Vendola a S. Giovanni Rotondo: “Io qui comunista e cattolico”

 ‘Laico non è parola contraddittoria con cattolico. Comunista e cattolico non sono una contraddizione in termini, dal mio punto di vista. Credo che siano fortunatamente chiarite da tanto tempo’. Così il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, parla con i giornalisti della propria presenza alla celebrazione che si è conclusa poco fa a San Giovanni Rotondo prima della ostensione delle spoglie di Padre Pio. ‘E comunque – ha proseguito Vendola – io sono il presidente della Regione Puglia e in un giorno come questo non posso che essere con il mio popolo, non posso che essere a San Giovanni Rotondo per un evento che ha uno straordinario fascino e un richiamo mondiale’. ‘San Giovanni Rotondo – ha detto ancora – è uno dei luoghi più amati nell’universo della cristianità’. ‘Per noi quindi – ha aggiunto – è molto importante anche dal punto di vista civile essere in grado di organizzare la migliore accoglienza per tutti i pellegrini che verranno qua, sperando che siano non soltanto un contributo importante in termini di turismo religioso ma che ogni passo di pellegrino possa essere un seme buono per il nostro territorio’.

Da Teleradioerre

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54 commenti

Magar

“Laico non è parola contraddittoria con cattolico.” Meno male che qualcuno ancora lo ricorda, nel campo cattolico. Pioverà.

Bruno Gualerzi

@ Magar
– “Laico non è parola contraddittoria con cattolico”. Meno male che qualcuna ancora lo ricorda, nel campo cattolico. Pioverà –

Se ho inteso il tuo intervento (oggi per me è giornata di fraintendimenti) per te allora ritenersi laici e cattolici insieme non è contraddittorio. E apprezzavi chi, nel campo cattolico, lo ricordava. Io mi ritengo appartenente al mondo dei non credenti (ateo, per evitare equivoci) e, come più volte ho cercato di argomentare in questo blog, penso invece che, in linea di principio – al di là di tutte le mediazioni che pure bisogna tentare – un laico-credente sia proprio una contraddizione in termini.
E non credo, sempre per restare ‘in campo ateo’, di essere il solo.

Lorenzo G.

“penso invece che, in linea di principio – al di là di tutte le mediazioni che pure bisogna tentare – un laico-credente sia proprio una contraddizione in termini.”

Forse non sempre, ci sono pure molti credenti laici, nel senso che non pretendono di imporre la loro verità (e il loro stile di vita) a nessuno, ovvero come dovrebbero essere tutti i cattolici. Per me questo, almeno, significa essere laico (ovvero, in pratica, democratico).
Certo é che certa gente che si definisce “laico” o addirittura “ateo”, vedi ad esempio i famigerati “atei devoti”, sono un insulto a chi lo é veramente.

Giovanna

@ Bruno Gualerzi

Approvo in pieno!!

Ero comunque certa che i politici (pure quelli di sinistra e che aspirano ad essere considerati riformisti), al pari delle starlette televisive, avrebbero approfittato del traino di questo evento. La faccenda assume contorni sempre più allucinanti.

vico

@bruno gualerzi
mi spiace dissentire,cito da wikipedia

La parola laicità, in senso politico e sociale, denota la rivendicazione, da parte di un individuo o di una entità collettiva, dell’autonomia decisionale rispetto a ogni condizionamento ideologico, morale o religioso altrui.
Laico è, in questo senso, chi ritiene di poter e dovere garantire incondizionatamente la propria libertà di scelta e di azione, particolarmente in ambito politico, rispetto a chi, invece, ritiene di dover conciliare o sottomettere la sua libertà all’autorità di un’ideologia o di un credo religioso.

Quindi si è laici a prescindere dalla propria adesione ideologica,ho sempre pensato che ad esempio Berlinguer sia stato laico rispetto al comunismo, e la Bindi quando ha risposto “non possomus” al papa sui dico sia stata stupendamente laica.

venezia63jr

questo accade anche nei corteggiamenti,piu’ una persona ti rifiuta piu’ ci si interstadisce per piacergli,vendola come gay vuole l’approvazione della chiesa e confonde anche le sue idee politiche,chiamando a sua difesa le origini e l’ambiente.
Come vado ripetendo da sempre il termine sinistra e destra in italia assume un altro significato.

Magar

@Bruno Gualerzi
Certo, che è una contraddizione in termini. Ma è molto più civile di un coerentissimo integralismo assolutista e autoritario. E siccome un certo common sense ripudia l’autoritarismo, i cattolici meno fanatici hanno trovato un loro modo per conciliare l’etichetta di “cattolico” con la tolleranza: questo non è contraddittorio. Non del tutto. Del resto, chi dice che la definizione di cattolico data dalla Chiesa Cattolica sia l’unica possibile, o la migliore? 🙂

E poi, da una premessa falsa (Dio esiste) può seguire logicamente anche un’affermazione contraddittoria (“Sono cattolico MA laico”), ⊥→A⋀¬A… 😛

Alessandro Bruzzone

Penso che si possa tranquillamente essere laici e insieme cattolici, e penso che sostenere il contrario significhi cadere nella trappola di quei cattolici fondamentalisti e/o arrivisti che intendono imporre le “radici cattoliche” a tutti, quale comodo strumento di controllo.

