“La ricerca sugli embrioni ibridi e’ una strada innovatrice e probabilmente portera’ ai risultati, anche se serve tempo”. Cosi’ Carlo Flamigni, ginecologo e membro del Comitato Nazionale per la Bioetica, commenta in un’intervista a Ecoradio la decisione del parlamento inglese di non bloccare la ricerca sugli embrioni ibridi. “Questa linea di ricerca puo’ dare dei risultati – prosegue Flamigni – in gran parte delle malattie genetiche, in malattie degenerative, compresi i tumori, e poi in tutte le malattie che comportano degenerazione di cellule molto specializzate che non vengono sostituite, come l’Alzheimer, il Parkinson, il diabete”. A chi propone di bandire gli embrioni ibridi per concentrarsi sulla ricerca sulle staminali adulte, meno controversa dal punto di vista etico, Flamigni risponde: “Quello che io ho sempre letto da parte di tutti i ricercatori, compresi i piu’ convinti dell’utilita’ di una delle due linee di ricerca, e’ che sono necessarie entrambe, bisogna continuare su tutte le vie che la scienza puo’ aprire, anche perche’ c’e’ un continuo scambio di informazioni tra le due strade”. “Il problema sta tutto nel definire l’inizio della vita personale”, ha poi detto Flamigni sulla questione etica sollevata dagli embrioni ibridi. “Affannarsi a dichiarare che tutto inizia con il concepimento quando non c’e’ certezza su queste cose, e la biologia non dice qual e’ la verita’, ma conferma solo certe verita’ parziali, a me sembra veramente un desiderio di rissa, sarebbe meglio cercare posizioni comuni”.
Flamigni: “La ricerca sugli embrioni ibridi è innovatrice”
22 commenti
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Vorrei proprio vedere se coloro che tanto si oppongono alla ricerca sugli embrioni, nel caso si trovassero nella necessità di cure mediche, si opporrebbero a sfruttare i risultati portati da queste ricerche per salvarsi la vita…
Un embrione non è una persona, è soltanto un progetto,
dove è scritto come sarà il suo corpo, se si deciderà di
farla. Non certo come sarà la sua mente: se lo si facesse
e lo si lasciasse alle capre, passerebbe la vita a belare.
Se progetto una casa e non la faccio, si può dire che
l’ho distrutta con i suoi abitanti dentro?
Bella questa, Giovanni! 😀
DF1989 scrive:
Vorrei proprio vedere se coloro che tanto si oppongono alla ricerca sugli embrioni, nel caso si trovassero nella necessità di cure mediche, si opporrebbero a sfruttare i risultati portati da queste ricerche per salvarsi la vita…
e che problema ha il papa?se l’inghilterra trovera’ ,che so’,una cura per la leucemia grazie agli embrioni ibridi e il papa si ammalasse di leucemia(qui’ mi autocensuro per decenza)aereoplano statale italiano a spese dei poveri fessi(noi)e torna qui’brutto e piu’in salute di prima.Il guaio e’nostro,quando mi ammalero’di leucemia io non potro’nemmeno chiedere una pensione di invalidita’perche’lo stato avra’speso tutti i soldi per costruire/ristrutturare chiese.In compenso ci saranno tanti preti che(forse)pregheranno per la mia anima posseduta dal maligno.Una consolazione che non ti dico…
“Affannarsi a dichiarare che tutto inizia con il concepimento quando non c’e’ certezza su queste cose”
Vuol dire che NON è sicuro che NON inizi con il concepimento, o sbaglio?
Carissimi posso restare sbigottito?
Il fine non giustifica i mezzi. Anche i Nazisti ci hanno fatto fare dei passi avanti in campo medico scientifico, ma lo hanno fatto sulla pelle dei deportati nei campi di concentramento. La storia , dunque , non ci insegna proprio nulla?
Il fatto che una cosa si possa fare non significa automaticamente che sia giusto farla.
A Giovanni Bosticco dico che concordo sul fatto che non si può ancora dire se l’embrione è o non è una persona, ma sicuramente è un essere umano ( il più fragile e indifeso) e come tale è degno di essere tutelato. L’essere umano secondo la visione della nostra Costituzione e delle varie Carte dei diritti dell’uomo, è elevato da mezzo ( concezione utilitaristica) a fine dell’agire umano ( concezione personalistica). Se ci dimentichiamo questo fondamentale punto di partenza commettiamo un errore imperdonabile.
Tra un pò ci tira fuori la scintilla vitale….
UN essere umano? Assolutamente no: può sdoppiarsi o formare chimere. Se invece di buttare parole provenienti da teologie onanistiche, i confessionalisti si studiassero un po’ di biologia…
Caro Po tranquillo che parlo con cognizione di causa. L’embrione è essere umano perchè contiene il patrimonio genetico di un essere umano e non di un’altra specie animale. Se lasciato sviluppare l’ambrione diventerà solo un bambino, non un puledro o un gatto.
P.S. Non c’è bisogno di essere cattolici per ritenere che l’embione è un essere umano. ( Vedi ad es Norberto Bobbio o Antonio Baldassarre)
Ma Flamigni afferma con sicurezza che con l’embrione NON inizia la vita personale di un essere umano?
NO, quindi FORSE SI’. Tanto dovrebbe bastare per astenersi dal distruggerlo, manipolarlo o mischiarlo con DNA non umano.
