Il peccato originale e il “caso Franzoni”

I bambini, tutti i bambini del mondo fanno giochi molto semplici, quando sono piccoli. Uno di questi giochi parte dalla domanda: Facciamo a chi arriva prima?. Poi, i bambini, si mettono a correre. Un altro è quello di ingigantire sempre di più un fatto: Se la tua casa è grande come l’Italia, la mia è grande come il mondo; Allora la mia è grande come… l’universo!Con giochi simili ma più… adulti, la religione cattolica, al grido di Facciamo a chi arriva prima?, fa la sua corsa per anticipare sempre di più il primato dell’intervento del suo dio sulle nostre povere vite terrene. Oggi lo spirito santo soffia sull’embrione e gli ovociti, domani l’occhio vigile del Vaticano si interesserà agli spermatozoi e condannerà le mestruazioni come aborto preterintenzionale e dopodomani, chissà, lo sguardo malizioso con cui una donna seduce un uomo sarà posto come l’inizio indiscutibile di una vita umana, sotto l’alto patronato di Cristo o della Madonna.

Prima di questa escalation, però, il Cristianesimo aveva già inventato un giochetto più perverso, che resiste da due millenni: quello del peccato originale. Chiunque nasca, quando nasce nasce, è marchiato dal peccato originale. Da cui viene eventualmente e parzialmente mondato con il battesimo, rimondato con la cresima e, come se non bastasse, vista la pertinacia del peccatore, un’estrema unzione non si nega a nessuno: posto che sia un ministro di dio a praticarla. Perché, in realtà, il peccato originale è una macchia ostinata, indelebile e ci accompagna inesorabile, vita natural durante.

Questo ci hanno detto. A questo abbiamo creduto. Persino quelli che, nei secoli, si sono definiti atei, agnostici, razionalisti, materialisti, etc., sotto sotto si sono fatti abbindolare da questa idea e non l’hanno saputa, o voluta, abbandonare. Con tutte le varianti del caso, il marchio si è perpetuato come un difetto genetico: nasciamo cattivi, cattivi come Caino e peccatori come Eva e Adamo. Lo pensano quasi tutti. Oppure che nasciamo pazzi, pazzi e cattivi. Questo pensano quasi tutti.

Così, dopo lunga ma doverosa premessa, arriviamo al caso Franzoni del titolo. Che cosa c’entra con il peccato originale? Troppo facile sarebbe dire: chiedetelo a Liberazione!. Perché è dal giornale diretto da Piero Sansonetti che è partita nei giorni scorsi (23 maggio 2008) una campagna molto particolare: la richiesta della grazia per Annamaria Franzoni, condannata definitivamente a 16 anni per l’omicidio di suo figlio Samuele.

Troppo facile e anche inutile, chiedere a Piero e ad altri amici di Liberazione, che pure hanno spesso ospitato chi scrive come… opinionista epistolare, se l’idea di chiedere un atto di clemenza per una madre che ha ucciso il proprio figlio sia legata al peccato originale: non risponderebbero, forse non saprebbero rispondere. Metterebbero avanti, come fanno anche oggi sul giornale, altre questioni, tutte in qualche modo legittime: non bisogna ispirarsi al sentimento della vendetta, il carcere è uno strumento disumano e inefficace, è giusto invece far prevalere un sentimento di pietà, di solidarietà… Tutto vero, tutto coincidente con le battaglie che abbiamo spesso combattuto fianco a fianco: contro la pena di morte, innanzitutto, contro l’ergastolo, semmai; a favore dell’indulto, ultimamente.

Ma la proposta in questione, forse perché ricorre il trentennale della legge 180, forse perché abbiamo parlato di peccato originale, fa pensare che ci troviamo di fronte a una basagliata. Fa pensare che siamo ancora a trent’anni fa, quando la malattia mentale non esisteva perché non esisteva ancora una teoria per curarla o, meglio, si negava che ci fosse una teoria; quando, dal momento che eravamo tutti un po’ pazzi, allora liberavamo tutti i pazzi; quando le case farmaceutiche cominciavano a produrre quantità spropositate di calmanti ed eccitanti alla stregua dei più cinici spacciatori di droghe; quando le cliniche private cominciavano ad attrezzarsi meglio per praticare elettrochoc e altre torture in maniera più… igienica.

