Una vita che esclude Dio è limitata al “finito”, osserva Benedetto XVI nel Messaggio che ha scritto in occasione del 97° Katholikentag tedesco. […] Al giorno d’oggi, ha riconosciuto, non poche persone “hanno paura che la fede possa limitare la loro vita, che esse possano essere costrette nell’involucro dei comandamenti e degli insegnamenti della Chiesa e che non potranno più essere libere di muoversi nel ‘largo’ della vita e del pensiero di oggi”. Secondo il Pontefice, queste persone si sentono come il figliol prodigo, “costrette a partire, lasciando da parte Dio per assaporare tutto il ‘largo’ dell’universo. Alla fine, però, questo ‘largo’ diventa stretto e vuoto”. “Solo quando la nostra vita sarà riuscita a salire al cuore di Dio – constata -, avrà trovato quel ‘largo’ per il quale noi siamo stati creati”. Una vita senza Dio, ha osservato Benedetto XVI, “non diventa più libera e più larga”. Chi infatti tralascia Dio “limita la vita e il mondo al ‘finito’, a quello che noi stessi possiamo fare e pensare, e questo è sempre troppo poco”. Dio, invece, “allarga il nostro cuore affinché non pensiamo più soltanto a noi stessi”, di modo che l’uomo non abbia più bisogno di “cercare, timoroso, la sua felicità, il suo successo o di dare peso all’opinione degli altri”. […]
Benedetto XVI: “una vita senza Dio è limitata”
73 commenti
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Bei pensieri. Molto profondi. Da qual grande teologo è!
Sotto un certo aspetto neurologico,il poveretto ha anche ragione. Dio è solo la casella vuota da riempire per coloro che non hanno mai trovato niente per riempirla. E’ il prodotto della noia e di una casta che ha sempre rifiutato il lavoro preferendo vivere a spese altrui.
Ma B16 si è accorto che…
LA MESSA E’ FINITA!
Da decenni illustri scienziati ci hanno detto che esistono altri esseri viventi nell’Universo.
Da altrettanti decenni i vari governi lo nascondono a tutti. ( v. Area 51, ET Algar, ecc.).
Alcuni giorni fa uno sconosciuto, ma gesuita, anche a seguito della decisione del governo britannico di pubblicare gli “X-files” , ci informa che nell’Universo potrebbero esserci altri esseri viventi..
B16 prontamente “ c’è la possibilità che esistano altre forme di vita ( animali, piante o tutti e due ?).
Adesso chi glielo va a spiegare all’invasato vestito di bianco che in qualche parte nell’ Universo non è mai nato un bambino verde tra il bue e l’asinello, anch’essi verdi?
Credo che l’infallibile se la caverà con i soliti dogmi.
1) Un buon cristiano non deve credere agli ET anche se li vede!
2) Nel pianeta VERDE non è nato GC in quanto quegli abitanti non si trascinano il peccato originale in quanto si è costatata la totale assenza di piante, tantomeno di mele.
• ….se lo dice lui….
Penso anche che starà studiando ad un ulteriore dogma per spiegare come anche questi esseri a noi superiori ( vista la loro tecnologia ) siano mortali (v. Algar ed altri ).
Come in premessa, cari cristicoli*, la messa è finita, inventatene un’altra!
Godo già all’idea che un giorno i “fedeli” sbraneranno chi li ha presi per il c… per oltre duemila anni.
Solo una cosa mi preoccupa… non mi viene da ridere neanche un po’.
Comunque… attendiamo l’esito della Corte di Giustizia Europea in merito al caso Luigi Cascioli;
Una cosa è certa: Il Vaticalia non ha mai denunciato né Cascioli, né Giancarlo Tranfo, né David Donnini… la solita tecnica… ignorare… sennò, in sede processuale …avrebbero perso alla grande!!
Meglio ignorare e tacitare, grazie al controllo di centinaia di televisioni e testate giornalistiche!!!
A quando un blitz…
in vaticano per abuso della credulità popolare ( art. 661 Codice penale )
a quando b16 vestito di bianco ma con la camicia di forza?
* neologismo creato dal parroco Jean Meslier più di 250 anni fa.
Veramente un gran teologo! Infatti, nella migliore tradizione teologica, si limita a dire frasi vaghe e pressoche’ vuote in termini di significato. Ma ovviamente non puo’ entrare nello specifico altrimenti il castello di nullita’ sarebbe troppo evidente.
dio, dio, dio…
Ma come si fa a rapportare tutto e tutti a qualcuno cui si attribuiscono in modo così evidente solo i derivati di una condizione umana che non si sa accettare per quallo che è, dalle cui strettoie si fa fatica ad uscire proprio perché si è umani, e allora si pensa di uscirne ‘disumanandosi’, proiettandosi oltre questa condizione senza tenere alcun conto del perché di questa fuga da sé e dal mondo…
No, non sto prendendomela per l’ennesima volta con le uscite sempre le stesse del B16, ma con quanti continuano a rportarle come se si trattasse di un discorso con una sua dignità intellettuale perché dotato di valenza esistenziale, mentre questo ‘Dio’ in cui si dovrebbero riporre tutte le speranze di vita autentica è solo il rottame sempre più inutilizzabile di un’esistenza rifiutata, espressione di quei limiti della condizione umana che, proprio perchè non accettati come limiti, ricadono su chi li rifiuta oscurando ogni orizzonte, prospettiva o progetto veramente umani.
