ROMA – Daniela Santanché, sparita dai radar dopo la sfortunata prova come candidato premier della Destra, è tornata. “Un ritorno – confida sulla scalinata della Cassazione – alla maniera della “Santa”… col botto!”. Il “botto” è una richiesta referendaria, depositata ieri mattina insieme a un comitato promotore tutto al femminile (Storace e La Destra non c’entrano), per l’abolizione della legge Merlin e la conseguente riapertura in Italia dei bordelli. Con uno spolverino di lino ecru, collana di rubini, occhialoni neri Prada, Santanché sfida “i furbi e gli ipocriti” lanciando la sua provocazione: “A cinquant’anni dalla sua nascita la legge Merlin non può essere considerata un tabù. E’ necessario cambiarla profondamente garantendo strade sicure ai cittadini e libertà dalla schiavitù alle prostitute”.
E’ consapevole che la proposta “dividerà il Paese” – viste le reazioni, largamente contrarie, lo sta già dividendo – ma tira dritto ugualmente. Anche contro il Vaticano: “Non so come si comporterà la Chiesa, è chiaro che avrà una posizione diversa, ma noi andremo avanti lo stesso”. Del resto parlando con le sue amiche, prima della presentazione ai giornalisti, la pasionaria glamour pronostica l’ostilità del mondo cattolico, ma non sembra preoccuparsene troppo: “Se dovessi sempre tener conto della Chiesa non farei nulla, io per esempio non sono d’accordo con la posizione del Vaticano sugli anticoncezionali”.
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L’articolo completo di Francesco Bei è consultabile sul sito di Repubblica
Se dovessi sempre tener conto della Chiesa non farei nulla…
meno male che qualcuno parla francamente, comunque per le case chiuse…argomento molto controverso ma la madrina sponsor dell’operazione non è niente male.
Io sono favorevolissima alla proposta… ma in tempi di Vatican-Pride credo rimarrà soltanto questo, una proposta.
il referendun è una scelta democratica, lasciare a donne e uominia decidere cosa volgiono fare con il proprio corpo è il minimo che lo stato deve consentire. Cosa dice la chiesa a proposito……. chi se ne frega.
non allo sfrutamente, si alla scelta consapevole.
tuttelare la saulte degli lavoratori è un obligo per la societa
La battutaccia sorge spontanea… sto facendo appello a tutte le mie forze per trattenermi!
Pero’la santanche’..non me lo aspettavo!!! 😀
ha detto pure fra le righe che della chiesa non gli e ne frega niente… ok aveva ragione chi l’altro giorno diceva che era la piu’laica su cui fare affidamento…
CHI SE NE FREGA DELLA CHIESA!!!!CHI SE NE FREGA DEL PAPA!!!!!
Una delle poche cose in cui concordo con la santanchè. Continua così. Alla fine non si farà nulla, ma sarà una goccia che pian piano romperà questo tabù ipocrita. E goccia dopo goccia gli scogli si infrangono.
Concordo con Barhi. Oltertutto la legge merlin è solo un’immensa iposcrisia volta a mettere le prostitute in condizioni di schiavitù in mano alle organizzazioni mafiose.
Molto meglio se si aprono case chiuse regolari, con contratti regolari, visite mediche e tasse pagate.
Non so se Capitan Spaulding si è trattenito dal fare una ‘battutaccia’ dello stesso tenore di quella che farò io, o invece una di segno contrario (mi piacerebbe saperlo).
La mia comunque è: a stare ai pochi commenti letti fino ad ora, l’Italia clerico-fascista (sì, proprio quella delle case chiuse) ha molti sostenitori dove meno me lo aspettassi.
Al di là del fatto che apprezzo in qualche modo la proposta della Santanchè per le case chiuse, questa sua affermazione mi fa letteralmente venire il latte alle ginocchia:
“Se dovessi sempre tener conto della Chiesa non farei nulla, io per esempio non sono d’accordo con la posizione del Vaticano sugli anticoncezionali”.
