Alemanno, porta “socchiusa” ai gay

Dopo più di due ore di ascolto, e qualche pagina fitta di appunti presi, il sindaco rivolto a quella (per lui) insolita platea raccolta nella Sala della Bandiere ha detto: «Faremo un’ulteriore riflessione, ma il patrocinio del Comune al Pride non credo sarà concesso. Vi rivolgo però una preghiera, che il mancato patrocinio non sia confuso con un atto di discriminazione nei vostri confronti. Farò di tutto per rispondere a molte delle esigenze emerse stasera».

L’atteso incontro tra Alemanno e le associazioni gay si è concluso così, quando ormai erano le 22. Ma la notizia del «no» al patrocinio (come già avvenne nel 2000, sindaco Rutelli) non esaurisce il senso di un incontro che tutti i protagonisti – dal sindaco stesso, ai membri del cosiddetto «Tavolo» composto ieri da una settantina di esponenti del mondo gay, bisex, trans – hanno vissuto come sorprendente, per molti aspetti.

«Devo ammettere la mia ignoranza su molti temi emersi – ha detto Alemanno quando ha ripreso la parola – affronteremo ancora molte questioni, il tavolo si rinnoverà presso l’assessorato alla Cultura». Presente anche l’assessore Umberto Croppi, all’incontro. E a lui e ad Alemanno, nonostante il niet, sono giunti ringraziamenti, sinceri e «non ironici», come è stato ribadito più volte; sinceri (e inattesi) anche quelli arrivati da parte di associazioni come il Mieli, dichiaratamente di sinistra. «La ringrazio per la franchezza, la coerenza, l’ascolto », ha detto Rossana Praitano, presidente del Mieli. Restano le distanze. È stato detto. Ma in molti hanno rilevato come l’incontro sia un fatto inedito per un’amministrazione capitolina. «Mai accaduto, neanche con una politica cosiddetta amica e forse solo più ipocrita».

E una prima apertura concreta ci sarà il 4 giugno, a tre giorni dal Pride, quando per la prima volta proprio in Campidoglio – Sala del Carroccio – sarà ospitato un convegno (organizzato da una delle associazioni omosessuali presenti ieri, il Di’Gay Project di Imma Battaglia) dal titolo «Pride Made in Italy, quale modello?» con interventi, tra gli altri, dello stesso assessore Croppi, della deputata del Pd Paola Concia, di Maria Giovanna Maglie, di docenti universitari.

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L’articolo completo di Edoardo Sassi de Il Corriere della Sera è consultabile sul sito di Gaynews

3 commenti

Luca

“la notizia del «no» al patrocinio (come già avvenne nel 2000, sindaco Rutelli)”

“l’incontro sia un fatto inedito per un’amministrazione capitolina. «Mai accaduto, neanche con una politica cosiddetta amica e forse solo più ipocrita».”

E poi si spendono fiumi di inchiostro per cercare di capire come mai la sinistra ha perso le elezioni (è un eufemismo..) e perchè Rutello sia stato trombato mentre alla provincia ha vinto il candidato PD… ma quale voto disgiunto o altre baggianate!
La sinistra non è scomparsa dopo le ultime elezioni, non c’era già più. Da quando si è messa in testa di sostituire la DC tirando dentro margherite, volentè e binetti vari…

extra ecclesia

Ma (da gay) domando ai miei pseudo rappresentanti quale sia il “senso” di chiedere il patrocinio ad alemanno??!! Il pride deve essere organizzato ed il Comune o le autorità semplicemente invitate come mero atto di cortesia verso le istituzioni. Continuare a chiedere patrocini serve soltanto a dare importanza e adito discriminatorio ai politicanti che colgono l’occasione al volo per sputarci addosso il loro considerarci deviati mentali. Ma si faccia ‘sto pride senza il “buon” alemanno e, se un’autorità politica, amministrativa o giudiziaria che sia, decidesse d’intervenire, se ne stia ben dietro tra le fila dei partecipanti.

Anticlericale89

Scontato il no di alemanno al pride,ma almeno piu’sincero del bacia **** dei prelati rutelli.Poi spero mantenga la promessa di rispondere alle esigenze emerse.

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