Il discorso di insediamento di Fini

Onorevoli colleghi, è con autentica e penso comprensibile emozione che mi rivolgo a voi per un doveroso indirizzo di saluto in apertura della XVI legislatura. […] Un deferente omaggio lo rivolgo al pontefice Benedetto XVI (Applausi), guida spirituale della larghissima maggioranza del popolo italiano e indiscussa autorità morale per il mondo intero, come dimostrato anche dal suo recente, mirabile discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. La laicità delle istituzioni è principio irrinunciabile della nostra come di ogni moderna democrazia parlamentare ed è proprio nel nome di tale principio che il Parlamento deve saper riconoscere il ruolo fondamentale che nell’arco dei secoli la religione cristiana ha avuto e ha tuttora nella formazione e nella difesa della identità culturale della nostra patria (Applausi), della nazione italiana, nazione di cui è simbolo la bandiera tricolore esposta in quest’Aula e alla quale rendo omaggio (Applausi). […] La minaccia non viene di certo dalle ideologie antidemocratiche del secolo scorso, che sono ormai sepolte con il Novecento che le ha generate. I rischi per la nostra libertà sono oggi di tutt’altra natura. L’insidia maggiore viene dal diffuso e crescente relativismo culturale, dalla errata convinzione che libertà significhi assoluta pienezza di diritti e pressoché totale assenza di doveri e finanche di regole (Applausi). La libertà è minacciata nello stesso momento in cui – come sta avvenendo per alcune questioni – nel suo nome si teorizza una presunta impossibilità di definire ciò che è giusto e ciò che non lo è (Applausi). Essere consapevoli di questo pericolo e sventarlo è dovere primario della politica, se davvero vuole onorare il suo primato. […] Oggi è specie nel Mediterraneo che il rapporto tra la cultura ebraico-cristiana dell’Occidente e l’Islam può svilupparsi positivamente, nel segno del reciproco rispetto tra identità diverse, o può precipitare nel baratro di quello scontro tra civiltà, non a caso evocato e invocato dagli integralismi. […]

Dal resoconto stenografico pubblicato sul sito della Camera

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59 commenti

Vico

cosa ci si può aspettare da un nipotino di benito, una leccta concordataria.

Mangiapreti

Napolitano ha pure detto che il discorso è stato “certamente non di parte” …
Siamo allo (s)fascio più totale!

juan valdez

Forse, l’onorevole Fini non sa o non ricorda che proprio la religione cristiana in Italia ha esercitato ed esercita tuttora una potentissima spinta disgregatrice, sovrapponendosi e mettendosi in aperto conflitto con quelli che dovrebbero essere i principi guida di ogni stato moderno: la laicità e il rispetto delle diversità di pensiero inquadrate in una coerente e tollerante dialettica delle parti.
Plaudiamo quindi all’onorevole Fini, novello Savonarola cristiano e cattolico e alla sua morale neo-ex oppure postfascita.

iononcistopiù

…chiedo scusa a tutti io tempo fa l’ho anche votato questo personaggio.
Vogliamo ricordare quando si è recato alla cattolica “manifestazione” del family day e a casa aveva la convivente incinta fuori dal matrimonio.

Aldissimo

Un malato mentale mostrerebbe più rispetto per la Logica.

Come si fa nel giro di poche righe ad esaltare il tricolore, simbolo dell’unità nazionale, salvo poi ricordare l’enorme contributo nei secoli della religione cristiana?
L’onorevole (?) Fini si dimentica dello Stato Pontificio che ha ostacolato fino all’altroieri l’unità nazionale.

ignazio

Che la sinistra Italiana abbia diverse anime non è certo un segreto, ciò che ha sempre unito è stato lo spirito antifascista; non sarà il caso di lasciare perdere le varie differenze e creare una coalizione antifascista?
Attenzione le avvisaglie di regime ci sono già tutte:
Fini che vede quale priorità il relativismo culturale!
Alemanno che come primo pensiero per risolvere i problemi di Roma dichiara di voler demolire la teca dell’ Ara Pacis !
Per me questo è fascismo allo stato puro.

ateopisano

Fiero di fare parte della minoranza degli italiani che non si riconosce nel pastore tedesco e cambia canale quando vede padre pio al TG1…..
Se Fini ha sbagliato Napolitano ha sbagliato doppiamente a dire che il discorso era non di parte.