Daniele scrive:
Caro Po tranquillo che parlo con cognizione di causa. L’embrione è essere umano perchè contiene il patrimonio genetico di un essere umano e non di un’altra specie animale. Se lasciato sviluppare l’ambrione diventerà solo un bambino, non un puledro o un gatto.
P.S. Non c’è bisogno di essere cattolici per ritenere che l’embione è un essere umano. ( Vedi ad es Norberto Bobbio o Antonio Baldassarre)
appunto,se lasciato sviluppare,lo dici anche tu,prima di svilupparsi e’materiale bio organico o poco piu’…
Daniele, è semplicemente sbagliato considerare qualunque essere umano come un fine: le persone vanno considerate come un fine e non come un mezzo, non gli esseri (biologicamente) umani che non siano persone.
Le persone hanno sensazioni, desideri, emozioni, volontà, spesso addirittura pensieri e sentimenti. Gli embrioni no.
Per le persone si può parlare di interesse. Per gli embrioni no.
Per questo gli embrioni non hanno diritto alle stesse tutele di cui, giustamente, godono le persone.
Ma un insieme di cellule senza sistema nervoso davvero lo vogliamo chiamare “uno di noi”? E magari il piu’ indifeso di noi?
C’e’ davvero qualcuno che lascerebbe morire un bambino (vero) per salvare 10000 presunti bambini (embrioni umani conservati in azoto liquido, ad esempio)?
Ci rendiamo conto che c’e’ piu’ umanita’ in uno scimpanze’, che prova sentimenti, ragiona, rispetto a cellule umane senza sistema nervoso?
Se ci permettiamo di fare ricerca scientifica sugli scimpanze’, assumiamoci la responsabilita’ di farla, all’interno di certe regole, su embrioni che sono ben piu’ lontani dall’essere una persona umana di un primate.
Roberto Grendene
@Magar
“Daniele, è semplicemente sbagliato considerare qualunque essere umano come un fine: le persone vanno considerate come un fine e non come un mezzo, non gli esseri (biologicamente) umani che non siano persone.”
Sono sicuro che scrivi queste cose in buona fede, ma ti vorrei far riflettere sulla pericolosità di stabilire arbitrariamente quando si è persona e quando si è degni di tutela.
“Le persone hanno sensazioni, desideri, emozioni, volontà, spesso addirittura pensieri e sentimenti. Gli embrioni no.” Neanche chi è in coma ma non diciamo che non è una persona. Inoltre l’embrione dopo pochissime settimane comicia a sentire il dolore, e via via comincia ad ascoltare e ricordare le voci , a percepire la musica. C’è tutta un’umanità l’ dentro che va difesa.
un piccolo gruppo di cellule dette embrione non sono un individuo.
individuo è un uomo, è un bambino già nato a cui dai un nome, un essere che sente vede mangia pensa…un embrione non è nessuna di queste cose.
ancora con ‘sta storia…chi è in coma è un individuo già formato che prima di cadere in coma sapeva di esistere e sentiva e pensava…ma che razza di paragoni fai?
Daniele, sempre con il solito argomento trito e ritrito dei comatosi: chi è in coma è stato precedentemente una persona a tutti gli effetti, e bisogna tenere conto della sua volontà. Volontà che l’embrione o il feto non hanno, né hanno mai avuto.
Ah, se il mio criterio è arbitrario, allora è arbitrario pure quello per cui ogni forma di vita umana è da tutelare.
P.S. “Pochissime” un corno, ci vogliono 22-24 settimane perché un feto acquisisca la capacità di provare dolore.
“qualcosa” che diventa “qualcuno”!!
e quale “energia” ha questo potere trasformativo? e quando? e come? e con quale scala si misura il grado di “personizzazione”?
A me risultava un miracolo di trasformazione dell’acqua in vino, ma mi dicono che sia un mito religioso e ora scopro che (alcuni) Atei….credono nei miracoli!!!! wow…
a Magar
p.s. sul dolore del feto ti sbagli: ci sono studi che dimostrano iperalgesia anche alla 20a settimana (tra l’altro non mitigata dalle endorfine non ancora prodotte dal feto)
@Enrico.g
Gli studi che citi sono controversi, mi risulta che la comunità scientifica non sia unanimemente concorde nell’accettarli. In ogni caso, nemmeno 20 settimane possono essere definite “pochissime”!
“Qualcosa” che diventa “qualcuno”: prendi in giro? Ma quale miracolo? È solo il naturale processo di sviluppo embrionale e fetale: lentamente e gradualmente, si formano nel nascituro le facoltà che rendono la nostra vita degna di tutela, un processo continuo che probabilmente non possiamo dire del tutto concluso nemmeno al momento della nascita (quando però la vita del feto/bambino cessa di confliggere con l’autonomia personale della madre).
@enrico g.
“qualcosa” che diventa “qualcuno”!!
La domanda mi ricorda la “forza vitale”
(vis vitalis), in cui si credeva fino a 200
anni fa, per spiegare come da composti
inorganici (acidi, sali, basi) potessero
essere prodotti composti organici,
come zucchero, grassi, proteine.
Questi potevano essere prodotti solo
da organismi viventi, per “vis vitalis”
data da Dio.
Fino a che Wo:hler nel 1828 non ottenne
la sintesi del’urea, e morì anche questa
“prova” della creazione.
Quacosa diventa qualcuno nella misura
in cui sembra avere una qualche funzione
nervosa cosciente.
Innovatrice di che? Anche la bomba atomica è stata innovatrice…
@Paolo
È innovatrice perché permette di sviluppare le conoscenze mediche, senza danneggiare alcuna persona per farlo.