I cambi della guardia a Roma non sono finiti. Dopo l’insediamento di Alemanno alla guida politica della capitale, un’altra poltrona è in attesa di un successore. Quella del Vicariato di Roma, una delle Diocesi più grandi del mondo, di cui è titolare il Papa. Dopo oltre vent’anni di governo di questa chiesa locale, il cardinal Ruini sta per lasciare la carica per raggiunti limiti di età. Per le stesse ragioni, un anno fa il porporato ha ceduto la guida della Conferenza episcopale italiana, di cui è stato il protagonista indiscusso per tre mandati consecutivi. Nonostante questi addii, Ruini non scompare dalla scena. Sia perché è una figura di grande rilievo, sia perché in ambito Cei continuerà a occuparsi di quel «Progetto culturale» da lui fortemente voluto per rinnovare il cattolicesimo italiano.
Questi cambi di scenario meritano una riflessione pubblica, per meglio capire il ruolo di Ruini in tutti questi anni e le sfide che attendono la Chiesa in Italia. Al di là delle polemiche «politiche», tutti riconoscono la finezza intellettuale di Ruini, insieme con la sua capacità di indirizzare la Chiesa italiana su importanti traguardi. Nei suoi vent’anni di governo, «don Camillo» ha profondamente trasformato la Cei, portandola – anche grazie alle risorse dell’8 per 1000 – da struttura artigianale a una grande organizzazione moderna.
La Chiesa italiana ha oggi una grande testa, una vera e propria struttura di governo, con tanto di «ministeri», commissioni, comitati, che si occupano dei molti campi in cui si articola la presenza cattolica nel Paese.
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L’articolo completo di Franco Garelli è consultabile su La Stampa
COPIO E INCOLLO…La Chiesa italiana ha oggi una grande testa, una vera e propria struttura di governo, con tanto di «ministeri», commissioni, comitati, che si occupano dei molti campi in cui si articola la presenza cattolica nel Paese….SIGNORI MIEI ALTRO CHE STATO PIU’ “LAICO” ALTRO CHE NON INTERFERENZA QUESTI VOGLIONO DI PIU’!!!
Non si contentano di avere sotto lo schiaffo i politici di ogni schieramento (vogliono proprio i parlamentari)
Alle prossime elezioni ruini e bagnasco mettiamoli nelle liste di PD/PDL/UDC
Girando di paese in paese, la prima cosa che si vede da lontano è il campanile. Il potere della chiesa in Italia è un potere materiale (non “spirituale”). Per questo chi va a governare non può ignorare la cosa, così come non può purtroppo ignorare l’esistenza di Microsoft o di qualsiasi altra multinazionale che gestisce servizi e capitali.
“tutti riconoscono la finezza intellettuale di Ruini”,
HA! HA! HA!
@paul
Paragonato a Bagnasco, Ruini è da premio nobel….
Fra Andreotti e Ruini, viene da sospettare che dio esista e si rifiuti di incontrarli, visto che continuano a stare in mezzo a noi… MA CHE COLPA ABBIAMO NOI? 8)
“…portandola – anche grazie alle risorse dell’8 per 1000 – da struttura artigianale a una grande organizzazione moderna.”
Con la stessa cifra a disposizione io sarei in grado di trasformae in un’organizzazione moderna qualunque cosa, perfino il PD.
“tutti riconoscono la finezza intellettuale di Ruini”
si, quella per far $$$ soldi $$$
lì non lo batte nessuno
Fra “organizzazione” e “moderna” hanno dimenticato il termine “mafiosa”.
Be’ le casse saranno anche piene, almeno per un po’, ma più che di “presenza”, al di là della politica e della televisione, sarebbe il caso di cominciare a parlare di “assenza” cattolica
@ Asatan
Beh, in effetti…..bagnasco sembra la brutta copia di ruini che è la brutta copia di ratzinger…..o viceversa, tanto parlano tutti allo stesso modo…. 😉
nuove puntate di Bananas-Vaticalia? Staremo a vedere con trepidazione …