Penso anche, d’altra parte, che Vendola sia un ruffiano e non abbia capito nulla dalla recente batosta elettorale.

Giovanna

Vendola … già dal cognome non ispira molta coerenza…. Comunque che ne faccia davvero una pelle, lui e tutte le altre “personalità” politiche e non che seguiranno il suo esempio!

etuardu

@Magar
Mi sembra si faccia un po’ di confusione, “laico” può indicare:
– un fedele di una religione che però non appartiene al suo clero,
– un individuo che sostiene l’indipendenza politica da autorità o credi religiosi.
In entrambi i casi, non mi sembra che essere allo stesso tempo “cattolici e laici” porti alla contraddizione A ⋀ ¬A.
Come controesempi posso portare quello dell’UDC, che il suo leader definisce “partito laico di ispirazione cristiana” (secondo la prima accezione del termine) e quello di Vendola che ha intrapreso azioni politiche decisamente “laiche” (nella seconda accezione), tipo quella di distribuire contraccettivi e profilattici gratuitamente, pur essendo dichiaratamente credente.

La contraddizione di Vendola però arriva quando afferma: “non posso che essere con il mio popolo, non posso che essere a San Giovanni Rotondo” presumendo che tutto il popolo sia cattolico… ma lo definirei un errore in blu.

Una politica “laicista” dovrebbe mettere i cittadini nelle condizioni di esercitare i propri diritti indipendentemente dal credo: accogliere i pellegrini anziché ostacolarli non va contro la laicità. Vice versa, sperperare denaro pubblico per effimere cause di cui gli unici a gradirne l’effetto sono i fedeli (o le alte sfere) di una confessione va contro la laicità.
È importante notare le differenze.

baudolino

baudolino scrive:

Pnso che tutte queste polemiche (il papa, padre pio, Galileo, la scienza, etc) lasciano il tempo che trovano. Vorrei invece riflettere sul pensiero di Bacone del 1600 il quale dice che attraverso la scienza gli uomini possono recuperare le virtù pretenaturali che adamo ed eva possedevano prima del peccato originale e che poi hanno perso attraverso di esso. Ma soprattutto attraverso la scienza gli uomini possono concorrere alla redenzione perché possono ridurre le conseguenze del peccato originale come ci racconta la bibbia le conseguenze sono da un lato il lavoro, la fatica del lavoro (guadagnerai il pane con il sudore della fronte) e la scienza ridurrà questa fatica dice Bacone e al tempo stesso ridurrà anche il dolore e l’altra condanna era: partorirai nel dolore. Scienza e tecnica riducono il dolore dell’uomo e sotto questo profilo concorrono alla redenzione. Quindi una perfetta coerenza tra l’ordine teologico e l’ordine scientifico, come un apparato di base, come sfondo di pensiero. Per cui tutte quelle polemiche… Galileo e il papa… non sono interessanti… assomigliano a quelle guerre che troiani e achei facevano di giorno con l’avvertenza di Omero che diceva che i capi di notte si trovavano sotto la stessa tenda a mangiare gli stessi vitelli. La scienza nasce da una lunga tradizione teologica e al pari di una tradizione teologica. La teologia cosa pensa: pensa che il passato è male il presente è redenzione e il futuro è salvezza.
Questo paradigma del tempo dove il passato è male, il presente è redenzione e il futuro è salvezza è lo stesso paradigma della scienza dove il passato è male perché è ignoranza il presente è ricerca e il futuro è progresso. Quindi la scienza pensa teologicamente. E’ molto più interessate trovare le catene di identità rispetto a quello che appare come conflitto in superficie. Dopo di che la scienza fa il suo percorso ma l’impianto antologico, lo sfondo figurativo del tempo e del senso purtroppo rimane ancora a livello teologico.

claudio

Sono d’accordo con Vico. Certamente si può essere laici in politica e cattolici. Come anche gli atei dorebbero stare attenti a non imporre la loro visione delle cose a tutti. Anche l’ateo deve essere laico e non è cosa scontata!!!!
Grande Vendola!!!!

cullasakka

Io non capisco Vendola come faccia ad essere omosessuale e cattolico contemporaneamente. Questa sì che è una contraddizione.

Giovanna

Per riprendere l’affermazione di Bruno Gualerzi, che condivido in pieno, non credo che esista la possibilità che religiosità e laicità possano convivere veramente. Ogni religione, se rispettata totalmente, impone dei dogmi assoluti… al limite c’è la possibilità di annacquarli a proprio piacimento, come hanno sempre fatto soprattutto i cattolici, ma questo è un altro discorso. Un credente autentico stenterà sempre ad avere una visione laica della realtà, sarà sempre condizionato dal suo indottrinamento.
Magar giustamente dice: “… i cattolici meno fanatici hanno trovato un loro modo per conciliare l’etichetta di “cattolico” con la tolleranza..”
Questo è un tipico esempio di annacquamento a cui mi riferivo e che è indispensabile per la sopravvivenza del cattolicesimo, soprattutto di questi tempi. Non scordiamoci infatti che fino a non molto tempo fa la ccar predicava tutt’altro che la tolleranza! La sua “duttilità” era piuttosto verso altri aspetti che le garantivano di volta in volta il primato ma la tolleranza proprio non esisteva.

ren

@ cullasakka

Me lo chiedo sempre anche io. E’ come per gli ebrei essere nazisti.