Ecco che ritorna il discorso del peccato originale, in una delle sue varianti. Oggi come trent’anni fa, oggi come cento e mille anni fa, nessuno ipotizza che chi uccide il proprio figlio senza un motivo abbia la mente malata, a prescindere dalla capacità di intendere e di volere che viene certificata da un tribunale. Il messaggio, al contrario, è proprio quello che… chiunque potrebbe uccidere il proprio figlio, il proprio fratello, la propria donna senza un motivo!

Perché nasciamo peccatori, cattivi, pazzi. Se non eccediamo, se non diamo corso alla nostra natura originaria e perversa è soltanto perché riusciamo a dominarci o la società riesce a dominarci. Se non ripetiamo il peccato di Caino è perché la Chiesa ci controlla e ce lo impedisce.

Ma, lo dicevamo all’inizio, questo è un giochetto perverso. Cui bisognerebbe ribellarsi, cominciando con il sottoscrivere che l’essere umano nasce sano e senza peccato, che se una madre uccide il proprio bambino è perché si è ammalata e quindi prima la curi e poi la riconsegni ai figli superstiti. Ecco una firma.

Fonte: Resistenza Laica

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37 commenti

Mifepristin

La si può perdonare perché subito dopo aver ucciso un figlio, lo ha subito sostituito concependone un altro. A modo suo ha riparato il danno! 😉
d’altra parte ci sono donne che scontano tutta la pena, anche in manicomio, soltanto per aver determinato la morte del feto appena espulso, si vede che la legge non è proprio uguale per tutti…

mas

va a messa tutte le domeniche, e non ha cercato di fare cadere la colpa sui vicini di casa.

non ha nemmeno tentato di creare prove false, quindi sono favorevole alla grazia. ha gia’ fatto cosi’ tanto carcere, poverina…

fabio

Vorrei porre il problema Franzoni – e tutti gli altri casi analoghi – da un altro punto di vista: non quello della madre colpevole (ma ne siamo veramente sicuri?!) di infanticidio, né quello della povera vittima onnocente, ma di un altro innocente che viene ingiustamente punito, senza aver nulla commesso mediante sottrazione della madre (simbolicamente una morte). Eppure tutte le leggi di tutti i paesi civili del pianeta antepongono , come nel caso di separazione e divorzio, i “diritti” del minore. Quando quel bambino sarà grande pensate valga dirgli “giustizia è fatta”?

nas

@fabio

ovviamente il tuo ragionamento vale anche per un padre. o solo per la madre ?

quindi e’ necessario scarcerare tutte le madri e tutti i padri o solo la Franzoni ?

bardhi

@ fabio

“(ma ne siamo veramente sicuri?!)” il tribunale si è espressa di si, io non ho fatto indagine privata e te?
“i “diritti” del minore”
A questo punto gli unici che possiamo condannare sono; i gay, gli scapoli e quelli che hanno gli figli maggiorenni??

Francesco M.Palmieri

La storia del peccato originale è “pura invenzione”

provate a chiedere a qualcuno che ci crede, o anche a un prete, in che cosa consiste veramente, dato che se Adamo ed Eva non sono mai esistiti, non si sa questo peccato, chi l’ abbia commesso !!!

E con questa storia ingannano la gente da migliaia di anni !

Bruno Gualerzi

Ho letto e riletto il pezzo, non tanto per il suo riferimento al caso Franzoni, ma circa la premessa sul peccato originale. Confesso che non l’ho capito bene… o, se l’ho capito, non mi ha convinto.
Vengo subito al punto che mi interessa. Cosa significa che l’essere umano ‘nasce sano’ (lasciamo stare il ‘senza peccato’, in merito al quale ovviamente sono d’accordo con l’articolista)? Ho l’impressione che qui lo si dica solo per controbattere la tesi – naturalmente assurda – del ‘peccato originele’, mentre non si tiene conto di una condizione umana contrassegnata dal bisogno che è quella che ha portato… da un lato ad inventarsi la favola del peccato originale che, condanna sì l’uomo ad una vita, diciamo, tribolata, ma può poi essere espiato, e quindi ‘salvarlo’, in un’altra dimensione, trascendente o meno che sia, e che comunque deve ‘superare’ questa condizione (più o meno la base vera sulla quale si reggono tutte le religioni)… dall’altro ad una sorta di ‘rimozione’ di questa condizione che – questa sì! – lascia libero spazio a quel retropensiero collegato al ‘peccato originale’ che giustamente, e con efficacia (brillante il richiamo ai giochi dei bambini), nell’articolo si stigmatizza.
In altre parole, non mi sembra probante (sempre se ho capito bene) contrastare la tesi del peccato originale negando la condizione di precarietà che caratterizza – lo so voglia o no – la condizione umana. Invece di liberarci dalla fola del peccato, con questa ‘rimozione’ si prova solo a esorcizzare la condizione umana in altro modo. Con brutte conseguenze.
A mio parere, ovviamente.

