Intervista a Bagnasco: “Il male da combattere è la cultura nichilista”

Firenze, 6 maggio 2008 – Sul suo tavolo, nello studio della Curia di Genova, gli ultimi libri sul nostro Paese, alcuni volumi di filosofia (la disciplina in cui si è laureato all’Università di Genova nel 1979, tredici anni dopo la sua ordinazione presbiterale) e i fascicoli che il segretario particolare quotidianamente gli prepara per aggiornarlo sulle questioni più urgenti della Chiesa genovese e italiana. Sì perché da poco più di un anno il cardinale Angelo Bagnasco, oltre ad essere arcivescovo della città della Lanterna, è anche presidente della Conferenza episcopale italiana.

Eminenza è trascorso più di un anno ormai da quando il Santo Padre Benedetto XVI, Le ha affidato la guida della Conferenza episcopale italiana. Un compito non facile, soprattutto perché è stato chiamato a raccogliere il testimone del cardinale Camillo Ruini, che ha retto le sorti della chiesa italiana per tre quinquenni. Che Chiesa ha trovato?
“Ho trovato una Chiesa con una forte coscienza della propria identità e della propria missione di evangelizzazione e di presenza sociale, che da 14 anni – tra l’altro – sta riflettendo sul progetto culturale orientato in senso cristiano, nel quale il problema antropologico sta al centro, attraverso il recupero argomentato della concezione della persona umana”.

[…]

L’intervista completa di Francesco Carrassi è consultabile sul sito de La Nazione

37 commenti

RingoDePalma

La nichilizzazione e la cultura nichilista, secondo me, è un naturale svolgersi degli eventi in una prospettiva storico – evolutiva che tendenzialmente non necessità più del “supporto spirituale” (per usare un eufemismo) delle gerarchie ecclesiastiche e di ogni altra forma di predicazione di un ipotetico quanto indimostrato “regno dell’aldilà”.
Ovviamente questa prospettiva presenta delle eccezioni, che solitamente si verificano nei “sud del mondo”, cioè sud america, sud africa e sud Europa (Italia e Spagna -anche se quest’ultima si sta evolvendo in una maniera impressinante-).

Viva la laicità e il giusto razionalismo.

Flavio

Cosa c’è di più nichilista che angosciarsi per il giudizio di un essere superiore che non esiste? Un assegnino da un miliardo di euro da parte dello stato italiano, quello sì mantiene forte la chiesa…

enrico mini

Probabilmente avrebbe espresso meglio l’idea se fosse stato più conciso: “Il male da combattere è la cultura.”

Giovanna

@ enrico mini

Esatto è proprio la cultura il vero “male” contro cui da sempre combattono i religiosi di ogni tempo e latitudine.

Marco.g

“Il male da combattere è la cultura nichilista” …e il problema è che non mi ricordo più in quale tasca l’ho messa.

Roberto

Io vorrei che un giorno, uno di questi signori in gonnella mi spiegasse perche’ un ateo, relativista, razionalista, materialista dovrebbe essere anche nichilista e/o senza valori…
mah!

---

“Il male da combattere è la cultura”, punto.
La parola nichilista è aggiunta per placare la gente, ma questo è quello che pensano.

Guastardo III di puglia

F. Nietzsche considerato tra i capostipiti del nichilismo ricorda che non si parla solo e semplicemente di “tramonto dei valori” disfattista e fine a se stesso, quanto invece di un distruggere-per-creare.

E ancora, il “sorvolante menefreghismo” del suo oltreuomo edonista e impavido gioioso come un bambino e forte come un leone non si riferisce al nichilismo passivo ma a quello attivo, al nichilismo estatico.

Sti presbiti qua non capiscono che anche il Nichilismo così come la religione contiene in se un casino di correnti di pensiero… parlare di “nichilismo” non ha neanche senso… ammeno che nn vogliano far la guerra alle idee platoniche appunto perchè “nichilismo” è un universale astratto non un particolare concreto.
La smettessero d’esser dunque dozzinali, approssimati e generalizzatori (così come assolutisti) e ricomincino pure da capo iniziando a dire, concretamente, cos’è che non va.
Così forse si potrà anche discutere (sempre se avranno voglia di ascoltare oltre che parlare, ma sarà difficile, molto difficile)

hyxcube

…come se il nichilismo indicasse qualcosa di sgradevole e non auspicabile. Il problema per loro è che fa fuori il loro dio… non la perdita di senso delle cose.
Cosa c’è di male nella transvalutazione dei valori, nel fatto che le cose diventino “nulla” non perche non abbiano senso ma perche il senso se lo danno autoreferendosi.
Nel nichilismo non si perde il fine ma il finalismo, e l’uomo viene spinto a migliorarsi e non ad obbedire docilmente.