Giovanna

@ cullasakka

Ma di che ti meravigli?? Un vero politico italiano è una cosa MA ANCHE tante altre!!!!

Bruno Gualerzi

@ Alessandro Bruzzone
“Penso che si possa tranquillamente essere laici e insieme cattolici, e penso che sostenere il contrario significhi cadere nella trappola di quei cattolici fondamentalisti e/o arrivisti che intendono imporre le ‘radici cattoliche’ a tutti, quale comodo strumento di controllo”.

Io penso il contrario, proprio perché, con il paravento della laicità, la gerarchia cattolica – soprattutto con questo papa – fa scattare di fatto la ‘trappola del fondamentalismo’ che, se fosse dichiarato esplicitamente, avrebbe vita breve. Un conto è puntare a trovare una mediazione con quella parte del mondo cattolico che vive sinceramente quella che non può non sentire come una contraddizione… un altro è, in quanto atei, ritenere che questa contraddizione non esista. Per un vero ‘accordo alla pari’ io credo che occorra sgombrare il campo da equivoci, soprattutto per quanto riguarda i principi: forse una vera mediazione sarà, è, estremamente difficile, ma almeno si eviteranno quei compromessi sui quali la CCAR ha sempre costruito la sua fortuna.

zarathustra

Concordo con Bruno Gualerzi e Giovanna. L’unico caso di una possibile “convivenza” tra credenza e laicità, forse, è quello di chi ha una propria visione della realtà (e di un presunto dio, principio primo, archè, motore celeste e che dir si voglia) indipendente da ogni dottrina “rivelata” (cristianesimo, islamismo, ebraismo ecc…). In altre parole, chi ha una propria religione “naturale” (come il deismo degli illuministi, per chiarire il concetto) che non sia fondamento alcuno di etica o di morale allora può essere laico. Per esempio, può essere laico chi ha una visione meccanicistica e non finalistica dell’universo ma crede che tale ordine sia dovuto ad un imput iniziale di qualche “entità”, che però non ha mandato nè bibbie nè vangeli nè i dieci comandamenti. Il contrasto nasce quando la religione di appartenenza impone una determinata scala di valori, mentre è assente se la fonte del proprio schema di comportamento è solo la ragione. In conclusione, posso dire che il binomio religione rivelata (o dottrina)-laicità è inconciliabile, mentre una visione dell’universo che prenda in considerazione un’intelligenza divina ma che non vada oltre il meccanicimo può benissimo coesistere con la laicità.

Silesio

Apprezzo le evoluzioni di Vendola e provo anche un po di pena e compassione per lui. Schopenhauer sosteneva che una delle più grandi gioie era potersi alzare il mattino senza avere il compito di governare il Sacro Romano Impero. Credo che il più grande valore sia la libertà e il non sentirsi servo di nessuno. Se fossi presidente della Regione Puglia e fossi costretto ad andare a venerare un cadavere per rimanere presidente e far piacere al mio popolo avrei certo preferito le dimissioni. Però c’è anche chi la pensa diversamente…

stefano

“Laico non è parola contraddittoria con cattolico” come dire “pacifista non vuol dire essere contro la guerra”…ma questi politici italiani ci sono o ci fanno? poi Vendola è omosessuale dichiarato o sbaglio? e come fa ad essere cattolico? non lo sa che per il vaticano l’omosessualità è contronatura? boh…

macs

“Comunista e cattolico non sono una contraddizione in termini, dal mio punto di vista.”
un dogma non gli bastava? il problema non è se un cattolico possa anche essere laico, la mia mamma è cattolica, ma appena sente la voce di b16 comincia a innervosirsi e di fronte alla venerazione in diretta nazionale della salma di ppio si è indignata come non mai. il problema è se un cattolico è in grado di fare due + due, se riesce a distinguere la realtà dai suoi pii desideri, se sa discernere tra ciò che è realmente possibile fare in quanto pubblico amministratore di soldi pubblici o propagandare un mondo di buoni sentimenti. è qui che la situazione si complica veramente.
buon 25 aprile

Lorenzo G.

“mi spiace dissentire,cito da wikipedia

La parola laicità, in senso politico e sociale, denota la rivendicazione, da parte di un individuo o di una entità collettiva, dell’autonomia decisionale rispetto a ogni condizionamento ideologico, morale o religioso altrui.”

Ecco, forse é questa la definizione più esatta e calzante. Essere completamente indipendenti da qualsiasi sistema di pensiero, compreso il proprio di riferimento, e quindi liberi di criticarlo e contestarlo in ogni momento là dove si ritenga necessario.

antoniotre82

O si è laici, o si è cattolici. Non ci sono vie di mezzo.