Altro che “una vita senza Dio è limitata”… è una vita rapportata a dio che limita ogni umano progetto, che rinchiude l’uomo entro i muri eretti dalla propria paura e dai quali si illude di avere protezione.
Anche una vita senza un soldo è limitata. Ma nessuno (di quelli che hanno i soldi) se ne preoccupa.
“una vita senza dio e’ limitata ….come senza
l’8 X 1000 ”
B16
quote
“Una vita senza Dio”, ha osservato Benedetto XVI, “non diventa più libera e più larga”
/quote
Su questo ha ragione: se sei cattolico non puoi usare la pillola, se sei laico… pure!
Il fiato greve del Nichilismo costringe la Chiesa ad arroccarsi in difesa del suo Dio.
Sono convinto, però, che sarà del tutto inutile. La visione dualistica della realtà, Dio e il mondo, ha ormai fatto il suo tempo.
Non solo il Dio delle religioni monoteistiche è morto, o moribondo, ma è ormai tempo che la stessa concretezza di questo nostro mondo venga messa in discussione.
Il Nichilismo deve essere bevuto sino in fondo. E non penso che alcuna religione vi si potrà opporre. Si concluderà un ciclo. Quale sarà quello nuovo dipenderà anche da noi.
Sicuramente la vita di b16 sarebbe stata assolutamente limitata!!!
visto che la sua vita è così protesa all’infinito, non potrebbe andarsene infinitamenete lontano da noi?
Se la scienza prima o poi riuscirà ad allargare quanto meno i limiti della condizione umana ci sarà sempre meno bisogno della religione. Non si può pretendere che l’uomo li accetti sempre ciecamente, sarebbe non molto realistico, oltrechè un tantino gretto. Certo, si dovrà vedere in quale misura questo sarà fattibile nel futuro dell’umanità. Ma intanto occorre entrare almeno in questo nuovo ordine di idee, cioé che pensare di migliorare la condizione umana e tentare concretamente di farlo sia giusto e anche doveroso, rifiutando nel modo più assoluto ogni forma di fatalismo e di rassegnazione a ciò che la Natura ha deciso per noi (senza per questo avere deliri di onnipotenza; occorre una discreta elasticità mentale e capacità di equilibrio, insomma).
Qualcuno però potrebbe insegnargli l’italiano!! dovrebbero spiegargli che suo non è sinonimo di proprio!!
… Dio, invece, “allarga il nostro cuore affinché non pensiamo più soltanto a noi stessi”, di modo che l’uomo non abbia più bisogno di “cercare, timoroso, la sua felicità, il suo successo o di dare peso all’opinione degli altri”. …..
in italiano significa ” …che l’uomo non abbia più bisogno di “cercare, timoroso la felicità di dio, il successo di dio o di dare peso all’opinione degli altri”
Quella di B16 sembra proprio una campagna pubblucitaria. Fa un po’ ribrezzo.
Che una vita senza Dio ponga delle limitazioni non c’è dubbio, infatti vivendo senza Dio, una persona è infinitamente meno soggetta a truffe, raggiri e lavaggio del cervello!
Ma deve per forza dire tutte le castronerie che gli corrono per la zucca? Bella la chiusa: ” … o di dare peso all’opinione degli altri “. Certo, una grande apertura questa sua… Verso un infinito che non include la diversità e l’altro.
Ma non si scoccia di ripetere sempre le stesse pappardelle senza senso? Io mi scoccerei…
@peppe
per un momento dopo quel “io mi scoccerei” m’è venuto un flash di ratzinger versione “il silenzio degli innocenti” nel passaggio dove parte la canzone “goodbye horses” (o la scena con quella canzone in clerks 2).
ok ho studiato troppo per oggi 😆
Zzzzzz…
Se la vita senza Dio è limitata l’interesse compulsivo che gli altri prelati della chiesa cattolica hanno per la vita sessuale del genere umano è decisamente patologico.
ALTI PRELATI…
ratzinga mi dovrebbe spiegare cosa c’e’di male nel cercare la felicita’per noi stessi,sono anni che lo sento dire che la vita si realizza nell’amore per gli altri e che l’egoismo non e’una buona strada,qualcuno dovrebbe spiegargli che un essere umano non puo’pensare solo ad amare gli altri come un cucco,che e’normale essere un po’egoisti(una cosa naturale),cercare la felicita’e la propria realizzazione,mah questi ecclesia/dipendenti ci vorrebbero tutti depressi(tanto per poterci dire:sai figliolo la felicita’e’nella vita di domani,ma adesso paga!)e poi quali limitazioni porterebbe mai prendere cio’che dice ratzinga o la bibbia alla lettera?ma ci e’ o ci fa’ questo?non fanno altro che rompere le scatole tutti i giorni questo non va’bene,questo neanche,quell’altro no,ma che se li porti all’inferno
È vero che la vita è limitata, infatti la morte arriva per tutti.
