Teolo (PD): il parroco chiede di pregare, la dirigente scolastica dice no

Non nominare il nome di Dio invano. Ma a Teolo è meglio fare attenzione anche a quando lo si utilizza per pregare. La vicenda risale a sabato 9 maggio quando, nel corso della Festa dello Sport in piazza Mercato, sono sfilati davanti ai ragazzi dell’Istituto comprensivo di Teolo i mezzi della protezione civile. L’incidente “diplomatico” è accaduto quando il parroco di Bresseo don Claudio Savoldo ha chiesto qualche istante di raccoglimento prima di benedire i nuovi mezzi della Protezione Civile. Un rituale che si ripete identico in tutti i Comuni d’Italia, a cui segue poi la preghiera collettiva di tutti i presenti per chiedere a Dio una speciale “protezione” per tutte quelle persone che, esattamente come i volontari della protezione civile, quotidianamente si adoperano per aiutare gli altri. È stato a quel punto che Antonietta Marescotti, la dirigente scolastica dell’Istituto, ha preso la parola per dire: «I ragazzi non devono pregare, se volete fatelo voi, non mettetemi in difficoltà». […]

Dal sito del Gazzettino

La vicenda sta avendo una vasta eco in provincia. Oggi Giorgio Villella, già segretario UAAR, ha inviato questa lettera al direttore del Corriere del Veneto:
Caro direttore,
a proposito degli alunni a Teolo che dovevano recitare una preghiera, mi consenta di rettificare quanto affermato – vedi Il Corriere dal Veneto di domenica 25, a pagina 5 – da Franco Venturella, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Padova: “i crocifissi sono previsti dalla legge”. È una leggenda metropolitana pericolosa e sempre ripetuta; ma è sbagliata, come ha affermato recentemente la Corte costituzionale quando non si è pronunciata sui crocifissi nelle scuole pubbliche perché non esistono leggi, o atti con valore di legge, che li impongano; vedi per esempio “http://www.uaar.it/uaar/campagne/scrocifiggiamo/33.html“. In Italia non c’è più la religione di Stato, ma i cattolici in genere e i funzionari statali in particolare vorrebbero comportarsi come se ci fosse. C’è un regio decreto di epoca fascista che imponeva il crocifisso nelle aule scolastiche insieme al ritratto del Re; è stato emanato quando eravamo sudditi e non cittadini, quando c’era la religione di stato, quando non c’era libertà di religione; con la nuova Costituzione repubblicana è automaticamente decaduto: ci sono aule con il ritratto del Re? Ha anche detto: «Probabilmente l’avrà fatto per non mettere in imbarazzo gli studenti delle altre religioni». Strana osservazione; è la legge che vieta che nelle scuole pubbliche, in orario scolastico, si possano recitare preghiere o comunque partecipare ad atti di culto: vedi legge di attuazione delle Intese dello Stato italiano con i Valdesi o con le Comunità ebraiche. Un dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale dovrebbe saperlo bene. Inoltre questa idea che in Italia gli alunni siano per forza o di famiglia cattolica, o di famiglia di altra religione è assurda; circa la metà dei bambini che nascono in questi anni sono figli di genitori sposati in municipio o conviventi senza matrimonio e di questi solo una piccola percentuale sono bambini di famiglie con religione diversa dalla cattolica, gli altri sono figli di genitori italiani atei o agnostici e la loro presenza viene sistematicamente ignorata. Un’ultima osservazione sulla frase della dirigente scolastica: «I ragazzi non devono pregare, se volete fatelo voi. Non mettetemi in difficoltà»; effettivamente se la dirigente scolastica non avesse protestato saremmo intervenuti noi con un esposto e si sarebbe “trovata in difficoltà” checché ne dicano i genitori cattolici, il sindaco e funzionari regionali, poco rispettosi della Costituzione, delle leggi e delle famiglie senza religione.

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44 commenti

Roberto Grendene

Ma davvero non ci sono credenti che trovano un momento di preghiera collettivo allargato a ragazzi in attivita’ scolastica una cosa fuori luogo?

Cosa direbbero se ai loro figli, in uscita didattica presso una chiesa non cattolica, fosse detto di recitare tutti assieme una preghiera in cui si loda, si promette di amare e adorare una o piu’ divinità?