Flavio

Oltre al clericalismo senza ritegno (nel nome di tale principio che il Parlamento deve saper riconoscere il ruolo fondamentale che nell’arco dei secoli la religione cristiana ha avuto e ha tuttora nella formazione e nella difesa della identità culturale della nostra patria), la frase più insopportabile è secondo me questa:
L’insidia maggiore viene dal diffuso e crescente relativismo culturale, dalla errata convinzione che libertà significhi assoluta pienezza di diritti e pressoché totale assenza di doveri e finanche di regole
che è semplicemente disonesta: la libertà sarebbe allora relativa o assoluta? Pienezza dei diritti significa assenza di doveri e assenza di regole… secondo chi? Che film ha visto il presidente Fini?
Pura disonestà intellettuale a mio parere. La sede ‘pensante’ dello Stato insultata per l’ennesima volta.

Se aggiungiamo che probabile ministro della giustizia sarà Pera…

Silesio

Sinceramente non mi preoccupo e credo che il ruolo della nostra “armata brancaleone” che ha invaso il parlamento sia praticamente irrilevante, non solo per decidere le sorti del mondo, ma anche quelle del paese che si fingono di governare. Purtroppo abbiamo bisogno di folklore e credo che un politico italiano appartenga più alla storia del folklore che non a quella della repubblica. Contano ancor meno del battito d’ali della farfalla di Lorenz. In un sistema globale dove le logiche sono ampiamente mutate, la politica può solo passare il tempo a far pratica dei propri rituali, a commerciare in poltrone, a giocherellare sui disegni di legge. Ma basta un semplice battito d’ali di una farfalla in Brasile, per spazzar via da un giorno all’altro tutti questi trastulli.

statolaico

La minaccia contro la nostra patria e l’unità nazionale al massimo puo’ venire dal suo compare bossi e i leghisti suoi pari, con i quali fini siede a tavolino…

Claudio r.

Ma questi sono furbacchioni che mascherarono con magniloquenti discorsi la loro determinazione di impadronirsi della cosa pubblica per il loro utile.

merula

Casomai la difesa della nostra identità sta nella Costituzione antifascista e repubblicana. Questo non poteva dirlo, il post-fascista, che millanta la Liberazione per libertà: ma da chi, da che cosa e per causa di chi???

Nifft

Sbaglio o è la prima volta nella storia della Repubblica Italiana che si rende omaggio ad un pontefice nel discorso d’insediamento?

E di fronte a cotanto schifo qual’è il pensiero “forte” della sinistra che dovrebbe porre un’alternativa razionale e laica a questa deriva oscurantista ed irrazionale? Siamo completamente allo (s)fascio.

dysphoria_noctis

evidentemente lo spinello fumato durante l’adolescenza in Giamaica sta facendo ancora i suoi effetti…

Alessandro Bruzzone

La tragedia vera è che il discorso non è stato minimamente criticato dagli avversari, anzi è piaciuto.

MetaLocX

“Un deferente omaggio lo rivolgo al pontefice Benedetto XVI (Applausi), guida spirituale della larghissima maggioranza del popolo italiano e indiscussa autorità morale per il mondo intero, come dimostrato anche dal suo recente, mirabile discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.”
Guida spirituale non eletta democraticamente che entra (o viene portata) di prepotenza dentro le istituzioni italiane.
Qual’è la moralità del papa? Quella di scagliarsi contro la scienza? Quella di discriminare il prossimo?

“L’insidia maggiore viene dal diffuso e crescente relativismo culturale”
Cos’è il relativismo culturale? Ho è cultura o non lo è. Quando le persone per giustificare qualcosa si inventano dei termini significa che stanno tramando qualcosa.

“il Parlamento deve saper riconoscere il ruolo fondamentale che nell’arco dei secoli la religione cristiana ha avuto e ha tuttora nella formazione e nella difesa della identità culturale della nostra patria (Applausi)”
Anche il socialismo ha avuto una grande importanza nella formazione e non di meno nella difesa della nostra società.

