Il “Padre nostro” mette nei guai la dirigente scolastica di Teolo. O meglio, per aver impedito agli alunni dell’istituto statale comprensivo di recitare la preghiera si è presa una bella lavata di capo dal sindaco Lino Ravazzolo. La vicenda risale a sabato 9 maggio. Doveva essere una giornata di festa, la Festa dello Sport per la precisione, conclusa in piazza Mercato con la benedizione dei nuovi mezzi della Protezione Civile. L’incidente “diplomatico” si è verificato quando don Claudio Savoldo, parroco di Bresseo di Teolo, dopo qualche istante di raccoglimento ha chiesto a tutti i presenti di intonare una preghiera. Un rituale che si ripete identico in tutta Italia ma che a Teolo ha creato qualche problema. Nell’occasione la dirigente scolastica, Antonietta Marescotti, ha preso la parola dicendo che i ragazzi non dovevano essere obbligati a pregare e che ognuno poteva farlo di propria “sponte”. «Se volete fatelo voi, ma non mettetemi in difficoltà» aveva aggiunto. Ieri mattina il faccia a faccia con il sindaco Ravazzolo che ha chiesto un incontro con la dirigente per chiarire i dettagli dell’accaduto. Spiega Ravazzolo: «La dirigente mi ha ribadito che ha pronunciato quelle parole sottovoce e che si è trattato di un “eccesso di zelo” per salvaguardare la laicità della scuola e la libertà dei propri alunni». Eppure le segnalazioni che da più parti sono arrivate al sindaco dopo l’accaduto non descrivevano quell’intervento così pacato e pronunciato sottovoce. La dirigente scolastica, nel corso del colloquio con il sindaco, ha chiesto di essere messa al corrente di questo tipo di manifestazioni e celebrazioni con debito anticipo. È anche certo che l’amministrazione di Teolo è determinata a salvaguardare la propria religione e le proprie tradizioni. […] Stiano tranquilli quindi i credenti: il comune di Teolo non abolirà mai la preghiera in piazza. […]
Il testo integrale dell’articolo di Riccardo Bastianello è stato pubblicato sul sito del Gazzettino
“Stiano tranquilli quindi i credenti: il comune di Teolo non abolirà mai la preghiera in piazza”
I non credenti invece non esistono… Neppure semplicemente chi vuole far rispettare le leggi. Zitti, muti, sia fatta la volontà del prete.
Massimo sostegno a Antonietta Marescotti!
Il sindaco è di Alleanza Nazionale, no surprise…
che schifo…
Un’intelligenza sovrannaturale, quest’uomo…
Piuttosto, se e’ vero che:
mi sembra che la dirigente sia stata un po’ incoerente.
adesso si che sono tutti piu’ tranquilli i cittadini teolesi…….
Il circolo Uaar di Padova manifestò pacificamente durante quella visita pastorale, di fronte alla scuola. Secondo me la dirigente si è resa almeno conto che far pregare gli studenti è davvero oltre il limite (lo era anche la visita pastorale camuffata da culturale).
Scusate, ma la diffusione di notizie false a mezzo stampa non era un reato?
Come si permette il Gazzettino di affermare che la direttrice “aveva impedito” ai bambini di pregare?
Ha solo detto: “che vuole farlo lo faccia, gli altri non si sentano in dovere di farlo”
Al di là del fatto che i bambini abbiano o no “intonato” una preghiera, è gia fuori luogo e fuori legge che abbiano dovuto assistere ad un rito religioso, perchè una benedizione anche se di un fuoristrada questo è, in orario scolastico.
E la dirigente che definisce la sua rimostranza un “eccesso di zelo” non mi convince molto, forse voleva evitare le polemiche suscitate in consiglio d’istituto dal suo precedente appoggio alla visita pastorale.
L’atteggiamento del sindaco non è nemmeno commentabile.
Incoerente o meno, la dirigente si merita una tessera ‘onoraria’ dell’UAAR per quello che ha fatto.. Almeno faremmo vedere che non e’ sola..
insomma una cosa è chiara; i mezzi della protezione civile DEVONO essere benedetti punto e basta! ok? 🙂 maletetti atei e agnostiken.
La stampa italiana non chiama mai le cose con il loro nome. Si sente sempre parlare di ultraccattolici o cristianisti ma mai una volta che vengano chiamati fondamentalisti o integralisti come invece viene fato con appartenenti a qualunque altro culto.
Inoltre l’imposizione della preghiera ed eventuali prese di posizione a favore di tale pratica da parte di pubbliche autorità, unite a minacce più o meno velate come in questo caso,a mio avviso costituiscono una palese violazione dei diritti umani.