Solidarieta’ alla dirigente scolastica, che ha semplicemente fatto il suo dovere, pensando agli scolari che in orario scolastico non debbano fare atti di culto.

Roberto Grendene

Luciano Franceschetti

di fronte a questi zelantissimi dirigenti scolastici (il padovano Franco Venturella nella fattispecie) la domanda è sempre la stessa: sono a tal punto ignoranti (di legislazione) o a tal punto succubi del potere clericale e della vox populi?

Giangi

Scusatemi per la battuta cretina e un pò fuori luogo…
A me “TEOLO” fa pensare al nome assunto da uno dei 7 nani dopo un periodo intensivo trascorso in seminario…
Non ho saputo trattenermi! 🙂

Silesio

Situazione spesso comica quella della preghiera da cerimonia. A volte si vedono persone che non sanno dove mettere le mani, poi fanno finta di aprire bocca facendo rumori di vocali cercando di andare dietro a quei pochi che sanno le orazioni. La maggior parte sta li impalata, muta, con aria solenne, aspettando che la cosa finisca. Forse se si chiamasse il mago Otelma ad officiare il rito (anche il rito della benedizione delle pompe dei pompieri) la cosa si rivestirebbe di un alone più suggestivo. Nel vangelo comunque non è prevista nessuna preghiera per la benedizione dei pompieri.

Anticlericale89

Pieno appoggio alla dirigente scolastica,stop abusi da parte del clero.E’terribile andare in una scuola per studiare e ritrovarti in una situazione cosi’spiacevole(se sei ateo,agnostico o diversamente religioso),con un pretaccio che ti fa’il segno della croce davanti(e magari lui ti considera pure uno scomunoicato per come la pensi).Non sottomettersi mai!!Piuttosto litigare fino alla rissa con la dirigente(non in questo caso,lei e’stata bravissima)

Malte

Passaggio importante a mio parere omesso sopra che ho recuperato dall’articolo ufficiale: sono le parole della interrogazione fatta in consiglio.
«Già lunedì sentirò la dottoressa Marescotti – ha spiegato il sindaco Lino Ravazzolo – per ascoltare la sua versione dei fatti. Non riesco a capire il perché di questo gesto visto che la dirigente non ha mai creato problemi in questo senso. Se fosse confermata la versione dei fatti che da più parti mi è stata riportata resterei veramente di stucco. Si trattava di una manifestazione in piazza, di una festa dello sport, non capisco proprio il senso di quel comportamento».
Notare il passaggio sulla festa dello sport, che non ha bisogno di nulla di cattolico, ma è considerato trovarsi un prete armato con aspersorio carico in ogni situazione. Ed è considerato normale! I preti sono da sempre gli imbucati per eccellenza in ogni manifestazione civile!!

Magar

“Non nominare il nome di Dio invano. Ma a Teolo è meglio fare attenzione anche a quando lo si utilizza per pregare.”
La qualità del Gazzettino risalta come sempre. Ora poi che è di Caltagirone-Casini…

Il Filosofo Bottiglione

basta con questi preti che vogliono infilare le loro preghiere ovunque! per di più sono fuorilegge.

Alessandro Bruzzone

Massima solidarietà alla dirigente. Vergogna al parrocco e all’autore di questo schifoso esempio di malainformazione.

vincent vega

I cattolici sono molto strani. Sono stato 5 anni in un aula di liceo dove il crocifisso non è mai entrato, ma a nessuno è mai fregato niente, inclusa la prof di religione tremendamente bigotta.
Quindi quello che ho notato è che se la croce non c’è, a nessuno frega niente; se c’è comunque nessuno ci fa caso, ma se c’è e qualcuno vuole far notare che è fuoriluogo, ecco che si riscoprono devoti
PS L’articolo sembra scritto dalla classica bizzoca casa e chiesa. Si evince come per il “giornalista” sia normale pregare in una scuola pubblica. La qualità è quella del “Giornale”.

Dirladada

In questi casi, occorre dal punto di vista della battaglia dei mass-media il sostegno dei genitori o almeno di alcuni genitori senza religione (possibilmente non musulmani che riescano pure di peggiorare la situazione). Per il resto pieno sostegno alla dirigente scolastica.

denis

eccoci in Vaticalia, dove pregare è un obbligo altrimenti si è carne da macello.

