Con comunicato stampa n° 773 del 13/05/2008, la Regione Veneto ha dato notizia d’aver approvato il calendario scolastico 2008/2009 relativo alle scuole dell’infanzia e alle scuole del primo e del secondo ciclo d’istruzione, statali e paritarie. Vi sono indicate le “Vacanze scolastiche: da sabato 4 – festa di San Francesco, patrono d’Italia – a domenica 5 ottobre 2008, ecc.”. La vacanza del 4 ottobre è una novità per il Veneto. Perché questa straordinarietà? L’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan ha dato una motivazione religiosa (cattolica): “Da quasi 70 anni, una regione d’Italia svolge ad Assisi un pellegrinaggio che trova uno dei momenti salienti nell’offerta dell’olio che alimenta la lampada votiva della tomba del Santo. Nel 2008 tale onore tocca al Veneto e in relazione alla straordinarietà dell’evento si ritiene opportuno procedere alla sospensione dell’attività didattica nelle scuole della regione, statali e paritarie”.
Silvio Manzati, coordinatore circolo UAAR di Verona (verona@uaar.it)
Che scandalo! Facciamo festa per Halloween che e’ meglio!
A questo punto un genitore, potrebbe denunciare l’assessore regionale all’istruzione per interruzione di pubblico servizio, richiedendo danni morali ed in solido, in quanto avrebbe fatto perdere un giorno di istruzione al proprio figlio. Oddio, questo in un paese civile ma qui visto che il tar del Veneto ha due giudici dell’O.P. sentenzierebbe: San Francesco fà parte della cultura Italiana e al di là del concordato è riconosciuto S. Patrono D’Italia per cui questa è una giornata di memoria storica, laica e culturale che ben si addice all’attività didattica. O sbaglio caro Raff.
Ottimo (ironia).
Bambini e ragazzini faranno festa, non dispiacendosi certo di stare a casa da scuola…
Se pensiamo che nel vicentino quest’anno in occasione del raduno alpini a Bassano del Grappa, una “festa” gerontofila di alcolizzati e avvinazzati, le scuole secondarie superiori sono state chiuse, abbiamo un esempio di par condicio: a Maggio chiusura laica per gli alpini, in Ottobre chiusura religiosa per i francescani…
@ lacrime e sangue
ah ah ah, a proposito degli alcolizzati, più che parcondicio forse BARcondicio 😀
2 belle notizie in 2 giorni,in veneto se la passa bene la laicita’!Non bastavano quei 4milioni?
a bologna il 4 ottobre stiamo già a casa per san petronio. hhhmmmm
Sbaglio o la giunta regionale del Veneto, in tema laicità, fà veramente schifo??
Propongo un giorno di chiusura anche per il compleanno di Marilyn Manson
Dunque… iniziamo dal commento di S. Grassino. Mi sembra piuttosto esagerato… il reato di interruzione di pubblico servizio ha ben poco a che vedere con la calendarizzazione dei giorni di vacanza la cui scelta è affidata alla scelta discrezionale dell’amministrazione regionale.
La seconda considerazione riguarda un po’ tutti i commenti. Ho l’impressione che voi non accettiate l’idea che la religione è una componente importante della vita sociale. Certo, voi potete ignorarla, far sì che nulla di religioso danneggi voi in prima persona. Ma vedo nei vostri commenti qualcosa di diverso, una sorta di desiderio che lo stato ignori il fenomeno religioso nel suo relazionarsi alla realtà civile. Ma questo sarebbe uno stravolgere la realtà, perchè nella società civile il fenomeno religioso è comunque presente. E – non dimentichiamolo – non si può negare che svolga un ruolo positivo e costruttivo, almeno nel momento in cui pensiamo alle case-famiglia, alle mense per i poveri, e a tutte le istituzioni attraverso cui la chiesa si fa carico degli ultimi della nostra società.
Potete combattere la corruzione e le distorsioni che ci sono all’interno della chiesa, e, da cattolico, sono pronto a combattere al vostro fianco contro tutto ciò. Ma non capisco perché vi poniate contro la chiesa in sé.
Quand’ero bambino il 4 ottobre, a scuola, si faceva festa, non mi sembra una novità. Così come erano giorni festivi il 29 giugno (ss. pietro e paolo), l’ascensione, il 19 marzo (s.giuseppe). Insomma, la solita nostalgia del passato tipica dei destri. Ma appunto, S.Francesco è patrono d’Italia, mentre la giunta veneta sogna la Padania. Che c’azzecca S.Francesco con la Padania? Assolutamente nulla, ma è un simbolo della tradizione (in questo caso cristiana) da opporre alle orde barbariche che stanno invadendo l’Italia da est e da sud. Già, ma che c’azzecca S.Franceso con i roghi dei campi rom o con le nuove leggi che prospettano una giustizia a due velocità (una per gli immigrati e una per gli autoctoni)? Anche questo è un bel dilemma.