“La minaccia non viene di certo dalle ideologie antidemocratiche del secolo scorso, che sono ormai sepolte con il Novecento che le ha generate”
leggendo queste due parti ho capito cosa intendesse dire per “relativismo culturale”. Qualcosa che fa molto comodo a questa destra populista.

Zack

Questo inno all’assolutismo religioso e culturale e’ spaventoso..
Sta iniziando male, molto male..
cosa vogliono fare? chiudere la bocca a coloro che non la pensano come loro?

So’ tempi cupi.. cupissimi..

Agnostica

Quoto Fabio che mi ha preceduta sulla rilevazione della frase più insulsa pronunciata da Fini! Il sospetto è che quando costui parla di “pienezza di diritti” e “totale assenza di doveri” si riferisca ad una consuetudine ben conosciuta da tutta la classe politica italiana, alla quale, evidentemente, è lieto di appartenere! Che squallore!!!

fabrizio

Ma queste castronerie hanno davvero ricevuto applausi bipartisan? Anche i deputati radicali hanno applaudito affermazioni del genere? E il presidente della Repubblica ha potuto lodare un discorso siffatto?
O tempora, o mores!
Il sunto mi pare semplicemente questo: per la modernità del XXI sec. e per il pernicioso “relativismo culturale” quello che serve è diopatriafamiglia (ovviamente in salsa globalizzata), e chi non è d’accordo è un comunista sconfitto dalla storia, o, caso mai, perfino un terrorista. Non credo di stare esagerando: quando le parole sono usate in questo modo senza pudore e con pari spudoratezza accolte positivamente da un uditorio che dovrebbe essere il più qualificato… ci siamo. Ci possiamo aspettare di tutto, davvero: non solo legislazione dissennata e rovinosa, ma anche repressione vera e propria, con uso violento e improprio delle forze dell’ordine. Questi segni sono bruttissimi. Soprattutto perché a troppi non paiono bruttissimi, ma anzi, perfino accettabili.

Marco.g

Be’ se non altro è chiaro chi è lo sponsor di tutta questa operazione.

Asatan

Benvenuti nei primi giorni di un nuovo ventennio fascista!!
Qui o interviene la UE o si torna ai gloriosi tempi dei forni per i non cattolici.

felice

SONO PREOCCUPATO QUANTO VOI!
SOLUZIONI, CERCHIAMO SOLUZIONI, (NE VEDO POCHE! SIGH!)

raphael

dio patria e famiglia
credere obbedire combattere

e Napolitano che applaude…ci aspetta come minimo la chiusura del sito uaar perchè siamo la minoranza colpevole di …. relativismo culturale

Ivo Mezzena

…sono pronto a chiedere asilo politico all’Olanda….

lacrime e sangue

1) “libertà significhi assoluta pienezza di diritti” Per Fini la libertà NON è pienezza dei diritti. Quindi, ne deduco che desidera una libertà condizionata, una libertà smozzicata: sei libero fino a qui, oltre non puoi andare…
Se si trattasse del buon vecchio e sano principio: “la mia libertà finisce dove comincia quella dell’altro e viceversa” sarei d’accordo, ma qui è “la tua libertà arriva fin dove decido io”

2) “pressoché totale assenza di doveri e finanche di regole”. In effetti, prese singolarmente le parole hanno un senso positivo: nella vita servono regole di convivenza e rispetto per non finire in una jungla. Ma anche qui non si tratta di regole condivise – accettate democraticamente – ma di attribuire a chi non la pensa come te comportamenti asociali: “non la pensi come me? allora sei una bestia selvaggia senza regole e incapace di accettare i doveri della convivenza”.