Complimenti alla dirigente e a villella!

Silesio

C’è qualcosa che non va… Episodio. Vedo affisso al mio condominio un avviso del parroco che invita tutti a stendere lenzuola bianche e accendere ceri per una processione prevista al 25 maggio. Il titolo è “Facciamo festa perché passa Gesù”. Mi affaccio alla finestra all’ora della processione e vedo (non è una barzelletta): 2 carabinieri in alta uniforme (ossia con lo spadino al fianco), due auto della polizia, due motociclette dei vigili e un via vai di suore e preti. Non ho mai visto un dispiegamento di forze per una processione. Il giorno dopo chiedo le ragioni di tali pompe magne. Risposta: alla processione partecipava il vescovo! Vedete un po’ voi!

Holy Ghost

Mah… li facevano pregare e poi, per par condicio, gli facevano di reun rosario intero pieno di bestemmie 😉

piccolo-uomo

Sarebbe stata bello se tutti si fossero uniti in un momento di riflessione e preghiera, ognuno secondo la propria fede, o augurio, per chi non crede, affinché fosse data la giusta importanza ed attenzione al ruolo delle persone addette alla protezione civile.

Comunque, in quanto cattolico, mi ritengo oggetto di pregiudizio da frasi del genere:
“In Italia non c’è più la religione di Stato, ma i cattolici in genere e i funzionari statali in particolare vorrebbero comportarsi come se ci fosse.”

Prendo questo esempio come pretesto per dire una cosa che mi stà a cuore: questa mia sensazione non è infrequente sulle Ultimissime UAAR.
Quando si indicano, giustamente, comportamenti sbagliati di personalità che rappresentano il mondo della fede, evitiamo di generalizzare facendo anche faziosi processi alle intenzioni, grazie. Ovviamente posso risolvere non leggendo più queste pagine, ma è davvero l’interesse dell’associazione UAAR l’allontanamento dei lettori credenti oppure non sono proprio le loro coscienze a dover essere toccate su certe questioni?

Passi per certi aggressivi commentatori delle Ultimissime, ma persone più in alto, come in questo caso Villella, dovrebbero essere più corretti. Ciò valga in generale anche per certi post delle Ultimissime, quindi per tutti i curatori del sito.

Ovviamente dico questo per rendere migliori queste pagine che comunque ritengo interessanti.
Saluti

nicola

Mi rivolgo a piccolo-uomo:
ma che cosa pretendi, che nelle ultimissime vengano raccontate le buone azioni svolte dai pretini di campagna? Questo è il sito dell’Uaar, non di Avvenire o dell’Azione cattolica. È chiaro, dunque, che si dia risalto a fatti di cronaca inerenti alle malefatte della Chiesa o agli attentati alla laicità dello Stato.
Se poi tu intendi dire che non si debba generalizzare, mi permetto di dirti che dall’analisi non di uno, ma di un’infinità di casi si può generalizzare eccome. E ciò che se ne ricava è un senso di schifo e di vergogna.

Gérard

Come da miei ricordi d’infanzia in Francia, gli insegnanti sono sempre stati gli guardiani della laicità .
Alla scuola materna, le tre insegnanti che ho avuto erano molto pie e addirtura una di loro andava ogni sera a messa .
Ebbene, nessuna di loro avrebbe mai avuto in mente di farci recitare una preghiera, parlarci di bambino Gesu etc.. Avevamo l’albero di Natale e una grande festa con l’albero di Natale ma mai visto un presepio .
Il 6 di dicembre era il giorno grande per noi piccoli . Infatti quel giorno arrivava S. Nicola per portarci dolci, pan di spezie e sopratutto gioccatoli . S. Nicola veniva ( cosi ci dicevano ) ma si limitava a bussare alla porta per farci sapere che era venuto, ma nessuno vedeva il vero babbo Natale della nostra regione .
Vede Sig. Piccolo Uomo, il fatto di essere credente non implicca la necessita di preghiere nella vita pubblica .

piccolo-uomo

@ Nicola:

E’ giusto che l’UAAR si occupi di quello che dici tu. Non ho detto il contrario, anzi ho messo il grassetto proprio su questa funzione. La tua protesta suona tanto come un “vatti a leggere i siti che ti fanno piacere”. A questo riguardo ti rimando all’osservazione da me fatta che questo invito non è negli interessi, secondo me, di una associazione come l’UAAR. Ma posso aver torto in questo: poetrebbe esserci invece l’intenzione di costituire su queste pagine o sul forum (che non frequento) un piccolo mondo-rifugio come luogo di sfogo per le varie ingiustizie subite.

