soprattutto, perché mai dovremmo ‘confortarci’ col ‘segno’ che il papa, la chiesa, vanno lasciando?
Nessun papa parlerà mai contro la pena di morte: a quanto ne so è formalmente ancora in vigore nello stato vaticano, e comunque è esplicitamente prevista dal catechismo ufficiale di GPII (seppur con una furbesca formuletta ambigua). Se poi aggiungiamo che il vaticano si è sempre rifiutato di sottoscrivere la Carta dei Diritti dell’Uomo…
Forse avrebbe il potere di rifare la compagnia che frequenta, pero’!
Vorrei segnalare gli ultimi post dal blog http://viaggionelsilenzio.ilcannocchiale.it/ a proposito del viaggio del papa negli usa, e di quanto non ha fatto pur avendone il potere.
@ Bruno Gualerzi
la lettera è di Giovanni Ciotti invece la risposta è di Maurizio Maggiani.
hai ragione tu, la risposta del giornalista sembra del tipo pessimismo oggettivo, ma non ha tirato le conclusioni.
Una mezza risposta a volte vale meno di niente.
Forse non tutti sanno cosa significhi “cattolico”.
Viene dal greco antico “katà òlen ghen”, che
significa “su tutta la terra”.
Mi pare significativo.
E perchè dovrebbe riuscirci solo il papa? Viene ascoltato solo in Italia, che sulla scena internazionale conta come il 2 di briscola …