Fecondazione assistita: molte coppie italiane si appellano alla Commissione Europea

Non si sentono tutelate dal loro Paese, così numerose coppie italiane alle prese con la legge 40 si rivolgono alla Commissione Europea. Sono partite la settimana scorsa le prime dieci denunce, ma nelle prossime settimane ne seguiranno molte altre, “migliaia”, stimano le associazioni di pazienti, che oggi hanno sfoderato la loro nuova ‘arma’ contro la legge 40 in una conferenza stampa a Roma, indetta con l’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. Il provvedimento – sostengono – lede il diritto comunitario, sancito dal Trattato sull’Unione europea e ribadito da tante altre carte e pronunciamenti dell’Ue.

In particolare “lede la tutela alla dignità umana – afferma Filomena Gallo, legale e presidente dell’Associazione amica cicogna – e il diritto alla salute”. Con questo passo, le associazioni sperano che la Commissione europea “richiami all’ordine l’Italia”, prima obbligandola a modificare la legge e poi, in caso il nostro Paese non mettesse mano al provvedimento, passando al procedimento di infrazione. ‘Sotto accusa’, in particolare, l’esclusione di molti cittadini dall’accesso alle tecniche per il divieto di fecondazione eterologa, l’impossibilità di revocare il consenso dopo la produzione degli embrioni, il divieto di accesso per tutti coloro che desiderano una diagnosi preimpianto non invasiva, il limite di produzione di tre embrioni. Entro un anno, e non oltre, la Commissione è tenuta a decidere se dar seguito alla denuncia.

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Il lancio completo è consultabile sul sito di AdnKronos

9 commenti

Daniela

hanno fatto benissimo a rivolgersi alla commissione europea, io lo avrei fatto molto tempo fa. Spero che la commissione faccia pressione sull’italia, questa legge viola il diritto alla salute e il diritto ad essere curati nel modo migliore.

Nifft

Solo un’osservazione generale, un po’ OT.

Ho l’impressione di vivere in un paese che ha perso la bussola ed è alla deriva verso un nuovo medioevo. Un paese in cui essere “diverso” è sinonimo di essere “colpevole”. Un paese in cui si parla tanto di “liberta”, ma che, là dove la libertà deve essere tutelata massimamente, cioè nella sfera personale, nella libertà di coscienza e nell’autodeterminazione dell’individio, promuove invece un controllo totale ed un'”etica di stato” (vaticano). Un paese in cui anche le questioni più ovvie legate ai fondamentali diritti civili vengono sistematicamente sbeffeggiate da una maggioranza che si crogiola nella sua ignoranza. Un paese dove si sta mettendo in discussione anche la libertà di parola, dove si stanno barattando le proprie libertà per delle illusioni.

Non esiste neanche più una opposizione di minoranza che denunci questo stato di cose. Tanto la sensibilità su simili questioni è deformata. Si è completamente allo sbando. Cosa ci rimane se non l’Europa come oposizione per contenere la deriva dell’Italia? Forse siamo arrivati al punto che diventa opportuno promuovere un’iniziativa “generale” verso l’Europa per chiedere che si rispettino le libertà fondamentali, i diritti civili, le minoranze.

dysphoria_noctis

io bombarderei la Commissione europea di denunce anche per altre cose (tipo le unioni civili)? vogliamo scommettere che a suon di prendere legnate nei denti dall’Europa l’italietta comincia ad uscire dal medioevo?

dysphoria_noctis

io comincerei a bombardare di denunce l’Unione Europea anche su altre questioni (tipo le unioni civili)

vogliamo scommettere che a forza di prendere legnate nei denti dall’Europa, l’italietta inizia ad uscire dal suo medioevo?

Drina

Penso che solo l’Europa ci potrà salvare. Denunce per tutto ciò che lede i diritti civili!

Markus

Secondo me la Commissione Europea girerà il problema alle Unione Africana, di cui ormai facciamo parte de facto.

Anticlericale89

-“Non si sentono tutelate dal loro Paese”-

un paese che non tutela i suoi cittadini non e’degno di essere rispettato,e quanti italiani possono dire di sentirsi tutelati?a questo punto sarebbe meglio chiedere asilo politico a uno stato civile dell’UE,tanto l’italia la butteranno fuori molto presto di questo passo(devo ammettere che un sadico/masochista desiderio mi fa’quasi desiderare che accada,cosa sarebbe questo paese fuori dall’unione europea?magari impara la lezione)

Marco

Tranquilli raga, adesso ci pensa Giovanardi a riportare in alto la bandiera della morale catto-ipocrita contro il progresso eticamente scorretto. Fuga di cervelli e fuga di uteri da questo paese di integralisti!

ren

Marco mi hai tolto le parole di bocca. Anche io ho subito pensato a Giovanardi. Lui sì che metterà le cose a posto. Spero che Bruxelles gli dica chiaro e tondo che è ora di finirla con le pagliacciate.

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