Io personalmente, anche tra i cattolici di mia conoscenza, non ho mai saputo di nessuno che segue i dettami vaticani in materia di contraccezione…
Ma la brillante Santa-Anchè intende presentare la richiesta referendaria seria ai suoi connazionali o fare un dispetto al Vatikano? Possibile che mai ci sia un politico che pensi solo al buonsenso e alla crescita civile degli italiani senza tirare sempre in ballo i burattinai d’oltretevere?
@Bruno: Di “clerico” vedo veramente poco. Di “fascista” neppure: le case chiuse c’erano anche prima e ci sono in paesi (Australia, Olanda) che di fascista hanno veramente poco. E se anche fosse una proposta “fascista”, beh, a me non interessa se una proposta è fascista, comunista, democristiana o che. Mi interessa se è sensata o no, se è valida o no, se migliora o no la vita delle persone: e questa secondo me è una di quelle proposte.
@devicerandom
Guarda che non è casuale che la proposta sia venuta da quella parte (quella che non si è nemmeno lavata la faccia come Fini&C). Non so in Olanda, Australia ecc., ma in Italia di sicuro i ‘casini’ (come si chiamavano) erano proprio lo ‘sfogastotio’ per tenere unsieme una famiglia il cui compito era solo ‘dare figli alla patria’.
Oggi, mi dirai, non è più così. Forse, ma non ti dice niente questo puntare un giorno sì e l’altro pure da parte della CCAR sulla necessità di sostenere il ruolo ‘naturale’ (cioè tradizionale) della famiglia? Un conto è la prosituzione (ognuno può fare del suo corpo ciò che vuole), un conto è ‘istituzionalizzarla’.
La legge Merlin ha la stessa logica del sedicente
“movimento per la vita”.
Entrambi rifiutano che lo stato si abbassi a gestire
cose inaccettabili come aborto e prostituzione.
Così il promo si fa col ferro da calza, e la seconda
è in mano al racket.
E poi perché le case di tolleranza odierne dovrebbero
essere analoghe a quelle chiuse nel 1958?
Sono passati 40 anni e la donna che ci lavora
potrebbe anche pretendere i suoi giusti diritti.
Diritti che non avrà mai se se li aspetta dai “protettori”.
La legge Merlin ha lo stesso principio
de “movimento per la vita”:
lo stato non può istituzionalizzare cose
come aborto e prostituzione.
Così il primo si fa col ferro da calza,
la seconda è in mamo al racket.
E poi perchè le case di tolleranza dovrebbero
essere simili a quelle chiuse nel ’58?
Sono passati 40 anni, e chi ci lavora può
pretendere i sui diritti.
diritti che di certo non le sono dati dai “protettori”.
@Bruno
Se una donna vive di questo senza che sia istituzionalizzato,
fa un vero e proprio lavoro in nero, senza mutua né pensione.
Lavorerà fino a 90 anni?
non so se interessa ma ad un sondaggio di skytg24 sul servizio active, alla domanda “Sei d’accordo con la proposta di indire un referendum per abolire la legge Merlin e riaprire le case chiuse? alle 13.30 guardando il risultato in tv 88% favorevole e 12% sfavorevole. E credo che i votanti siano come si dice in maniera “freak” TRASVERSALE. quindi a voi le conclusioni. e con buona pace del “CUPPOLONE”
temo che molti non abbiano la minima idea di cosa fosse un bordello, temo che molti vogliano moralisticamente affrontare la questione sulla pelle di chi fa quel mestiere senza ascoltare la voce di chi lo esercita, nella migliore delle ipotesi si raccoglie l’opinione dei clienti, nella peggiore prevale il sentito dire.
Dubito che la Santachè abbia qualche competenza diretta sull’argomento, sono convinto stia cavalcando movimenti moralistici,coincidenti con il perbenismo clericale da sempre fautore dello stigna sociale per gruppi di persone meretrici, sodomiti, ecc. serbatoio di peccatori da redimere o fustigare a seconda del caso. Ciclicamente si ripresenta la questioone legge Merlin: bene prima di decidere provate a pensare alle conseguenze dell’abolizione, magari con un po di empatia, immedesimandovi nell’altro, in quella/quello che si prostituisce….