Asatan

@Fabio

Vuoi dire che sarebbe maglio crescere con una madre:

– assassina a sangue fredda
-che ha accusato innocenti per salvarsi il deretano
– che ha tentato di farbbricare prove false per sfangarsela
– che non ha mai mostrato il minimo segno di pentimento per quel che ha fatto
– che è a rischio di rifarlo

?

Stari scherzando, vero?

Paolo Izzo

@ Bruno Gualerzi

Caro Bruno, la sanità mentale umana alla nascita non nega né la condizione di precarietà del neonato, né i suoi “bisogni” – di cui tu parli. Anzi, proprio la sua sanità e la contestuale vulnerabilità vanno salvaguardati! Nutrirlo, ovviamente, perché soddisfi i suoi “bisogni”, ma anche proteggerlo, perché conservi la sua fantasia, la sua creatività, la sua… nascita appunto. E questo è il contrario di quello che ci tramandano da Platone in poi e forse anche prima: che il bambino “cattivo” sia da modellare, educare, razionalizzare perché il punto di partenza della “condizione umana”, come la chiami, sarebbe la “malattia”.

Spero di averti un po’ risposto.
Cari saluti,
l’autore dell’articolo 🙂

Anticlericale89

Ma ragazzi che prove inconfutabili ci sono della colpevolezza di Annamaria Franzoni?Hanno tovato l’rma del delitto?no
Ha confessato?no
hanno ripreso tutto con le telecamere?no
sono terrorizzata dal fatto di potere finire in galera senza uno straccio di prova.
Magari fra 5 o 15anni scoprono che era innocente e la devono ovviamente risarcire.Con soldi nostri.Mentre per 2 psicopatici che hanno confessato(coniugi erba)e’ancora in corso un processo(altri soldi inutili cuttati nel c***o)
Sul peccato originale?da quando liberazione e’un giornale cattolico?
lo leggo di solito e non mi pare.forse le motivazioni sono altre,la mancanza di prove,il fatto che abbia altri 2 figli da crescere.
Secondo me prima di sparare sentenze sulle persone e’meglio avere le prove che siano criminali(mi riferisco ad alcuni dei peìrimi commenti.)

paolo malberti

ho smesso da tempo di leggere Liberazione
Trovo piu’ spregiudicata e stimolante Famiglia Cristiana

Stefano P.

E’ grazie a battaglie come questa che la sinistra non è in parlamento.
Se la signora Franzoni è innocente bisogna smontare le accuse una per una e farle cadere. Se è colpevole è giusto che sia in carcere.
Gli amici di Liberazione hanno preso un’enorme cantonata… proprio come ha fatto l’ultimo governo con l’indulto.

IDIC2

allora liberiamo tutte le madri, i padri i fratelli, i nonni che hanno commesso un reato magari meno grave di quello della Franzoni…

No, perchè allora davvero non c’è giustizia.

Sole

Come Bruno, confesso che anche io non ho capito l’articolo.

Si parte parlando della chiesa che si comporta come i bambini, dell’embrione, delle mestruazioni (!) e poi del peccato originale.

Poi il salto pindarico alla risposta a Liberazione…sarò stupida, ma mi sono persa. Sta Franzoni deve o no andare in galera secondo loro?…

E infine il discorso della la basagliata (!), il fatto che “trent’anni fa la malattia mentale non esisteva” (!!) e “dal momento che eravamo tutti un po’ pazzi, allora liberavamo tutti i pazzi” (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!) per poi concludere con una frase complottistica sulle case farmaceutiche che ci sta sempre bene come il prezzemolo…

Tutti cattivi, tutti fuori dalle carceri? O_o

Pierluigi

Il caso Franzoni, secondo me, ci pone di fronte ad un tema particolare, per nulla connesso allo spirito di questa news.

Il tema è: “il carcere è sempre la punizione giusta per chi commette un delitto?”

E’ ovvio che chi commette un delitto debba essere giudicato e condannato in nome del popolo (Italiano e non). Ma quale è la pena, la punizione giusta?