Se un cattolico si considera allo stesso tempo laico allora non è più cattolico, perchè per la chiesa cattolica ogni fedele deve obbedienza al Papa che è considerato infallibile, e deve riconoscerne la supremazia.

Se non si ammettono queste cose non ci si può definire cattolici, tutt’al più ci si potrebbe definire cristiani, ma visto che per essere cristiani cmq si ha bisogno dell’autorità cattolica, allora di conseguenza se non si ammette l’autorità del papa non si deve ammettere l’autorità di tutto il clero di impartire sacramenti e celebrare messe.

Essere laici innanzitutto significa essere a favore del principio di laicità sancito nell’art 7 della costituzione, che sancisce che la chiesa e lo stato sono indipendenti e sovrani (cosa che non accade assolutamente).

Se un cattolico non è concorde con questo articolo significa solo una cosa: sputa nel piatto in cui mangia, e si è allo stessso tempo ipocriti e contraddittori.

In ambito politico poi, visto che ci sono partiti di ispirazione cattolica, come può votare un cattolico per partiti che invece sono a favore della laicità, e quindi favorevoli ad una diminuizione del potere della chiesa?
Se si è cattolici dovrebbe essere ovvio che si vota per quei partiti che dovrebbero garantire un dialogo con la chiesa cattolica.

Se un cattolico vota partito socialista o radicali, non può rifugiarsi dietro al fatto che è anche un laico: semplicemente non è un cattolico, perchè va contro i suoi ideali ed è contradditorio.

Sarò drastico, ma mi pare di poter dire che al giorno d’oggi in Italia per essere laici, bisogna anche avere una buona dose di anticlericalismo.

Una soluzione per non risultare contraddittori potrebbe essere nel dichiararsi come detto prima semplici cristiani “autodidatti”, non riconoscendo l’autorità della chiesa, ma mi domando però: come si fa ad essere cristiani senza le messe, senza i sacramenti, che vengono “erogati” esclusivamente dalla chiesa cattolica?

Una cosa è il cristianesimo, un’altra è il cattolicesimo, e molti tendono a confondere i due termini. I cristiani italiani essendo stati battezzati in Italia sono tutti cristiano-cattolici, e se vogliono considerarsi tali non possono essere anche laici.

Se vogliono essere laici, devono essere contrari all’invadenza della chiesa nei rapporti dello stato e in qualsiasi altro aspetto della vita pubblica che si svolga al di fuori di un’edificio di culto come una chiesa.

Tutto quello che si svolge al di fuori della chiesa è contrario al principio di laicità. Nè più, nè meno.
La chiesa cattolica invece fa attività di promozione, di invadenza, e peraltro lo fa subdolamente (non a caso è stata definita come l’istituzione che ha inventato il marketing).

Bruno Gualerzi

Caro Lorenzo G., il ‘pensiero di riferimento’ per un cattolico coerente, non è qualcosa che possa tenere nascosto in un angolo della propria coscienza da visitare ogni tanto di nascosto: o crede nei dogmi su cui la sua, come ogni altra religione positiva, poggia tutta la sua impalcatura o non ci crede. E un dogma è un dogma, una fede è una fede, e un credente ‘crede’ o ‘non crede’. O mette in discussione il dogma e diventa un eretico riconosciuto (quante volte in questo blog si è detto che se l’aborto per un cattolico è un assassinio, ammetterlo per lui significa essere un assassino… il che qualche problema con la propria coscienza lo porrà pure, e non so come possa fare a sentirsi ‘libero’ di scegliere autonomamente restando cattolico), o si condanna alla schizofrenia.
La persona di cui parli tu – nella quale personalmente mi riconosco – sarebbe quel libero pensatore che nessuna religione ‘positiva’, strutturata istituzionalmente (che è tutt’altra cosa dalla religiosità, come bene argomenta ‘ratathustra’), potrà mai accettare nelle proprie fila.

Bruno Gualerzi

Scusate ‘zarathustra’, ‘non zatathusra’.
(E’ un refuso più che perdonabile, lo so, se non fosse che a farlo è un ammiratore – per quanto critico – di Nietzshe.)

Alessandro Bruzzone

Sono d’accordo sul fatto che questa Chiesa cattolica stia cercando in tutti i modi di irreggimentare i cattolici, il che se si realizzasse pienamente porterebbe a una sorta di teocrazia tentacolare sovranazionale. Ma è anche vero che i cattolici sono, come tutti, individui capaci di ragionare autonomamente: in questo senso bisogna prendere atto dell’esistenza di differenti posizioni tra i cristiani, spesso su temi per cui la Chiesa ritiene di avere risposte “non negoziabili”.
Certi cattolici moderati, insomma, possono essere (e sono di fatto) laicissimi, concependo perfettamente l’esistenza di idee diverse dalle proprie, e della conseguente necessità di dialogare e trovare degli equilibri con chi queste idee afferma.

Non vorrei, insomma, che si finisse col fare un errore che da queste parti, eppure, è segnalato e paventato da molti: qualificare le persone come appartenenti a un credo prima che come individui.

Alessandro Bruzzone

Ops… nel mio commento (in attesa di pubblicazione) a un certo punto ho usato “cristiani” per “cattolici”. Lapsus.