@Bruno
Veramente contro la legge Merlin si battono da anni anche i Radicali, che certo di fascista hanno ben poco. E i Paesi Bassi pure sono tra i paesi con la legislazione meno “fascista” che si conosca.
In Italia la legge Merlin, attualmente, serve solo a gettare le prostitute ai margini delle strade, ad allontanarle dai controlli medici, e a marginalizzarle, rendendole più facile preda degli sfruttatori (che pure esistono anche in Olanda). Se le prostitute sono costrette a vivere in una zona oscura, hanno meno speranze di salvarsi dal racket.
Naturalmente, aprire quartieri a luci rosse (non le case chiuse gestite da tenutarie o tenutari di fascistissima memoria…) non risolve magicamente in un sol colpo tutti i problemi connessi alla prostituzione, ma costituisce un primo passo.
Poi, dei motivi ideologici che spingevano il testa di morto in feluca (e forse spingono oggi la Santanché) a santificare la casa chiusa, del tutto sordi alle esigenze delle prostitute, ce ne può anche importare un baffo, ciò che conta è contrastare il racket.
Una soluzione “modello Amsterdam” sarebbe l’ideale. Vengono tutelate le donne (che si devono sottoporre a periodici esami medici e pagano le tasse) e di conseguenza anche i clienti.
Non a caso, quando una grossa compagnia immobiliare ha cominciato a fare incetta di stanze del quartiere a luci rosse per farne mini-appartamenti o mini-negozi a maxi-prezzo, l’intera cittadinanza di Amsterdam si è sollevata.
Il fenomeno della prostituzione esiste. Inutile girarsi dall’altra parte e far finta di nulla. Tanto vale gestirlo al meglio.
Mille, centomila, un milione di volte preferibile una persona che va con una prostituta, rispetto a una che stupra una ragazza o peggio ancora un minore.
Eppoi, ve lo immaginate il parroco di Teolo che va a benedire la casa di tolleranza con i bambini della scuola che recitano il pater nostro? Il sindaco poi, cosa fà? Si mette a ballettare in attesa dell’inaugurazione (essendo primo cittadino) ; e se ha moglie? Passano prima le istituzioni laiche o la famiglia cristiana? Certo che sarebbe una bella sceneggiata, roba da non perdere.
@Bottoni
“Vengono tutelate le donne (che si devono sottoporre a periodici esami medici e pagano le tasse) e di conseguenza anche i clienti.”
perche associare malattie a prostituzione?
i clienti sono innocenti? davvero? perchè prevedere controlli medici coatti per chi si prostituisce e non per i clienti? il padre di famiglia che va a puttane sempre assolto, vero?
pensare che il contagio vada a senso unico è un’ipotesi balzana e meschinamente discriminatoria.
@ Giovanni Bosticco
“La legge Merlin ha lo stesso principio del ‘movimento per la vita:
lo stato non può istituzionalizzare cose come aborto e prostituzione”
Lo stato non istituzionalizza affatto l’aborto, checchè ne dica ‘il movimento per la vita’, ma garantisce solo a chi desidera ricorrervi di poterlo fare liberamente, senza impedimenti.
Un conto è combattere con tutte le armi legali possibili lo sfruttamento della prostituzione… un conto è sostituire la ‘protezione’ dello stato a quella del magnaccia: non credo sia una grende conquista di libertà da parte di chi – uomo o donna che sia – intendesse vivere davvero liberamente una sua eventuale scelta di vita in questo senso. A meno che, appunto, non lo consideri un lavoro al quale è costretta/o… nel qual caso con tanti saluti, ancora una volta, alla libertà.