La costituzione (questa sconosciuta), il trattato ONU, il trattato europeo ed altri accordi più recenti stabiliscono che ogni persona ha diritto a professare una religione, ma anche a non farlo e la cosa vale sia per l’insegnante che per gli alunni.
la dirigente scolastica, Antonietta Marescotti, ha preso la parola dicendo che i ragazzi non dovevano essere obbligati a pregare e che ognuno poteva farlo di propria “sponte”. «Se volete fatelo voi, ma non mettetemi in difficoltà» aveva aggiunto.
che parole offensive e che affronto verso la carità e l’amore etc etc di questi malati patologici!!! Spero solo che di episodi come questo siano all’ordine del giorno, almeno qualcosa si smuove…
sindaco vergognoso,solidarieta’ piena alla dirigente.
Questi cattolici diventano ogni giorno piu’arroganti?
“le nostre tradizioni ci impongono la preghiera”?Chi impone a chi?che cosa e’ “imposto”? Io non ho nessun obbligo di preghiera caro sindaco medioevale,sono un atea fiera,del prete ladro me ne frego altamene e fieramente,e non ho bisogno di tradizioni imposte please.Quindi parli per se.
Tutto può essere stato animato dalla volontà di salvaguardare gli studenti – ha continuato Ravazzolo – ma alla fine è nata una discriminazione per tutte quelle persone che non avevano alcun problema a pronunciare il “Padre nostro”. Non prenderemo alcun provvedimento ma è chiaro che una cosa del genere non deve accadere mai più».
Inoltre genio,nessuno ha minacciato i volenterosi studenti cattolici con un fucile alla testa,se volevano pregare lo facessero per i cavolacci loroche bisogno avevano di una preghiera di gruppo?Io per bestemmiare non chiedo mica il patrocinio uaar… 🙁
Vi anticipo che non è mia intenzione arrecare provocazioni o disturbo, ma solo presentare punti di vista diversi, distanti da quelli della maggioranza dei frequentatori di questo sito ma facenti parte, secondo me, della visione e del modo di sentire della stragrande maggioranza degli Italiani.
Provate a concepire un borgo antico, un centro storico. senza la presenza centrale e culturalmente evocativa di una chiesa, con il suo campanile.
Provate a concepire una Domenica, una qualsiasi giornata di festa, senza il suono delle campane, che , da solo , racchiude in se il ricordo della nostra infanzia e della gioiosità che alla festività si accompagna.
Non riesco , francamente, a credere che anche una preghiera come il Padre Nostro, possa non suscitare un senso di appartenenza culturale e memoriale anche in chi si professa “ateo”.
Forse l’incomprensione risiede in questo: si rifiuta in maniera astiosa e petulante anche quelle manifestazioni che appartengono in pieno alla nostra cultura, che ci identificano come cittadini della nostra Nazione, con la nostra storia, le nostre tradizioni, il nostro sentire più intimo, senza i quali non saremmo più gli stessi: nel bene e nel male.
Si rifiuta tutto ciò, dicevo, per cosa? Per sottolineare la propria apparteneza ad una “ideologia altra” la quale, però, in verità , non avrebbe nessuna ragione e possilità di esistere all’infuori del quadro valoriale che ci viene presentato proprio dal Cristianesimo, la prima dottrina che ci ha insegnato ad amare il prossimo, ad essere caritatevoli, ad essere giusti con se stessi prima ancora che con gli altri. La cultura, la nostra cultura occidentale, che poi è anche di quelli che si definiscono atei, è intrisa indissolubilmente e profondamente dei contenuti, dei valori e della dottrina della Fede Cristiana: negare questo è come negare noi stessi.
Definirei l’atteggiamento della Dirigente Scolastica come un mero esibizionismo ideologico, che però, in quel contesto , per molti ha rappresentato un’offesa al loro modo di sentire e rappresentare la vita e le cose della loro vita.
Il sacerdote non stava “inculcando” pericolose e fuorvianti teorie nelle menti dei ragazzi: aveva semplicemente proposto di recitare una preghiera a completamento e coronamento di una Benedizione Cristiana: a che pro, allora , invitarlo ad officiare questa funzione? Forse la dirigente scolastica voleva anche entrare nel merito dello svolgimento delle funzioni religiose? Vedete che anche dal punto di vista razionale, a voi caro, simili atteggiamenti risultino inappropriati, anzi rischiosi di apparire solo provocatori ed intolleranti.
@ karowu
tu dici “che schifo”…ma perchè una semplice preghiera faccia così paura?…alla fine se uno non ci crede può benissimo non recitarla…
Una volta usava benedire carri armati e bombardieri, un padre nostro per i mezzi della protezione civile mi sembra esagerato: mica portano “pompe a crappolo”.
L’ ennesimo sindaco che si “abbassa i pantaloni” davanti al parroco di turno. L’ ennesima dimostrazione di come a rispettare la legge in italia ci si perde. Comunque sempre massimo sostegno ad Antonietta Marescotti.
Eccesso di zelo un corno, sindaco delle mie ghette! Ha fatto solo quello che in un paese civile va fatto!