Ma B16 usa ancora la pura della morte per serrare le fila.
Nella vita senza dio si sta proprio bene, anzi direi da quando anni fa ne feci meno, sono proprio sereno ed aprezzo ancor più la vita.
Una vita senza Dio è limitata… Non ha senso… E sciocchezze simili…
Ma se una persona vuole dare un senso alla vita e alle cose senza credere alle favolette è forse da condannare?
senza dio la vita non ha senso e dal punto di vista del teologo teutonico il discorso nn fa una piega; provate a sostituire dio con l’8×1000 e il gioco è fatto perchè è di denaro che stiamo parlando, un oceano di denaro provenente dalle tasche di tutti gli italiani, il Dio denaro.
Una vita senza dio sarà limitata, ma è pur sempre vita.
Una vita con dio semplicemente non è. “Annullarsi” è la parola letterale utilizzata dai gesuiti, che essendo cristiani tanto bravi dovrebbero essere presi ad esempio da ogni credente.
Essere serenamente consapevoli della limitatezza della propria vita è uno stimolo a viverla al meglio, qui e ora, pensando certamente anche al futuro, ma cercando di godersi pure il presente. Invece una vita da credente monoteista è sempre proiettata solo ed esclusivamente a un futuro quanto mai incerto ed effimero, che mai si raggiunge. Grazie, ho rinunciato coscientemente a quest’ultimo tipo di (non) vita.
Da allora sono molto più sereno, e ogni tanto (posso dirlo?) pure felice.
Come al solito … è proprio il papa, che “sentenzia”, senza il famoso ed invocato Contradditorio…
Se potessimo interloquire con lui ; quante , ce ne sarebbero da dire …………
Come al solito … è proprio il papa, che “sentenzia”, senza il famoso ed invocato Contradditorio…
Se potessimo interloquire con lui ;….. quante , ce ne sarebbero da dire …………
ciao
“Verso un infinito che non include la diversità e l’altro.”
Che razza di infinito sarebbe, poi? 😉
B16 mostra le sue conoscenze di insiemistica, l’insieme F (Fedeli) è incluso nell’insieme universo eppure è più grande di quest’ultimo.
Favolette che hanno spento miliardi di vite per realizzarle o combatterle.
Ma lui quanto tempo è stato ateo prima di dire queste cose ?
Io ero cristiano e da quando sono lontano dal sovrannaturale, la mia vita mi sembra molto più ampia e più bella, senza timori di cose assurde ed inesistenti …
ah già… lui ne sa molto anche di figli e famiglia…
Poichè è la Vita che consente la condizione umana; la constatiamo all’affermazione della certezza presente (Io), perciò il concetto ne conferma l’atto all’Eterno è l’elaborazione all’Infinito.
E’ dunque la Vita che risulta inconcepibile nella sua certezza, mentre Dio è ciò che creiamo, manifestando la sua condizione, all’indeterminazione illimitata; nella definizione del limite determinato di ciò che possiamo concepire, perciò è dalla constatazione del ruolo concettuale; in cui ciascuno espone la consapevolezza cosciente della propria individualità, che la conoscenza ci porta alla comprensione della sua funzione.
La conoscenza razionalizza la realtà, relativizzando il significato del concetto globale, perciò anche del concetto umano della Divinità.
@ Anticlericale
Ti spiego. L’uomo è portato all’egoismo tuttavia, l’uomo dotato di ragione dovrebbe essere acapace di moderare il suo istinto verso il bene. E’ giusto aiutare il prossimo, ma non perchè dobbiamo per amore. E questo è rilevante perchèsi può aiutare il prossimo anche solo perchè speriamo in un suo aiuto domani. Ecco vedi la morale di cui parlavamo altre volte. Far del bene in maniera disinteressata. Tu mi dirai: ma che me ne frega dell’altro; cosa ho in cambio? Per i cristiani l’ha detto cristo di amare il prossimo non come noi stessi ma di più, ma anche per un non cristiano è giusto pensare a chi ha bisogno soprattutto se si ha di più. Conosci Ernesto che Guevara sicuramente e conoscerai la frase che dice di essere acpaci di sentire qualsiasi ingiustizia commessa a danno di qualsiasi uomo in qualsiasi parte della terra. Come vedi è un concetto che è parte della natura umana.
Tu aprli di depressione. Ma gurda che il cristiano deve essere felice. Che motivo ha di essere triste. Sa che è parte privilegiata di un rapporto di filiazione divina, non dovrebbe avere paura del futuro perchè sa che non finisce tutto con la morte, sa che se sbaglia viene perdonato non 1 ma 1000 e 1000 volte. PErchè dovrebbe essere triste. LE ingiustizie ci sono…ma ti dirò-cosa sensazionale- il concilio II ha ribadito che è dovere del cristiano ceracre di migliorare il mondo in cui si trova e alleviare le sofferenze di tutti.
Quando il papa parla di limitazioni della bibbia, si riferisce a chi vorrebbe sentirsi libero di fare quel che gli pare anche violando i 10 comandamenti per esempio.
Ti ho scritto un post a proposito di quel ragazzo di licata gay picchiato…leggilo poi!
saluti
Wow Silesio 🙂 post lucidissimo.