@ Stefano Bottoni
Infatti, là dove esistono i ‘bordelli’ legalizzati gli stupri sono praticamente spariti! O no?…
Scusa l’accostamento che ti sembrerà improprio, ma sarebbe come dire che là dove vige la pena di morte la delinquenza è diminuita. Credimi, ma questo di considerare la riapertura legale dei bordelli come un deterrente contro le violanze sessuali sa tanto di pia illusione.
Ora, d’accordo che la prostituzione di per sé non è certo un reato… ma è proprio quando tu dici che “Il fenomeno della prostituzione esiste. Inutile girarsi dall’altra parte e far finta di nulla. Tanto vale gestirla al meglio” che lasci intendere sia, quanto meno, un male sociale.
Personalmente non credo affatto, se liberamente scelta, che lo sia, ma proprio per questo non credo debba essere regolamentata.
Io penso che chi lavora deve essere tutelato.
La legalizzazione della prostituzione,con protezione del sindacato,ferie pagat,visite mediche,e in spazi che garantiscono la sicurezza delle ragazze e la privacy dei clienti mi pare una buona cosa.
Pero’noi vogliamo anche i gigolo’ 😀 (non che solitamente cerchi uomini in strada,e’questione di pari opportunita’…)
@Bruno
Da “non regolamentata” a “vietata in qualunque luogo chiuso” (come è adesso) ce ne corre!
Di fatto, tale divieto costringe le prostitute ad esercitare in strada, con tutti i rischi del caso, rendendole più facili prede del racket.
P.S. Alle 16:20 c’era un mio commento più lungo, comparirà più tardi.
@Bruno Gualerzi
La battutaccia che mi sono astenutodal fare verteva sulla “rispettabilità” della signora santanchè senza entrare nel merito della questione.
@Pessimista Cosmica
“ma in tempi di Vatican-Pride credo rimarrà soltanto questo, una proposta”
Non ne sono così sicuro… nello stato pontificio i bordelli c’erano!
Credo che la morale cattolica (e credo che la proposta si collochi in quest’ottica piuttosto che su quella di tutelare le prostitute) in questi casi prescriva: le cose zozze si fanno di nascosto.
Nessuno ha finora considerato bene i vari aspetti della questione prostituzione: sono d’accordo che le donne e gli uomini che lo vogliano possano prostituirsi, ma come tutti i professionisti che effettuano una prestazione (come psicologo, avvocato, medico, commercialista etc…) devono pagare le tasse e quindi essere in questo senso “controllati” dallo stato. Il problema sorge con la prostituzione extracomunitaria, quella generalmente a livello di strada, come la controlli? come la regolarizzi? dai il permesso di soggiorno a tutte/i o rimandi immediatamente a casa tutte/i quelle/i che trovi per strada o a esercitare in casa? non mi è assolutamente chiaro come si possa risolvere il problema.
pur essendo di estrazione politica abissalmente opposta concordo con la Santanchè, la prostituzione non è eliminabile in alcun modo, tanto vale dare a queste donne un tetto, un bidet, un contratto e far loro svolgere la loro professione pagando le tasse e in condizioni dignitose come tutti: del resto offrono un servizio e molto richiesto.
@Bruno.
Invece deve essere regolamentata. E’ un mestiere a rischio per la salute, per esempio. E come minimo dovrebbero pagare le tasse. Così come è regolamentato tutto il commercio e il lavoro.
Inoltre, insisto: a me, che qualcosa la propongano Forza Nuova o i comunisti di Ferrando, e che lo facciano per caso o meno, non me ne importa assolutamente niente. Avranno i loro buoni motivi. A me interessa che si faccia qualcosa per eliminare questa situazione d’ipocrisia e che delle persone vengano tutelate.
Scusate, ma la prostituzione mica e’ vietata.
Lo e’ lo sfruttamento della prostituzione.
Ci si puo’ prostituire in casa propria, che io sappia.
Quello che non si puo’ fare e’ adibire un locale a “bordello”, assumendo dipendenti che si prostituiscano.
Roberto Grendene
A commento di tanti commenti (poi la smetto).