@ Fedele
Se a molti di noi il Padre Nostro non fosse stato inculcato da piccoli tramite ripetizione coatta, sta tranquillo che non ci direbbe alcunché. Non sono tra quelli che sdegnano a forza e vistosamente davanti a qualsiasi liturgia religiosa, ma PRETENDO che le libertà conquistate a fatica nei secoli e messe nero su bianco nelle NOSTRE LEGGI vengano RISPETTATE. E a livello pubblico NON E’ CONCEPIBILE ALCUNA INTROMISSIONE IDEOLOGICA. Cosa succederebbe se un sindaco suonasse l’inno del suo partito? O se un sindaco islamico (temo che prima o poi arriveremo anche a questo…) mandasse l’Imam a pregare a una funzione pubblica?
Come ateo liberale non ho mai chiesto l’ateismo di Stato, anzi sarei il primo ad opporvisi. Da un cristiano liberale, o meglio da un liberale cristiano mi aspetto coltivi la sua religione senza invadere gli spazi altrui. La laicità è necessaria a tutti; e non si difende “all’italiana”, facendo spallucce quando i diritti offesi sono quelli altrui.
@Fedele
Due fra i valori CARDINE degli antichi romani erano la Caritas e la Pietas. I celti sono stati i primi in europa per organizzare strutture di sostegno per orfani, vedove, vecchi e handicappati.
I cirstinai nascondevano handicappati e malati mentali in cantina fino ai primi decenni del ventesimo secolo. Per cui starei attento a parlare dell’amore per il prossimo come invenzione introdotta dal cristianesimo. E’ una palla bella buona.
Per non parlare poi dei milioni di persone atee, agnostiche, valdesi, ortodde, ebrre che pre secoli e secoli sono visssute ed hanno contribuito a forgiare la storia del nostro paese. Persone per cui il rintocco delle campane e i padri nostri sono il ricordo delle maorevoli persecuzioni subite nel corso dei secoli e che ancora oggi subiscono.
Astioso è costringere gli studenti a patecipare ad una funzione religiosa e pretendere che tutti preghino, per rassicurare il bisogno di omologazione di gente come te.
La dirigente scolastica ha fatto benissimo, vistoche NON HA IMPEDITO NIENTE A NESSUNO, ha detto:
“CHI VUOLE PREGARE PREGHI, GLI ALTRI NON SONO OBBLIGATI”.
Ovvero ha esaltato la libertà di coscienza degli studenti.
Sò che gent ecome te avrebbe preferito che istigasse e obligasse TUTTI a pregare, ma questa si chiama inciviltà.
*Fedele
Il fatto che la chiesa abbia il potere da Costantino in poi e lo eserciti da sempre contro gli altri non fa degli altri dei cattolici.
Voi non amate gli altri, altra balla del cattolicesimo, li sopportate forse ma non li accettate: amate solo voi stessi
@Fedele
Se i mezzi funzionano è perchè sono stati costruiti dalla mente dell’uomo, dalla tecnologia e dalla scienza. Restano funzionanti perchè uomini responsabili li tengono in perfetta efficienza e non perchè un coglioncello vestito di nero tira loro addosso un pò di acquetta.
@gianni
perchè fa schifo che in un paese LAICO i preti debbano imporre la loro presenza a tutti.
fa schifo il fatto che i cattolici debbano SEMPRE cercare (e spesso riuscire) di imporre il loro volere e i loro dogmi a TUTTI.
mi stan più simpatici i testimoni di geova che non accettano le trasfusioni ma non rompono a me se me le voglio fare… fossero cattolici a quest’ora l’avis non esisterebbe.
@Fedele
Se i mezzi funzionano è perchè sono stati costruiti dalla mente dell’uomo, dalla tecnologia e dalla scienza. Restano funzionanti perchè uomini responsabili li tengono in perfetta efficienza e non perchè un signorino vestito di nero tira loro addosso un pò di acquetta.
È anche certo che l’amministrazione di Teolo è determinata a salvaguardare la propria religione e le proprie tradizioni.
Appunto. LA PROPRIA. mica quella della gente.
Mi stupisco che a Teolo ci siano 100% di cattolici ferventi, sarebbe un record da Guinness!
Lo stesso dicasi per le varie benedizioni casa per casa, rosarioni da competizione nei cortili al mese di Maggio e processioni varie che intralciano il traffico.
Il comune DEVE essere laico, non ci sta proprio che un Sindaco della Repubblica chieda spiegazioni a una dirigente scolastica per chiarire i dettagli dell’ accaduto, quasi fosse un reato punibile dalla legge esprimere un dissenso per qualcosa che non si condivide.
Ultima chicca:
“Un rituale che si ripete identico in tutta Italia ma che a Teolo ha creato qualche problema”
Ma che rituale? E che problema? Problema che il prete si e’ visto contestato? Ma la vogliono capire che non comandano a casa nostra???
5×1000 all’ UAAR
8×1000 alla Chiesa Valdese
L’intervento della dirigente fatto sottovoce va bene, a voce alta invece no?