Ritengo sbagliato, in generale, quando si dice con presunzione “I tali fanno questo e quest’altro e vogliono questo e quest’altro”.

C’è modo e modo di generalizzare.
Inannzitutto sul comportamento scorretto dei cattolici: gli esempi, come dici tu, saranno più di uno e manifestano un modo di pensare diffuso e scorretto.
Si può discutere sulla misura di questa diffusione, che comunque c’è, ne convengo.
La cosa che proprio non mi va giù è quando si dicono, e qui capita spesso, cose del genere “tu, che sei uno di quei tali, fai quella cosa lì perché pensi quella cosa là”.
Contesto il concetto per cui la fede in sé stessa è un male e porta ad azioni sbagliate.
Gli errori, le azioni cattive, fanno parte dell’essere uomo più che dell’essere credente, non viceversa. Questo concetto è la generalizzazione che più contesto con assoluta fermezza.
In merito allo specifico caso, in Italia siamo liberi di comportarci come meglio crediamo, e purtroppo anche di sbagliare, tutti: io personalmente ti assicuro che non impongo i miei comportamenti a nessuno e, soprattutto, non lo voglio fare, pur avendo scelto da grande di rimanere tra quei tali di cui Villella in questo caso ha interpretato così facilmente la volontà.

Capisco il tuo senso di schifo e di vergogna, ma ti prego di non darne la colpa a me o a ciò in cui credo: semmai dalla a quelli che fanno quegli errori. Però non fermarti a quel giudizio, giacché non sei ad un livello superiore – nessuno lo è -, cerca semmai quando possibile di correggerli negli errori e migliorarli, e una volta fatto magari anche di perdonarli, per essere trattato ugualmente quando toccherà a te di sbagliare.

nicola

A Piccolo-uomo:
il problema credo sia fondamentalmente questo: la pretesa di coniugare la fede con la ragione, da cui discende che chi possiede il “dono” della fede conosca la Verità e sia tenuto a renderla manifesta a tutti. Questa è la caratteristica fondamentale del cattolicesimo, soprattutto grazie a (o a causa di) Tommaso, che ha prevalso sull’altra corrente, chiamiamola irrazionalistica, che pure ha avuto esponenti illustri (Tertulliano, ad esempio). È un discorso lungo e complesso, e questa non è la sede adatta per affrontarlo.
Ti posso solo dire che ritengo assolutamente velleitaria ogni forma di dialogo con i fautori di questa linea di pensiero, ossia con la Chiesa ufficiale. Perché è di questa che parlo. Poi, certo, ci sono le chiese di base, una volta c’erano i preti operai e tante altre belle cose. Ma si tratta di eccezioni, che nulla tolgono e nulla aggiungono al problema centrale.
Vedi, se la fede fosse una semplice pulsione irrazionale, un semplice fatto privato, insomma, il mondo andrebbe meglio. L’Uaar non esisterebbe e noi, a quest’ora, parleremmo di altro.

Maciste

Solidarietà e ammirazione per Antonietta Marescotti…
Complimenti al sempre preciso Giorgio Vilella!

La strada per la laicità è lunga e tortuosa, ma questi episodi segnano tappe importanti verso il traguardo 😉

piccolo-uomo

@ nicola

Si vede che hai studiato il problema, ma da un punto di vista fortemente parziale, in ogni senso. La caratteristica fondamentale del cattolicesimo non mi sembra affatto quella che dici tu. Anzi.
Ma come hai detto non è questa la sede.

Questa invece la ritengo una posizione un po’ pregiudiziale, forse comoda:
“Ti posso solo dire che ritengo assolutamente velleitaria ogni forma di dialogo con i fautori di questa linea di pensiero, ossia con la Chiesa ufficiale.”