Sarà perché non considero la prostituzione una professione, ma, nel 99% dei casi – tolti quei pochi in cui invece può essere una vera e propria ‘vocazione’ (ma allora non si è né preda del racket né costretti/e) – una costrizione dovuta alla miseria…
sarà perché, in Italia, anzi in Vaticalia come tanti giustamente la chiamano, una proposta come quella della Santanché, troverà ovviamente la chiesa ufficialmente contraria, ma – come bene ricorda Capitan Spaulding – tutt’altro che contraria alla più classica morale cattolica (quella di oggi un pò modificata, ma nella sostanza sempre la stessa: purché non si metta in discussione il magistero della CCAR, tutti i peccati saranno perdonati)…
sarà perché, data la mia età, non riesco a togliermi di dosso tutto il tanfo morale di quella cultura che la legge Merlin – con tutti i suoi difetti che possono sempre essere corretti – ha cercato, sostenuta dalle forze più sane del paese (ricordo le discussioni che si facevano allora, una vera battaglia di civiltà) di lasciare alle spalle…
sarà infine che faccio fatica a considerare la prostituzione un male necessario, reso comunque ancora più tale proprio se la si istituzionalizza…
sarà per tutto questo e altro ancora…
ma credo che l’ultimo modo per aiutare (su questo siamo tutti d’accordo) prostitute e prostituti a liberarsi da una schiavitù sia quello di farle diventare ‘schiave di stato’… anche se igienicamente tutelate per tutelare in realtà i clienti, come puntualizza bene Anteo (a proposito di ipocrisia!).
Buona ‘riapertura’ a tutti.
@Roberto
Non sono esperto di diritto, e non sono sicurissimo che non ci siano gli estremi per arrestare un prostituta che pure eserciti a casa propria.
In ogni caso, di fatto, le prostitute non possono prendere in affitto appartamenti, non possono fare “cooperative”, etc. Insomma, più sono povere più sono costrette ad andare in strada per esercitare.
Scusate, ho usato l’espressione ‘schiave di stato’ in modo improprio… Era giusto dire che lo stato legittimerebbe e tutelerebbe una forma di schiavitù.
E non mi si venga a dire – aggiungo ora prevedendo l’obiezione che per altro mi è già stata fatta – che la prostituzione è come l’aborto, cioè una libera scelta da tutelare.
Giù le mani (terze) dai corpi!
fantastico! se le riaprono diventerò cliente abituale!
anche se in realtà non mi piace il modello “casa chiusa” , io sono per una gestione liberale della prostituzione, legalizzare la professione va bene, però ognuno(sia maschio che femmina, perché ormai la prostituzione maschile è altrettanto diffusa che quella femminile) deve essere libero di lavorare anche in maniera autonoma, come libero professionista o chiedere la licenza per organizzare la prostituzione in un proprio locale notturno…
Vorrei fare presente che in Germania l’industria della prostituzione fattura piu’ di quella areonautica, in un periodo in cui i Ministri delle finanze non sanno come fare per raccattare denari,e’ giusto legalizzare la prostituzione, ed e’ una vergogna che il vaticano si opponga.
Poi e’ ovvio che in questo blog la Santanche’ non ispiri simpatie, pero’ la proposta e’ valida, ma se ne parla da anni e nessuno fa nulla.
in ogni caso penso che la funzione della prostituzione sia cambiata rispetto agli anni 50, non è più un sistema per tenere gli organi maschili fuori dalle vagine delle donne perbene, oggi è un modo per consumare sesso senza problemi, in maniera rapida, senza complicazioni sentimentali ed esistenziali, per provare emozioni particolari, pratiche bizzare, per rendere più intrigante una festa,ci sono addirittura coppie che frequentano prostitute o prostituti per ravvivare serate monotone. Io credo che la prostituzione attuale sia molto più vicina all’industria dell’intrattenimento di quanto non lo fosse quella tradizionale. poi certo ci sono livelli alti e bassi, in alcuni contesti è ancora lo squallido servizio offerto all’uomo con le gonadi che scoppiano e che non sa dove versare il proprio sperma…
in sostanza il referendum abrogativo della legge Merlin mi sembra solo una proposta demagogica a scopo promozionale, così alle prossime elezioni LaDestra avrà assicurati seggi in parlamento grazie ai voti dei frequentatori di prostitute low cost…. :-/
@ Magar
La prostituzione non è reato, chiunque è libero di prostituirsi sempre che ciò non configuri il reato di adescamento e/o atti osceni in luogo pubblico.