Caro Fedele, prova a immaginare persone che siano cresciute in una famiglia di non credenti, o prova a immaginare una persona che abbia pure ricevuto i primi sacramenti ma poi abbia seguito un suo percorso “spirituale” che le abbia fatto abbracciare un’altra fede (una fede in cui non esiste un Dio “Padre”) oppure che lo abbia convinto dell’insensatezza della religione nella quale e’ stato educato.
A questo punto i casi sono due: o ritieni che il Padre Nostro sia tutto sommato una nenia da ripetere meccanicamente senza soffermarsi sul senso (e allora un ateo dovrebbe tranquillamente recitarla come una filastrocca qualsiasi) oppure pensi che il Padre Nostro dica delle cose “forti”, sulle quali si puo’ credere fermamente o essere in disaccordo, e se e’ cosi’ non si capisce per quale motivo ritieni che delle persone che non condividano quello che si dice in quella preghiera debbano ripeterla comunque.
Tu sei la prova che i credenti della religione che “per prima ha insegnato ad amare il prossimo” (a proposito, una balla), hanno ben poco rispetto per la coscienza e il sentire altrui, che puo’ tranquillamente venire calpestato in nome del mantenimento delle tradizioni, ma ovviamente solo quando si fa parte di quella maggioranza che puo’ farsi forte dell’argomento delle “tradizioni” e delle “radici”.
Perche’ se tu fossi davvero in grado di metterti nei panni degli altri, ti renderesti conto come sarebbe poco tollerante e rispettoso nei tuoi confronti se ti fosse chiesto di pronunciare le parole di una preghiera che non condividi solo perche’ cosi’ fa la maggioranza, da secoli.
Certamente si’. Ma questo vuol dire che esiste un “Padre” che e’ “nei cieli”, di cui tutti dovremmo volere che venga fatta la volonta’, a cui dovremmo chiedere di liberarci dal male? Il fatto che per tremila anni nell’antico Egitto si sia adorato il Faraone (una tradizione fortissima che ha intriso profondamente la cultura di una civilta’ millenaria) implica necessariamente che quella fede fosse vera, oggettivamente condivisibile da tutti? Sarei curioso di sapere se ritieni che anche i primi cristiani avrebbero dovuto adeguarsi alle secolari “tradizioni” e “radici” dell’antica Roma, venerando dei che non riconoscevano. Ovviamente no.
Il fatto che tu abbia scelto di essere cattolico solo per continuita’ con la tradizione italiana o che tu non riesca a renderti conto che la fede, le concezioni esistenziali o metafisiche siano cose che si elaborano personalmente e che non ci si limita ad assorbire passivamente dal passato storico, il fatto che tu ritenga che la tradizione culturale debba prevalere sul sentire del singolo (e che quindi nessuno debba permettersi di sottrarsi al suo destino di musulmano o di induista o di buddista, magari per farsi cristiano, ma deve continuare a riverire la fede della sua nazione)….
tutto questo ti fa molto piu’ intollerante e incapace di empatia nei confronti del prossimo di quanto tu non creda, nonostante la dottrina che per prima avrebbe insegnato ad amare il prossimo.
Ho appena spedito al Gazzettino questa mail, che non verra’ pubblicata, come non e’ stata ancora pubblicata quella spedita al Corriere Veneto:
Caro direttore,
a proposito degli alunni di Teolo che dovevano recitare una preghiera, ho letto sul Gazzettino di mercoledì 28 che il sindaco ha dichiarato: «È anche certo che l’amministrazione di Teolo è determinata a salvaguardare la propria religione e le proprie tradizioni» e «qui in Italia, la nostra religione e le nostre tradizioni ci impongono la preghiera».
Per quanto riguarda le tradizioni, il sindaco quali vuole salvaguardare? Forse le discriminazioni contro le donne? Contro gli omosessuali? Contro gli atei? Contro gli ebrei? Contro gli scienziati? Contro la medicina? Oppure le guerre di religione? O ancora i riti cattolici imposti agli infedeli? Sono state tutte “tradizioni” ben radicate in Italia per secoli e secoli, quando comandava la chiesa; la costituzione (e il buon senso) vietano che siano salvaguardate, checché ne pensino i clericali! Pensavo fosse impossibile sentire il sindaco di un paese italiano, europeo, usare le stesse frasi e gli stessi toni delle autorità dell’Arabia saudita o dell’Iran o del Sudan.