Semmai, è il concetto di dio che è intrinsecamente limitante per la ragione umana, visto che è un’entità metafisica inventata al solo scopo di tappare i buchi lasciati dalla Scienza…
caro b16, meglio una vita senza senso che una vita a senso unico.
Pienamente d’accordo con Giol, il concetto di dio si basa chiaramente sull’ignoranza degli uomini, è un po’ come la storiella del cane di Darwin che abbaiava al lenzuolo perchè questo si muoveva, non poteva capire l’esistenza del vento… così è dio, semplicemente il buco che ancora dobbiamo capire e su ciò che loro e B16 basano il loro poter…
Con un dio soltanto la vita è limitata: bisogna provarli tutti,ci sono divinità molto più divertenti di quelle del cristianesimo e che si accontentano di sacrifici simbolici o al massimo vegetali o animali 😀
Mah, sempre più spesso mi chiedo se le persone abbiano davvero il dono dell’intelligenza (nel suo significato più “etimologico e cioè dal latino “intelligere”, “leggere tra le cose”).
Su che basi credere in dio avvicinerebbe chiunque all’infinito relegando tutti gli altri, che non credono in un una stanza bianca e chiusa? (ovviamente si parla di un dio cattolico e non dell’idea di dio in generale, quindi questa è già un’idiozia).
E cos’è questo terrore del vuoto? E’ PAURA, paura di essere soli, paura di essere finiti, paura della cessazione di se stessi, paura della morte e quant’altro ma fondamentalmente è PAURA.
per quanto ne so, la paura non ha mai generato vite tranquille. Ha generato però la nostra sanguinosissima storia (anche personale e quotidiana).
1) Dio viene identificato con l’infinito. E’ un’arbitrio di cui, ovviamente non c’è alcuna dimostrazione. Non è possibile dire nulla su una cosa come dio e questo per definizione stessa. Se accettiamo l’idea di dio come vera e come idea di essere non conosciuto, non noto, infinito ed eterno è chiaro che di esso non potremmo dire assolutamente nulla. Non potremo dire nemmeno cosa non è. Se lo si fa è un puro arbitrio culturale e non una cosa vera.
2) Può qualcosa di finito (o più precisamente di definito nel tempo e nello spazio – e anche nel comprendonio aggiungerei) concepire o sentire sensibilmente qualcosa che finito non è per definizione? E’ un problema filosofico a cui c’è una risposta, che è NO.
La mente umana apprende per composizioni di frammenti, di scorci, attraverso misurazioni e paragoni sulla base di quello che già conosce. Questo processo è noto come astrazione che crea i concetti come quello, ad esempio, della mela.
Ma l’idea della mela NON è una mela vera e propria e cioè l’idea di una cosa NON è la cosa stessa.
Lo stesso vale per l’infinito. E’ un concetto e non un fatto sperimentato. Non si può nemmeno calcolare. Non si può pensare ma si può immaginare, astrattamente, la possiilità del suo esistere (e non sto parlando di matematica che è tutta solo una nostra interpretazione astratta della realtà, pratica, efficace, utile, ma comunque astratta).
Quindi, una mente finita non può abbracciare qualcosa di infinito.
Per spiegare più a fondo questo bisognerebbe descrivere come nascono i pensieri nel nostro cervello attraverso l’esperienza sensoriale e come questi pensieri condizionino le nostre vite interferendo nella creazione di pensieri nuovi. Perchè i nostri pensieri si creano sul conosciuto, sul finito e non viceversa. Questi si chiamano anche condizionamenti.
Posso anche avere la “sensazione” di qualcosa di trascendentale, di “infinito” ed eterno, ma questa potrebbe essere dettata da un retaggio di condizionamenti di cui sopra.
3) Dato che io sono buono farei notare però a questo ignorante (nel senso proprio che ignora o per stupidità o per malafede – e opterei per la seconda) che chi non “abbraccia” l’infinità di dio, abbraccia però l’infinità che risiede in chiunque.
Posso tranquillamente considerare “l’altro” un universo ignoto e da esplorare come quello astrofisico. Posso concepire che una persona sia sempre non conosciuta completamente esattamente come l’idea della mela rispetto alla mela. Se una persona qualsiasi è un universo ignoto a se stesso, a cosa serve il resto?
E se considero l’altro come un infinito come posso essere io giudice della sua vita? Ha senso un “comandamento” per qualcuno che non conosco e non conoscerò mai compleatmente?
4) Evidentemente quindi, per l’ignorante (intendo proprio il Papa), l’infinito entra dalla finestra ma esce dalla porta.
Perchè non lo vede dove c’è e lo immagina altrove dove non può essere detto nulla, se non arbitrariamente o per fede. Ma esiste la fede?
La risposta è semplice: no.
🙂
@Claudio
Il cattolico aiuta glia altri perchè glielo ha ordinato il suo dio e così entra in paradiso, in pratica PAGA LA MAZETTA CELESTE. L’aiuto di voi credenti è tutto men che disinteresatte lo fate per 2 ragioni:
1) guadagnare l’apporvazione di dio e il paradiso
2) guadagnare convertendo e acquisendo così forza lavoro
Io atea aiuto il mio prossimo per il semplice fatto che lo ritengo giusto, non mi aspetto nulla in cambio nemmeno un grazie. Lo faccio per senso etico puro e semplice.
