Pena di morte, tutto da capo in Usa dopo il via libera della Corte Suprema

Dopo sette mesi senza esecuzioni – l’ultima è avvenuta nello stato del Texas il 24 settembre 2007 – mercoledì 16 aprile la Corte suprema degli Stati Uniti ha dato il via a una nuova stagione della pena capitale. Nella sentenza scritta dal presidente della Corte, John G. Roberts Jr., la maggioranza della Corte – sette giudici su nove – ha concluso che il cocktail letale usato nello stato del Kentucky non viola l’ottavo emendamento. Ovvero il metodo in cui il cocktail è somministrato, una sequenza di tre iniezioni che dovrebbero anestetizzare, paralizzare e, infine, stroncare la vita del detenuto, non costituisce « cruel and unusual punishement » (punizione crudele e inumana). […]

Il testo integrale dell’articolo di Silvia Baraldini è stato pubblicato sul sito di Liberazione

8 commenti

Bruno Gualerzi

E per fortuna che c’era appena stato il papa ‘Coscienza del mondo’, come titolava in copertina Famiglia Cristiana ritraendo Ratzinger con Bush…
L’importante è non violare l’ottavo emendamento, e continuare a giurare sulla bibbia.

riccardo

bè, mi sembra ormai chiaro che a b16 interessi difendere la “vita” solo dal ocepimento alla nascita, poi son tutti c…i suoi…

Nifft

“Tanto per farci capire quanto agli americani fregasse della parola di Ratzinger”

Bisogna vedere quanto freghi a Ratzinger stesso. Visto che lui stesso considera (incarnando la chiesa ufficiale) la pena di morte come ammissibile in casi estremi mentre l’embrione va difeso *in ogni caso*…

Marvin

Non è vero che al b16 ed ai suoi accoliti intreressa solo la vita fino alla nascita; a loro interessa anche la non-vita vegetativa o sofferente che non può essere interrotta per non dipisacere al loro dio.
Pertanto, l’unica speranza per i condannati a morte è entrare in coma profondo irreversibile, divenire tetraplegici o beccarsi una delle mostruose malattie degenerative.
In quel caso tutta la chiesa si batterà contro la loro morte.
Perciò, c’è sempre una speranza.

Stefano Bottoni

Infatti, come già dissi in un post precedente, il vaticano non ha ufficialmente abolito al suo interno la pena di morte, la quale è comunque ammessa dallo stesso catechismo ufficiale del 1992 di Karol “4 santi in padella” Woytila.

E dopo questa sentenza, cosa penserà b16?
-Nein mi filare nessunen fuori di Talia… Io fare nuofa enclicliken! NEIN nessunen kattoliken fare sessen prima di 65 anni! Altrimenti skomunikaten! BAGNASKEN!!! Io detten “fate pampinen”, nein “fatefi i pampinen”!
Ach!-

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