La pena dovrebbe rispondere a tre requisiti: punizione (la società condanna qualcuno perchè ha violato le regole), espiazione (il colpevole sente giustamente di dover pagare il suo delitto), rieducazione (per evitare che il colpevole non commetta più quel delitto).

Ci sono casi in cui una reclusione di alcuni mesi o anni può rispondere a tutte i tre requisiti, ma ci sono casi in cui secondo me questo non è più vero. Faccio tre esempi:

– Adriano Sofri, condannato quasi trenta anni dopo dal delitto attribuitogli, ha dimostrato, negli anni precedenti alla condanna, che quel delitto che aveva commesso non solo non lo ha e avrebbe commesso più, ma che è stato rimosso completamente dalla sua vita, con un comportamento già esemplare prima di essere condannato. A cosa serve ora tenerlo in carcere?

– Callisto Tanzi, che con il suo comportamento criminoso ha messo sul lastrico, consapevolmente, migliaia di famiglie, ma che per il tipo di reato contestatogli farà alla fine pochissimo carcere, e continuerà a vivere da ricco. Siamo sicuri che la punizione che avrà ricevuto sarà quella giusta, e non sarebbe meglio, per i colpevoli di quel tipo, infliggere una condanna che lo costringa, ad esempio, a vivere con 800 euro al mese vita natural durante?

– Anna Maria Franzoni, ci può stare antipatica perchè, sfruttata da avvocati orrendi, ha cercato di negare l’evidenza e di coinvolgere altre persone, ma è certo che quel delitto, commesso in un momento irripetibile, non cambierà il suo spirito di essere una madre normale, che ora viene tolta ai figlioletti perchè la legge lo impone. Siamo sicuri che nel suo caso il carcere sia la pena giusta? Non sarebbe più giusto, per lei, aspettare che i figli siano maggiorenni e la si mandi poi, ad esempio, a svolgere attività volontarie in posti dove c’è bisogno per tutto il resto della sua vita?

Detto questo, io aggiungo anche un’altra cosa: qualora il carcere non sia l’unico spettro che si presenti di fronte ad un colpevole, non potrebbe essere che, di fronte a pene alternative, i colpevoli siano più propensi a confessare le proprie colpe?

Grazie per avermi letto.

Silesio

L’articolo sembra un po’ confuso e cerca di legare assieme, con grande sforzo, cose che non c’entrano niente l’una con l’altra. Sul piano teologico, la storia del “peccato originale” nasce dalla codifica che la religione ha fatto di alcuni fenomeni sociali e psicologici in assenza di una scienza psicologica o sociologica: il senso di colpa e il rapporto (economico) di debito e credito. Sia Marx che Nietzsche pongono il rapporto di debito e credito come fondante di qualsiasi ordine sociale. Per questo il “sentirsi in debito”, ossia il “sentirsi in colpa” è un aspetto esistenziale in cui si fissa il primitivo rapporto di dipendenza dell’uno dall’altro, ossia il rapporto sociale. In questo senso il “peccato” è “originale”.

enrico mini

Fuori subito anche i genitori che hanno accoltellato i figli perchè gay! Perchè privare i ragazzi della presenza di genitori che, in un rigurgito d’amore, potrbbero riuscire a reiterare e perfezionare il delitto non portato a termine?

Asatan

@Pierluigi
“- Anna Maria Franzoni, ci può stare antipatica perchè, sfruttata da avvocati orrendi, ha cercato di negare l’evidenza e di coinvolgere altre persone, ma è certo che quel delitto, commesso in un momento irripetibile, non cambierà il suo spirito di essere una madre normale, che ora viene tolta ai figlioletti perchè la legge lo impone. Siamo sicuri che nel suo caso il carcere sia la pena giusta? Non sarebbe più giusto, per lei, aspettare che i figli siano maggiorenni e la si mandi poi, ad esempio, a svolgere attività volontarie in posti dove c’è bisogno per tutto il resto della sua vita?”

Spero sia ironico. Il semplice fatto che abbia messo in piedi una stategia altamente criminosa (diffamazione, intralcio alla giustizia, ecc) dimostra come la signora sia perfettamente lucida che tutt’altro che pntita di quanto ha fatto. Una donna che ha massacrato di botte il figlio, chiamato gli amici per far sparire l’arma del delitto, accusato 2 innocenti (a rischoi di rovinargli la reputazione e la vita), tentato di fabbricare false prov, tentato una campagna mediatica auto assolutoria, ecc.. sarebbe persona idonea a crescere bambini?

