Danimarca: rifugiato iracheno bigamo contesta ordine di divorzio

Un uomo proveniente dall’Iraq e residente in Danimarca, dove gli era stato dato asilo politico, contesta l’ordine di divorzio da una delle due mogli ricevuto dallo Stato. L’uomo è entrato in Danimarca l’anno scorso come rifugiato politico con le due mogli e tre figli, dopo aver lavorato come interprete per il battaglione danese in Iraq. In aprile di quest’anno ha ricevuto l’ordine dal Ministro della Giustizia di scegliere una delle due mogli entro il 26 maggio. […]

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20 commenti

Vash

Questo accanimento contro la poligamia non l’ho mai capito, infatti se si adattano le regole del matrimonio monogamo a quello poligamo o poliandrico e tutti gli appartenenti alla famiglia sanno dell’esistenza degli altri (niente altre mogli o altri mariti segreti), non vedo che male ci sarebbe. Ci sarebbero invece vantaggi perchè si potrebbero mettere in comune più risorse. L’unico problema sarebbe come regolare la questione degli alimenti in caso di divorzio perchè se su tante mogli o tanti mariti uno solo divorzia e gli alimenti sono a carico di tutto il nucleo non ci sarebbero problemi di sorta e nessuno finirebbe sotto i ponti, ma se divorziassero tutti sarebbe un macello.

Lady Godiva

Vash, se in Danimarca la poligamia è vietata, il signore iracheno dovrà adattarsi alle leggi danesi o emigrare in un paese in cui la poligamia invece è accettata.
Le ripercussioni sono anche sociali: ad esempio: assegnazione di una casa popolare, assegni familiari, detrazione per il coniuge a carico etc. etc.
La Danimarca prevede un coniuge solo, punto.

lacrime e sangue

Ancora pro-poligami in giro?

Lo vogliamo capire che le donne sono COSTRETTE a sposarsi, che i padri le CONTRATTANO, che le poverette sono messe nel letto di un uomo che avranno visto sì e no una volta?
Che sono COSTRETTE a subire le nuove mogli del marito, che non esiste parità di trattamento tra la moglie principale (quella che gli piace di più) e le secondarie?
Che nessuna può chiedere il divorzio per questo motivo?

Non si tratta di Occidentali che scelgono liberamente di fare sesso di gruppo, così, per divertirsi, ma di schiave da riproduzione che non possono esprimere la loro opinione sull’essere USATE nell’UTERO.

Vash

@ Lady Godiva
Hai perfettamente ragione, facevo solo una riflessione più generale. Da noi, come in altri paesi occidentali la poligamia è considerata addirittura un reato. Considerando che le famiglie poligame lo sono per propria volontà, non capisco dive sia il danno. Anche i dettagli che hai elencato sono giusti ma sono giustiziabili singolarmente a prescindere dalla poligamia (tant’è che sono previsti per il matrimonio monogamo). Se io ho due mogli che stanno benissimo in quella condizione e siamo felici perchè devo essere processato?
Il discorso sta tutto qui. Si tratta di norme di carattere antico, ormai fuori dal tempo a causa della globalizzazione.
Un altro esempio (e conta che è finito pure su strano ma vero della Settimana Enigmistica) è la legge che punisce l’incesto.
Ora, un tempo la violenza sessuale era un “reato contro la morale pubblica” e la norma sull’incesto si collocava sullo stesso filone, tant’è che scatta solo se provoca pubblico scandalo. Ora giustamente la violenza sessuale è diventata un “reato contro la persona” e la normativa si è ampliata nel corso degli anni (anche i reati di pedofilia fanno parte dei reati di violenza sessuale sul codice penale). A questo punto che senso ha mantenere quella norma? E’ solo un retaggio storico visto che gli interessi delle persone sono tutelati da nuove norme più efficaci e quelle vecchie non vengono nemmeno più utilizzate nei tribunali!

nicoletta

@Lady Godiva
Anch’io penso che il signore iracheno debba adattarsi. Il problema è che non credo che sarà lui a pagarne le conseguenze. La moglie dalla quale divorzierebbe in quel situazione si verrebbe a trovare?
Insomma sono anche io a favore del fatto che l’uomo debba rinunciare ad una delle due mogli, ma vorrei prima di tutto sapere quali garanzie avrebbe la reietta e l’articolo non dice nulla in proposito.

Lady Godiva

@nicoletta

Posso sbagliarmi, ma molto molto probabilmente la reietta in Danimarca se la passerà meglio di quella sposata. Al suo paese no.

Aldo

Io sono dell’idea che il poligamo dovrebbe rinunciare non a una delle due mogli, ma alla Danimarca, e guardare pure di tenersi a debita distanza dall’Italia.

Non possono (e non devono) esistere due pesi e due misure: già troppo spesso vediamo il tanto reclamizzato “Stato di diritto” preso a calci nel sedere e trasformato in uno Stato dell’arbitrio più puro, proprio non abbiamo bisogno di casi di questo genere.

Ergo, hai “preso” due mogli? Resta dove sei, o vai in un altro Paese dove puoi legalmente tenerle entrambe con te. E’ tanto difficile?

P.S. Avete presente del modo in cui avvengono i divorzi in certi Paesi? Lacrime e Sangue, visto che sembri ferrato su questi temi, potresti darci un’idea?

Magar

Concordo con Vash, ma penso che innovazioni di tal genere siano da scordare per tutto il XXI secolo: la società ragiona lentamente.

@lacrime e sangue
A volte le nozze sono un’imposizione anche senza poligamia: che facciamo, aboliamo il matrimonio tout-court? Proibiamo a tutte le donne di sposarsi, per timore che siano state costrette a farlo? O solo alle immigrate?

