Scuole sempre più secolarizzate in Canada

Il Canada è un Paese estremamente multiculturale, ma in cui le diverse etnie convivono in modo piuttosto pacifico. Ma come è arrivata la confederazione a questi risultati? Uno degli accorgimenti che aiutano moltissimo alla convivenza tra persone con background culturali così diversi è la progressiva secolarizzazione delle scuole, processo iniziato in Québec nel 1997 e che anche oggi continua a fare passi in avanti. […] Per secoli il sistema scolastico canadese è stato sotto l’influsso delle religioni, in particolare di quella cattolica e protestante; tuttavia, come sta succedendo oggi in Europa, sono nati dissidi sui simboli religiosi che potevano essere indossati, dalle croci, al kirpan dei Sikh, allo hijab musulmano. Nel 1997 è stata creata una Task Force sul Ruolo della Religione a Scuola, che ha portato ad una riorganizzazione totale del sistema scolastico nel Québec (la regione francese del Canada). Sempre nel 1997 un emendamento alla Costituzione Canadese ha eliminato la suddivisione delle scuole in Québec tra Cattoliche e Protestanti, per approdare alla suddivisione tra inglese e francese. Nel 1999 finalmente, le scuole non erano più suddivise per religione come negli ultimi secoli ma per linguaggio. L’ultimo passo di questo processo avverrà l’autunno di quest’anno, in cui l’educazione religiosa verrà sostituita da Etica e Cultura religiosa. […] La questione delle sovvenzioni statali alle scuole religiose è tuttora un argomento di dibattito: queste scuole si sono appellate alla Canadian Charter of Rights and Freedoms, pattuita nel 1982, poichè questa Carta stabilisce che la religione fa parte delle libertà fondamentali. Ma sarà giusto far crescere i propri figli in un ambiente così condizionante? […] La maggioranza delle questioni religiose aperte, infatti, non riguardano sikh e musulmani, come si potrebbe pensare dalle notizie: sono i cattolici che chiedono la maggior parte delle modifiche. […] Il dibattito sul ruolo della religione negli enti pubblici rimarrà aperto negli anni futuri, per rispondere alle principali domande sul fine ultimo di queste modifiche: l’obiettivo è creare uno spazio privo di religioni, o un ambiente in cui ogni individuo possa esprimere le proprie fedi vissute in modo personale?

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9 commenti

Ringo De Palma

Anche in Olanda, sebbene ci sia una forte – fortissima differenziazione etnica e religiosa della popolazione (divisa fra circa 5 etnie principali al loro interno divise in circa 5 religioni principali), vivono tutti in pace e godono di diritti tali da far sembrare noi italiani dei cavernicoli.

Il punto è proprio quello: liberarsi dai feticci culturali dannosi, controproducenti e vecchi di millenni (quali le religioni) e vivere tutti meglio e in pace. La vera pace.

Stefano Bottoni

“l’obiettivo è creare uno spazio privo di religioni, o un ambiente in cui ogni individuo possa esprimere le proprie fedi vissute in modo personale?”

Personalmente non ho il diritto di imporre a nessuno di non praticare la sua fede; ma reciprocamente nessuno può imporre a me di seguirla.
E qui nascono i problemi: chi ha una fede è convinto di avere in mano LA verità, che in quanto tale va imposta a chiunque altro.
Non ho nessun problema se una persona va in giro con un crocefisso al collo.
Il problema nasce quando pretende che lo stesso simbolo sia appeso dappertutto. Liberissimo di farlo a casa sua, ma non altrove.
Questo vale per qualunque fede: in un luogo pubblico (tantomeno un luogo rappresentativo dello Stato), non voglio vedere crocefissi, nè sure del corano, nè candelabri a sette braccia, nè mostri volanti di spaghetti…

Gabriele G.

Un altro problema sarebbe: perchè mio figlio deve stare a casa da scuola per il Natale cristiano, e dovrebbe prendere un permesso per festeggiare il Capodanno cinese?

stefano

la soluzione è semplice; togliere TUTTI i simboli religiosi e impedire qualsivoglia insegnamento religioso nelle scuole PUBBLICHE.
è il primo passo fondamentale per togliere di mezzo la superstizione sacra (religione) ma in italia è solo un’utopia.

Anticlericale89

In italia prima dei proximi 20/30anni non mi aspetto niente(ma comunque lotto ci mancherebbe)in italy del resto…come primo passo dotrebbero mettere in chiaro la faccenda dell ora alternativa che non si fa’in molte scuole(compresa la mia)agli alunni rimane come scelta girare nei corridoi(e litigare coi bidelli che non vogliono gente fuori dalle classi)o restare in classe e discutere con la prof di religione(lo faccio spesso mi diverte perche’e’sempre molto in difficolta nel rispondere alle mie domande)il crocifisso…nella mia aula ho chiesto di toglierlo fin da quando ho 15anni ma ovviamente non si fa’niente nonostante i prof siano(quasi)tutti piu’o meno d accordo ma naturalmente non si espongono:-((( complimenti Xil sito appena posso vado in posta e mi iscrivo;-)

godisB2eenus

La cosa che più mi diverte è l’illogicità delle posizioni confessionaliste:
I cattolici, per primi, professano il libero arbitrio, ma guai a toccargli le forme di indottrinamento di massa dall’IRC a Radio Maria passando per il parlamento della repubblica (italiana).
Non fosse, peraltro, l’Italia (come il 90% dei paesi al mondo) disseminata di chiese e luoghi di culto vari. A rigor di logica la loro libertà di culto è totalmente, e democraticamente, rispettata, avendo loro tutti gli spazi per professare i loro riti tribali.
Quella dei simboli è quindi una lotta, non già per i diritti civili, ma bensì una lotta volta a conculcare i diritti altrui, siano essi laici o confessionalisti.

terzog

La soluzione è semplice ma ci vogliono “uomini cazzuti” fino in fondo:
togliere TUTTI i simboli, religiosi e non religiosi,
impedire qualsivoglia insegnamento di parte nelle scuole PUBBLICHE.

Il primo passo fondamentale per raggiungere il rispetto di ogni uomo e donna
è togliere di mezzo ogni simbolo e credo (religioso e laico che sia) , perchè
ESSO VA RELEGATO AL PRIVATO.

Questo in italia è solo un’utopia, perchè si è troppo faziosi, e si difendono interessi di parte.
Se questo processo avvenisse per qualsiasi tipo di credo e/o professione (religiosa e laica)
potremmo trovare equità per tutte le varie rappresentanze, perchè solo così nessuno
potrebbe incontrare simboli, loghi, foto, dichiarazioni, ecc. ecc. che possano contrastare e/o offendere le proprie credenze e valori.

SOLO NEL PRIVATO E’ GIUSTO CHE UNO APPENDA I SIMBOLI , LE BANDIERE E I MANIFESTI CHE VUOLE , qualsiasi essi siano : crocefissi, candelabri, foto (di presidenti ma anche, come spesso di vede, del CHE GUE VARA o dell’ ARCOBALENO ), bandiere (di stato come di santi).

A me , per esempio, certi simboli laici non piacciono e non mi ci riconosco, per cui me ne sento offeso al pari del crocefisso in aula.

IL MIO MOTTO E’: EQUITA’ E RISPETTO PER TUTTI

venezia63jr

Fra 100 anni anche noi ragiungeremo questo livello canadese,ci vuole tempo direbbero i nostri pensatori,siamo una nazione giovane,fino ad ieri eravamo noi che emigravamo….eccetera eccetera.

Nifft

@venezia64jr
“siamo una nazione giovane”

Giovane in che senso?

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