Firenze: a villa Vogel la prima sede per i funerali laici

Funerali laici, presto sarà possibile celebrarli a villa Vogel, sede del quartiere 4 (Isolotto-Legnaia). Già ieri il consiglio di circoscrizione avrebbe dovuto approvare il nuovo regolamento che dà attuazione a una delibera di qualche mese fa. L’atto è stato rimandato alla prossima seduta perché alcuni consiglieri hanno chiesto precisazioni sull’organizzazione delle cerimonie funebri. Per la prima volta una sede civica del Comune di Firenze mette a disposizione di tutti i cittadini i propri spazi per ospitare cerimonie o commemorazioni di defunti non di carattere religioso. Finora l’unica possibilità era di recarsi alle Cappelle del Commiato di Careggi, dove però i locali sono angusti e non esiste riservatezza. Il Quartiere 4 discute invece di mettere a disposizione la sala consiliare Tosca Bucarelli e la Cappella sconsacrata di via delle Torri. I funerali laici potranno essere celebrati solo nei giorni feriali, non il sabato e la domenica, arredi e impianto audio saranno gratuiti mentre i fiori dovranno pagarli i parenti del defunto. Gli spazi saranno concessi unicamente per la durata della funzione funebre e in nessun caso per l’esposizione della salma: la bara chiusa dovrà giungere con lo stretto anticipo necessario alla commemorazione e dovrà essere rimossa subito dopo il termine della funzione dagli addetti delle onoranze funebri, la cui presenza è obbligatoria. E’ previsto un rimborso forfettario per le spese di 70 euro. Lo spazio deve essere prenotato al numero 0552767135/113/114 oppure 0552767134/150. Soddisfatti il presidente del quartiere Giuseppe D’Eugenio, che conduce questa battaglia dal 2004, e l’UAAR, l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti.

Il testo integrale dell’articolo di Ernesto Ferrara è stato pubblicato venerdì su “Repubblica”, edizione di Firenze

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4 commenti

Daniela

forse si riuscità, anche in questo paese, a far rispettare i diritti dei non credenti e dei laici

unbeliever

Ottimo! Anche noi a Rimini siamo impegnati in questa istanza di civiltà per conseguire la quale avremo bisogno dell’esperienza di chi come voi ha già ha avuto successo.
Congratulazioni!

Luciano Franceschetti

con l’auspicio che queste “sale del commiato”, da noi ottenuta qui a Padova con banchetti sulle piazze e ripetute raccolte di firme (firmò allora anche l’attuale sindaco Zanonato), diventino in tutti i comuni una “cosa nostra” dell’uaar…un po’ come il DarwinDay!

matteo

ogni tanto anche qui ci sono le good news come su report 🙂 ma qualcuno sa se esiste una sorta di censimento di sedi simili in italia? non ho mai fatto una ricerca realmente approfondita.

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