Il mio pensiero sul dialogo circa le verità presunte, ovvero su ciò che si crede, prendendo a prestito le parole da Claudio, è all’incirca questo:
http://deliberoarbitrio.splinder.com/post/9292429

PS: si può ragionare anche su ipotesi presunte vere ma non verificate, anzi forse è più utile usare la ragione proprio su ciò che non si sa esser vero o no.

Malte

@piccolo uomo
Vede, lei forse non si accorge, come molti cattolici che danno per scontato certe cose, di quanto possan essere offensive, irritanti e lesive certe sue frasi per un ateo. “Sarebbe stato bello se tutti si fossero uniti in un momento di riflessione e preghiera, ognuno secondo la propria fede, o augurio, per chi non crede, affinché fosse data la giusta importanza ed attenzione al ruolo delle persone addette alla protezione civile.” Queste le sue parole, dove chiede una preghiera, in un articolo esposto per contestare proprio il fatto del pregare in un momento civile. Ma allora o non ha capito nulla o è in malafede! Si fosse limitato all’augurio per tutti, cosa che le cariche dello stato fanno normalmente in ambito civile, saremmo stati tutti d’accordo. Ma lei ha creduto bene di ripartire bene le preghiere per fede, e visto che gli atei non pregano si faccia per loro l’augurio. Eh no, signor piccolo uomo, lei si lamenta di risposte aggressive e non si accorge di cosa scrive lei e soprattutto di ciò che significa per chi legge! Inoltre, se veramente vuole esser rigoroso, invece di scrivere di “certi aggressivi commentatori”, o di “certi post” li indichi. Altrimenti è tutta aria fritta la sua. Riguardo la sua risposta a Nicola, il quale non ha detto nulla di sbagliato, la trovo ancora in malafede e scorretta. Lei non attacca ciò che Nicola scrive, ma se la prende con l’atteggiamento arrogante di “qualcuno”. Anche gli arroganti hanno ragione, e in tal caso non è più arroganza, ma sicurezza delle proprie idee. Confuti l’argomento, non l’atteggiamento. Le ricordo che UAAR termina con razionalisti. Usi la ragione non l’emozione.In più, vede, si contraddice. Si lamenta di Nicola che generalizza e poi se ne esce così: “Inannzitutto sul comportamento scorretto dei cattolici: gli esempi, come dici tu, saranno più di uno e manifestano un modo di pensare diffuso e scorretto.Si può discutere sulla misura di questa diffusione, che comunque c’è, ne convengo.” Se ne conviene perchè lamentarsi della generalizzazione? Inoltre la colpa, lei dice, è non sua, e infatti nessuno le attribuiva personalmente colpe, ma se è credente è sicuramente colpa di ciò in cui crede. Non c’era un imam a benedire ma un funzionario della sua religione. Aspetto ancora di vedere un credente che si batta per i diritti di un ateo, intanto noi atei ci battiamo per i diritti di tutti, anche suoi quindi.Ci pensi. Non attribuisca inoltre a nicola cose che non ha detto o atteggiamenti che lei suppone, e vedrà che forse da piccolo uomo crescerà e diverrà un uomo un pò più grande.

Anticlericale89

Silesio scrive:
C’è qualcosa che non va… Episodio. Vedo affisso al mio condominio un avviso del parroco che invita tutti a stendere lenzuola bianche e accendere ceri per una processione prevista al 25 maggio. Il titolo è “Facciamo festa perché passa Gesù”. Mi affaccio alla finestra all’ora della processione e vedo (non è una barzelletta): 2 carabinieri in alta uniforme (ossia con lo spadino al fianco), due auto della polizia, due motociclette dei vigili e un via vai di suore e preti. Non ho mai visto un dispiegamento di forze per una processione. Il giorno dopo chiedo le ragioni di tali pompe magne. Risposta: alla processione partecipava il vescovo! Vedete un po’ voi!