@Mizar
Il fenomeno religioso include mense per i poveri ma anche invasioni fuori luogo come sospensione delle lezioni per momenti di culto o feste di santi patroni che potrebbero essere fatte la domenica successiva (il calendario delle festivita’ religiose e’ stato rivisto tante volte…)
Davvero non si sembra abbastanza avere gia’ il giorno della domenica come festivo?
Io per sono costretto a prendere un giorno di ferie perche’ si festeggia il santo patrono della scuola dei miei figli in una giornata, e quello del luogo di lavoro in un’altra.
Uno danno non indifferente (le ferie non crescono sugli alberi), e a nessuno che io conosca interessa del santo patrono, al piu’ della sagra della castagna che si fa in occasione della giornata.
Senza contare al danno economico del santo patrono per le ditte che lavorano su piu’ province: il centro elaborazione dati che chiude in una giornata, e filiali di una provincia in un’altra, ecc. ecc.
Roberto Grendene
@Mizar
Mizar a me piace la chiarezza: se qualcuno volesse impedire ad un prete di dire messa in una chiesa troverebbe in me un feroce oppositore; altrettanto se un prete volesse fare un’omelia in un ufficio pubblico. I bambini vanno a scuola per imparare le varie materie. Io non mi sognerei mai di chiedere la chiusura degli oratori parrocchiali dove, come tu sai, la chiesa svolge col diritto che nessuno gli nega, la propria evangelizzazione nei confronti di quei giovani là inviati dalle famiglie credenti. La religione è una componente storica importante del nostro come di molti altri paesi, volenti o nolenti ma il punto non è questo: se io vedessi la buona fede di chi, invece di fare una festa che risulta “accondiscendente” nei confronti del clero, organizzasse un dibattito sulla vita di S. Francesco, il suo tempo, la politica di allora ed i rapporti tra chiesa e stato, sarei molto meno polemico e velenoso. Spero di ricevere una tua risposta a questo scritto. Ciao con simpatia Stefano
P.S. Stai attento: io come ateo forse me la cavo con un pò di galera a castel S. Angelo ma tu, come traditore se conosco bene i preti, ti spellano vivo (prima di metterti sul rogo).
Rispondo volentieri a R. Grendene e a S. Grassino.
Premetto che entrambi i vostri interventi contengono spunti assolutamente condivisibili da un cattolico (e ricordo che non tutto ciò che proviene dalla Chiesa è dogma, per cui esiste anche in seno al cattolicesimo ortodosso l’autonomia di opinione).
– R. Grendene ha ragione, secondo me, sulla questione “ferie”. Nulla da eccepire, nel senso che se esiste la vacanza scolastica per la festa patronale, dovrebbe esistere anche un permesso automatico per i genitori ovunque lavorino. O tutto o niente. E l’attuale sistema in questo è mal strutturato.
– R. Grendene non ha ragione, secondo me, nel considerare anche la festa domenicale una semplice estensione a tutti dell’esigenza cattolica. L’idea di un giorno di riposo ogni sei ha radici antichissime, in cui si mescolano la fede religiosa e le esigenze sociali (non sempre in contrasto). Esiste anche una ragione “laica”, e una “selezione naturale storica” per cui la cadenza settimanale rende un giusto equilibrio fra lavoro e riposo. Ed esiste una ragione puramente sociale per la quale è preferibile che il giorno di riposo sia uguale per tutti (banalizzando un po’, sarebbe impossibile organizzare gite con gli amici se ogniuno avesse il “suo” giorno di riposo settimanale…), un po’ come le laicissime ferie di agosto.
– S. Grassino: la differenza d’opinione tra me e te, forse, è data dal fatto che io individuo una buona fede nella sospensione scolastica per alcune feste religiose. Che, ripeto, costituiscono un fenomeno sociale-civile importante, e quindi è giusto, a mio avviso, che lo Stato ne tenga conto. Allo stesso modo in cui la festa è stata istituita una festa del lavoro per tutti e non solo per gli iscritti ai sindacati. Se le feste religiose poi diventassero troppe, ben venga una scelta limitativa, come accadeva quando era lavorativo il giorno dell’epifania. Non credo che se l’inferno esiste, ci si vada perchè si lavora nella festa di un santo. I dibattiti “laici” su S. Francesco… beh, quelli ben vengano. Ma già ve ne sono più di quanti pensiamo.
il 4 novembre è la festa delle forze armate!!!
è l’anniversario della vittoria della prima guerra mondiale!!!
Il primo che mi dice che il 4 novembre è il giorno di s.francesco lo picchio… 🙁
se vogliamo vederci un problema (poichè a me tutto sommato appare secondario) è nella forzatura della motivazione. essa denota una accondiscendenza forzata verso il “dover essere tutti cristiani” da parte degli italiani. un conto è la festività settimanale la domenica, un altro conto è inventarsi (o riesumare, non ho capito bene) una festa per permettere ai fedeli di andare in pellegrinaggio.
poi le feste ben vengano, ma bisognerebbe sempre ricordare ai caporioni del Veneto che non è vero che “non possiamo non dirci democristiani”.
d’accordo con l’ultimo commrnto.
secondo me non è tanto la celebrazione della festività di un santo ad essere il vero problema quanto, come al solito, volere far passare l’assunto di una società civile largamente cristianizzata…mentre le chiese sono sempre più vuote ovunque e non solo in italia.