Dimmi, ciccio, chi è migliore? Chi pensa di pgare una tangente per guadagnarsi la vita eterna o quelli come me che non vogliono e non chiedono nulla?
beh..
stavolta sono abbastanza d’accordo. la mia vita da materialista è decisamente senza dio e non ho affatto la pretesa che sia infinita o rivolta all’infinito. il mio materialismo lo rende impossibile.
invece dio promette l’infinito di una vita eterna. è solo un’illusione ma dal punto di vista di chi ci crede è vero.
Il papa dimostra ancora una volta di non aver colto la vera rivoluzione della modernità, parla d’infinito come se immaginare l’infinito non sia pure nella scienza moderna (in realtà il papa parla di trascendenza).
Una visione naturalistica del modo non implica chiudersi in se stesso, anzi è vero il contrario, implica grande rispetto per il mondo e per gli altri, accettare i nostri limiti (anche il fatto che siamo limitati temporalmente) e che possiamo fare poche cose con il tempo che abbiamo.
a volte ho la netta impressione che il papa tenti di convincere se stesso che se smette di credere non potrebbe vivere e quindi ha cancellato completamente dal suo orizzonte mentale la possibilità che ci siano altre visioni del mondo
ragazzi , io vi capisco, ma a me l’idea di che finisca tutto tra qualche annetto (prima o poi) non è che mi fa stare bene, non è che mi spinge a fare, anzi
tanto vale spararsi uan bella rivoltelalta e buona notte.
non ci posso fare niente.
Claudio
“Come vedi è un concetto che è parte della natura umana.”
Appunto.
“Per i cristiani l’ha detto cristo di amare il prossimo… Far del bene in maniera disinteressata…. sa che se sbaglia viene perdonato non 1 ma 1000 e 1000 volte…. il concilio II ha ribadito che è dovere del cristiano…. Quando il papa parla di limitazioni della bibbia, si riferisce a chi vorrebbe sentirsi libero di fare quel che gli pare anche violando i 10 comandamenti per esempio… Ti ho scritto un post a proposito di quel ragazzo di licata gay picchiato”
Quindi, ricapitolando…
Bisogna fare del bene perchè l’ha detto cristo… e anche perchè dovere del cristiano secondo il concilio II… PERO’ anche in modo disinteressato! Fantastico! E non bisogna violare i 10 comandamenti… PERO’ se sbagli vieni perdonato! Magnifico! Che lucidità! Che coerenza… ma soprattutto, si vede benissimo che la religione cattolica è necessariamente propedeutica a fare del bene… certo, come no?!
Francamente preferisco stare tra gli atei, che fanno del bene in modo realmente disinteressato, senza l’illusione di ricompense, senza che qualcuno glielo ordini e che vivono la vita consapevoli di assumersi le proprie responsabilità IN vita… altro che perdono con la pala dopo la morte. Fare del bene perchè qualcuno ti ha detto di farlo o per trarne un utile è quanto di più di meschino ci possa essere… e infatti…
A proposito dei gay… ma non sono i preti che li considerano contro natura? Chi sa di chi è la colpa quando qualche gruppo di invasati – fissati con Dio, Patria e Onore – li menano… ma certo degli atei senza dio! Sicuro… 😆 😆 😆
E’ come dire mettetevi in gabbia cosi vi sentirete più liberi.
Ma non è nuovo lui e suoi ministri della fede a esternazioni del genere, l’altra volta mi sembra bertone ha detto che per essere laici bisogna avere fede in dio….
Un po come mia madre che vuole battezzi e faccia fare la comunione a mio figlio perchè così è libero di scegliere……
Sti cattolici mi sa hanno le idee un po confuse…..
quindi per eliminare questa limitazione e’ necessario credere in una entita’ che non esiste ?
@ Claudio
di cosette tipo
Peccato quotidiano
Peccato originale
Inferno
Demonio
Sensi di colpa
Idea di essere sempre osservato da esseri superiori
Fine del mondo
…
Tutti sistemi manipolativi di cui faccio volentieri a meno, proprio perchè non ne ho nessun timore… a differenza dei “timorati di dio” come a volte si definiscono i bravi religiosi…
credo che tutte le religioni siano fondate sul timore. lo amplificano, lo enfatizzano, lo magnificano, si inventano tremendi pericoli per chi non segue le loro masturbazioni.
tolto il timore, tolta la religione.
@ nas
Scrivi:”tolto il timore, tolta la religione”.
Se per ‘timore’ intendi parlare di ‘inferno’ ‘demonio’, ‘peccato originale’ ‘fine del mondo’ ecc – come richiama Markus – sono pienamente d’accordo… ma starei attento ad eliminare (‘rimuovere’, in senso psicanalitico) la paura (del dolore, della morte) dalla condizione umana, perché, essendo connaturata a questa condizione, la si fa uscire dalla porta e poi quella rientra dalla finestra mentre si continua a tenere d’occhio la porta.