Le/i prostitute/i possono tranquillamente affittare appartamenti, semmai ci potrebbero essere problemi per il proprietario, che potrebbe essere denunciato per sfruttamento, sempre che si riesca a dimostrare che sapeva e traeva benefici dall’attività dell’affittuaria/o.
@ Bruno Gualerzi
Anche fare il muratore 10 ore al giorno alle condizioni che ci sono in tanti cantieri è una costrizione dovuta alla miseria e alla ignoranza, però lo stato trattiene le tasse a tutti questi signori, quindi non facciamo del moralismo cattolico.
Capitan Spaulding scrive:
@Bruno Gualerzi
La battutaccia che mi sono astenutodal fare verteva sulla “rispettabilità” della signora santanchè senza entrare nel merito della questione.
Scusa capitan spaulding ma in questo commento non ti sembra di essere un po’poco rispettoso verso chi secondo te forse fa’un lavoro “poco rispettabile?”Scusa tanto ma la rispettabilita’di una persone non si misura in base al lavoro,una prostituta puo’tranquillamente essere molto piu’rispettabile di una manager(o di un manager),inoltre per quanto la Santanche’poliicamente mi ispiri come cavoli e zucca a colazione mi sembra che nella tua affermazione ribadisci un po’di maschilismo latente,perche’la sign.ra Santanche’,per il fatto di essere presumo sessualmente non inibita,dovrebbe essere poco rispettabile???Non siamo piu’negli anni 30(per fortuna)
@Bruno Gualerzi
La prostituzione è una porfessione. Punto.
La legge Merlin è ipocrita e crudele perchè relega chi l apratica al limite della legalità, di fatto mettendo centinaia di migliaia di persne i mano ai moderni schiavisti.
Molto meglio sarebbe abolire la legge idota e consentire a queste persone di lavorare nella piena legalità. Che sia con una paritta iva, aprendosi le loro srl o quant’altro lo ascerei allo spirito imprenditoriale delle persone in questione. Dopo tutto credo sia giusto lasciare ai\alle professioniste del settore la sacrosanta libertà di sceglier come regolarsi.
Legalizzare al 100% la prositutzione non serve a ridurre gli stupri (che NON hanno a che fare con il sesso, ma con il potere), serve a sottrare chi si prostituisce ai racket malavitosi. Di fatto migliorando le loro condizioni di vita.
I controlli medici su chi si prostituisce discriminatori? No solo pratici. Detto brutalmente se un prostituta è così idiota da farlo senza preservativo sà a cosa và incontro, oltetutto controllare centnaia di migliaia di clienti è infattibile.
@ postafarian
Non volevo più intervenire… ma come si fa?
Tu dici “Anche fare il muratore 10 ore al giorno alle condizioni che ci sono in tanti cantieri è una costrizione dovuta alla miseria e alla ignoranza, però lo stato trattiene le tasse a tutti questi signori, quindi non facciamo del moralismo cattolico”.
Domanda: ma a te sta bene che ci siano muratori sfruttati e tassati perchè costretti dalla miseria? Penso di no. E allora perché ti sta bene che ‘lavoratori e lavoratrici del sesso’, se tali perchè costretti dalla misera (la libera prostituzione, intesa come scelta volontaria e praticata come più sopra ricorda Mifepristin è tutt’altra cosa) siano sfruttati e tassati? Sei o non sei per la lotta contro lo sfruttamento in qualsiasi forma si presenti?