Paolo P.

Sono d’ accordo con Lorenzo G.!
E sono d’ accordo con Vendola quando dice che tra comunista e cattolico non c’ è contraddizione: infatti comunismo e cattolicesimo sono entrambe ideologie totalitarie ed ecumeniche che hanno come scopo di evangelizzare il mondo e dominarlo !

clarence.darrows

“Comunista e cattolico non sono una contraddizione in termini, dal mio punto di vista. Credo che siano fortunatamente chiarite da tanto tempo.”

la scomunica di pio dodicesimo non e’ mai stata ritirata, come ci ha correttamente ricordato l’onovervole ciarrapico. l’unico punto di vista dal quale comunismo e cattolicesimo siano compatibili e’ il punto di vista di chi non vuole aprire gli occhi.

GMF

Le affermazioni di Vendola sono perfettamente comprensibili se , rubando il titolo al Blog di Maurizio Ferraris, ci si chiede – in cosa credechi crede? Tempo fa “Il Giornale” , quotidiano non esattamente di sinistra o laicista, pubblicò un sondaggio nel quale si rispondeva a questa domanda. Risultò che preaticamente la totalità dei sedicenti cattolici aveva idee talmente naif sulla loro fede che in epoche neanche tanto lontane sarebbe stata messa al rogo in quanto eretica. Il cattolicesimo di Vendola è la versione ” fai da tè” della religione cui , ufficialmente, si richiama la maggioranza degli italiani: una specie di menù a la carte dove il baravo cattolico nostrano se ne frega altamente dei dogmi cattolici , che in generale neppure conosce, e si sceglie quello che più gli fa comodo. In generale quello che prende sono un po di vaghe affermazioni di principio tipo “Gesù è amore” o “ama il prossimo tuo come te stesso” che tratta , oltretutto, come massime da messaggi nei cioccolatini. Insoomma una religiosità superficiale offensiva per la loro stessa fede. Personalmente non mi sono per nulla simpatiche queste persone, intellettualmente disoneste, che si guardano bene dal vivere come la loro fede precrive e che, di fatto sono la grande forza della chiesa cattolica, che millanta il sostegno di questi milioni di sedicenti cattolici. Finio a quando le cose continueranno così i Ratzinger di turno avranno buon gioco.

Lorenzo G.

Diciamo che, per farla breve, essere laici é SICURAMENTE in contraddizione con l’essere cattolici ortodossi, ossia quelli che rispettano in tutto e per tutto la loro dottrina (cosa umanamente impossibile, é chiaro). Mentre per i cattolici “fai da te”, o “annacquati”, riprendendo un termine già proposto nei vari commenti, il discorso é più complesso: può essere PIU’ O MENO in contraddizione con l’essere laici, a seconda di quello in cui si decide di credere.

statolaico

Mi sembra che molti intendani il termine laico come il contrario di credente… si puo’ essere laici e cattolici, eccome. Concordo con Alessandro Bruzzone. La laicità non è un’ideologia, nemmeno una religione: è una conquista dell’uomo moderno, è fondamento indispensabile di uno stato moderno, la regola base che ci permette di vivere tutti insieme senza prevaricazioni. Lo stato è lo stato, è cosa pubblica, la religione riguarda il mio privato. Non sono laico perchè voglio o non voglio esserlo: devo esserlo (indipendentemente dal fatto che poi io sia cattolico, ateo, appassionato di scacchi o tifoso del milan), se accetto questo sistema repubblicano democratico. Paragonare la laicità (principio supremo), ad un qualunque credo o non credo religioso significa sminuirla. Essa è collocata piu’ in alto perchè fa parte delle regole generali del sistema. E’ strano e dire sono cattolico ma anche musulmano, ma non è contraddittorio dire sono cattolico e laico, perchè cosi’ DEVE essere. Cosa avrebbe dovuto dire? Sono cattolico e integralista?

statolaico

e comunque secondo me la cosa strana è proprio il fatto che in italia la laicità è talmente schiacciata che un politico fa una dichiarazione come quella di vendola e finisce pure sul giornale come una cosa strana che fa notizia e fa parlare, quando si tratta di una cosa che dovrebbe essere scontata, che so come se avesse detto “io sono un politico e non spacco la vetrina di quel negozio”… infatti la risposta che mi viene istintiva all’esternazione di vendola è: “e meno male!”. Ciao.

Magar

@GMF
Si guardano bene dal vivere come la fede di Ratzinger prescrive, semmai. È evidente che usano la stessa parola, “cattolico”, per definire qualcosa di diverso da ciò che intendono santità ed eminentissimi. Aggiungo, qualcosa di diverso e di migliore, perché non intollerante.
Dunque perché lamentarci se hanno una fede rispettosa delle libertà altrui piuttosto che una fede teocratica? Se una persona ritiene di essere un buon “cattolico” pur agendo diversamente da quanto prescrive il papa, non è affar mio se B16 non è d’accordo. Del resto la CCAR non ha il copyright dell’etichetta di “cattolici”. (Per inciso, anche gli Anglicani si definiscono cattolici, “but not Roman Catholics”!)