3) “La libertà è minacciata nello stesso momento in cui […] nel suo nome si teorizza una presunta impossibilità di definire ciò che è giusto e ciò che non lo è”. Qui purtroppo Fini ha ragione: di fronte all’infibulazione, alla lapidazione, alla negazione della libertà della donna, allo sfruttamento sessuale e lavorativo dei bambini (Arabia Saudita, Yemen etc. con i mercsti degli schiavi tutt’ora attivi), non esiste la “relatività culturale”. Col cavolo! Giusto è uguaglianza maschio/femmina, giusto è vietare la schiavitù di ogni tipo, giusto è libertà di pensiero e di parola. Su questi punti non ci si doveva relativizzare. Erano conquiste dell’umanità e non dell’occidente.
Ma qui Fini si riferisce ad altri relativismi: l’equidistanza dello Stato dai diversi pensieri, parole, religioni…

Purtroppo Fini mescola abilmente punti diversi e condivisibili, montando un complesso sistema che afferma il contrario a danno della democrazia…

Valentino Salvatore

Preoccupante. Ricorda un pochino, in certi punti, i discorsi che faceva in Parlamento la “buonanima”, riadattati al lessico e ai modi del XXI secolo (come già diceva Vico).

Dino

Ho lasciato l’Italia da cinque mesi e non me ne pento.
Questo discorso e’ un bell’esempio di come trasformare la lingua in una serie di sonorita’ senza significato, e’ un’insulto alla ragione e all’intelligenza degli italiani. Caro Gianfranco non solo non hai abbandonato l’ideologia ma ora la rinforzi pure con l’integralismo, complimenti per il salto di qualita’!

Marco.g

Per quanto il discorso di Fini possa suonare moralmente assolutista, lui resta comunque un divorziato. Ne consegue che neppure quella che tiene a definire “indiscussa autorità morale” può essere presa troppo sul serio. Questo principio può essere a sua volta applicato a tutto il discorso di Fini: non va preso troppo sul serio. Un sano relativista già in questo potrebbe vedere una prima soluzione…

Giovanni Bosticco

Caro Fini,
se tieni tanto alla patria, pensa che,
se non avessimo mai avuto quella
porcheria in mezzo alla penisola,
oggi il mondo parlerebbe italiano.

Baal

IL VERO DISCORSO DI GIANFRANCO FINI: “Grazie a questa nuova maggioranza, il Popolo D’Italia avrà leggi necessarie per la sua vita; ma se anche ciò non fosse stato, il Popolo D’Italia non si sarebbe mai, dico mai, piegato a sollecitare un aiuto qualsiasi dalle cosiddette demoplutocrazie!”.

Marco T.

Due piccole chiose ad altrettanti passaggi del discorso di insediamento di Gianfranco Fini.

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L’omaggio deferente a Ratzinger è la cosa meno fastidiosa in queste parole infondate. Se gli baciano l’anello i politici del centrosinistra, alcuni dei quali ex comunisti (e uno di essi addirittura Capo dello Stato), non sorprende che un ex fascista gli renda un omaggio deferente, una volta diventato Presidente della Camera. La cosa più interessante è che Fini esprima esattamente il punto di vista di Ratzinger e della CEI sul rapporto tra cristianesimo (loro avrebbero detto forse “cattolicesimo”, per ovvi motivi) e laicità, ovvero, in ultima analisi, tra Stato e Chiesa. Anche il Vaticano riconosce la “laicità” delle istituzioni italiane, ma aggiunge che la “vera” laicità è quella che si aggancia al superiore e fondante ordine etico incarnato dal cristianesimo. Cosa diceva Ratzinger lo scorso anno? “Pregando per le autorità dello Stato la Chiesa riconosce la legittimità delle istituzioni politiche nell’ordine stabilito da Dio, ma le autorità debbono essere docili a Dio”. In tal modo, Fini riproduce il mirabile sofisma che vuole la nostra “laicità” miracolosamente autonoma ma anche trascendentalmente fondata (su questo punto cfr. Telmo Pievani e Carla Castellacci, “Sante ragioni”, Chiarelettere, Milano 2007, p. 68 e sgg.). Per non parlare del fatto che, riconoscendo al cristianesimo un “ruolo fondamentale” nella “formazione e nella difesa” della nostra “identità culturale”, Fini assume acriticamente un modello storiografico ultra-vaticanista, che dimentica cose ben note come gli Etruschi, i Greci e i Romani, nonché il fatto, già ricordato qui da altri, che la Chiesa si sia opposta con tutte le sue forze alla formazione di quella “Nazione” tanto cara ai politici di destra come lui.