In quanto al moralismo cattolico, scusa, ma viene proprio da ridere (o da piangere): possibile che non ci si renda conto di come ‘il bordello’ – la storia, passata e recente insegna – sia l’istituto più congegnale ad una morale cattolica che intende tenere la prostituzione sotto controllo proprio perché non venga praticata come libera scelta?
Che la prostituzione esista è un dato di fatto, e la legge Merlin chiudendo le case chiuse non l’ha affatto cancellata, l’ha solo ributtata sulle strade. E di questo mi pare siamo consapevoli (quasi) tutti…
Io non credo che abrogandola in parte si elimini del tutto il racket, ma almeno si possono regolamentare quelle persone (e sono tante) che fanno questo mestiere per scelta. Concedendo loro i diritti (pensione, assistenza sanitaria…) ma anche imponendo dei doveri (primo tra tutti: pagare le tasse!)
Il passo successivo per l’eliminazione dello sfruttamento dovrebbero però farlo i clienti, ovvero dovrebbero preferire la prostituta “regolare” a quella “in nero”… e qui si fa solo affidamento sull’intelligenza altrui…
@Anticlericale89
Infatti ho detto che era una battutaccia e non l’ho fatta. 😉
Oltretutto ho virgolettato la parola “rispettabilità” proprio per questo:
io non considero le prostitute meno rispettabili di altre persone ma probabilmente la Santanchè e i suoi colleghi di partito si. L’efficacia della battuta (ammesso che ne avesse) si basava proprio su questo.
E’ come dire che il papa è ateo (cosa peraltro di cui sono convinto) naturalmente ciò non implica che essere ateo sia disonorevole, piuttosto essendo ateo essere papa è disonorevole.
“mi sembra che nella tua affermazione ribadisci un po’di maschilismo latente”
Non trarre conclusioni affrettate e soprattutto non prendertela con le persone sbagliate.
Ciao
Davvero un ultimo intervento per dire:
a- La legge Merlin fu una grande conquista di civiltà, altro che tabù da sfatare! Se proprio vi fa così schifo, fate almeno lo sforzo di informarvi su quale fu il tipo di scontro che coinvolse l’opinione pubblica nell’occasione della sua proposta e approvazione.
b – qui si confonde (e forse la colpa è anche mia) fra ‘case chiuse’ (ciò che propone la signora Santanchè, puntando sul consenso dei tanti nostalgici di quel mondo clerico-fascista di cui lei – anche se, per fortuna sua, non l’ha vissuto – si pone di fatto a difesa) ed esercizio della prostituzione come libera professione.
Libera, libera, libera… come lo debbo dire?
E che sarà libera non abolendo la Legge Merlin… Che aboliva le case chiuse! Alias bordelli. Alias postriboli. Alias luoghi di sfruttamento della prostituzione non molto diversi da ciò che avviene ‘nella strada’. E che invece si vogliono riaprire, ritenendo ipocritamente che qui da noi – in vacanitalia – sarebbero qualcosa di diverso.
A volte c’è da spaventarsi di fronte a tanta ignoranza della storia, anche la più recente, del nostro paese. Possibile che non ci si renda conto di come si tratti di una nuova forma di revisionismo… e questa volta pratico, non solo ideologico?
@Bruno Gualerzi
caro Bruno forse vivi in un mondo di sogni.
La Santanche´ha coraggio, indipendentemente dalle sue opinioni politiche, onore al merito!
Molti non hanno fatto caso che la legge attuale, la merlin non solo impedisce la prostituzione ma impedisce che qualsiasi ente pubblico annoti o faccia riferimento al fatto che la donna sia una prostituta, questo articolo, di fatto, sotto una falsa tutela della donna, annulla la prostituzione, non esiste, nemmeno sotto il profilo sanitario.
Tipicamente cattolico-cristiano….
Noi della ASL possiamo scrivere che una è HIV positiva, che è tossicodipendente, ma non possiamo scrivere che è a rischio perchè prostituta di strada… E’ inutile nasconderlo Anteo, la prostituzione esiste ed esisterà sempre, non puoi prendertela con i clienti, come tra l’altro fanno tutti, magari prenditela con chi schiavizza le minorenni, e questo NESSUNO dei politici ne ha mai fatto menzione.
