Una parata laica di due giorni a Genova, concomitante con la visita di Papa Benedetto XVI in Liguria. Una piazza genovese sarà «invasa», il 17 e 18 maggio, da associazioni e centri sociali, con un appello a «mobilitarsi» rivolto a «tutti i liguri»; per lanciare «battaglie laiche» come la difesa della legge sull’interruzione di gravidanza, il riconoscimento delle coppie di fatto e i diritti degli omosessuali. E dal concentramento, verosimilmente lontano dai luoghi toccati dal Pontefice, probabilmente in un quartiere del ponente cittadino, gli organizzatori contano di muoversi in corteo, in Parade, verso il centro. L’obiettivo è quello di una «festa», con maschere, preservativi giganti e vessilli atei, sullo stile dei Gay Pride.
La macchina della sicurezza si è già messa in moto e stamattina è stato fissato a Genova un vertice tra i promotori della due giorni di protesta e gli agenti della Digos. L’allarme è scattato quando dal cartello delle sigle che hanno indetto la manifestazione è emersa la critica per la spesa pubblica (almeno 800 mila euro) destinata all’organizzazione della visita di Papa Ratzinger. Un messaggio considerato simile a quelli espressi alla vigilia dei giorni del contro-G8 genovese del luglio 2001, quando i no global denunciarono «la spesa inutile e folle di denari degli sfruttati per ospitare la lobby dei potenti della Terra».
Eppure, a sostegno dell’iniziativa, è previsto un appello-manifesto firmato da decine di intellettuali, tutto impostato sul ragionamento politico e non sull’azione diretta. Il documento sarà diffuso domani, quando i promotori dirameranno l’invito alla «mobilitazione generale». Parte del contenuto “politico” delle manifestazioni è già contenuto nella convocazione dei mezzi di comunicazione per domani: «In vista dell’arrivo del Pontefice, crediamo che il 17 e il 18 maggio debba aver voce e visibilità anche un’altra Genova: quella laica, atea, dei diritti, delle libertà della persona e quella di chi – cattolico o diversamente credente – non intende vivere in un Paese che imponga per legge una morale religiosa».
[…]
L’articolo completo di Giovanni Mari è consultabile sul sito de Il Secolo XIX
Almeno 800.000 euro di spesa (pubblica, ovvio) per la visita di b16???
Ma con quei soldi costruite degli asili! Assumete nuovi insegnanti! Migliorate i servizi pubblici!
Almeno costruite un ospedale in cui per statuto sia PROIBITA l’obiezione di coscienza da parte dei ginecologi!
“Poi dice che uno si butta a sinistra!” avrebbe detto il Principe della risata.
Bene, fatevi la vostra bella manifestazione laica e intelligente e lasciate che chi vuole l’incontro con il Papa possa farlo in santa pace.
@ Giovanni Bosticco
Finchè continueranno ad esserci pochi asili (pubblici ovviamente), pochi insegnati motivati (di scuola pubblica ovviamente), carenza di servizi (pubblici ovviamente), difficoltà a trovare ospedali (pubblici ovviamente) in cui sia possibile abortire legalmente e comunque avere un’assistenza medica decente anche per interventi molto meno “peccaminosi”, cioè finchè l’Italia (pubblica ovviamente) continuerà a funzionare in questo modo, sai che pacchia per B16 & Co.!!!
Condivido il primo commento, ma non è opera mia.
@ Giovanni Bosticco (quello vero, ovviamente!)
Vorresti dire che in questo sito circolano dei ladruncoli d’identità??? Che di tanto in tanto ci siano dei provocatori (in buona e cattiva fede) è più che evidente, ma che vi sia pure chi si spaccia per un altro, utilizzandone addirittura il nome e cognome, mi pare veramente troppo!! Se uno non vuole lasciar trapelare la propria identità, perchè non usa un nickname, come fanno in tanti?
io penso che si mobiliteranno le solite “teste calde”, quelle per intenderci che hanno fatto sì che non ci sia più un solo loro rappresentante in parlamento…
Giovanni Bosticco scrive:
29 Aprile 2008 alle 13:20
Almeno 800.000 euro di spesa (pubblica, ovvio) per la visita di b16???
Ma con quei soldi costruite degli asili! Assumete nuovi insegnanti! Migliorate i servizi pubblici!
—————————————————————————————
GIUSTO!
@enrico.g
Bene che la paghi il vaticano, una delle più ricche multinazionali del pianeta e non lo stato italiano rubando risorse ai cittadini.
Perchè dobbiamo pagare NOI i VOSTRI incontri con lo stregone di fiducia?
@ enrico g
il papa puoi vederlo pagando un pedaggio in vaticano…i genovesi non devono pagare vitto e alloggio al papa quando già hanno i loro problemi (non pochi) da risolvere con i soldi che stanno buttando via per sentire due predicozzi papali…fanno bene a lamentarsi…
stessa cosa per noi…questo si fa le vacanze gratuite con i soldi di noi poveri disgraziati! ma al vaticano non basta il bottino che si fa ogni anno con l’ otto per mille??
@ Giovanna e Giovanni Bosticco
Scusatemi, di nuovo il server sta facendo un bel po’ di confusione e scambia il mio nome con quello di Giovanni (e non ho fatto in tempo ad accorgermene). Il primo post è mio, e mi scuso ancora per non aver notato il nome errato prima dell’invio (del resto me ne sono accorto solo ora).
