Consiglio provinciale di Genova: attriti su mozione di solidarietà al papa

La Provincia è pronta ad abbracciare il Papa, ma quattro mesi dopo gli incresciosi fatti della «Sapienza» non è ancora in grado di esprimergli solidarietà per la rinuncia forzata alla sua presenza durante l’inaugurazione dell’anno accademico a Roma. «Genova attende questo grande evento che la porterà al centro dell’attenzione mondiale ed è pronta ad accogliere il Papa», dichiara il presidente Alessandro Repetto in consiglio provinciale, rispondendo a un’espressione di opinione di Raffaella Della Bianca (Forza Italia). Ma, tre ore dopo, quando si tratta di votare la mozione presentata dai consiglieri Paolo Bianchini (Fi), Giuseppe Rotunno (An), Renata Oliveri (Misto), Giovanni Collorado (Udc), Marco Limoncini (Lega), Massimo Pernigotti (Biasotti) sull’episodio della «Sapienza», viene a mancare il numero legale essendo rimasti solo 12 consiglieri. La solidarietà, insomma, è rimandata. Se ne riparlerà la prossima volta e sarà anche l’ultima occasione per farlo, prima della visita pontificia.
La mozione «incriminata» era vecchia di mesi, «e a questo punto credo ci sia un’implicita volontà di non votarla. Spero che il prossimo consiglio provinciale abbia il buon gusto di metterla al primo punto dell’ordine del giorno, senza presentare prima delle espressioni di opinione», afferma il relatore Paolo Bianchini.

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L’articolo completo di Francesco Gambaro è consultabile sul sito de Il Giornale

6 commenti

Flavio

Non votarla mi sembra il minimo! Avranno modo di azzerbinarsi di persona.

Ivo Mezzena

certe decisioni hanno la priorità, la solidarietà al capo di una associazione di mangiasoldi, discriminatori, razzisti è più importante degli alloggi popolari, delle strade, le infrastrutture, viva l’Italia!

Gabriele

Mi pare evidente che non ci sia la volontà (wow qualcuno che riesce a ragionare da solo). Accanirsi nel riproporla mi pare un pò ironico

Cristiano delle origini

1)Alessandro Rapetto «Genova attende questo grande evento che la porterà al centro dell’attenzione mondiale ed è pronta ad accogliere il Papa». Il sig Rapetto evidentemente IGNORA che all’estero il suo “papa” non se lo fila proprio nessuno!
2)Da buon cristiano, non occupandomi di politica, avrei evitato di commentare l’ultima parte del post non fosse altro per aver notato questa frase conclusiva del Sig Paolo Bianchini «senza presentare prima delle espressioni di opinione»(!!!): una vera perla di democrazia. Degna di nota anche la di lui “speranza” che il consiglio abbia «il “buon gusto” di metterla al primo punto dell’ordine del giorno»(!!). Mah, fortuna che vado all’estero. In questo paese si respira, sempre di più, un’asfissiante aria di monarchia teocratica. W la Santa Chiesa, W il Papa! 🙂

davide

Il vice presidente del consiglio provinciale Barsotti si chiede «perché in un paese cristiano e cattolico l’unica voce che può essere liberamente contestata in determinate università e facoltà sempre pronte a tutelare altre religioni, è quella dei cristiani. Bisogna tornare alla normalità oggettiva».
forse perche per la legge lo Stato è laico?
Ma non preoccupiamoci: questa gente è maestra nel cambiare la costituzione e potrebbero fare una modifica ad hoc

Vash

Fanno bene a non votarla! Se non vogliono perchè fare tutta sta manfrina!

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