Quanto poi al fatto che i cattolici “fai da te” darebbero comunque sostegno alla Chiesa, replico che nel 1974 non fu di grande aiuto alla CCAR chi (come Pietro Scoppola) si dichiarò cattolico ma favorevole al divorzio. In altri termini, il problema di questi ultimi anni è semmai che ci sono troppo pochi cattolici fai da te, e che anzi l’ortodossia sta tornando più prepotente che mai.

vico

scusate ma per tagliare la testa al toro:
vendola é laico?
e la bindi
e don milani
e don farinella
e dossetti
e lugo
e fassino
e la turco
e scalfaro?
sono tutti cattolici.
e ferrara e pera ? sono non credenti
Da cui si evince che si può essere laici e credenti o atei e clericali.

Eliana Vianello

Da possibile futuro leader della sinistra, avrà capito che per tornare in Parlamento bisogna sfoggiare un po’ di quella “sana laicità” che piace tanto a Ratzinger…che schifo!

Guastardo III di puglia

Il presidente della regione puglia nn è solo comunista, è anche gay dichiarato

bardhi

Cattolico non è uguale a un credente su generis, come Musulmano non è un credente su generis,
Testimone di Geova non è un credente su generis. Un credente su generis potrebbe essere un laico ma un Cattolico, un Musulmano, un Testimone di Geova o un qualsiasi credente Integralista non puo essere nello stesso tempo un laico.
Mi sbaglio oppure per un cattolico la parola del Papa è indiscutibile? Chi afferma di essere un cattolico, ma non li piace questo papa, non è un cattolico. Non puo essere considerato musulmano uno che si mette a criticare un qualsiasi parola detto da Moameto e cosi via.
Vendola è semplicemente una contraddizione vivente, stesso tempo Comunista, Cattolico, Gay e Laico è una pura contraddizione.

Asatan

Un credente può essere laico, ma non possono esserlo tutti i credenti. Dipende dalla religione.
Quello di cui vendola non si rende conto è che lui non è cattolico.

Un cattolico è colui che crede nella dottrina e nel diritto canonico cattolici e le rispetta. Di cattolici al giorno d’oggi credo sian rimasti giusto i numerari dell’opus dei e quelli della TFP.

Per il resto esiste una ciclopica massa di ipocriti che si definisce in un modo per convenienza e poi fà quello che gli pare. La chiesa fà finta di non vedere per identica convenienza.

Bruno Gualerzi

Ho letto con attenzione tutti i commenti relativi al caso Vendola, che, come era inevitabile, ha ritirato in ballo quello che ormai è il tormentone – per altro inevitabile in un blog UAAR –
della laicità. Non pretendo certo di proporne una sintesi oggettiva, anche perché personalmente ho sempre sposato la tesi della inconciliabilità tra laicità e fede. Ne ho comunque tratto queste conclusioni (‘conclusioni aperitive’, come amava dire un mio amico filosofo, intendendole più come punto di partenza che come punto d’arrivo).
Personalmente col termine ‘fede’ – in linea di principio – credo non sia possibile indicare altro da ciò che la laicità, nelle definizione qui da molti riportata, non può accettare, cioè una convinzione – religiosa in senso proprio o propria di una ideologia vissuta religiosamente – che, o è un ‘pensiero di riferimento’ basato su principi non contrattabili, o non è fede.
Ma qui sta, credo, il nodo principale, se non da sciogliere, da affrontare, apparso tale più di quanto non lo fosse anche per me proprio ripercorrendo i commenti: un conto è una ‘fede’ che implica una appartenenza ad una religione positiva, istituzionalizzata, storica, e un altro è un’intima convinzione nella quale mi riconosco, ma che non intendo imporre, non solo ad altri, ma in un certo senso nemmeno a me stesso perché sempre disposto a metterla in discussione.
In questo secondo caso un ‘credente laico’ non rappresenta certo una contraddizione, in quanto convinzioni radicate le abbiamo tutti, atei compresi… la contraddizione non è eludibile – sia pure, come appunto si ricava da tanti commenti, affrontabile in modi diversi – nel primo caso. Vediamo varie ipotesi relative al nostro paese.
Mi definisco cattolico perchè – non credo si possa dire diversamente – vedo nella chiesa cattolica un’istituzione che propone valori nei quali mi riconosco e che restano tali anche quando gli uomini che la rappresentano magari sono i primi a non rispettarli, nel qual caso mi sento in diritto/dovere di non seguirli… Ecco, ma fino a che punto? Fin dove può spaziare la mia libertà di giudizio perché riguarda gli uomini e dove invece deve arrestarsi perché riguarda i principi? Che è lo stesso che chiedersi, fino a che punto posso essere ‘laico’? Un margine, e ampio, sicuramente c’è (ed è quello che – lasciamo adesso stare se in buona o mala fede – rivendicano tanti credenti), ma, appunto, non può essere tanto ampio da travalicare anche i principi… Oppure sì, ma allora devo essere disponibile – e questa a mio parere è l’ultima spiaggia, molto teorica, di una laicità conciliabile con la fede – a considerare i miei principi, nei quali pur sempre mi riconosco, anche pur sempre contrattabili. In altre parole, la mia laicità di credente è legata alla mia disponibilità… a essere credente in altro modo o a non essere più credente.
In realtà – per rimanere nel nostro contesto nazionale e come molti interventi mettono realisticamente in evidenza – difficilmente si dà questa seconda ipotesi, se non nel senso di una fede ‘fai da te’ molto ambigua nei suoi connotati. Per lo più si tratta di una fede molto – come qui si ricorda – annacquata, per non dire di comodo, o comunque vissuta passivamente come tradizione che non si ha voglia o forza di mettere in discussione. Si può parlare per questa ipotesi, che poi è la più realistica, di laicità conciliabile con una fede? Credo proprio di no, e parlerei piuttosto di compromesso al ribasso, apertura di credito a tutti gli imbrogli e a tutte le ipocrisie immaginabili.
Che la CCAR, istituzione religiosa storica non solo a pieno titolo, ma in concorrenza da sempre con ogni istituzione laica, sa, più di ogni altra istituzione religiosa, come gestire.