Giovanna

Guastardo III di puglia sottolinea:

“La smettessero d’esser dunque dozzinali, approssimati e generalizzatori (così come assolutisti) e ricomincino pure da capo iniziando a dire, concretamente, cos’è che non va.”

Proprio qui sta il punto. Ai religiosi piace stare nel vago, lanciare invettive senza proporre soluzioni concrete e pratiche, che siano diverse dalla totale adesione alla loro dottrina.

Stefano Bottoni

Regaliamo a Bagnasco l’ultimo numero de “L’Ateo”: c’è un ottimo articolo su Nietzsche e il nichilismo.
Oltre a qualche altrettanto valido articolo sull’attualità di Darwin e le ultime implicazioni e scoperte sull’evoluzionismo.
Voi pensate che il suo povero, vecchio cuore riuscirà a reggere, scoprendo che la sua concezione filosofica era basata su aria compressa dentro un palloncino squarciato (non dico sul “nulla”, avendo il “nulla” una profonda validità filosofico-matematica)?

claudio

@ scrive
Ma che dici.Perchè dici che il male è la cultura. E’ falso storicamente innazitutto. In alcuni periodi storici l’unica a trasmettere la cultura era la chiesa. Se non fosse stato per i monaci avremmo perso nel passato gran parte delle opere. Vi sono ancora oggi numerosi istituti privati gestiti da religiosi… C’è un pontificio consiglio per la cultura etc. Insomma stiamo attenti ai giudizi buttati così…Non solo gran parte della cultura artistica è stato commissionato dai papi. Ci sono poi tanti intellettuali e filosofi cattolici….

Roberto Vai

Sono convinto che le religioni monoteistiche siano nate come possibile rimedio all’angoscia del nichilismo.

Nessun rimedio è mai stato però davvero efficace. Tutti quelli inventati nella nostra storia conosciuta si sono poi sempre rivelati inefficaci.
E questo perché il nichilismo, frutto inevitabile della razionalità, esprime ciò che sopra ogni cosa è evidente: tutto è nulla.

E’ normale che la Chiesa lo veda come il male da combattere. Esso è il nemico senza il quale la Chiesa stessa perderebbe ogni ragion d’essere. Un nemico, però, che sta ormai minacciando di travolgerla.

Che ciò avvenga, lo ritengo inevitabile. Ma non penso vi sia molto da rallegrarsi per nessuno. Perché il nazismo non è stato che un precursore di ciò che il Nichilismo potrà portare.

Diventa perciò urgente affrontare una buona volta le ragioni profonde della visione nichilista. Capirne gli stretti legami con la nostra razionalità. E una volta individuati (in particolare l’interpretazione del Divenire), iniziare a proporre una nuova strada.
Quel sentiero del giorno che già Parmenide proponeva, in alternativa al sentiero della notte lungo il quale già da troppo tempo ci siamo incamminati.

Silesio

Uno che si veste di nero e che si proibisce di gustare i piaceri della vita e del mondo va a dare del nichilista al prossimo. E’ il bue che da del cornuto all’asino.

stefano

come al solito mi tocca citare Nietzche 🙂 è più nichilista un prete che castiga il suo corpo con l’antinaturale castità, che crede nel giudizio universale e inculca nei cervelli dei gonzi una valanga di sciocchezze lette su libri scritti dall’età del bronzo alla caduta dell’impero romano o l’ateo, indifferente a tutto ciò, che risponde del suo comportamento solo alla propria coscienza??? la verità è che i preti vanno mantenuti! è un miliardo di euro all’anno il costo di questa gabella mediovale, roba da matti, in un paese con problemi immani regaliamo oro ad uno stato straniero, una teocrazia rimasta alla concezione del mondo eleborata da Aristotele 2500 anni fa…

Marco.g

Quello che è certo è che finché Bagnasco non si decide ad essere più preciso su cosa intende per “cultura nichilista” è difficile fare dei passi avanti. Sarebbe interessante sapere almeno se con questa definizione include, che so: Mark Twain? Oscar Wilde? …Woody Allen???

