I risultati ancora parziali del secondo turno delle elezioni legislative svoltosi ieri in Iran confermano il successo schiacciante dei conservatori, anche se i riformisti sembrano recuperare qualche posizione rispetto al primo turno del 14 marzo scorso.
Nella circoscrizione di Teheran, dove dovevano essere assegnati 11 seggi, dieci andrebbero ai conservatori. All’undicesimo posto figura il primo dei riformisti, Alireza Mahjub, che, se i dati dovessero essere confermati, entrerebbe quindi in Parlamento.
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Per quello che contano ste elezioni….
Come succede in Italia. Il 70 per cento del voto è condizionato dal voto di chi ha un livello culturale basso o nullo. La maggior parte della popolazione. Il 30% più istruito è in monoranza. Dove invece il livello culturale generale è alto come in nord europa, dove si hanno strumenti critici per giudicare cosa sia bene e cosa male per il paese non corrono pericoli di dittatura.
cioè in soldoni continueranno a lapidare le adultere? 🙂
Teniamo presente che per garantirsi l’appoggio della popolaizone contadina e analfabeta, il “clero” della rivoluzione ha distribuito prebende e “pensioni” a moltissime persone.
Questi formano lo zoccolo duro del regime che non intendono rinunciare a questi redditi garantiti.
Praticamente hanno corrotto il loro stesso popolo: nullafacenti dipendenti dai religiosi fanatici.