Che dire poi del marito e del nonno complici provati del percorso criminale post-delitto.

La redenzione ha senso solo c’è un vero pentimento e c’è l’azione per rimediare al danno fatto. Qui non c’è niente di simile, c’è solo una assassina disposta a tutto per non pagare il rpezzo dei suoi crimii. Disposta a mettere al mondo un figlio solo per non finire in galera e ammorbidire l’opinione pubblica.

Se non sbaglio lo stesso Cesare Beccaria diceva che perchè il sistema correttivo funzioni c’è bisogno della certezza della pena. Chi mai si sentirà frenato dal compiere crimini se ad assassini, stupratori, pedoili, mafiosi, ecc viene dato un buffetto sulla guancia e poi magari gli si fà guadagnare qualche milione con le varie glorificazioni mediatiche?

Pessimista Cosmica

Guardate che la religione non ha inventanto nulla. La religione ha osservato il mondo e ha tratto le sue conclusioni al fine di provare a dargli una regolata. E dato che la religione è un fenomeno umano direi che è sciocco ritenerla la cusa di tutti i guai dell’uomo, caso mai, come sempre, l’origine del malanni umani è sempre e solo l’uomo stesso. Credo sia chiaro che non sto dalla parte dei cattolici&compagnia, ma basta, veramente basta con questo modo di vedere ingenuo. Che l’uomo sia la creatura più distruttiva e folle del pianeta èun dato di fatto, lo vedi, lo capisci e magari decidi di chiamarlo peccato originale, o tara genetica, o malattia mentale, o predisposizione naturale, o caso, accidente, vizio, problema culturale… la sostanza non cambia.

Roberto Vai

Il peccato originale è la travisazione di un mito grandioso: la nascita dell’uomo razionale.
Con l’apparire della razionalità, l’uomo si è reso conto di non vivere nel paradiso terrestre, ma che esiste la morte.
Il primo uomo razionale, Adamo, diventa così cosciente del divenire che crea e distrugge.

Gli effetti di questa presa di coscienza si hanno però con Caino, il primo a pentirsi per il male fatto.
Prima di lui ci si ammazzava senza rimorsi, ma con l’avvento della razionalità si è compreso il bene e il male. E non si è più potuto tornare indietro.
Caino è il primo eroe dell’umanità, figlio della razionalità. Egli uccide Abele, ma poi si rende conto del male commesso e ne soffre.
La sofferenza, il peccato, consiste nel rendersi conto di ciò che si fa, del male che si commette. Prima di allora non ce ne se rendeva conto.

Caino è agricoltore, e simboleggia l’avvento della civiltà, mentre Abele è pastore, il passato ancestrale.

Mito grandioso quindi, che è stato però stravolto dalla religione.
D’altronde, non poteva che avvenire così, una volta accettata la visione dualistica della realtà: Dio e il mondo
Visione che nel cristianesimo diventa ancor più contraddittoria: Dio si è fatto uomo. E costringe così ad arrampicarsi sui vetri inventando la Trinità per supportare in qualche modo l’incongruenza.

Visione dualistica che fa a pugni però con la stessa Bibbia: “Io sono colui che sono” dice infatti Dio a Mosè.

La razionalità ci ha permesso di svilupparci, di dominare il mondo, ma ha preteso il suo prezzo: l’angoscia esistenziale.

Forse è giunto il momento di fare un altro passo avanti: “Davvero il Divenire crea e distrugge?”

Malte

@Paolo Izzo
Mi rivolgo a te perchè scrivi di esser l’autore dell’articolo. Confesso anche io come altri la mia perplessità sul tuo testo. Avrei voluto commentarlo, ma sinceramente è mal scritto: confuso, privo (almeno a me pare) di connessioni logiche tra le parti, e non si capisce dove vuoi andare a parare o cosa di preciso vuoi sostenere…Il primo pezzo è addirittura una fallacia evidentissima anche se capisco sia un iperbole voluta. L’argomento “Franzoni” è sempre interessante poichè collegato con temi etici forti come la natura umana e la questione colpevolezza e pena etc… Io non ho potuto leggere l’articolo di cui tu parli (se almeno tu ne avessi citato dei pezzi…) Scusami se chiedo delucidazioni allora, ma soffro molto quando leggo cose “malformate” perchè ci tengo a esser sicuro di aver ben capito una posizione prima di avanzare un commento.Puoi sintetizzare delle delucidazioni?