stefano

intende non perdere i soldi dell’8×1000.
senza quelli in vaticano dovrebbero lavorare come tutti gli uomini di questo mondo per gaudagnarsi la pagnotta ed allora tanti punti di vista su famiglia, procreazione, aborto ecc. cambierebbero.

gigetta

@ stefano

per cambiare idea sulla famiglia credo che non gli basti averne una; per cambiare idea sull’aborto non c’ è verso ringraziamo che non procreano se no chissà quanti disgraziati affetti da qualunque cosa metterebbero al mondo; sulla procreazione assistita non sanno neanche cosa sia e non si documenterebbero nemmeno sull’argomento quelli non cambiano neanche se li travolge lo tsunami!

nicola

Mi pare che Roberto Vai sia permeato di filosofia severiniana. O sbaglio?

raphael

Questi capi mafia così imbevuti di cultura nichilista biblica

ren

Silesio scrive:

6 Maggio 2008 alle 14:45
Uno che si veste di nero e che si proibisce di gustare i piaceri della vita e del mondo va a dare del nichilista al prossimo. E’ il bue che da del cornuto all’asino.

Sei proprio sicuro che si privino dei piaceri della vita? Si sentono tante voci in giro che dicono il contrario. Conosco personalmente un prete irlandese, a giudicare dal suo stile di vita non si priva di nulla, men che meno dell’amore. E certo non sono in restrizioni economiche. Vogliono apparire morigerati. Questo si.

Francesco Paoletti

Replica del Coordinatore del Circolo UAAR di Roma :”Il pericolo da combattere è la cultura confessionalista”

Roberto Vai

x Nicola

Apprezzo Severino, ma sono del parere che tutto quello che aveva da dire lo ha già detto nel 1972 in “Essenza del Nichilismo”. Dopo, non ha fatto più alcun passo avanti.

La critica all’attuale interpretazione del mondo deve, a mio avviso, essere portata sino alle sue estreme conseguenze. E’ necessario, direi indispensabile, che il Nichilismo venga bevuto fino in fondo.
Dipende da noi però il modo.

Se obbligati dal suo stesso erompere, sarà molto doloroso e forse sarà pure ormai troppo tardi. Se invece iniziamo subito a guardarci dentro, magari potranno spalancarsi nuove possibilità.

In questa ricerca vi sono pensatori che possono dare una mano, come Karl Jaspers o, tra i nostri contemporanei, Carlo Sini.

opinione

Il punto di riferimento della conoscenza è constatabile nel concetto umano, perchè è qui che inizia e finisce la comprensione di ogni cosa di ogni fatto, di ogni fenomeno, di ogni avvenimento, di ogni evento.
Il Nulla e il Tutto; per la mia opinione comportano l’inconcepibilità assoluta del consenso alla condizione concettuale del confronto individuale; in cui è constatata la distinzione di ciò che è; il bene, il male; il bello, il brutto; il superiore, l’inferiore; ecc., in ciò che cè nell’interpretazione degli avvenimenti( si ama, si odia; si aiuta, si respinge; ecc.).
La distinzione che scaturisce dal confronto, è dunque insostituibile per definire la comprensione di ogni concezione interpretativa, per cui dove trova soluzione il verso deve trovarla l’inverso, perciò non è plausibile nel limite determinato; l’affermazione senza la sua risoluzione nella negazione e viceversa.
Ciò che è confrontabile ci conferma dell’ineluttabilità del concorso degli estremi all’affermazione della Vita.
Il Nulla è all’Eterno presente; l’uguaglianza certa all’Infinito del consistente.
Mi scuso se risulto poco comprensibile ma non trovo altre parole.

emmeesse

Bagnasco, da gran politico quale e’, ha detto ai cittadini prevalentemente fiorentini de “La Nazione”
di non preoccuparsi, anche se la toscana e’ anarchica i rapporti di buon vicinato e reciproci interessi tra il granducato di toscana e lo stato pontificio non verranno meno.

Nemmeno con un governo come questo.