L’Italia e’ una repubblica modellata sull’integralismo cattolico, dove la democrazia e’ in secondo piano rispetto alle esigenze di culto.
Dal pezzo riportato, risulta che un momento saliente per i cattolici è l’offerta dell’olio. Per alcuni non credenti un analogo evento è il cambio dell’olio (ogni 15000 km, ma varia a seconda dei modelli di auto). Per questo spesso si incontrano scolaresche che, a spese del contribuente, assistono a questa operazione nelle officine autorizzate.
@ dadaLito
Non preoccuparti, S. Francesco è il 4 ottobre.
Il 4 novembre è San Carlo Borromeo.
Come scrivevo anche ieri, il Veneto, oltre ad essere una roccaforte di Lega e Forza Italia è anche la roccaforte dei catto-bigotti.
Triste ripetizione, ma è così 😉
A dire il vero, anche qui nella “comunista” Livorno, ieri era festa cittadina per la patrona Santa Giulia: tutto chiuso e pellegrinaggio collettivo.
Mi piacerebbe chiedere al mio ente, in qualità di ateo, di poter fruire delle mie festività spettanti, attualmente legate a religiosità, in giorni diversi da quelli stabiliti con la forza dai cattolici.
Se non vi dispiace il gelido ognissanti me lo vorrei godere di luglio. Grazie.
Nota:
In israele i negozi di musulmani stanno chiusi il venerdì, quelli degli ebrei il sabato ed infine quelli dei cristiani la domenica. A Ciascuno il suo.
Conosco piuttosto bene la campagna veneta e non ricordo di avervi mai visto un solo ulivo.
saranno sulle rive del Garda? Forse dovendo essere bruciato, andrà bene anche l’olio di mais, pianta sconosciuta al Poverello 😀
8 X 1000 AI VALDESI
5 X 1000 ALL’UAAR
L’anno prossimo si festeggia il 20 settembre, nevvero? Si brinda tutti assieme alla caduta dell’ultima (autentica) teocrazia assoluta d’Italia, e all’entrata di Roma in Italia?
O no?
@ Mizar
io non contestavo affatto il riposo periodico: dicevo che avendo gia’ come giorno civilmente festivo la domenica, ossia la giornata in cui fate il maggior numero di riti (messe, comunioni, cresime ecc. ecc.), mi sembrava una prepotenza sospendere il calendario scolastico per trasformare un giorni feriale in giorno festivo per dare la possibilita’ a qualcuno di andare in pellegrinaggio.
Dare poi anche ai genitori un permesso o una giornata di ferie in occasione della sospensione delle lezioni in omaggio ad una ricorrenza religiosa e’ un problema ancora maggiore: visto che le giornate di ferie sono sempre quelle, mi dovrei mangiare un altro giorno di ferie per il patrono nazionale in aggiunta a quello che gia’ perdo per il patrono locale???
Chiarisco: io lavoro a Casalecchio di Reno, le scuole fanno il patrono l’11/11, ma la ditta in cui lavoro fa festa per il patrono di Bologna, 4/10: io devo accudire i figli il giorno 11/11, giornata quasi sempre piovosa, prendendomi un giorno di ferie che potrei invece usare in luglio. E’ una prepotenza bella e buona. Ed anche inutile visto che l’11/11 non ho mai visto amici cattolici fare nulla di diverso se non andare ai centri commerciali o robe simili.
Ciao
Roberto Grendene
@chiericoperduto
Concordo!! Io vorrei poter lavorare a natale e s.stefano (e feste simili) per prendermi i giorni liberi in altre date. .. il problema è che nessun datore di lavoro te lo fà fare. la cosa ironica è che la mia azienda lavora molto con l’estero (anche medio e estremo oriente) per cui avere qualcuno che quanto meno risponde ai clienti in quei giorni non sarebbe male.
Poi lasciamo perdere il posto dove lavoro ora… mi hanno appeso un S.Francesco sopra la testa :'(
@ san Gennaro
meno male che i “cretini” veneti sono tanti e ci tengono alle tradizioni…ma tranquillo non si brucia nessuno…in quanto a San Francesco patrono d’Italia sono sempre più convinto che abbiamo sempre più bisogno della sua protezione….
@GIANNI
se ne sei convinto, prenditi un giorno i ferie e fai tutti i pellegrinaggi che vuoi.
se pensi che imponendo una festa religiosa a tutta la popolazione il defunto Francesco ci protegga, renditi conto che e’ una mossa che anziche’ far aumentare la devozione fa aumentare il senso di ingiustizia e discriminazione per chi non e’ cristiano cattolico romano e osservante il culto dei santi
Roberto Grendene