(E poi noi “pro-poligami”, come dici tu, qui non parliamo della poliginia islamica, parliamo di un ipotetico istituto giuridico futuro che salvaguardasse i diritti di tutte le parti in causa, diciamo alla maniera occidentale…)

pincopallo

Beh in Italia questo signore si troverebbe bene, credo. L’Italia, se non sbaglio, riconosce la poligamia se il nucleo famigliare proviene da un paese dove questa è consentita. Per i gay no, da qualunque paese si provenga.

Magar

@pincopallo
Sbagli, infatti, in Italia la poligamia non è mai riconosciuta.

Asatan

@Magar

Mi spieghi come si tutelano tutte le parti in causa?

X e Y sono sposati. X vuole sposare anche Z.

deve avere il permesso di Y o può sbattersene e far quello vuole.

Se Y volesse poi sposare anche Q deve chiedere il consenso di X e Z.

E se Z volesse sposare N?

Simili casini matrimoniali poi dovrebbero anche avere agevolazioni per case popolari, asili e figli a carico?

Se Z e N fanno un figlio allora X può chiedere gli assegni familiari, visto che per il giro incasinato dei matrimoni risultano “imparentati”.

Lo stato di famiglia poi come lo si compone?

lacrime e sangue

Rispondo sul matrimonio.
1) La donna è sotto la tutela assoluta del padre fino al matrimonio
2) Con il matrimonio passa sotto la tutela assoluta del marito
3) sempre, prima e dopo il matrimonio, è per la Legge islamica un essere in minorità intellettiva, come un bambino o un malato di mente
4) tutti gli atti giuridici che le riguardano sono sotto il controllo di un maschio (padre, marito, fratello o altro parente). Se non ha parenti, allora un musulmano quanlunque diventa il suo tutole legale
5) le donne non hanno la tutela dei figli. Se restano vedove, è un giudice a gestire le proprietà a nome dei figli minorenni
6) la donna non può chiedere il divorzio (e non può respingere il matrimonio combinato)

Fonte: R. El Khayat, La donna nel mondo arabo, Jaca Book, Milano 2002, p. 24-25

lacrime e sangue

@Magar
Proibire il matrimonio…
Mi piacerebbe.
Finiti i mariti-padroni, finiti i matrimoni-contratto, finito il controllo religioso sugli accoppiamenti…

Meglio però tutelare le donne, tutte, sempre, comunque. Soprattutto le più deboli: analfabete immigrate, che non parlano la lingua del nuovo paese e stanno sempre in casa.

lacrime e sangue

@Aldo
Il divorzio si basa sul ripudio: il marito ripete tre volte davanti a testimoni – maschi – la seguente frase “Ti ripudio, ti ripudio, ti ripudio”
La donna se ne deve andare, lasciando casa e figli.
Se il marito si pente la può riprendere (lei non può dire nulla).
Se divorzia ancora, però, Maometto prevedeva che la poveretta dovesse essere sposata da un altro, prima di essere restituita al marito.
Violentata da un estraneo per punire la superficialità del marito pluridivorzista…
Che pacchia, per le donne…

Lady Godiva

@ Magar

senza contare che possono sposarsi anche tra consanguinei, ossia cugini di primo grado.
E con questo aumentare in modo legale la quota di immigrazione, con successiva prole.
Che significherebbe che un danese con una moglie e 2 figli, avrebbe meno diritti di un poligamo con X mogli e una decina di figli.
Già immagino le case popolari per i poligami:dieci camere da letto più tripli servizi, cucina abitabile, e camera per la babysitter.
Tutto a spese dei poveri deficienti monogami, che divorziano prima di risposarsi un’altra donna e che magari controllano pure le nascite.

🙄

Lady Godiva

Sempre
@ Magar

Da noi la poligamia non è affatto vietata. E’ solo una poligamia in successione, invece che in simultanea.

😉

Lady Godiva

La poligamia fu inventata per proteggere vedove e figli. In uno stato sociale in cui esiste buona prospettiva di autonomia della donna e/o dell’uomo la poligamia non ha alcun motivo di esistere.
Il matrimonio è un contratto tra due persone, con la poligamia si costituisce una S.p.A.
S.p.A. che non ha alcun senso nelle società occidentali, in cui esiste la previdenza sociale se l’individuo non è economicamente indipendente.
Inoltre il matrimonio tra consanguinei, tanto usato nell’Islam, è anch’esso contro le nostre leggi europee per validissimi motivi.

Magar

@Asatan e Lady Godiva
(Tanto per divertirsi a parlare in astratto, eh, siamo mille miglia lontani anche solo dal prendere vagamente in considerazione un’ipotesi del genere)
1) Sì, lo schema dei “consensi” per me sarebbe proprio quello indicato da Asatan: X e Y sono sposati, Z per entrare a far parte dell’unione deve avere il consenso di entrambi, e così via. Complicato, ma l’onere sarebbe tutto a carico dei contraenti, contenti loro…
2) No, le agevolazioni statali sono tutto un capitolo a parte, rispetto all’istituzione del contratto: è chiaro che i benefici dovrebbero essere inversamente proporzionali al numero di partner contraenti, anche per un semplice principio di progressività. Del resto la scelta della poligamia sarebbe volontaria, quindi nessuna discriminazione.
3) Matrimonio tra consanguinei: non vedo perché non si potrebbero applicare le stesse restrizioni dell’art. 87 del codice civile (relative alle nozze monogamiche). Mica è una cosa pensata per soddisfare tutte le stramberie dei musulmani.

Lady Godiva

Se è in astratto, Magar, 5 coniugi per me potrebbero andare benissimo.
Purché abbia la mia privacy, i miei spazi, e che non siano lamentosi

😀

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