Rispetto ai vari commenti che indicano la non sicurezza della colpevolezza: non date peso ai giornalisti, molti pessimi che han succhiato dal caso. Le ricerche non han trovato nesun altra presenza se non quella della ormai colpevole nella casa. 3(se non erro) gradi di giudizio e in tutti colpevole. Il resto è chiacchera da bar. Ma pensare sempre che investigatori e giudici siano incompetenti e ne sappiano di più i giornalisti…o perchè si pretende la prova assoluta(@ Fabio e Anticlericale89), o perchè ci fa pena, o perchè si ha una paura IRRAZIONALE di esser imprigionati ingiustamente(Anticlericale89)…beh, chiacchera da bar.

Lola

Mi pare che la sig.ra Franzoni si sia rifiutata di ripetere la perizia psichiatrica, pertanto non è stato possibile giudicarla malata e bisognosa di cure. Per questo motivo, trovandola colpevole, l’unica strada aperta era quella del carcere e non di un percorso riabilitativo.
Non trovo giusto, inoltre, ritenere che senza prova evidente non fosse possibile giudicarla colpevole: le prove indiziarie a suo carico erano più che sufficienti e non c’era spazio per altre interpretazioni.

Anticlericale89

chiacchiera da bar un corno,domani ammazzano il mio vicino di casa con cui non vado d’accordo,io ero l’unica persona vista nei paraggi e vado a finire in carcere.Cesare Beccaria diceva che serve la certezza della pena?certamente,sono d’accordo,ma ci vuole anche la certezza del delitto che diamine,non siamo in arabia saudita.Troppe volte i gudici si sono dimostrati incompetenti,troppe volte finiscono in carcere,o nel braccio della morte in altri paesi,persone innocenti.Non sto dicendo che la franzoni sia innocente,come posso saperlo?dico solo che questo sistema di cose non puo’funzionare,che senza una prova certa,o una confessione non e’giusto mandare in carcere una persona e condannarla a 16anni.
I giudici hanno la certezza matemaica della colpevolezza di Annamaria Franzoni?la spieghino questa certezza,anche io ho delle certezze mie ma non mi sognerei di mandare nessuno in carcere per questo.Inoltre ci sono dei processi ancora in corso,con grande spreco di denaro pubblico,dove gli assassini hanno gia’confessato e il processo va’avanti lo stesso perche’c’e’chi spera di trovare eventuali attenuanti,mentre si manda in carcere una persona contro cui si ha solo la certezza dei giudici,quasi come se fossero infallibili.E a cui fra qualche anno forse lo stato dovra’milioni di euro di risarcimento,soldi che non pagheranno i giudici.

Stefano Bottoni

Ci stiamo scordando di una cosa fondamentale, almeno a mio avviso.
Annamaria Franzoni è nata e cresciuta in un ambiente decisamente disturbato. Il padre era entrato in seminario, poi ne è uscito ma ha cercato di avere dodici figli come i dodici apostoli (alla fine ne ebbe “solo” undici), li crebbe in un clima seminarista (anche durante le vacanze estive i figli dovevano andare a lavorare perchè non dovevano oziare).
Consideriamo poi i nomi dati ai figli: Daniele e Samuele, pur essendo nomi di profeti, sono relativamente comuni, ma Gioele…
Un clan richiuso in se stesso, ove ognuno si annullava in tutti gli altri, e ove il padre era ed è tutt’ora IL capo indiscusso. Non solo della famiglia: anche del paese.
Io personalmente credo che la Franzoni sia colpevole, per il fatto che nessun altro potrebbe aver commesso il delitto. Ma sono anche convinto che lei sinceramente non ricordi nulla, sia perchè si è trattato di un raptus, sia perchè la famiglia le ha fatto un “lavaggio del cervello”.

In quanto alla nascita del cosiddetto “peccato originale”, credo che Roberto Vai abbia fatto centro.

Mifepristin

Comunque mi sembra che il caso Franzoni abbia poco a che vedere con le tematiche legate alla religione. Se è stata condannata,dopo tanto impegno difensivo, vuol dire che i giudici hanno trovato prove convincenti, altrimenti l’avrebbero assolta per insufficienza di prove.
Probabilmente è un caso in cui è presente una problematica psicopatologica, come del resto in tanti altri omicidi, per i quali non viene chiesta né concessa la grazia. Più che altro dovrebbe far riflettere sull’educazione coercitiva e repressiva che ancora oggi ricevono le donne: crescono ancora con l’idea che devono essere per forza madri per essere persone buone e realizzate, quando nell’animo magari non possono neppure sopportare i bambini. Io non mi meraviglio del fatto che un bambino che piange possa scatenare un raptus omicida, ma del fatto che uno non prenda precauzioni per evitare di arrivare a questo punto.