Al di là di questa metafora (che ho già sfruttato chissà quante volte su questo blog), in concreto, sai quanti che nel vigore degli anni e baciati dalla fortuna hanno snobbato l’angoscia esistenziale, di fronte al primo rovescio, o anche semplicemente approssimandosi la fine, sono andati disperati alla ricerca di qualcuno (ti lascio immaginare chi) che gli garantisse – previo pentimento a quel punto sincero proprio perchè disperati – che ‘non tutto era finito’?
Gli esempi in questo senso, sia di personaggi noti che anonimi, ce ne sono a migliaia.
Si dirà, ma intanto hanno vissuto la maggior parte della loro vita senza timori… Se verso la fine hanno sentito questo bisogno, dubito che non lo sentissero anche in precedenza e che in reatà l’abbiano solo esorcizzato.
x Opinione
Ma la certezza presente (Io) non è, in sostanza, una certezza di Nulla? Giacché io dipendo esclusivamente dall’altro. E’ solo l’altro (cose, persone, pensieri, emozioni, …) che mi fa essere.
Senza l’altro, io propriamente non esisterei.
L’altro, però, esiste davvero?
Non è forse vero che io adesso, scrivendo, sto facendo un atto di fede?
E se dubito dell’altro, non dubito perciò anche di me stesso?
x Claudio
Secondo me, dovremmo incominciare ad affrontare una buona volta questa nostra realtà, senza nasconderci nulla, anche a costo di entrare nel più desolato dei deserti.
Solo quando non avremo più orpelli con cui nascondere la Verità, incominceremo forse a “vedere” veramente.
Così come la teoria di Darwin spaventa per il suo freddo meccanismo casuale, e la si vuole rifiutare, non perché vi siano valide ragioni, ma solo perché appare disumana, anche tante false credenze andrebbero messe in discussione.
Il fatto che esista l’Altruismo, per esempio, è un convincimento senza alcun fondamento.
Appare infatti molto più probabile che la motivazione che sospinge la Vita sia sempre e solo l’Egoismo. Come potrebbe essere altrimenti?
L’Altruismo non esiste affatto, è solo una nostra erronea interpretazione.
Risulta troppo brutta questa constatazione?
Secondo me per nulla! Perché intanto che io son qui, e vivo, ormai convinto che al mondo vi sia solo Egoismo… ecco intravedo comunque fluire nel mondo il Bene.
Che il Bene si manifesti dall’Egoismo, è per me fonte di grande curiosità e speranza.
“ragazzi , io vi capisco, ma a me l’idea di che finisca tutto tra qualche annetto (prima o poi) non è che mi fa stare bene, non è che mi spinge a fare, anzi
tanto vale spararsi uan bella rivoltelalta e buona notte.
non ci posso fare niente.”
Ora non esageriamo, 😉 però quello che dici prima è senz’altro vero. E c’è pure gente che si ostina a non capirlo, come se fosse una cosa assurda o illogica…mah…
x NichelGreen
Il tuo intervento è stato molto chiaro e lo condivido.
Vorrei però notare come nelle tua parole traspaia evidente il senso trascendente dell'”altro”.
Anche ciò che appare a noi come finito è in realtà un infinito inconoscibile. Ogni cosa del mondo, che a prima vista appare concreta e determinata, è in realtà un mistero. La razionalità cerca di inquadrarla, distinguendola nello spazio-tempo, ma essa rimane sempre cifra, cifra della Trascendenza.
Personalmente – manco a dirlo! – ritengo invece che sia più probabile la fondatezza di un’ipotesi esattamente contraria a quella enunciata da Benny 16: e cioè che demandare troppe risposte alla credenza in una divinità precostituita da altri significhi porre un limite enorme alla pienezza della vita umana e alle sue potenzialità di attuazione.
x Stefano e Lorenzo G.
Mi spiace ma vorrei contraddirvi.
Quando dico: “Io morirò…” ritengo di aver detto una cosa ovvia. Ma è proprio dietro l’ovvio che si nascondono gli errori più rovinosi.
Con quella frase, infatti, io do per scontato sia cosa intendere con “Io” che con “morirò”.
Ma se il significato di questi termini può essere indiscutibile e valido per la vita di tutti i giorni, non lo è affatto se voglio definire l’Esistenza.
Prima di tutto perché semplifico arbitrariamente il concetto di “Io”.
Mi identifico infatti come un qualcosa di definito. Questo qualcosa a un certo punto è apparso nel mondo, ci sta per un po’, e infine scomparirà. Così normalmente si pensa.
Ma questo qualcosa di definito, questo “Io” così inteso, non esiste affatto! Ciò che io tendo a identificare come me stesso: il mio corpo, i miei sentimenti, le mie emozioni, sono in realtà solo delle manifestazioni transeunti. E se pure molto spesso mi ci identifico… in verità io solo li esperimento, li ho, ma non sono loro.
Io sono invece un assoluto mistero a me stesso. Figuriamoci quindi stabilire il mio inizio e la mia fine.
Vi è poi il “morirò”. Qui c’é l’errore abissale scavato dal Nichilismo. L’idea cioé che ciò che esiste, ciò che è reale, sia ciò che abita il presente. E che questa realtà evolva nel tempo, ne subisca il Divenire.
