I cattolici del settimo nano

Per Tonino Tatò, era una certezza. In Italia, scriveva il cattolico più amato dalla sinistra, si può benissimo governare senza i preti ma è impossibile governare contro i preti. Anche tramite l’utilizzo di questa ricetta, dopo aver sanato l’annosa ferita stalinista con la Chiesa cattolica, nel 1975 e nel 1984 Berlinguer e il suo Pci riuscirono a ottenere un risultato elettorale che si aggirava intorno al 35%. I tempi non devono essere poi così cambiati se, applicando la stessa formula, Berlusconi è riuscito a raggiungere più o meno lo stesso risultato nell’aprile del 2008, vincendo la recente tornata elettorale. Visto che le cose stanno proprio così, e visto che in tanti constatano l’assenza della «componente cattolica» nell’attuale Consiglio dei ministri, ne consegue che alla lista dei sei partiti morti a causa del mal di quorum bipolaristico deve essere aggiunto anche il nome di un altro illustre scomparso. Il settimo nano, ormai estinto, è quel cattolicesimo politico che negli ultimi tre lustri abbiamo spesso e volentieri osservato imbrigliato in una serie di polarizzazioni sterili, mediaticamente efficaci, facilmente sospettabili di essere sempre imposte – dall’alto e dai soliti due o tre personaggi – sulla testa dei cattolici italiani e dei loro 226 vescovi, strategicamente ordinati all’interno di un’imbarazzante e muscolare presenza politica.

A quanto pare, il Cavaliere dopo aver pesato il valore aggiunto dell’Udc all’interno della sua coalizione, si è astenuto da ogni patto politico con chiunque sfoderasse il convinto cipiglio, e la luccicante corazza, del cattolico da combattimento. «L’Udc merita di crescere e non di sparire», «Berlusconi pare abbia somatizzato l’idea che i cattolici siano politicamente inaffidabili», hanno fatto rimbalzare da Avvenire, prima e dopo le elezioni, la mente e il braccio degli eventi di piazza e di immagine by cardinale Ruini. Invece, a questo giro e nonostante le profferte, nessuna delle forze cha hanno composto il Pdl ha fatto campagna elettorale prendendo in leasing l’identità cattolica. Per una così sana omissione, l’attuale premier e i suoi sono stati certamente aiutati dal ruolo che si sta pazientemente ritagliando l’attuale presidente della Conferenza episcopale italiana, notoriamente più preoccupato di far sentire la voce dei vescovi piuttosto che far vedere i loro muscoli.

[…]

L’articolo completo di Filippo Di Giacomo è consultabile sul sito de La Stampa

11 commenti

clarence.darrow

che pessimo articolo…

“nessuna delle forze cha hanno composto il Pdl ha fatto campagna elettorale prendendo in leasing l’identità cattolica.”

ma starai scherzando spero. fini e alemanno hanno esordito subito con imbarazzanti salamelecchi al pontefice, perfino berlusconi si e’ messo a invocare l’aiuto del buon dio (perche le preghiere della binetti non bastavano evidentemente..), tremonti e’ diventato noglobal e scrive libri invocando la speranza cristiana contro la globalizzazione, bossi ha ricominciato ad andare a messa dopo 30 anni, il sottosegretario giovanardi ha gia dichiarato che annulleranno le (pavide) modifiche che la turco aveva apportato in extremis alle linee guida della legge 40, appena il papa ha aperto bocca sulla 194 (facendola di nuovo fuori dal vaso accuratamente preparato da ruini….) tutti i clericali di destra e di sinistra all’unisono spingono ancora piu decisi sulla linea di ruini secondo cui ipocritamente va “applicata fino in fondo” (il che vorrebbe dire limitare l’obiezione di coscienza, fare educazione sessuale, liberalizzare ru486 e norlevo…), con l’unica eccezione dell’udc che adesso smentisce se stessa e la vuole cancellare del tutto, hanno messo sotto naftalina formigoni (certamente non perche troppo cattolico…) ma a quanto pare hannno dato il ministero dell’istruzione a una ciellina doc peggio del clericale fioroni, leghisti ed ex missini hanno subito messo in chiaro che non passera alcuna riforma del diritto familiare per i ricchioni o altri nichilisti, in tv continua a passare il messaggio che chi fa attacchi squadristi contro poveracci indifesi o chi getta molotov contro rom o immigrati e’ in realta solo un relativista nichilista vittima della cultura di sinistra, di certo non un fascista o un leghista, in parlamento ci hanno portato una buona pattuglia di orgogliosi cattofascisti (ciarrapico, la mussolini, e tanti altri) e si sono disfati dei pochi scheletri laico-liberali che avevano nell’armadio (tipo biondi)
e questo tu me lo chiami “NON PRENDERE IN LEASING L’IDENTITA CATTOLICA”? ma per favore, sto parlamento e sto governo sono piu clericali perfino di quello di prima, con somma gioia di ruini e compari che se ne fregano dell’udc, bisogna indossare i paraocchi di veltroni per non accorgersene…

Bruno Gualerzi

@ clarence.darrow
Per quel che può valere, manca al tuo elenco il ministro dei beni culturali Sandro Bondi, ex catto-comunista, ora catto-berlusconiano.