Vorrei informare Gigetta che confondere ila Chiesa Italiana che fruisce dell’8 X1000 con il Vaticano che con l’8×1000 (da quel pochissimo che ne so), non c’entra nulla, è come scambiare la Questura con la Prefettura. Si può essere contrari a qualcosa, ma si dovrebbe essere almeno attenti a ciò che si scrive! Altrimenti ci facciamo ridere dietro!
Circa l’iniziativa di Genova direi LAICAMENTE: lottare per acquisire diritti civili con modi smaccatamante incivili e volgari nei confronti di bambini o anziani non è corretto.
Mi si dirà che sono anch’io un leccapiedi? Dirò solo che sono un pugliese e vi assicuro che. nel profondo sud in cui io vivo, c’è rispetto anche nei confronti di chi non la pensa come me, senza necessariamente esser ricoperti di parolacce e volgarità così come spesso vedo in qesto sito. Se battaglia dev’essere sia fondata su basi forti e non sulle volgarità. Gli italiani non sono stupidi!
Spero che razzinga eviti di venire in sicilia, la nostra regione e’ già indebitata fino al collo, e di sperperi ne fa fin troppi.
@gianni
un po’ di rispetto x le teste calde che pur di non far vincere Berlusconi hanno votato x un partito con la binetti&c.. Hanno dimostrato di avere un senso dello stato che uno come te non potrà mai capire. (nb io avrei comunque votato PD )
già enrico g, peccato che i soldi li mettano tutti i contribuenti che siano o meno interessati all’ evento e disgustati o meno dal personaggio, mentre sarebbe più giusti accollarli totalmente sulle spalle del vaticano o volendo su quelle di chi è interessato a parteciparvi. degna di lode la manifestazione: sarei il primo a partecipare se si organizzasse qualcosa di simile anche per l’ arrivo di b16 qui a cagliari nel settembre 2008. (tra enrico carta e ratzzi non so quale sarà la scena più patetica) Un tour d’ italia degno della campagna elettorale più spicciola che si possa immaginare. andate a zappare, dal primo a ratzinger; forse così capirebbero anche il senso del denaro e del sacrificio, visto che noi non lo rubiamo dalle tasse altrui.
Quanti simpatici troll in questa pagina…
Enrico G., Giuseppe: vite molto tristi e noiose le vostre, nevvero?
x A. Bruzzone
Non direi, almeno non la mia; forse la tua (data l’acidità che dimostri)?
@giuseppe
prendiamo atto con stupore che il vescovo di roma non ha rapporti con la chiesa d’ialia, vorremmo avere ulteriori notizie sullo scisma.
E’ il miracolo italiano,fregare sempre e comunque il prossimo tuo.
Quando il B16 è venuto a Pavia, l’anno scorso, il comune ha sborsato qualcosa come 500 000 euro per la sua visita. In parte questi soldi sono stati utilizzati per garantire la sicurezza della visita ma la maggior parte è stata impiegata per la costruzione di un super-palco-altare da cui recitare la messa. Il palco è stato poi ovviamente smantellato ed alla città non è rimasto nulla. Un’idea che ho sentito circolare molto tra la gente era quella che l’arrivo di migliaia (non so quanti in realtà) di fedeli potesse garantire introiti super a gestori di diversi esercizi commerciali. Questo avrebbe ricompensato economicamente lo sforzo del comune. Tuttavia per la visita di B16 la città è stata completamente blindata (tutta, proprio tutta: c’erano i posti di blocco negli accessi dalla tangenziale per tutto il giorno) e così non c’era nessuno in giro se non dove c’era il papa, i fedeli non hanno speso una lira e nel complesso la città di Pavia ha buttato via i soldi e non ha avuto nessun ritorno economico.
Ora, dato che i soldi del comune li cacciano tutti i cittadini, non capisco perchè eventi del genere debbano essere FINANZIATI dai comuni: è ovvio che il papa, la chiesa, l’associazione calcio Zerbolò, il comitato amici dei mici e chiunque altro debba avere la possibilità di organizzare incontri, manifestazioni, messe, benedizioni ecc ecc, ma i soldi ce li devono mettere loro.
ma è tanto assurdo come ragionamento?
P.S. io ho scritto il post in buona fede 🙂
tenterò di recuperare i dati esatti di bilancio del comune e li fornirò all’UAAR
@ Enrico G., Giuseppe
Quanto costerebbe a un comune il mantenimento del registro delle coppie di fatto, di sicuro non milioni di euro??!! Qualcuno di voi potrebbe gentilmente spiegare questo a monsignor Piero Edmondo Galli.
Il monsignore ha detto «I nostri amministratori farebbero bene ad occuparsi dei bisogni reali della comunità. Dei lavoratori in cassa integrazione, delle famiglie in difficoltà. Invece, inventano il registro delle coppie di fatto».
E che dire dei soldi spesi ogni domenica per la sicurezza negli stadi ?
Dove si muove tanta gente e personaggi pubblici, ad es. presidenti vari, sono purtroppo necessarie misure di sicurezza.
Se non ci fosse nessuno che fa casino non servirebbero costosi dispiegamenti di forze.