Mifepristin

Sicuramente il clima fortemente religioso in cui è cresciuta può essere stato determinante per lo sviluppo della sua psicopatologia, soprattutto perchè è stata allevata in un tipo di famiglia che poteva essere normale nel 1650, non nel tardo Novecento, da qui il formarsi di una personalità fortemente divisa, di tipo schizoide.

Ivano

Secondo me un omicidio non può avere giustificazioni, chiunque lo commetta e qualunque siano le circostanze (se non per legittima difesa). Quanto ai figli superstiti sarebbe meglio che crescessero senza una madre assassina, per cui non capisco tutta questa campagna di solidarietà in favore della Franzoni. E la sinistra continua a perdere colpi….

Asatan

Io inizio ad essere veramente stufa fella deresponabilizzazione e perdonismo da “l’hanno paggggiaaato!”

Io sono cresciuta in un destructive cult dai 5 ai 12 anni, causa padre che ci era entrato, le tecniche di controllo mentale me le sono vissute… però tu gurada! Non vado in giro ad ammazzare la gente!! Si cresce e ce ne si tira fuori. E’ troppo comodo il ritornello “povero pedofilo è stato abusato da piccolo” “povero serial killer ha subito indottrinamento religioso”. Siamo tutti muniti di Intelletto e Volontà, nostra la scelta se cercare aiuto per tirarci fuori dalle mer** o contnuare a sguazzarci. Nostra la responsabilità del male che facciamo.
A quanto pare i cosidetti laici hanno sostiutito il diavolo con gli abusi e il plagio, come causa che induce al peccato.

@Anticlericale

Accidenti il killer in 8 minuiti è:

entrato senza farsi vedere
spogliato
ha indossato il pigiama e gli zoccoli della franzoni
ha ammazzato il bambino
si è spogliato
si è lavato
si è rivestito
è scappato senza farsi vedere

Chi è? Flash Gordon?

bruno dei

Per carità, tutto bello, tutto giusto. Ma per favore la vogliamo finire di parlare della Franzoni e del delitto di Cogne? Io ne ho quasi un senso di nausea. Smettiamola di inseguire le ondate di interessi suscitati dai mass-media, di dividerci tra ‘innocentisti’ e ‘colpevolisti’ senza nulla, o quasi, sapere dei fatti. Non mi interessa. Fine. L’ultima battaglia di ‘Liberazione’ sulla Franzoni mi sembra il seguito dell’ultima puntata dell’ultimo (nel senso di più recente) programma televisivo che ha rimestato ancora nel torbido di questa vicenda, che ha valore, se ha valore, solo nel privato dramma di qualcuno che ne è in qualche modo il protagonista.
Semmai la Franzoni avrà la grazia, per favore, non fatemelo sapere. E se non l’avrà, fate lo stesso. Silenzio, silenzio…

bruno dei

Tutto giusto, tutto bello, tutto vero… Però, per favore, basta con la Franzoni e il delitto di Cogne. Basta, abbiate pietà! E’ solo una storia (una storiaccia) privata. Basta dividersi tra ‘innocentisti’ e ‘colpevolisti’. Basta di andare a trovare ragioni psicologiche, di andare a cercare nella psicopatologia rispetto a cose che nella migliore delle ipotesi si sono lette sui giornali. Riportiamo la storia al suo ambiente ristretto, di una famiglia, di indagini di polizia, di valutazioni giudiziarie, di perizie di professionisti che fanno il proprio lavoro. Finiamola di inseguire le ondate emotive suscitate dai mass-media. In questo senso, l’ultima battaglia di ‘Liberazione’ è solo (mi spiace dirlo) la triviale prosecuzione dell’ultima puntata dell’ultimo programma televisivo che si è occupato della questione.
Se la Franzoni avrà la grazia, per favore, non me lo fate sapere. E se sconterà in prigione la sua colpa, fate lo stesso… Silenzio. silenzio…

Lorenzo G.

“E’ grazie a battaglie come questa che la sinistra non è in parlamento.”

Parole sacrosante! Ideologia tanta, razionalità molto poca.