Potevi chiedergli anche se pagava ilo vescovo…
questi preti mangiano tutte le nostre risorse,io i miei soldi non voglio siano spesi per il vaticano,nemmeno per un solo esponente del clero,nemmeno se in pericolo di vita!!!paghino da se’,che rubano gia’abbastanza.

stefano

molto coraggiosa, un esempio in quest’italieta tutta chiesa e grande fratello.

RazioCigno

I cattolici si tranquillizzino: se non possono pregare in orario scolastico, si rifaranno la domenica su RaiUno, a Domenica In:

CITTA’ DEL VATICANO – Il Papa in televisione per leggere la Bibbia: sarebbe questa l’niziativa della Rai per la prossima stagione televisiva, secondo quanto anticipato dal settimanale “Chi” in edicola questa settimana. Benedetto XVI, rivela la rivista, a ottobre inaugurerà la prima lettura televisiva integrale del testo sacro della tradizione ebraico-cristiana per sette giorni e sette notti, durante la trasmissione “Domenica In”. Il Papa darà il via alla maratona, che continuerà con il rabbino capo di Roma. Poi la linea passerà a un sacerdote ortodosso, che la cederà a un pastore protestante e così via, coinvolgendo anche normali semplici fedeli che potranno prenotarsi attraverso un sito web in corso di realizzazione. Testimonial dell’iniziativa sarà l`Arcivescovo Gianfranco Ravasi, insigne biblista e “ministro della Cultura” della Santa Sede: nelle settimane precedenti, sempre durante “Domenica In”, sarà lui stesso ad illustrare il senso della maratona.

stefano

x RazioCigno

e dove sarebbe la novità? sono 50 anni che i papi parlano in tv dal lunedì alla domenica (compresi cardinali vesvovi teologi e ameni personaggi simili).

Roberto Grendene

@ piccolo-uomo

sulla generalizzazione posso darti ragione: il problema e’ il clericalismo, non tanto la categoria religiosa o non religiosa di appartenenza.
I referendum su divorzio e aborto sono stati vinti (dal mio punto di vista) col voto di tantissimi cattolici. Viceversa esistono atei (devoti) che sono una minaccia per quello straccio di laicita’ rimasta ben superiore di tanti cattolici.
Detto cio’, accetta anche una generalizzazione per quello che e’: se dal mondo cattolico nascesse un dissenso numericamente significativo verso le mille storture che nella vita reale vengono imposte in nome di una regione a chi e’ di altre religioni o a chi e’ di nessuna, probabilmente le generalizzazioni scomparirebbero.
Non a caso senti da queste parti generalizzazioni del genere sui valdesi.

Roberto Grendene

piccolo-uomo

@ Malte

Se è rimasto offeso dalle mie parole chiedo umilmente scusa. Ho però l’impressione che lei abbia travisato: “e visto che gli atei non pregano si faccia per loro l’augurio”.
Non ho detto questo. Non ho chiesto preghiere per i credenti e auguri per i non credenti. Il concetto che volevo esprimere è che sarebbe bello trovare espressioni di raccoglimento, e farle insieme, ognuno secondo la propria sensibilità e visione del mondo. Cioè che tutti sperassero insieme “il bene per gli operatori di protezione civile”. Per i credenti questo bene da sperare si concretizza in preghiera, per i non credenti immagino in augurio-auspicio-riflessione ecc. Questo era il senso e su questo senso non vedo dove stia l’offesa.

Inoltre, se veramente vuole esser rigoroso, invece di scrivere di “certi aggressivi commentatori”, o di “certi post” li indichi. Altrimenti è tutta aria fritta la sua.

Volevo davvero essere rigoroso, tuttavia anche rispettoso dei lettori di questo post, a cui credo non interessi che documenti dettagliatamente ogni post/commento che ho ritenuto scorretti, a parte lei ovviamente. E poi ammetto di non avere così tanto tempo per fare un’indagine in tal senso, perché devo lavorare…
Volevo solo esprimere un certo risentimento, nello spirito di critica costruttiva di cui alla fine del mio primo intervento.

Riguardo la sua risposta a Nicola, il quale non ha detto nulla di sbagliato, la trovo ancora in malafede e scorretta.