E la cosa piu assurda e’ che in questo paese esiste ancora di fatto, sia lo stato pontificio, sia il granducato di toscana. Purtroppo questa cosa i leghisti l’han capita…

VENEZIA63JR

Il cerchio si stringe,ora che il marxismo e’ defunto,chi difendera’ l’ateismo?
Non vedo un posto nel mondo dove gli atei possano rifugiarsi,dal momento che i posti liberi sono occupati dai musulmani che tanto teoretici non sono.

Vico

?Il secondo è quello della promozione dei valori fondamentali che costituiscono la dignità della persona umana e i suoi diritti. Questi valori sono oggi particolarmente aggrediti dalla cultura nichilista che tendendo a relativizzarli, indebolisce l’uomo e lo pone alla mercè dei più deboli”.?
O c’era dell’LSD sull’ostia, o io ho l’alzaimer ma qualcuno mi spiega cosa vuol dire alla mercè dei più deboli. Grazie

Marco.g

Il male da combattere è… tutti quelli che iniziano una frase con “il male da combattere è”. Perché è così che inizia la caccia alle streghe.

Giovanna

@ claudio

Anche nell’Afganistan di qualche anno fa c’erano solo i talebani che trasmettevano “cultura”. Lascio trarre a te le conclusioni. Cultura non dovrebbe essere sinonimo di monopolio culturale e tanto meno di indottrinamento, tutte cose che le religioni hanno sempre operato, o sbaglio?

Roberto Vai

x Opinione,

grazie per le tue parole.

Senza il vuoto non vi sarebbe la materia e senza materia non esisterebbe il vuoto. Ognuno legittima l’altro, lo fa essere. Ma nessuno dei due è autosufficiente.
Lo stesso, generalizzando, per l’Essere e il Nulla. E’ proprio il loro gioco, il loro alternarsi, che permette la Vita. Perché l’Essere si fonda sul Nulla e viceversa.
Ciò di cui si ha davvero esperienza sono eventi, avvenimenti. Mentre la “concreta” realtà che pare così concreta e subire questi eventi, in verità balla con un piede nell’Essere e l’altro nel Nulla.

Opinione, ho notato che nei tuoi scritti utilizzi spesso la proposizione “a”, quando io mi aspetterei invece, in alcuni casi, un “da”.
Es. : “Il Nulla è all’Eterno presente; l’uguaglianza certa all’Infinito del consistente.”
Così facendo le tue frasi restano maggiormente indefinite, e forse è ciò che vuoi. Però la loro lettura risulta più difficoltosa.

Cari saluti
Roberto

Roberto Vai

x Nicola

E’ una questione che mi sta molto a cuore. E per questo mi arrischio a esprimermi, dove mi riesce, anche a costo di passare per matto.

Sono convinto che i più grossi problemi in cui si dibatte la nostra società, dall’ecologia all’economia, per non parlare della vita di tutti i giorni, dipendano tutti da una visione del mondo che ha ormai fatto il suo tempo.

Proprio adesso, con la tecnologia che sembra non avere più limiti insuperabili, occorre rimettere in discussione questa razionale interpretazione del mondo. Con il suo avvento abbiamo abbandonato l’animalità, ora, ne sono convinto, occorre fare un altro passo avanti.

Ciao

claudio

@ Giovanna
Sbagli! Non esiste alcun monopolio culturale in italia tanto è vero che la chiesa culturalmente è molto osteggiata!!!

opinione

* Roberto Vai
Concordo con te quando dici che i contrari si legittimano a vicenda forse però non coincide il significato che io dò e quello che tu dai dai al confronto concettuale; esempio tu ritieni la materia il verso e il vuoto l’inverso, mentre per me è l’idea il verso e la materia l’inverso; tu ritieni l’essere il verso e il Nulla l’inverso, mentre per me è il divenire il verso e l’essere l’inverso, così per il Nulla (verso) Tutto (inverso), creazione-manifestazione, ecc..
Con questo non voglio considerare la Vita il verso e l’esistenza l’inverso perchè non concepisco ciò che consente la condizione esistenziale, perciò il significato di versione (verso-inverso) riguarda l’interpretazione che ogn’uno espone alla conoscenza, nel proprio concetto di Vita.
Non voglio rendere problematica la comprensione degli argomenti; leggo di tutto ma non vincolo nessun’argomento alla certezza, perciò quando rileggo i miei commenti, constato l’incertezza che essi esprimono.
Ciò che conta è interloquire tra chi vuole comprendere.
Ti saluto e ti ringrazio.

Commenti chiusi.