Notizie dal mondo

Regno Unito: ufficialmente abolita la legge contro la blasfemia (IHS)

Un libro che sembra interessante: “A Call for Heresy. Why Dissent Is Vital to Islam and America”, di Anouar Majid. La tesi? Il fondamentalismo USA e quello islamico stanno portanto al declino le rispettive società (University of Minnesota)

Thailandia: il papa incita i vescovi locali a unirsi ai buddhisti per combattere insieme il laicismo (Bangkok Post)

Danimarca: un progetto di legge del governo intende vietare ai giudici di indossare simboli religiosi come il velo o i crocifissi (AP

Leader di un movimento creazionista turco condannato a tre anni (Le Monde)

Californiano vede la Madonna nella ferita che si è procurato in un incidente motociclistico (WLBZ)

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10 commenti

DF1989

Dall’articolo del tipo che crede di aver visto la madonna: “Lipton said he believes the Virgin Mary protected him from further injury when the motorcycle slid out from underneath him.”

Certo che sta “Virgin Mary” è proprio tirchia! Invece di proteggerlo dall’avere ferite più gravi, non poteva direttamente impedire che avesse l’incidente?
E’ incredibile la credulità di certa gente.

DF1989

“Although there are no known cases of a judge in Denmark wearing a traditional Muslim head scarf known as a hijab, Justice Minister Lene Espersen said the law was needed because judges “must appear neutral and impartial” in court.”

Leggendolo qua dall’Italia, sembra un racconto di fantascienza! Eppure, è sempre qui in Europa! Da noi, invece, si viene condannati se si cerca di far rispettare il principio della laicità delle istituzioni!

Jean Meslier

Leader di un movimento creazionista turco condannato a tre anni

Si tratta di Harun Yahya, il tizio che “spammato” il suo costosissimo Atlante della Creazione alle università di mezzo mondo, un idolo di molti antidarwinisti anche nostrani.

Interessante anche l’altra notizia sul Papa, interessante il rilancio a livello globake della crociata contro il secolarismo.

Sailor-Sun

il papa si allea con il nemico perchè ci perdono entrambi…
quel motociclista doveva aver perso molto sangue…

San Gennaro

In UK è stata ufficialmente abrogata la legge anti-blasfemia, ma leggiamo che l’ultima condanna per blasfemia risaliva al 1922. Abrogare una legge anacronistica è grande atto di civiltà, come da noi l’abolizione della pena di morte, di fatto non applicata fin dall’800 (Gaetano Bresci, Giacomo Matteotti, Giuseppe Pinelli e qualche altro esclusi, s’intende).

8 X 1000 AI VALDESI
5 X 1000 ALL’UAAR

enrico mini

Anch’io quando, cadendo con la moto, mi sono rotto la clavicola ho visto la madonna. Anzi più d’una, ma credo non abbiano molto apprezzato i miei ringraziamenti.

Vash

Non penso che i buddisti vogliano combatere il laicismo, penso e spero che si tratti di uno dei soliti trip mentali di Ratzinger!
La legge che riguarda i simboli religiosi indossati dai giudici mi sembra buona ma anche inutile visto che se il giudice ha istinti fondamentalisti non ci sono simboli che tengano.
Il motociclista invece credo che abbia abusato di sostanze illecite!

Alessandro S.

Vash scrive:
19 Maggio 2008 alle 07:53

Non penso che i buddisti vogliano combatere il laicismo, penso e spero che si tratti di uno dei soliti trip mentali di Ratzinger!

I buddhisti no, ma il clero istituzionale invece si. Anche in Thailandia è in corso un’offensiva del clero statale, in crisi di credibilità e di decenza, contro tutti i “nemici”, ossia contro i nuovi movimenti buddhisti che rinnegano la guida del corruttissimo clero statale e, tanto per cambiare, contro le donne. Il clero ricco e potente, in crisi, si scaglia contro i più poveri e deboli, uno spettacolo pensoso cui siamo ben abituati in Italia. Speriamo che queste cose termino nel migliore modo possibile, ossia con il crollo di queste chiese opprimenti.Vedi ad esempio:
http://alessandro.route-add.net/Testi/Dhammico/controllo_mae_chi.html
Thailandia: Poche speranze per le monache nella nuova proposta di legge
di SANITSUDA EKACHAI, 8 maggio 2008

Bangkok, Thailandia — Qualsiasi mae chî, o monaca vestita di bianco, che creda che la nuova normativa promossa dagli anziani le conferisca lo status legale di membro della comunità monastica, andrà incontro ad una grande delusione.