Perché? Dove? Non sono in malafede: mi spieghi altrimenti il mio secondo fine. Ho detto che non ero d’accordo cercando di spiegarmi, magari malamente. Se il Sig. Nicola si è risentito sarà felice di spiegarmi meglio.

ma se è credente è sicuramente colpa di ciò in cui crede. […] Aspetto ancora di vedere un credente che si batta per i diritti di un ateo.

Non sono d’accordo. Anche per la seconda frase: pensi per esempio ai padri della nostra bella Costituzione, oppure ad una dei primi enunciati circa la laicità “Date a Cesare quel che è di Cesare e date a Dio quel che è di Dio”. Ci pensi.

Lei non attacca ciò che Nicola scrive, ma se la prende con l’atteggiamento arrogante di “qualcuno”. Anche gli arroganti hanno ragione, e in tal caso non è più arroganza, ma sicurezza delle proprie idee.

Non sono più sicuro di capire dove stiamo andando, quindi mi fermo.
Comunque mi dispiace si sia risentito così tanto.

Saluti

écr.l'inf.

@ piccolo-uomo

“io personalmente ti assicuro che non impongo i miei comportamenti a nessuno e, soprattutto, non lo voglio fare, pur avendo scelto da grande di rimanere tra quei tali di cui Villella in questo caso ha interpretato così facilmente la volontà.”

Beh, allora non venga a dirci che è cattolico !!
Perché un cattolico fa proprio questo: tenta di imporre la propria morale a tutti.

Lo fa, perché la sua religione lo obbliga a farlo.

Vada a rileggersi il catechismo, e tutti gli altri scritti made in Vatican, che indicano chiaramente tale dovere. Dovere, non opzione.

E se lei non vuole adeguarsi, abbia la decenza di dichiararsi cristiano, se vuole, ma non certo cattolico.

écr.l’inf.

Flaviana

Ma non c´é la delibera del Tribunale per i diritti dell’Uomo di Strasburgo?

Mifepristin

che monotoni, per inaugurare la protezione civile,invece delle solite preghiere cattoliche, una taurobolia in pubblico potrebbe essere evento più spettacolare e coinvolgente

Malte

@piccolo uomo
E ancora a ripeter la stessa cosa: ma non basta l’augurio civile? Siamo o no tutti cittadini italiani? Si. Siamo tutti cattolici, mussulmani, pagani? No. E lei ancora dice che non ho capito: “in un momento di riflessione e preghiera, ognuno secondo la propria fede, o augurio, per chi non crede”. Questo l’ha scritto lei, o sbaglio?E dovrei aver travisato io? Se dovessimo star a distinguer la religione di ogni persona, dovremmo piazzare un panthèon ad ogni angolo. La laicità non è tutti i credo in pubblico, ma ogni persona il suo credo in privato. Lei mi ripete in diversa salsa la stessa cosa. Spero di essermi spiegato stavolta…(Se ciò che scrive non è ciò che intende,non lo scriva,o impari a scriver in modo comprensibile ma non faccia passar gli altri per sciocchi o per persone aggressive. Qui non è il punto su chi si risente o no, ma su come si ragiona e lei in ogni risposta schiva sempre l’argomento principale per andare a parare su chi si è offeso o no.) Se sta ancora immaginando che io sia risentito sappia che non lo sono e nemmeno lo ero. Rimane il fatto che di ciò che ho detto non credo le sia arrivato nulla. La ringrazio del dialogo.
Saluti .

godisB2eenus

Ci risiamo, è l’ennesima volta che assisto alla più banale delle generalizzazioni, per difendersi da una generalizzazione.
Generalizzare è poi un reato? è moralmente sbagliato? No, se si fa con solide basi.
Riportare migliaia di casi utili per descrivere un fenomeno non è una generalizzazione, è statistica (riportare un solo caso utile per giustificare un comportamento di massa è, viceversa, eristica)..
D’altronde basta leggere le encicliche degli ultimi tre o quattro pontefici cattolici per capire quali sono le generalizzazioni pericolose.
C’è da dire poi chè un comportamento irrazionale è tale, sia per un individuo che per un’intera categoria. Il metro di misura è sempre lo stesso (i parametri sono la logica, la razionalità e le basi oggettive), alla faccia di chi inveisce contro il “relativismo culturale” (il relativismo delle loro culture, la metafisica non è cultura, non ha riscontro con la realtà)

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