C’è invece di sicuro una legge esplicita che vieta che nelle scuole pubbliche, in orario scolastico, si possano recitare preghiere o comunque partecipare ad atti di culto: vedi legge di attuazione delle Intese dello Stato italiano con i Valdesi o con le Comunità ebraiche. Un pubblico ufficiale dovrebbe saperlo bene. Inoltre in Italia circa la metà dei bambini che nascono in questi anni sono figli di genitori sposati in municipio o conviventi senza matrimonio e di questi solo una piccola percentuale sono bambini di famiglie con religione diversa dalla cattolica, gli altri sono figli di genitori italiani atei o agnostici. Ravazzolo è sindaco anche di queste famiglie e purtroppo gli sembra ovvio far partecipare i loro figli a riti della “sua” religione, che spaccia per “nostra”; dicendo così questo pubblico ufficiale (pubblico = di tutti) si comporta come se ci fosse ancora la religione di Stato, con il corollario che la religione cattolica va aiutata attivamente e la si deve accontentare, le altre religioni vanno sorvegliate o contrastate e l’ateismo non esiste.
Noi atei e agnostici dell’UAAR non vogliamo che venga impedito alle famiglie cattoliche di educare i figli secondo la loro fede. Possono farlo in tutta libertà, a casa, a scuola con l’ora di religione (unici ad avere questo privilegio), poi nelle parrocchie, nelle organizzazioni come gli scout; con ritiri spirituali. Semplicemente non vogliamo che questo venga fatto, nella scuola pubblica e dalla scuola pubblica, a scapito dei bambini di famiglie con altre religioni e di famiglie atee. La scuola, come lo Stato, non può che essere neutra, ugualmente rispettosa di tutti, laica appunto, come dice la nostra Costituzione.
@ Fedele
Legge 449/1984
Articolo 9
…
Per dare reale efficacia all’attuazione di tale diritto, l’ordinamento scolastico provvede a che l’insegnamento religioso ed ogni eventuale pratica religiosa, nelle classi in cui sono presenti alunni che hanno dichiarato di non avvalersene, non abbiano luogo in occasione dell’insegnamento di altre materie, né secondo orari che abbiano per i detti alunni effetti comunque discriminanti.
I cattolici pensano che la chiesa in Italia sia al di sopra della legge? g
Ma no dai ragazzi fedele ha ragione. certo l’ amor prossimo!! (ovviamente c’ è un PICCOLO PARTICOLARE. sono esenti da questo amore: omesessuali, donne che sotto la guida di satana decidono di abortire, folli scienziati che osano minacciare il disegno divino, eretici relativisti, liberi pensatori, ricercatori e atei mangia bambini!) :D:D
In Italia naturalmente, e perfino a Teolo, le scuole sono autonome e ne’ i sindaci, ne’ tantomeno i parroci hanno alcun potere di “rampognare” un dirigente scolastico. Una cosa che i giornalisti e i lettori del gazzettino, i parrocchiani e gli amministratori di Teolo saprebbero se solo fossero stati un po’ più attenti a scuola. La ragione più plausibile di queste baruffe chiozzotte è che qualcuno abbia cercato una rivincita per qualche bocciatura o qualche estate passata a rimediare insufficienze.
@ Fedele e Gianni
ci vedo proprio bene, anche se siete cattolici, a trovarvi in mezzo ad una preghiera pubblica islamica e intonare insieme a loro; “Bismillah al-Rahman al-Rahim” e “Mahomet surullah”
Provate e poi mi venite a dire se per voi significa proprio niente dire che “Moameto è l’unico vero profeta” dato che non ci credete a questa buffonata.
GENTE!!
ci ha pensato B16 stamattina a rimettere a posto le cose: leggete st’ ultima perla
LO STATO SOSTENGA LE SCUOLE CATTOLICHE PRIVATE – «In uno Stato democratico, che si onora di promuovere la libera iniziativa in ogni campo, non sembra giustificarsi l’esclusione di un LO STATO SOSTENGA LE SCUOLE CATTOLICHE PRIVATE – «In uno Stato democratico, che si onora di promuovere la libera iniziativa in ogni campo, non sembra giustificarsi l’esclusione di un adeguato sostegno all’impegno delle istituzioni ecclesiastiche nel campo scolastico» ha poi affermato Benedetto XVI nel discorso rivolto ai vescovi italiani riuniti in Vaticano. «È legittimo – spiega – domandarsi se non gioverebbe alla qualità dell’insegnamento lo stimolante confronto tra centri formativi diversi suscitati, nel rispetto dei programmi ministeriali validi per tutti, da forze popolari multiple, preoccupate di interpretare le scelte educative delle singole famiglie». Secondo Papa Ratzinger, «tutto lascia pensare che un simile confronto non mancherebbe di produrre effetti benefici».
Miii, sono quasi meglio di Aldo Giovanni e Giacomo!!!
@bardhi
Lo farebbero perche’ sarebbero islamici, visto che non potrebbero negare le radici storiche del proprio paese, perche’ “sarebbe come se negassero loro stessi”.
La fede e’ una cosa che si eredita dagli antenati.
Bisogna dire che ultimamente quest’eredita’ inizia a scarseggiare, maledetto secolarismo. Orsu’ torniamo alle radici!