No, le monache non riceveranno nessuno status legale come chierici. La cosa è lampante nella proposta di legge sul “Sostentamento e la protezione del buddhismo”. Ancora peggio, qualsiasi libertà di cui adesso godono gli sarà tarpata.

Non prendetevela con le monache se si sentono tradite.

Si sa benissimo che le nostre mae chî autoctone hanno sofferto a lungo l’assenza di ogni sostegno nelle loro aspirazioni spirituali, essendo state trattate soprattutto come delle inservienti nei templi.

Devono aver dato il benvenuto al cambiamento [promesso] quando l’Ufficio del buddhismo nazionale ha annunciato il proprio sostegno ad una legge che avrebbe riconosciuto le monache come membri del clero e che avrebbe sostenuto il loro lavoro di dharma.

Chi le può biasimare per il loro ottimismo? Lo stesso Amnart Buasiri, della Segreteria del consiglio ecclesiastico, ha detto che la legge avrebbe reso le monache dei nak buat, o ecclesiastici.

Ma la verità è che il disegno di legge non stabilisce che le monache siano ecclesiastici. Le mae chî, dice, sono praticanti laiche buddhiste, o upasika, vestite di bianco, rasate, che osservano gli otto precetti e vivono la vita dei senza-casa.

E nonostante il disegno di legge non riconosca le mae chî come membri dell’ordine monastico, ordina che le mae chî siano sotto il controllo del clero.

Quando si arriva al punto sul sostegno finanziario del lavoro delle mae chî, però, il clero non ne vuole sentir parlare. Nel disegno di legge è scritto a chiare lettere che questo è compito del governo, non del clero.

Vi spiegate adesso perché molte donne intraprendono la via delle bhikkhuni [si legga in seguito, NdT]? O perché molte preferiscono attivarsi in opere di dharma in modo indipendente?

Prima dell’istituzione dell’Istituto delle monache, un organismo autoregolato, le monache erano sotto il controllo paralizzante del clero, che le incatenava alle cucine dei templi, ha detto la mae chî anziana Arun Pet-urai.

La sua richiesta di fare chiarezza sui diritti delle mae chî nella nuova struttura riflette non solo le analoghe preoccupazioni delle sue simili, ma dimostra anche come non siano state minimamente consultate.

Alla faccia della mancanza di rispetto.

È interessante notare come il disegno di legge degli anziani non faccia per nulla menzione dell’Istituto delle monache. Le monache, dice, devono essere sotto il diretto controllo del clero.

È chiaro il quadro?

Il fatto che le monache ricevano un ben misero trattamento nel disegno di legge sul Sostentamento e la protezione del buddhismo è dovuto al fatto che lo scopo principale del clero non è la giustizia, ma il potere.

Dei 43 articoli solo uno riguarda le mae chî. Il pieno controllo delle mae chî, per l’esattezza.

Il resto è su come far pagare il governo per l’opera di propagazione del clero e per proteggerli da quelle che percepiscono come delle minacce, in special modo dagli organi di informazione di massa.

Questa è una versione annacquata dello stesso disegno di legge che era stato respinto dall’Assemblea legislativa nazionale l’anno scorso. Vi ricordate la sua clausola controversa sul comportamento sessuale illecito dei monaci che puniva solo le donne e non i monaci?

Questa clausola è stata tolta. Ma il resto è ancora altra roba dello stesso tenore, per quanto le sanzioni legali siano state ridotte.

Ad esempio, la punizione per gli organi di informazione di massa che mettano il clero sotto una cattiva luce è al massimo una detenzione di cinque anni e/o una multa di 100.000 baht [2.000 Euro, NdT], diminuiti dagli originali 10 anni e 500.000 baht.

Che però è molto di più della sanzione prevista dalla normativa sulla diffamazione.

Analoghe sanzioni esemplari sono comminate a quanti sono ritenuti “imitare” e “distorcere” gl’insegnamenti, un chiaro avvertimento indirizzato ai nuovi gruppi religiosi, in particolar modo al movimento emergente delle bhikkhuni.

E per quanto i siti religiosi, le icone e i riti siano effetti culturali che cambiano nel tempo e variano di luogo in luogo, il clero proibisce qualsiasi cambiamento senza la sua approvazione.

Quelli che lo fanno saranno puniti pesantemente.

Il messaggio è chiaro. Il clero è il proprietario degli insegnamenti, dei riti, delle icone, dei siti. Solo loro ne possono trarre i benefici.

Ad essere precisi questo disegno di legge dovrebbe essere chiamato Sostentamento e protezione del clero, non del buddhismo.

Perché evidentemente questo è un caso di abuso del buddhismo per il potere di una cricca.

Davide

curiosità, l’istitituto degli studi unmanistici poteva sceglieris un’altra sigla…

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