GIANNI

Vendola se è omosessuale e cattolico ha capito tutto…complimenti e grazie della testimonianza…

gieffeemme

Mi sfugge il senso di questa discussione nel blog, credo che ognuno possa considerarsi quello che vuole ed avere una sua decodifica della terminologia. L’accezione di “laico” evidentemente non é la stessa per tutti, la chiesa fa un ampio uso del termine “laico”, ad esempio nomina le “suore laiche” (sono suore in incognito che operano in mezzo alla gente come fossero degli agenti dei servizi segreti).
Laico e credente é un ossimoro possibile, impossibile sarebbe ateo-credente.

Ma io non credo che la vicenda di Vendola meriti di generare tutta questa discussione, secondo me si tratta di puro opportunismo…cerca come può di sopravvivere.

statolaico

Gieffeemme
Ma il termine laicità ha un significato ben preciso. Certo poi ognuno puo’ attribuire il significato che preferisce a qualunque cosa, ma a questo punto i vocabolari possiamo buttarli nella discarica… il problema è proprio questo: che su un termine che ha un significato ben preciso la chiesa, in malafede, porta avanti da tempo una campagna per stravolgerne il significato.

claudio

Vendola è cattolico. Chi è cattolico? E’ nel credo! non c’entra il codice canonico. 1) crede in Dio padrfe onnipotente creatore del cielo e terra 2) in gesù Cristo suo unico figlio 3) nello Spirito Santo 4) nella ciesa una santa cattolica apostolica.
E’ gay? bè e non può essere cattolico anche?si escludono?
Vendola ha educazione cattolica, ha sempr rivendicato ciò. Dice che il suo maestro in assoluto è stato un vescovo, Don Tonino Bello. Dice di dire il rosario spesso. Riceve l’eucarestia etc.
Quindi? Lasciate stare gli altri. Pensate a voi. Certo è strano ce Vendola sia un caprone cattolico!

antoniotre82

Sottoscrivo in pieno il post di Bruno Gualerzi.

In quando a Vendola ho avuto modo di ascoltare qualche suo comizio, e qualche suo intervento in dibattiti, è un uomo onesto e dai sani principi politici, io all’epoca delle elezioni regionali lo votai, e non me ne trovo affatto pentito. Mi piace come persone, e ammiro la sua intelligenza e le sue larghe vedute, e i suoi originali approcci ai problemi, che non sono stereotipati e stantii quanto demagogici come quelli di altri politici.

Culturalmente parlando, e come senso civico, credo sia il presidente della regione più stimabile che la Puglia abbia mai avuto.

Ma per quanto sani ed imparziali possano essere i principi di un politico, essi devono sempre scontrarsi con la realtà e con eventi congiunturali, in previsioni elettorali.

Non poteva mancare ad un evento simile in quanto è un evento di importanza regionale, e lui rappresenza la Puglia di fronte ai turisti e di fronte ad ogni cittadino appartenente ad un’altra regione.

Un politico indossa sempre inevitabilmente le sue maschere, per poter mantenere il potere, e scende a compromessi (purtroppo è proprio questo il vero male della laicità in Italia).

Vendola è un comunista, credo che le frasi dette in pubblico davanti a delle telecamere siano state dette con toni pacati, per non suscitare polemiche, e credo che fossero dettate da ipocrisia politica, che non rispecchia però gli ideali effettivi di una persona.

Penso che se Vendola potesse parlare con qualcuno in privato, fidato, come se fosse tra amici, esprimendosi cioè liberamente senza vincoli istituzionali, direbbe tutt’altro, tanto da suscitare un’ovazione in questo sito.

Mi sembra quanto meno strano ed improbabile che una frase come “Laico non è parola contraddittoria con cattolico” sia uscita dalla sua bocca.

Me lo spiego solo perchè intervistato ha parlato come rappresentante della Puglia, ed era vincolato nell’esprimersi (figurarsi se avesse detto che quello era un evento da non farsi, che essere laici comporta non essere cattolici, e aggiungendoci magari anche qualche bella parola anticlericale ad effetto).