X Fedele e GIANNI:
Per quale oscuro motivo un ateo o di religione diversa dalla vostra dovrebbe recitare il padre vostro?io sono atea,fiera,e in quanto tale un rito religioso nella scuola pubblica lede i mie diritti;altrimenti ditelo che vi va bene se io chiedo all’insegnante di invitare per una conferenza a scuola un coordinatore uaar,e gli altri,i cattolicisti,sono obbligati a parteciparvi.
E poi basta con questa balla del cristianesimo che e’stata la prima cultura a dare un messaggio d amore!le parole e i concetti attribuiti a cristo nei vangeli erano stati gia’detti secoli prima da vari predicatori orientali,se proprio vogliamo fare finta di dimenticare quello che la chiesa criminale ha fatto nei secoli(roghi inquisizione caccia alle streghe).Inoltre ogni giorno la chiesa minaccia la liberta mia e di tanta altra gente,perche’dovrei sottomettermi al prete(per la cui categoria nutro profondo odio)e recitare le vostre preghiere che sono per la mia liberta’offensive?
Io ho scritto una mail di solidarietà alla direttrice, consiglio a voi tutti di farlo. Per quel che ne sappiamo può essere che taluni cercheranno di relegarla in solitudine, a me è sembrato opportuno farle sapere che non è certamente sola (ammesso che si senta in questa situazione).
x Fedele
Hai fatto un post che mi sembra abbastanza sgangherato. Confondi le tradizioni con la realtà, il passato col presente.
Che nel centro storico sia necessaria la chiesa di cui parli, è un’opinione tua, e tale rimane.
Che lo scampanio domenicale e non solo, talvolta alle 07:00 faccia piacere è un’opinione tua, e tale rimane.
Che il padre nostro (nel mio caso direi per esempio padre vostro, perché mio non è) faccia avere un senso di appartenenza culturale è un’opinione tua, e tale rimane.
Inoltre hai scritto un sacco di altre cose che sono completamente errate, e che già da altri sono state sottolineate.
Che ci sia da parte dell’ateo astio a prescindere nei confronti delle religioni è un’opinione tua, e tale rimane, in quanto per farti un esempio tra mille, le mozioni contro la costruzione di moschee sono state fatte dai bravi cristiani tra i quali tu ti gongoli, non certo dalle associazioni atee. Semmai è vero che l’astio sia nei confronti della chiesa cattolica, in quanto in Italia è da secoli che rompe le scatole e tuona costantemente.
Io non ho astio nei confronti dei testimoni di Geova, come non ce l’ho nei confronti dei mussulmani, e nemmeno dei buddisti, e nemmeno ……
Io ho astio nei confronti della chiesa cattolica, che si prende i nostri soldi (l’8 x 1000 sono solo briciole), che pretende che le sue fesserie vengano insegnate a scuola, che un’esagerazione tra i suoi ministri sono pedofili, che ogni 200 metri pretende di avere una chiesa, sempre vuota e soprattutto costruita coi miei soldi, che è razzista nei confronti degli omosessuali, che pretende di dirmi come devo vivere, che fino a ieri tuonava che è il sole che gira intorno alla terra, che con i suoi cappellani militari benedice i militari che vanno ad uccidere il prossimo, che fino a ieri bruciava vivo chi la pensava diversamente e che oggi non lo fa solo perché per fortuna dell’umanità non ha più il potere temporale, che pretende di toccare la legge sull’aborto, come se questa obbligasse le donne a sottoporcisi, che ….. che ….. che …….
Povero te se le cose che scrivi le pensi davvero.
Ciao a tutti
Tra Costituzione e leggi varie abbiamo ancora le “carte” dalla nostra parte (dalla parte della libertà di pensiero); temo, ahimè, però che si tratti solo di carte. Una decina d’ anni e cambieranno pure quelle. In fondo il sindaco è stato solo un pò impaziente, ancora qualche annetto e opinioni come quella della dirigente scolastica condurranno d’ ufficio nel registro deli indagati. Lo Stato Vaticaliano è alle porte.
Ancora a parlare di radici cristiane. Se ci sono delle radici culturali nel nostro paese, non stanno certo nel torbido passato (e presente) di un’istituzione religiosa.
Vogliamo parlare del nostro diritto, che si fonda sul diritto romano (e non sul diritto medioevale gravato dell’inquisizione)? Vogliamo parlare delle radici culturali? La nostra cultura ha radici nell’epoca classica greco-romana (ripeto non nel medioevo ecclesiastico, definito a ragione un periodo oscuro della nostra storia). Ancora nel rinascimento la chiesa (cattolica apostolica romana) si adoperava affinchè ogni barlume di raziocinio e lucidità venisse soffocato, da vedere i casi Giordano Bruno e Galileo Galilei (è sul lavoro di quest’ultimo che si fonda il metodo scientifico sperimentale, vero fondamento della cultura scientifica moderna).
Eppure certe persone, ad ogni occasione, continuano a ripetere gli stessi mantra (sono bravi a ripetere senza comprendere il senso di ciò che dicono).