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Anche qui Fini assume in maniera pedissequa e acritica il linguaggio e le categorie concettuali di Ratzinger, che ormai è diventato davvero l’unico intellettuale organico per la nostra classe dirigente. Ma nel far questo, egli si rende complice dell’omologazione culturale inseguita dal Vaticano con la sua propaganda martellante condotta a suon di slogan generici e semplicistici. Se la terza carica dello Stato fa proprio il concetto filosofico (assolutamente vacuo) di “relativismo culturale e morale”, tanto caro a Ratzinger, vuol dire che la politica italiana è in mano a un’intellighenzia da quattro soldi, che ha come unico punto di riferimento un teologo filosoficamente scadentissimo, di cui probabilmente conosce solo i discorsi sintetizzati dalla stampa. Se la terza carica dello Stato, quando proprio vuole avventurarsi nella terminologia filosofica, non è nemmeno in grado di elevarsi fino al livello di un testo divulgativo e chiarificatore come “Per la verità. Relativismo e filosofia” di Diego Marconi (dove se non altro si mostra che esistono molteplici forme di “relativismo”, alcune delle quali difendibilissime e molto più razionali e plausibili di qualsiasi pensiero dogmatico e assolutista), e si limita invece a ripetere a pappagallo e senza uno straccio di argomentazione un imprecisissimo concetto papale svolazzante nell’eco dei media compiacenti, vuol dire che siamo davvero alla frutta.

P.S. Se proprio dobbiamo avere l’odierna ideologia vaticana al potere nei livelli più alti delle nostre istituzioni, perché affidarla ai replicanti? Perché non mettere direttamente Ratzinger alla presidenza della Repubblica?

gian mario

Leggendo questa parte del discorso, ho pensato in un primo momento che si riferisse agli omosessuali che vogliono diritti… che secondo chissà quale teoria non assolvono ai loro doveri… E quell’accenno al relativismo mi faceva pensare a quando il Papa dice che la toeria dei generi è un relativismo inaccettabile perché contrasta un non meglio specificato ordine naturale delle cose.

Però, ripensandoci, questa arte del discorso di Fini alle camere potrebbe più verosimilmente rifarsi a quel relativismo culturale secondo il quale ogni etnia dovrebbe vivere in un microcosmo di legalità, secondo le regole del paese d’origine.
Ad esempio, proprio da questo filone politico sono state depositate proposte di legge in Canada e forse anche in Olanda che ammettevano la sharia nei nuclei famigliari di origine musulmana. Una cosa, direi, aberrante da ogni punto di vista.

Se Fini si riferiva a questo tipo di relativismo culturale, allora sono d’accordo.

Infatti, prima di tutto c’è il discorso della legalità.
Purtroppo lo stato italiano non è capace di far capire che ci sono delle regole di convivenza civile che tutti, sul territorio italiano, sono tenuti ad osservare – magari per interagire con esse e cercare di adattarle a nuove situazioni sociali. Il punto di partenza deve essere: promuovere l’interazione tra il cittadino e la legge. Di questo fino ad oggi non siamo stati capaci.
Il motivo: coltivare un popolino ignorante è un antico vizio cui i governi si appoggiano per cavalcare l’onda del populismo, del clientelismo, della corruzione se non addirittura delle mafie.
Insomma: un popolo di italiani ignoranti è comodo (e qui compresi omosessuali e transessuali): sarà molto difficile fare in modo che gli extracomunitari conoscano bene la legge (condizione necessaria per osservarla), lasciando che gli Italiani continuino ad ignoralra.

Ma ci sono altri motivi per cui il relativismo culturale non va bene. Che fine la laicità, se i figli di un musulmano fossero costretti a subire la sharia anche contro la loro volontà? Che legge è quella che tratta un figlio di un musulmano ipso facto un musulmano? E se il figlio fosse ateo? Cristiano? Deve comunque subire la Sharia ed essere ucciso o torturato, o minacciato? A titolo di quale principio laico e democratico?
Ma anche qui, per combattere veramente il relativismo culturale, occorre sfondare vecchi vizi, come quello di considerare i figli di cattolici – ipso facto – cattolici.