Non che per questo stia giustificando Vendola: politici che assumono questi comportamenti che di laico hanno davvero ben poco, sono sempre e comunque da condannare, perchè violano subdolamente la costituzione, consolidando prassi illegittime.

Pur stimando Vendola, in questa occasione devo dire che ha sbagliato (ma sono abbastanza convinto che il suo pensiero personale sia l’esatto contrario di quello che ha dichiarato).

Bruno Gualerzi

Claudio, ma con chi ce l’hai? Abbiamo capito che Vendola è cattolico… e con questo cosa vorresti dimostrare? Si è preso lo spunto, in genere, dalla notizia per riaffrontare il tema della laicità, che per molti – con argomenti condivisibili o meno… ma argomenti, non dichiarazioni di fede! – è inconciliabile con una professione di fede. Ti rendi conto che, proprio perché è cattolico e laico, rappresenta per molti di noi una contraddizione vivente, aggravata oltre tutto dal fatto di essere omosessuale? E allora, perché in un blog UAAR non se ne dovrebbe parlare e – sempre per alcuni di noi – non denunciare la contraddizione? E per tanti – che magari, come me, non sapevano fosse un cattolico praticante – manifestare delusione in quanto vicini alla sua area politica?
Scusa, ma quel “Lasciate stare gli altri. Pensate a voi”, sa tanto di ripicca infantile. Penoso.

claudio

@ Bruno Gualerzi
Non è penoso. Lo dico perchè non capite che non è una contradizione. Un laico ha convinzioni personali, religiose e non. Anche voi rischiate di non essere laici se nella sfera pubblica vi ispiraste a principi di ateismo. Anche per voi si pone la questione laicità!
Il fatto che sia gay non è contradittorio. Mica non possono essere cattolici i gay… Ci mancherebbe! Per questo poi dico che parlate, ma senza riercare la verità, ma con posizioni preconcette. Oggi è facile parlar male della chiesa: è alla moda. Chi è il caprone poi, boh?
Bruno non ce l’ho con te. Anzi sei una persona che stimo. Certo è che anche tu- te lo dico con simpatia- un po’ meno di pregiudizi ti farebbero bene.

antoniotre82

@ claudio

Noi atei e agnostici non abbiamo pregiudizi, affatto.

Siamo contro i fatti assurdi, e contro l’invasione della sfera pubblica da parte della chiesa, non per sostituirla all’ateismo, ma solo per affermare un principio costituzionale che è affermato nell’art. 7, violato ESCLUSIVAMENTE dalla religione cattolica, e dalla politica che glielo permette.

I diritti dei cattolici sono affermatissimi e riconosciutissimi, e i nostri?? Chi è che li riconosce se ogni giorno vengono sistematicamente calpestati???

Non siamo sovvertori, reclamiamo solo una parità dei diritti, e un’indipendeza dello stato da qualsiasi confessione religiosa. E bada bene che l’ateismo non è una religione, ma è una più una filosofia. A differenza di tutte le altre pseudo filosofie religiose è ispirata a principi di razionalità e logica, e non è basata su stupidi libri stracolmi di assurdità, che rendono inette le persone.

Solo noi atei siamo disposti ad affermare e proteggere la legalità? Che oltretutto coinvolge importantissimi diritti civili e della personalità? Solo noi abbiamo senso civico?

E tutti gli altri cittadini italiani? o sono inerti, o sono cattolici? Stanno a guardare?

Ti dico io una cosa: questo è razzismo, è dittatura della chiesa cattolica.

Agli ariani stava bene che hitler predicasse la superiorità della loro razza proteggendola con l’instaurazione un regime, e ai cattolici sta bene che in Italia la chiesa cattolica goda di tutti questi privilegi.

In Italia i cattolici sono i tedeschi ariani, protetti e pieni di diritti,e gli atei e gli agnostici sono gli ebrei, senza diritti, e tollerati.

bardhi

@ claudio

Io non ho mai messo in discussione l’onesta di Vendola, e la sua integrità di uomo politico, avrei votato lui se avessi abitato nelle Puglie.
Essere; gay, comunista e cattolico nello stesso tempo per te non è una contraddizione?
Ti ripeto, uno potrebbe considerarsi pure cattolico e satanista nello stesso tempo, per me non è un problema, conosco pure un prete gay, non mi crea nessun disturbo. Io accetto senza nessun sforzo tutto questo, non so se gli cattolici lo accetterebbero, è comunque non mi sembra esempio di coerenza.

alfredo

Un gay puo’ benissimo essere anche cattolico , se accetta di venire considerato “contro natura”……..e di astenersi dall’avere rapporti sessuali, pena commettere gravi peccati mortali che gli precudono l’entrata in paradiso……. liberisssimo.

O crede al papa , ed e’ un essere immondo, depravato,ecc.. o non tiene in considerazione cio’ che dice ….e allora non e’ cattolico.

Solo lui puo’ districarsi in questo dilemma , se non vuole diventare schizofrenico o considerarsi un peccatore a vita…..in fondo non e’ anche vero : ” chi e’ senza peccato scagli la prima pietra” ?

E l’ipocrisia della religione cattolica insegna e …… il problema non si pone.

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