Che un certo culto si sia diffuso, e imposto, nell’Europa centrale è storicamente incontrovertibile (più che di sostituzione dei precedenti culti, si parla di sovrapposizione), ma che questo culto si sia diffuso per ragioni prettamente strumentali è, altresì, storicamente innegabile (qualcuno ha citato a ragione Costantino, che ha dato inizio all’ascesa politica di quel culto. Dopo Costantino la chiesa aveva abbastanza potere temporale da potersi sostentare ed auto-imporre). Tuttavia, passato il buio periodo dell’inquisizione, è arrivato il declino (che avrà il suo massimo con l’unità d’Italia).
Solo il dittatore di turno ha garantito alla chiesa romana la sopravvivenza, traghettandola nel nuovo millennio.
Adesso chi vuole bollarmi come persona astiosa lo faccia liberamente. Sono astioso e, in misura maggiore, intollerante. Un degno esponente della nostra specie non può tollerare certi attacchi alla razionalità e alla logica, non si può lasciare che una masnada di criminali cancelli con un colpo di spugna le nostre “vere” radici culturali (e, cosa più importante, le nostre conquiste culturali e sociali). Chi propugna così fermamente (senza basi oggettive) la propria appartenenza (in)culturale, lo fà solo per quel senso di appartenenza e omologazione tribale, già osservato da Freud in Totem e Tabù (che comunque viene confermato dallo studio dell’antropologia).
La mia analisi non è particolarmente diretta ai vari fondamentalisti (che dei fatti se ne infischiano), bensì è volta a ricordare, a quei razionalisti, a quegli illuminati pensatori che da secoli tirano le redini del progresso culturale e scientifico (trascinando la zavorra delle superstizioni e “tradizioni” popolari), ciò che siamo veramente. Invito ad opporsi fermamente ad ogni prevaricazione volta a conculcare i nostri più elementari diritti e libertà, cose che abbiamo guadagnato, e che non ci sono state concesse, o garantite, da amene divinità.
godisB2eenus scrive:
“Solo il dittatore di turno ha garantito alla chiesa romana la sopravvivenza, traghettandola nel nuovo millennio.”
Esatto! con i dovuti distinguo(mutatis mutandis) ci risiamo. Stavolta più che di una “traghettata” si fanno una crociera extra-lusso e decidono loro la rotta…
La ricostruzione di Fedele è molto poetica, evocativa, fatta di sentimentalismo e di infantilismo (non in senso offensivo, nel senso di ricollegarsi ad un’atmosfera “fatata”, che ci ricorda i nostri primi anni di vita): rispettabile, chiaro, e tra l’altro buon espediente retorico tipico dell’apologetica.
Però io sarò più prosaico: l’Occidente “è cristiano” da quando per decreto imperiale verso il IV secolo è stato imposto il cristianesimo come unica religione di stato, pena la perdita di tutti i pochi “diritti” civili dell’epoca e in certi casi la morte…
http://it.wikipedia.org/wiki/Decreti_teodosiani
godisB2eenus scrive:
Ancora a parlare di radici cristiane. Se ci sono delle radici culturali nel nostro paese, non stanno certo nel torbido passato (e presente) di un’istituzione religiosa.
Vogliamo parlare del nostro diritto, che si fonda sul diritto romano (e non sul diritto medioevale gravato dell’inquisizione)? Vogliamo parlare delle radici culturali? La nostra cultura ha radici nell’epoca classica greco-romana (ripeto non nel medioevo ecclesiastico, definito a ragione un periodo oscuro della nostra storia). Ancora nel rinascimento la chiesa (cattolica apostolica romana) si adoperava affinchè ogni barlume di raziocinio e lucidità venisse soffocato, da vedere i casi Giordano Bruno e Galileo Galilei (è sul lavoro di quest’ultimo che si fonda il metodo scientifico sperimentale, vero fondamento della cultura scientifica moderna).
Eppure certe persone, ad ogni occasione, continuano a ripetere gli stessi mantra (sono bravi a ripetere senza comprendere il senso di ciò che dicono).
Che un certo culto si sia diffuso, e imposto, nell’Europa centrale è storicamente incontrovertibile (più che di sostituzione dei precedenti culti, si parla di sovrapposizione), ma che questo culto si sia diffuso per ragioni prettamente strumentali è, altresì, storicamente innegabile (qualcuno ha citato a ragione Costantino, che ha dato inizio all’ascesa politica di quel culto. Dopo Costantino la chiesa aveva abbastanza potere temporale da potersi sostentare ed auto-imporre). Tuttavia, passato il buio periodo dell’inquisizione, è arrivato il declino (che avrà il suo massimo con l’unità d’Italia).
Solo il dittatore di turno ha garantito alla chiesa romana la sopravvivenza, traghettandola nel nuovo millennio.