“Gli amici di Liberazione hanno preso un’enorme cantonata…”

E anche quelli del Manifesto le prendono da anni. Qualunque cosa accada, sempre pronti ad inneggiare, molto faziosamente, all'”aboliamo le carceri” e menate simili. Perfetto esempio degli istinti autolesionisti di certa sinistra (semmai le carceri, riformiamole, miglioriamole, laddove c’é qualcosa che non va).

cartman666

Questa …. ha cercato di sfangarsela accusando falsamente persone innocenti, ed e’ stata anche condannata per calunnie, MA CHE CI MARCISCA PER TUTTI E SEDICI ANNI IN GALERA.

wolf

Eppure esiste una casistica scientifica internazionale che riporta i casi di madri che uccidono i propri figli. Forse suddetta casistica smonta un assioma madre=madonna? Penso di sì!

Pierluigi

@asatan

La signora Franzoni è quasi sicuramente colpevole, anche di aver tentato (con tanti complici e tanti cattivi consiglieri) di occultare le prove. Ma il contesto in cui è avvenuto tutto questo è irripetibile: la signora non è una serial killer e non ucciderà mai più nessun suo figlio e nessun altro. Ci sono molte madri che allevano tranquillamente (in modo almeno normale) i propri figli pur essendo bugiarde o opportuniste. Il mio discorso era relativo al fatto che il carcere sia la pena giusta per una come lei, e, in aggiunta, se la prospettiva di una pena diversa (che si può discutere) l’avrebbe fatta confessare. Penso che sia umano che, di fronte alla prospettiva di 20 anni di carcere in mezzo a veri delinquenti, ogni persona cerchi di sfuggirvi in qualsiasi modo, soprattutto se ha due figli piccoli ancora da crescere.

Roberto

@Pierluigi
“Ma il contesto in cui è avvenuto tutto questo è irripetibile”, perche’? chi lo dice?
se non sai perche’ ha ucciso suo figlio non puoi sapere se sia possibile o meno che questo avvenga nuovamente…
sei garantista, “in mezzo a veri delinquenti” cioe’ scusa lei che ha ucciso suo figlio cosa e’, madre teresa??? 😉 ma sopratutto, se ha ucciso suo figlio, cosa fai gli lasci gli altri?

Pierluigi

Secondo me non tutti i colpevoli sono uguali, e non tutti vanno puniti allo stesso modo. Mio padre ha lavorato per quaranta anni nelle carceri, come insegnante, e ha sempre detto che “i panni sporchi non si possono lavare in mezzo ai panni sporchi”. Ha avuto esperienze tra di loro diversissime di carcerati, con effetti sui singoli estremamente diverse l’uno dall’altro.

In Inghilterra, tanto per dirne una, non esiste l’ergastolo, ma esiste una pena che si chiama “fino a quando la Regina (o il Re) vuole”, che è, a mio giudizio, molto più sensata dell’ergastolo puro e semplice. Ovviamente non è la Regina che decide, ma il sistema carcerario garantisce, attraverso una serie di regole e di parametri, quando un recluso che si è macchiato di un gravissimo crimine, possa essere rimesso in libertà. Il che può essere mai, o può essere anche solo dopo pochi anni o addirittura mesi.

La signora Franzoni è, secondo me, una povera disgraziata che in un momento di stress estremo ha ucciso il figlioletto. La legge italiana prevede nel suo caso come unica pena possibile il carcere, nel caso specifico per 16 anni. Dovrà stare almeno per 6-8 anni rinchiusa, senza poter vivere con i suoi figli, a contatto solo con altre detenute che hanno commesso crimini molto più consapevolmente, che in alcuni casi saranno delle delinquenti abituali, con rigide regole di vita e di sopraffazione che la proveranno ulteriormente e che la renderanno sicuramente peggiore di quello che ora è.

La sua punizione non migliorerà la signora Franzoni e non eviterà che altre Franzoni uccideranno il proprio figlioletto in altre estreme circostanze, fortunatamente rare.

Probabilmente però le prossime Franzoni faranno anche loro di tutto per evitare la punizione che la legge prevede per loro, con occultamenti di prove e coinvolgimento di innocenti, perchè è umano che sarà così.

Se si avesse il coraggio di fornire pene più diversificate alle varie Franzoni di turno, le stesse confesseranno più facilmente, e la loro espiazione sarà più accettata e accettabile, da loro, dai loro famigliari, e da tutti noi.

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