IRC: la CGIL protesta contro l’armonizzazione di Fioroni

La Conferenza Episcopale Italiana, che sempre più intende svolgere un ruolo di ispirazione valoriale nella scuola pubblica, è recentemente intervenuta sulle Indicazioni per il curricolo per il primo ciclo di istruzione e ha, inoltre, proposto i nuovi “Obiettivi di apprendimento (OA)” e i “Traguardi per lo sviluppo delle competenze (TSC)” relativi all’insegnamento della religione cattolica. Con la CM n. 45 del 22 aprile 2008 il Ministro Fioroni accoglie il documento della Conferenza Episcopale e “avvia la prima attuazione dei relativi contenuti al fine di consentire anche alla religione cattolica di inserirsi adeguatamente nei Piani dell’offerta formativa che le scuole stanno attualmente redigendo per il prossimo anno scolastico”. […]
Entrando nel merito della proposta della CEI rileviamo alcuni fatti che sono netta in contrapposizione con il carattere laico della scuola pubblica:
1. la CEI si propone esplicitamente, nell’allegato 2, di andare oltre il proprio mandato, relativo agli obiettivi e traguardi IRC, e di integrare il testo introduttivo per “rendere più evidente l’apertura alla dimensione religiosa e gli agganci alla religione cattolica in riferimento al patrimonio storico e culturale del popolo italiano”. I valori di riferimento per tutti in una scuola laica come è la nostra sono quelli costituzionali e non è compito della scuola aprire alla dimensione religiosa che, in una società a carattere sempre più multiculturale, rappresenta una dimensione rispetto alla quale esistono orientamenti e sensibilità diverse, tutte da rispettare profondamente. Semmai il problema è quello di affrontare nella scuola la storia delle religioni come un patrimonio culturale importante per la formazione culturale degli studenti, ma è evidente che ciò richiede che il problema venga affrontato in tutt’altra luce che il primato di una religione sulle altre.
2. sempre nell’allegato 2, la CEI propone di integrare la religione cattolica fra le aree disciplinari collocandola in quella linguistico-artistico-espressiva, come naturale esplicitazione di una dimensione implicita di quell’area. Mediante questa affermazione la CEI rivendica l’inserimento in modo integrato ed organico, nel testo delle Indicazioni per il curricolo, di osservazioni e indicazioni sul valore della dimensione religiosa cattolica, che in questo modo rivolge a tutti – quindi superando gli stessi vincoli contenuti nel Concordato – attribuendole un carattere valoriale di base.
3. l’allegato 1, infatti, richiama la necessità di offrire a tutti l’IRC “in quanto opportunità preziosa per la conoscenza del cristianesimo, come radice di tanta parte della cultura italiana ed europea”, IRC che si offre “come preziosa opportunità per l’elaborazione di attività interdisciplinari, per proporre percorsi di sintesi che, da una peculiare angolatura, aiutino gli allievi a costruire mappe culturali in grado di ricomporre nella loro mente una comprensione sapienziale e unitaria della realtà”.
Fin qui le richieste della CEI.
Ma il loro accoglimento da parte del Ministro Fioroni e la trasmissione alle scuole dei documenti, sia pur in forma sperimentale e dunque non definitiva, si configura come una rottura grave del carattere laico che deve avere la scuola pubblica fondata sui valori costituzionali, in cui si debbono riconoscere tutti i cittadini italiani, e questa rottura avviene superando gli stessi impegni contenuti nel Concordato del 1985 e nella successiva Intesa.
Siamo in presenza non solo di una esplicita abdicazione, da parte del Ministro, della prerogativa di laicità della nostra scuola statale contenuta nella Costituzione ed ampiamente ribadita dalla Corte Costituzionale, ma anche di una scelta che – se attuata dalle scuole – aprirà immediatamente una serie di pesanti contraddizioni sul versante del rapporto con un altissimo numero di alunne e di alunni provenienti da altri Paesi.
La FLC ritiene che il diritto della CEI, sancito da Intese con lo Stato, di definire i contenuti dell’insegnamento della religione cattolica, non può compromettere in alcun modo il carattere laico della scuola pubblica e delle Indicazioni per il curricolo rivolte a tutti gli studenti, avvalentesi e non avvalentesi.
Le integrazioni al testo delle Indicazioni, proposte dalla CEI, determinano una modifica dei contenuti degli insegnamenti previsti per tutti, che violano i diritti degli studenti e delle famiglie che non intendono avvalersi di tale insegnamento.

Dal comunicato CGIL

8 commenti

rosalba sgroia

Sono gli ultimi colpi ( bassi, anzi infimi) di un Ministro alla frutta! E siamo anche noi dentro il bicchiere della macedonia!
🙁
Non molliamo, perbacco!

Asatan

Ci aveva già provato la Moratti a far si che di default chi non si avvale dell’IRC uscisse con un voto inferiore.

Sarebbe come dire che si impara a memori acapucetto rosso e bianca neve ha diritto ad un voto più alto, data la fondamentale importanza di capucetto e bianca nella vita del cosmo. 😆

clarence.darrow

“Sono gli ultimi colpi ( bassi, anzi infimi) di un Ministro alla frutta!”

peccato che il nuovo ministro dell’istruzione sia peggio del precedente.

rosalba sgroia

@ clarence.darrow
Infatti nel mio ultimo post nel mio blog scrivo:
GLI ULTIMI COLPI (BASSI- direi infimi) DI FIORONI IN ATTESA DELLE MAZZATE DELLA GELMINI.
🙁

Il Filosofo Bottiglione

visto che il cristianesimo è l’insegnamento per eccellenza, si potrebbe direttamente andare a far lezione in chiesa…

Lucy Van Pelt

IRC come preziosa opportunità per l’elaborazione di attività interdisciplinari?
Giù le zampe dalle altre discipline!!!!!!!
E’ terribile, si vogliono infiltrare come ife fungine…

paolida

Sono contenta che la Cgil protesti, peccato che non abbia protestato quando sono stati immessi in ruolo gli insegnanti di religione cattolica, di cui adesso cura persino gli interessi sindacali !

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