Questa visione è però solo un’interpretazione, un’interpretazione della razionalità che, già ai suoi albori, ha distinto la realtà in oggetti distinti e ha inteso questi oggetti evolvere nel tempo.
Con questa visione è nata la morte.
Esiste però un’altra possibilità, la scienza inizia ormai a rendersene conto. Cioè che la verità sia diversa, che la realtà non sia ciò che abita il presente, ma sia invece spazio – temporale.
Che non esistano affatto cose, persone che evolvono nel tempo sino alla loro distruzione, ma solo eventi, storie spazio – temporali in cui è impossibile distinguere ciò che diviene dal suo stesso divenire.
Dovrei pertanto dire che, probabilmente, questa mia esperienza di vita a un certo punto finirà. Ma fitto è ancora il mistero su chi Io sia e cosa significhi Esistere.
@ Roberto Vai
Ma “l’altro” non trascende. E’ lì.
L’ho sotto gli occhi, tutti i giorni. Non è una cosa “nascosta”.
Le religioni si fondano su due cose: la paura e il mistero. La fusione di queste due cose crea i dogmi a cui è imposto di credere “per fede”.
Io non “credo” alla mela (non nel senso della Apple di Steve Jobs, a cui in effetti non credo, LOL). E’ li. Non è un mistero, checchè ne dicano i fisici quantistici 😀
La paura della morte è una cosa ovvia e naturale. Essere atei non significa ignorare l’esistenza di questa paura… significa, al contrario, accettarla e vivere ugualmente felici senza avere la tentazione di inventarsi un insieme di balle metafisiche al solo scopo (queste sì!) di “rimuovere” la paura.
Per quanto mi riguarda, diventare ateo è stata una conquista sia intellettuale che psicologica.
Ah se potesse… Ci brucerebbe tutti!
@ Giol
Ci vedo un po’ una contraddizione in termini: come si può vivere felici se si accetta la paura della morte? Semmai é il contrario: é più facile vivere felici se si riesce a vincere questa paura.
Ma poi non é proprio sulla paura della morte, fondamentalmente, che prosperano le religioni? Quindi, il “rimuoverla” non mi parrebbe così negativo, anzi.
Poi, certo, é ben diverso il rimuoverla attraverso la religione dal farlo attraverso l’ateismo.
*Roberto Vai
LA verità concettuale non è una certezza, perciò la certezza presente non riguarda la consistenza umana ma la Vita, che constatiamo all’Eterno nell’inconcepibilità della creazione, cioè nel ruolo inferiore che compone la superiorità. Il ruolo inferiore non è concepibile perchè riguarda l’indefinizione e quindi ha la constatazione all’uguaglianza certa del Caos; mentre la manifestazione della superiorità estingue la consistenza di qualsiasi funzione definita nell’Ordine delle cose, fatti, avvenimenti, ecc.; per questo quando constato l’Ordine all’Infinito; contrappongo l’Io al Tu Universale; cioè confronto l’Io presente alla mia idividualità, al presente ideale della Vita in ogni codizione consistente (umana, non umana o esistenza dell’altro ecc.), quindi la Vita riguarda l’Eternità del divenire nell’Infinità dell’essere, ovvero l’unicità inconfrontabile e irreversibile, constatata al Nulla e al Tutto; mentre; “condizione materiale consistente” significa: dipendenza del superiore, dall’inferiore; per cui la superiorità dimostra alla consistenza; l’elaborazione espressiva dell’inferiorità consentita all’atto creativo, manifestato al presente nell’uguaglianza certa della versione Universale. Il Nulla è all’Eterno presente, l’uguaglianza certa del Tutto all’Infinito del consistente e in questa affermazione rilevo la libertà del concetto nell’interpretazione della realtà, cioè constato la continua ricerca incerta della mia verità; all’affermazione della fede nell’inconcepibilita assolutà di cio che è la verità della Vita.