Asatan

Non l’hanno presan in leasing, l’hanno acquistata sul colpo e senza rate per ottenere appogi forti.

Giovanna: talebani.

clarence.darrow

in effetti non aveva la pretesa di essere un elenco esaustivo, oltre a bondi ho tralasciato:
-il cameriere del pontefice (lo dicono loro eh…) gianni letta
-fitto che se la intende alla grande coi vescovi pugliesi
-ronchi, che quando bertinotti da vespa a proposito di pacs ha osato “dissentire umilmente” dal pontefice si e’ messo a urlare a squarciagola saltando sulla sedia: “come osi parlare male del papa! come osi parlare male del papa!”
-roccella…
-la pattuglia ex democristiana (rotondi, alfano, scajola)
-praticamente tutto il resto della pattuglia an al governo: la russa, matteoli…

questi al governo rientrano ampiamente ed evidentemente nella categoria dei baciapile, e me ne sono sicuramente sfuggiti altri meno noti.

e poi ci sono tutti gli altri clericali eletti in parlamento, i mantovano, i pera, eccetera…

eppure abbiamo fior fiore di blogger del piffero, “giornalisti” e quaquaraqua pronti a decretare la “morte del cattolicesimo politico”, “niente piu cattolici al governo”, “fine di un’epoca”, “guarda quanto e’ laico sto governo” e altre balle colossali. l’articolo poi finisce in modo tragicomico: praticamente non si dovrebbe contestare il papa a genova perche tanto il cattolicesimo politico e’ morto, e quindi non ci converrebbe. allucinante.

Stefano Bottoni

Diciamo che Berlusca è sufficientemente furbo (e questo gli va riconosciuto) da non esporsi in prima persona: basta col vistoso clericalismo, basta con gli attacchi alle leggi invise alla chiesa… Non che ci abbia rinunciato: semplicemente lo fa fare ai suoi tirapiedi. Prima avanti loro, poi si vedrà. Ferrara docet… pensate che se la sua lista avesse ottenuto più di tre voti gli avrebbe negato il ministero della salute (o della famiglia) e non lo avrebbe appoggiato nella sua lotta contro la 194? Ma l’elefantino si è bruciato, la chiesa ha capito, e il nano pure.
“Vai avanti tu, che mi vien da ridere…”

merula

D’accordo con Clarence.darroww; aggiungendo le sparate del celtocattolico Calderoli che ha inneggiato alla scomparsa dei vescovi cattocomunisti tipo il card. Martini.

Giovanna

D’accordo con Stefano Bottoni.

La corte di nano ridens è formata da un groviglio di tirapiedi, inetti ed ambiziosi ammaestrati in modo esemplare dal loro capetto. E’ uno “spettacolo” grottesco e squallido che mi deprime e a tratti mi terrorizza.

Giovanna

Ma io mi chiedo, adesso che non hanno più i comunisti tra i piedi, con chi se la prenderanno Nano & Co.?? Saremo noi atei il prossimo bersaglio?? Pare ci siano le premesse per sospettarlo…

ren

Concordo. Immagino che i servizi segreti abbiano già un bel dossier su UUAR.

Massi

Moltra confusione nasce dal fatto che “si ha una naturale tendenza verso gli altri ma non un’equa tendenza…”
E’ per questa ragione che i cattolici, innamorati come sono della “loro” chiesa, credono anche di costituirne la coerente espressione politica: al solito, col loro essere “più realisti del re”.
Ma la Chiesa cattolica (è storicamente provato) non ci tiene affatto a farsi rappresentare “dal suo gregge”.
La sua idea di potere è ben più “assoluta” e indiscutibile.
E “la naturale tendenza verso gli altri”, proprio perché iniqua, in nessun caso riporta indietro ciò che è iniquamente donato.
Dunque, figuriamoci nel caso della Chiesa cattolica, che è gerarchicamente strutturata al massimo possibile e su questa asimmetria di “senso” ha fondato e fonda tutte le sue fortune.
Ma, infine, perchè anche noi atei e razionalisti, troppo spesso, si trascura questo aspetto decisivo per rimettere culturalmente le cose al loro posto?

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