Adesso chi vuole bollarmi come persona astiosa lo faccia liberamente. Sono astioso e, in misura maggiore, intollerante. Un degno esponente della nostra specie non può tollerare certi attacchi alla razionalità e alla logica, non si può lasciare che una masnada di criminali cancelli con un colpo di spugna le nostre “vere” radici culturali (e, cosa più importante, le nostre conquiste culturali e sociali). Chi propugna così fermamente (senza basi oggettive) la propria appartenenza (in)culturale, lo fà solo per quel senso di appartenenza e omologazione tribale, già osservato da Freud in Totem e Tabù (che comunque viene confermato dallo studio dell’antropologia).
La mia analisi non è particolarmente diretta ai vari fondamentalisti (che dei fatti se ne infischiano), bensì è volta a ricordare, a quei razionalisti, a quegli illuminati pensatori che da secoli tirano le redini del progresso culturale e scientifico (trascinando la zavorra delle superstizioni e “tradizioni” popolari), ciò che siamo veramente. Invito ad opporsi fermamente ad ogni prevaricazione volta a conculcare i nostri più elementari diritti e libertà, cose che abbiamo guadagnato, e che non ci sono state concesse, o garantite, da amene divinità.
Quoto parola per parola,godisB2eenus ha spiegato molto bene e comprensibilmente la radice e l’origine del problema,sottoscrivo il suo testo.
Noto, purtroppo, di non essere riuscito nel mio intendo di suscitare una discussione pacata e riflessiva, a giudicare dal tono risentito e dai giudizi sulla persona che mi vengono rivolti.
Solo su un punto non ho sentito fare un approfondimento: la benedizione dei mezzi della protezione civile, servizio liturgico proprio della Chiesa, era stata richiesta, prevista ed approvata nella cerimonia a cui, mi sembra di aver capito, la dirigente scolastica in questione aveva accettato di partecipare assieme alla scolaresca.
Ora, non capisco il motivo per cui venga accettato solo un aspetto della cerimonia officiata dal sacerdote, quello della benedizione dei mezzi, mentre quello dell’invito a rivolgere una preghiera al Signore, debba essere ritenuto alla stregua di ingerenza, invadenza di campo, violazione di legge finanche.
Se la dirigente voleva salvaguardare il suo laicismo oltranzista poteva anche rifiutare di partecipare alla manifestazione, oppure richiedere espressamente e preventivamente la non presenza del parroco e la rinuncia alla Benedizione, come condizione della “sua” partecipazione e degli alunni che avessero inteso seguirla.
Desidererei che qualcuno mi spiegasse , possibilmente senza ricorrere ad epiteti od insulti, dove e come si determina la differenza di situazione.
@Fedele
Fedele”Vi anticipo che non è mia intenzione arrecare provocazioni o disturbo, ma solo presentare punti di vista diversi, distanti da quelli della maggioranza dei frequentatori di questo sito ma facenti parte, secondo me, della visione e del modo di sentire della STRAGRANDE MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI.”
Gradirei che si citasse qualche fonte a sostegno di questa illazione. Il 30% non mi risulta essere la stragrande maggioranza… nemmeno una maggioranza, a dir la verità.
Vaticalia has become a dump.
@Fedele, il padre nostro (le minuscole non sono una dimenticanza, ma un voluto disprezzo), mi
ricorda un episodio traumatico della mia infanzia.
Francamente non so come puoi credere che il sentirlo pronunciare possa provocare a tutti un senso di appartenenza, non tutti la pensano come te, a me onestamente mi fa venire un attacco di rabbia furiosa.
E le campane, altro che festa, ma solo fastidio per quando mi svegliano.
Evidentemente tu vivi in un altro mondo, e in quello in cui vivi tu, io non voglio starci.
@Fedele
Vero, sarebbe stato meglio che la benedizione cristiana proprio non ci fosse. O che la dirigente non vi avesse fatto partecipare la scolaresca.
E tu in quel caso avresti evitato di tacciarla di “laicismo oltranzista”? No certo, anzi, l’avresti accusata di paranoia contro una semplice benedizione. Di non voler nemmeno ascoltare le parole di un povero prete (aiuto! censura! censura!).
Allora capisco che la dirigente abbia accettato la benedizione per non incorrere in discussioni, pensando che il rito si limitasse ad una formula pronunciata dal prete, e non coinvolgesse direttamente gli alunni. Quando poi ha visto la furbata del prete, ha cercato di porvi rimedio.
@ fedele
non lamentarti, dopotutto sei qui per stare un po in compagnia,nevvero?
Non trovi abbastanza conforto nella tua fede?
Qui con noi avrei sempre riscontro, perche´siamo caritatevoli, democratici ed aperti al dialogo.
X fedele.
Se nel caso non l’avessi capito, la dirigente di Teolo non è una laica oltranzista ma una persona che applica qualcosa che la tua religione non applica e non conosce.
“Il rispetto per tutte le idee che non comportano una coercizione della volontà delle persone e del loro pensiero critico”.
Ammetto però, che di tale libertà i baciapile e i tonsurati lobotomizzati non sanno cosa farsene.