Riuscirà Fini a compiere un passo così fortemente laico. Staremo a vedere.
Certo è che per contrastare veramente il relativismo, occorre mettere a segno delle misure laiche, le cui conseguenze saranno necessariamente svantaggiose per la Chiesa che attualmente sfrutta a suo favore gli squilibri lateranensi…

Mi aspetto che i veri laici di destra mettano su un osservatorio obiettivo e democratico su questi aspetti.
Perché un rischio c’è: che questa destra Italiana sia meno laica della destra Europea.
L’esempio è proprio questo intervento di Fini… Si riferiva senza dubbio al relativismo culturale, ma chissà com’è, era perfettamente interpretabile ed estrapolabile in chiave anti omosessuale, almeno utilizzando i pregiudizi clericali… non credo sia un caso. Non lo è.

Una destra veramente laica ed europea avrebbe evitato possibili fraintendimenti del genere.
Un osservatorio obiettivo è veramente necessario.

vomitino

E che vi aspettavate? Anzi, e che ci aspettavamo? Un discorso improntato alla laicità? All’equidistanza? Si sapeva. Quello che mi chiedo è il perchè del riferimento alla liberazione, quello mi preoccupa davvero, mi sembra tanto “excusatio non petita”. Tocca preparaci al peggio?

iging

Direi che non sono affatto sorpreso. Da noi non c’è mai stato un processo di Norimberga e di fascisti non ne hanno giustiziati tanti e questo è il risultato.
Parafrasando il film: “se tutto va bene, siamo rovinati…”

Marco.g

Per me il motivo per cui Fini ritiene il “relativismo” (=spirito critico che sta alla base del pensiero occidentale moderno) così pericoloso, è perché permette di smascherare tutti quelli che, come lui, predicano cose che si guardano bene dal mettere in pratica.

Il fatto che un divorziato possa riscuotere applausi da tutto il Parlamento rivogendosi al papa come “indiscussa autorità morale” dimostra soltanto che a chi guarda abbastanza televisione si può far credere qualsiasi cosa. In Italia la politica è ormai una pura fiction televisiva destinata ad un pubblico totalmente acritico.

franco

@ marco.g
“In Italia la politica è ormai una pura fiction televisiva destinata ad un pubblico totalmente acritico”
questa me la faccio tatuare sulla fronte!

admeto

news dopo news si rafforza la mia opinione. Il Vaticano, nessun altro, ha vinto le elezioni.

Mauro Ghislandi

L’allievo ingegnere primo del suo corso (soprattutto in modestia) non potrebbe frequentare piuttosto i siti di CL, PdL et similia, invece di insolentire gratuitamente i frequentatori di questo blog? Gli saremmo tutti assai grati.

enrico

Chi sente il bisogno di esporre i suoi titoli per voler giustificare una sua opinione … beh …

enrico mini

Mifepristin

L’insidia maggiore viene…dalla errata convinzione che libertà significhi assoluta pienezza di diritti e pressoché totale assenza di doveri e finanche di regole.

dunque non crediate che libertà significhi godere di pieni diritti, libertà significa diritti individuali compressi e limitati dalle esigenze della collettività e subordinati agli interessi dello Stato, w il fascismo depurato dall’antisemitismo!

claudio r.

Ah perche’ allievo ingegnere sareppe pure un titolo? va be che in italia siamo tutti dottori,
ma ora passare per titolo anche quello di allievo, via , dimostra la pochezza , la scarsa
inteligenza e la sicumera di chi di tale titolo si fregia.
Povera facolta’ d’ingegneria!

Mifepristin

dunque non crediate che per questo governo LIBERTA’ significhi pieno possesso dei diritti e delle facoltà individuali. libertà è quello che resta dei diritti individuali una volta compressi e subordinati dalle esigenze dello Stato e della sua ideologia…

Mifepristin

se non è questa una dichiarazione fascista. non basta aver abdicato l’antisemitismo per dire di aver rinnegato la dottrina politica fascista.

Il Fauno

Firmato: un allievo ingegnere primo del suo corso, che non ha bisogno di farsi largo con propagande da quattro soldi.

