Diciannovenne di origine iraniana la più giovane docente del pianeta

NEW YORK – A 8 mesi ha iniziato a parlare, a cinque anni ha finito le elementari e a 14 si è laureata summa cum laude in matematica e statistica, diventando la più giovane ragazza del Pianeta a conseguire un diploma di laurea. Oggi, a 19 anni compiuti lo scorso febbraio, Alia Sabur è la più giovane docente universitaria del mondo. L’enfant prodige newyorchese di origine iraniana oggi insegna presso il Dipartimento di “Advanced Technology Fusion” della Konkuk University, a Seul. Aveva iniziato a insegnare nel 2005, alla Southern University di New Orleans, ma dovette interrompere le lezioni quanto l’uragano Katrina distrusse la città, spazzando via anche l’Università.

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ESPERTA IN BIOFISICA DELLE PROTEINE – «Mi piacerebbe molto, un giorno, trovare la cura contro l’Alzheimer o il morbo della mucca pazza – afferma Alia, esperta in biofisica delle proteine – vorrei pure esplorare il principio di Einstein secondo cui la velocità della luce è costante. Sono tra quelli – precisa – che osano mettere in dubbio tale assioma». La modestia non è insomma il suo forte.

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L’articolo completo di Alessandra Farkas è consultabile sul sito del Corriere

10 commenti

Peppe

“Fortuna che non è rimasta al suo paese se no non avrebbe potuto realizzarsi”

Oggi, probabilmente, sarebbe in galera o morta per oltraggio al geocentrismo islamico 🙄

Nifft

“Ma la vita dei geni non è tutta rose e fiori. Accanto al suo sito ufficiale che ne decanta i rari primati, la giovane deve fare i conti con i siti anti-Alia infarciti di odio e insulti. Per non parlare dell’ostilità dei coetanei. «Ho dovuto abbattere per anni l’odioso stereotipo della secchiona antisociale – spiega – io sono una come tante e spero di essere un modello per le altre giovani donne che ancora oggi continuano ad aver paura di mostrarsi più brave degli altri. Soprattutto dei maschi».”

Q.E.D.

ps:
mi viene una tristezza a pensare cosa sarebbe successo se questa ragazza fosse nata in un paese notoriamente aperto, “filogino” e culturalmente vicino alla ricerca scientifica quale è l’Italia… dove l’età media dei professori universitari aumenta inesorabilmente ogni anno (ora punta dritta dritta alla sessantina) e quella dei “giovani” ricercatori (neanche professori) è di 45 anni…

p.s.s:
per sconfortarsi ulteriormente date un’occhiata a questo:
http://progettogalileo.wordpress.com/2008/04/28/ricerca-scientifica-volante/

lacrime e sangue

@Nifft
A Padova c’è appena stato un concorso pilotatissimo, non dico nemmeno la facoltà altrimenti si capisce di chi parlo, dove il vincitore (maschio dai ferormoni ben graditi alle vecchie ciabatte baronali sulla 50ina), credo sia 29enne o al massimo 30enne. Questo sì che è rapido nella carriera e abbasserà la media nazionale.
Se qualcuno pensa che la mia sia solo invidia per un “genio” precoce, posso ricordare che io, come altri miei amici e amiche non diventati ricercatori, non abbiamo mai ricevuto accuse di plagio di articoli scientifici da parte di ricercatori e professori universitari, LUI SI’, pubblicamente e prima di ancora di dottorarsi.

Finchè in Italia contano i legami politico-familiar-amical-raccomandatari non c’è speranza per i veri meritevoli. C’è una vecchia puntata di REPORT di Rai3 sull’argomento, che ricordava come più di 20.000 dottori di ricerca e laureati di ottimo livello se ne vanno ogni anno…

myself

Le persone intelligenti ci sono in tutte le etnie il problema e che in certe vengono sottomesse fin dalla nascita.

anteo

questo è un caso da guiness dei primati, un enfant prodige, le auguro di essere una Mozart e non semplicemente un’enfat prodige.

Nel caso Italia: quello che mi preoccupa è il livello medio, la cultura media, che tende al ribasso, oltre all’eccellenza va coltivato anche il livello medio, la cultura diffusa. Invece il 70% degli italiani non leggono.
Provate a pensarvi figlia/o di quel 70%, immedesimatevi nell’incubo di convincere i parenti
a mantenervi agli studi di , per esempio, letteratura antica oppure fisica teorica oppure violoncello o belle arti.
Immedesimatevi anche nell’incubo di dover convincere gli elettori della necessità di abolire le tasse universitarie oppure aumentare i finaziamenti alla ricerca. L’incubo 2 l’abbiamo appena vissuto: ha vinto chi ha messo in liquidazione il cnr.
Senza elevazione del livelo medio difficile aspettarsi grandi progressi, con o senza enfant prodige.

Lady Godiva

Sono tra quelli – precisa – che osano mettere in dubbio tale assioma». La modestia non è insomma il suo forte.

E perché dovrebbe essere modesta? Forse perché è donna? 🙄

Jean Meslier

vorrei pure esplorare il principio di Einstein secondo cui la velocità della luce è costante.

Non è che sia un “principio di Einstein”, comunque…

Alessandro S.

Lady Godiva scrive:
7 Maggio 2008 alle 17:41

Sono tra quelli – precisa – che osano mettere in dubbio tale assioma». La modestia non è insomma il suo forte.

E perché dovrebbe essere modesta? Forse perché è donna?

Ma soprattutto, il porsi domande scientifiche come ipotesi di lavoro che contrastano anche fortemente con le teorie scientifiche “tradizionali” ed ampiamente accettate, non è in alcun modo un atto d’immodestia. La scienza progredisce proprio mettendo in discussione qiuanto si è appurato fin’ora e sperimentando nuove strade mai tentate prima, oppure affrontando il già trattato con metodi e idee nuove. Fare il contrario, lasciare la scienza così com’è per non disturbare lo status quo, per non essere tacciati d'”immodestia”, è un atteggiamento di subordinazione fideista, tipico degli ignavi che, non mettendo mai in discussione i testi “sacri”, uccidono ogni progresso e novità.

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