Costi, omertà e pedofilia: l’altro lato della tonaca, in libreria

Si parla di Chiesa. Quella che passò attraverso gli anni di piombo. Quella del sequestro Moro e della dissociazione. La Chiesa e Cosa Nostra, la mafia devota e la religione “capovolta”. Ed ancora Chiesa e pedofilia, una delle pagine più nere della storia. E i conti in tasca al Vaticano per capire quanto ci costa la Santa Sede. I costi della Chiesa. Da una serie di articoli a firma di Curzio Maltese su Repubblica, nasce La Questua. Quanto costa la Chiesa agli italiani (Feltrinelli, 14 euro). […] Sembrano mondi lontanissimi. Eppure tra mafia e religione, c’è un legame tutt’altro che tenue. Basta leggere La mafia devota di Alessandra Dino (Editori Laterza, 295 pagine, 16 euro) per rendersene conto. Per capire quante volte la mafia ha utilizzato e ancora utilizza simboli cattolici per legittimarsi e autoassolversi. […] Ci sono parroci che “auspicano un intervento della Chiesa “in sinergia con lo Stato”, quelli che riducono il problema ad un concetto di religiosità intimistico e quelli, e sono la maggioranza degli intervistati, che non vedono la presenza mafiosa sul territorio come una minaccia diretta per la Chiesa. Alcuni segnali vanno, fortunatamente, in controtendenza. Ma una pronuncia chiara e diretta delle alte sfere ecclesiastiche, ancora stenta ad arrivare. […] Si chiama Parole, opere e confessioni. La Chiesa nell’Italia degli anni di piombo il libro di Anna Valle (Rizzoli, 262 pagine, 17 euro), un viaggio-inchiesta sul ruolo della Chiesa in una delle pagine più cupe della storia contemporanea. […] Il più orrendo dei crimini. L’ombra peggiore sulla Chiesa. I silenzi, il dolore, le reticenze. Le parole delle vittime. Due dati, tra gli altri, che si possono leggere in Viaggio nel silenzio di Vania Lucia Gaito (Edizioni Chiarelettere, 273 pagine, 13 euro): in Italia i casi noti di pedofilia clericale sono una cinquantina ma le segnalazioni molte di più. L’elenco dei sacerdoti condannati per pedofilia è disponibile. Nel libro vengono ricostruiti episodi e si fanno nomi e cognomi. Ma quel che si vuol capire è il perché. Partendo dall’educazione nei seminari. Ne viene fuori un quadro allarmante: la mancanza di uno sviluppo psico-sessuale normale può spiegare la tendenza alla pedofilia. Le diocesi americane, dopo lo scandalo che le ha investite, hanno chiuso i seminari minori. In Italia continuano a essercene più di 100. E la testimonianza dell’ex sacerdote Alessandro Pasquinelli (che patteggia e sconta ingiustamente una condanna per pedofilia) accende i riflettori sul problema: “Ho l’impressione che nei seminari ci fosse una percentuale di omosessuali molto alta. È capitato anche a me di ricevere proposte”.

Il testo integrale dell’articolo di Matteo Tonelli è stato pubblicato sul sito di Repubblica

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11 commenti

Roberto Grendene

“Ho l’impressione che nei seminari ci fosse una percentuale di omosessuali molto alta. È capitato anche a me di ricevere proposte”.

Ma che c’entra con la pedofilia???
Se davvero c’e’ una alta percentuale di omosessuali, forse il problema e’ che non vivono liberamente la loro condizione. Come dice prima l’articolo: “…l’educazione nei seminari. Ne viene fuori un quadro allarmante: la mancanza di uno sviluppo psico-sessuale normale può spiegare la tendenza alla pedofilia”. L’omosessualita’ o la eterosessualità possono avere uno sviluppo psico-sessuale normale tra le mura di un seminario???

Mi coglie di sorpresa poi il numero di seminari minori che ci sono ancora in Italia. 100? ma perche’ mettere un ragazzino in seminario? Una scelta del genere dovrebbe essere fatta in eta’ adulta.

Roberto Grendene

cullasakka

Ancora? Omosessualità = pedofilia? Ma questo sacerdote sa realmente di che cosa sta parlando?

cartman666

Io fustigherei a sangue i genitori che vanno a rinchiudere i propri figli in quei campi di tortura
dei seminari per minori.

Asatan

Non credo che nei seminari ci sia una percentuale di omosessuali più alta che altrove. Direi pittosto che se rinchiudi persone fina da bambine in seminario, dove avranno contatti sempre e solo fra loro, è più che ovvio che finiscano per sfogare i loro istinti sessuali fra di loro.

La cosa che mi fà ridere è che la chiesa critica strutture come $cientology, Ecknacar, Damanhur dove i bambini vengono lagiati fin dala culla… poi ha abomini come i seminari minorili. Qualcuno mi spiega che razza di vocazione può avere una persona che è stata imprigionata in seminario sin dai 6/7 anni e non conosce altro? Come si può pretendere che un bambino non solo capisca l’importanza e il peso di una scelta di vita come quella sacerdotale, ma che cresca anche sano?
privati della famiglia, di un normale sviluppo relazionale, c’è poco da pretendere che non sviluppino forti disturbi della personalità.

Secondome bisognerebbe PROIBIRE l’ingresso in seminario (o in qualunque struttura di preparazione al sacerdozio di qualunque religione) prima della maggiore età.

chiericoperduto

l’altro lato della tonaca..
perchè? c’è un lato buono?

stefano

conosco solo un lato della tonaca, quello dell’ipocrisia! con alcune eccezioni molto rare.

Paolo

@enrico g.
Ho letto l’articolo di Avvenire ma non mi ha convinto del tutto: Non dà alcuna informazione sulla distribuzione del reddito percepito (ICI non versato, fondi per scuole private, alberghi e cliniche di lusso e non che ricevono aiuti economici…) ci ripete soltanto che i preti prendono 900 euro netti al mese e i vescovi 1300 sorvolando sulla ricchezza dello IOR e degli organismi ad esso connessi.
Distinguere tra CEI e Vaticano mi sembra leggermente fuorviante ma il giornalista lo ritiene importantissimo, non vorrei sembrare semplicione ma non fanno parte entrambi della chiesa cattolica romana? Non ricevono entrambi gli aiuti economici e l’8 per mille? Fare un distinguo del genere non aiuta a spiegare la situazione italiana dove il papatao invoca l’extraterritorialità quando gli fa comodo e interviene nella vita pubblica quando più gli aggrada…

antonella

Ringrazio sempre le “dolcissime” suore di “Padre Manzella” di Sassari, è proprio nel loro istituto che ho iniziato a diventare atea.

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