Infatti quelli come te si fanno largo leccando il sedere a chi sta più in alto di loro nelle gerarchie e nei quadri aziendali. Complimenti, dimostri di essere un perfetto cane da riporto, lavaggio di cervello e indottrinamento di massa compresi, scommetto che ti metti anche a sbavare come negli esperimenti di Pavlov quando i tuoi professori suonano il campanello della cena in tavola. Sei davvero ridicolo.

Fausto Sanna

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Grazie.

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franco

“dalla errata convinzione che libertà significhi assoluta pienezza di diritti e pressoché totale assenza di doveri”
caro gianfranco questo lo dovresti dire al tuo amico nanerottolo, sono 15 anni che fa come gli pare anche a spese nostre

gieffeemme

La pacificazione tra fascisti e antifascisti come momento di riunificazione nazionale era già stata annunciata da Violante quando alla presidenza della camera si é insediato lui, può essere che questa volta la facciano davvero. 😉
Non mi ricordo se un omaggio al papa già ci fu da parte di altri presidenti della Camera ma di sicuro l’omaggio all’autorità morale del papa é già stato fatto da tutta la camera (Presidente compreso) quando addirittura il papa si é recato lì a mettere tutti i parlamentari in ginocchio ed a prendersi gli applausi di tutti. Quindi tutto questo indignarsi delle sinoistre nel blog mi pare fuori luogo.
Scava scava nel discorso di Fini e non vedo idiozie che già non siano state già dette dalla sinistra, quindi se intravedete problemi di tirannia é forse soltanto perché ora avete pulito le lenti dei vostri occhiali!

Fra le tante riconciliazioni proposte da Fini, come dalla sinistra prima di lui (vedi Veltroni con il suo “anche gli imprenditori sono lavoratori”), vi é quella tra capitale e lavoro, come se questa dipendesse dalla volontà politica.
MI viene in mente la battuta di Altan “bella la collaborazione ma qualcuno ha avvisato i padroni?” I sindacati guidati dai partiti parlamentari di sinistra hanno portato a far collaborare i lavoratori con gli imprenditori…la restituzione é fatta di 5 morti sul lavoro al giorno.
7 operai muoino alla Thyssen e che fanno questi geni del sindacato? Sciopero generale? NO, li portano tutti in chiesa.
Gli imprenditori non potrebbero restituire il favore ai lavoratori neanche se volessero perché hanno a che fare con una competizione internazionale che li costringe a spremere sempre più plusvalore dai lavoratori. Non é questione di volontà ma di possibilità.

La pace tra lavoro e imprenditori se ci sarà é perché verrà imposta…dall’Europa, ma verrà imposta solo al mondo del lavoro. E’ questa la tirannia che viene avanti, e l’avrebbero fatta venire avanti anche gli altri.

diabolik

semplicemente un discorso mostruoso..se è vero che anche in passato ogni politico di qualsivoglia risma si è inchinato al papa di turno, qui è impossibile non notare una venatura di nero..nero fascio..un interpretazione di cosa sia libertà da dare i brividi..una lama di ghiaccio lungo la schiena. Siamo all’apoteosi del pensiero unico vaticaniasta. E chi non ci sta? si rispolvera il vecchio olio di ricino?

marco

miserabili chi lo sostiene e miserabili al quadrato chi ha permesso che i fascisti tornassero in pompa magna travestiti da leghisti-clerico mafiosi

Marco

E’ l’Uomo della Provvidenza…
Alla prossima proporrà di dissotterrare Galilei e bruciare le sue ossa

beppe66

Bhe certo bisogna riconoscere i valori, specialmente quelli che hanno i nostri politici ben custuditi nelle casse dello IOR, insieme ai 150 milioni di euro di Moggi, ai non si sa quanto di Geronzi e compagnia bella.
Naturalmente senza controlli fiscali o antimafia….
Perchè non facciamo un partito di atei/agnostici ?
BEppe

paoletta

Nessuno fa mai presente ai presunti portatori della Verità rivelata che “relativismo” è l’esatto contrario di “assolutismo”, e che anche solo per questo meriterebbe di essere strenuamente difeso.

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