X Claudio:
Quindi fammi capire,sei generoso perche’cristo dice nella bibbia di essere generoso?se no andrai a finire all’inferno?voglio cercare di spiegare un po’meglio il mio concetto,dato che spesso sono frettolosa nello scrivere e non si capisce molto:allora io penso che la natura di ogni uomo,il proprio carattere spinga in determinate direzioni;C’e’ quindi chi e’altruista come esistono le persone egoiste.e penso che ognuno non dovrebbe fare cio’che gli viene detto o insegnato,ma dovrebbe seguire la sua personalita'(entro i limiti del non ledere altre persone ovviamente).dunque se io sono egoista(non particolarmente,ma nemmeno brillo d’altruismo)non parto volontariamente per l’Irak,mi spiace,esistono persone migliori di me evidentemente ma io non devo emulare nessuno,anche perche’alla fine posso mettere su’ mille maschere,aiutare le vecchiette a attraversare la strada ecc,ma la sostanza non cambia,io resto sempre egoista anche se faccio finta di non esserlo.Perche’dovrei fare finta di essere una persona che non sono?Per fare bella figura con la gente?per fare contento ratzinga?o per non permettere mai a nessuno di conoscermi veramente,e cioe’di sapere come sono fatta io davvero,quali sono i miei veri desideri ecc(in modo che nessuno mi possa mai apprezzare davvero per cio’che sono ma solo per cio’che appaio)??In definitiva io non ho bisogno di strupare la mia natura in attesa di un eventuale aldila’.Vivo adesso,e cerco di farlo al meglio delle mie possibilita’.Vorrei poi sottolineare che dei 10comandamenti a me non me ne frega niente,se dovessi seguirli alla lettera non potrei vivere come voglio,dovrei affrontare limitazioni che trovo insopportabili,questo non vale solo per me che sono atea e penso di discendere dagli”scimmioni”come li chiami sempre tu,conosco anche dei credenti che non rispettano i10com. perche’pensano di dovere rinunciare a una fetta troppo importante della propria vita,e come dargli torto?cosa c’e’di male in questo?oltretutto per me il libro dal quale sono tratti(che ho letto quasi per intero a differenza di molti cattolici ferventi)non piace nemmeno un po’,fortuna che penso che un essere tanto spregevole come quello che vi e’descritto non possa essere un dio,su gesu’cristo,be’ lui sara’stato(se esistito,ma non ho trovato fonti incontestabili,peraltro un po’pochine)un predicatore,che ha detto anche cose giuste.Un innovatore?Non direi dato che tutti i libri di culture e filosofie orientali che ho letto riportavano i suoi stessi concetti datati molti secoli prima,e se non sbaglio proprio su questo sito tempo fa’c’era una recensione di un libro che parlava in questi termini(che non ho ancora trovato perche’non ricordo il titolo,quindi se qualcuno me lo ricorda avra’la mia eterna stima e riconoscenza 🙂 )ora pero’vado a nanna doma ho l’ultima interrogazione(latino sigh 🙁 ) scusate il post lungo.
“ma che ora non cambierei mai con la quiete merdosa. ipocrita e pidocchiosa della parrocchietta dove detta legge il tuo dio stupido e crudele.”
Che poi quiete si fa per dire, immagino, in un ambiente simile con gentaglia simile.
“una vita senza Dio è limitata”
Una vita con dio è fasulla.
Ah, per quanto riguarda chi parla di Tu Universale, Vita etc.: usa meno maiuscole, e chiarisci i concetti anzichè sparare chiacchiere da new age di terza categoria mal tradotte e in versione economica.
Aggiungo: scusa non volevo dirlo in modo scortese… ho cliccato su “invia” ma avrei fatto meglio a rileggere e moderarmi.
Volevo solo chiederti di essere più esplicito; i concetti che citi sono tutt’altro che chiari e oggettivi; in molte frasi la tua cripticità si presta ad interpretazioni anche molto differenti.
*Enrico Bacciardi
L’esposizione dei concetti non riguarda la certezza della mia conoscenza, perchè metto alla base della Vita la constatazione; perciò forse la chiarezza oggettiva ne soffre, perchè quando si constata non si concepisce.
Con questo non considero vero ciò che espongo, però cerco di suscitare una riflessione che pur non riguardando alcunchè di concreto ne rilevi per deduzione il confronto concettuale, nella comprensione degli argomenti; esempio quando constato che la certezza è inconcepibile, deduco che la mia concepibilità è incerta, e per estensione è il concetto globale di ogni persona o di qualsiasi essere pensante; consapevole della propria individualità che mi risulta incerto.
Mi scuso se risulto poco comprensibile ma non riesco ad esplicare in modo più efficace, forse perchè conosco poco, sia di religioni o di filosofia o di argomenti scientifici, però anche a me risultano poco comprensibili molti argomenti o commenti.
Cerco di riflettere e di acquisire alla mia conoscenza ciò che riesco a comprendere perciò la conoscenza arriva dall’incertezza concettuale insita in ogni confronto; anche dal più incomprensibile.
Ti saluto
Una vita con dio è limitata al finito: darsi risposte invece di farsi domande, non mettersi mai in gioco, la vita è composta da un numero finito di comandamenti e regole ed è gestita da un numero finito (3 o 1, ancora non lo sanno) di entità… blablabla
L’unica cosa che è limitata in questo contesto è il suo cervello…
x NickelGreen
Eppure, è proprio la mela, ciò che appare lì, che è davvero nascosto.
Il finito è tanto irraggiungibile quanto l’infinito. Solo che il primo pensiamo di poterlo in qualche modo dominare, mentre l’altro no.
Tutta il nostro esserci si basa su contraddizioni insolubili: finito-infinito, uno-molteplice, bene-male, …
Occorre guardare la realtà non tramite l’esserci, ma attraverso l’esistenza. E allora tutto diventa cifra.
Se vi fosse veramente qualcosa di concreto, di esistente, tutto l’universo non potrebbe esserci.
Datemi un punto fermo e non solleverò il mondo, ma ve lo farò collassare.
Dio, invece, “allarga il nostro cuore affinché non pensiamo più soltanto a noi stessi”
Infatti non pensiamo affatto.
Le offese i Razzinghér alla ragione , all’intelligenza ed alla libertà andrebbero punite per legge.