Ma chi si prostituisce per volontà propria (veramente poche) va tutelata, dai clienti e dalle malattie, e i clienti vanno tutelati.
I cittadini vanno tutelati, perchè, e non sono assolutamente un moralista, mi sono stufato di dire ai miei figli che le signorine NUDE per strada (ormai soprattutto di giorno, all’ora di pranzo..) hanno caldo !!!!
BEppe
E la seconda volta che l’ On. Santanchè mi sorprende favorevolmente .
Già una volta si era opposta al velo e per la libertà delle donne musulmane in Italia .
Ma riflettete un secondo : centinai di migliai di immigrati, clandestini o non, sono uomini soli e conoscendo un pò l’ardore sessuale di questi uomini, dove possono andare a sfogare il loro bisogno fisico ? E si meraviglia che in Italia ci siano tanti stupri…??
Non dico che una riapertura delle case di tolleranze eliminerebbero tutti stupri ma sono sicuro che ci sarebbe una bella diminuizione di questi fatti .
E’ vero che in Italia tra Bacco, Tabacco e Venere, Venere è l’unica che non paga le tasse, ma è anche vero che le “veneri” in questione sono persone, non semplici trasformati agricoli, per cui il loro rapporto con l’Agenzia delle Entrate sarebbe in ogni caso molto più complesso, sicuramente più di quello che alcune di loro possono avere avuto fin’ora con qualche funzionario dell’agenzia…
Comunque secondo me l’intervento della Santanché è destinato a rimanere appunto una provocazione. Nessuna delle forze politiche rimaste in parlamento ha interesse a fare questo referendum, che quindi non si farà. Berlusconi non vuole certo che Ratzinger si strangugi mentre cenano a lume di candela.
Dò assolutamente ragione al signor Gualerzi . se anche oggi la legge merlin non è più adatta a gestire le dinamiche del mercato della prostituzione quando fu approvata alla fine degli anni ’50 aveva l obbiettivo e lo raggiunse di liberare le prostitute dalla situazione di abietto sfruttamento che avveniva nelle case chiuse del tempo , tutt altra cosa rispetto agli attuali “quartieri a luci rosse ” almeno in Europa occidentale; palesemente oggi dovrebbe essere cambiata ma perchè si sono totalmente stravolti il profilo sociale della prostituzione ( in gran parte ragazze immigrate ) e le modalità di sfruttamento ( criminalità organizzata ) .
La preoccupazione del legislatore dovrebbe esere rivolta ai problemi dello sfruttamento , del traffico illegale di esseri umani e della salute pubblica , il resto è assolutamente secondario ; per questo la proposta della Santanchè sa solo di peloso attaccamento alla morale pubblica .
Trovo un po’ sospetta l’adesione “senza se e senza ma” alla proposta della Santanché, e la voglia sfrenata di buttare a mare la Merlin il prima possibile.
Io non c’ero, a differenza di Bruno Gualerzi, ma qualcosina ho letto, e su questo gli do’ ragione: la Merlin (che può essere modificata o migliorata, ci mancherebbe) a suo tempo ha coinvolto davvero la parte migliore del paese, e molte donne in gamba, che non credo pensassero di risolvere i mali del mondo ma semplicemente di modificare una situazione insostenibile, e che di sicuro erano più in buona fede della Daniela oggi.
Solo questo: riflettere bene sui pro e sui contro, su come si è arrivati alla Merlin e sulle conseguenze di un’eventuale abolizione
Un saluto
Mi pare giusto che anche il settore della prostituzione venga riformato e regolamentato.
Mi domando però se sia giusto lo strumento referendario: credo che un bel decreto legge, o un decreto legislativo, siano gli strumenti migliori, perchè la materia è molto complessa.
Abbiamo visto com’è andato il referendum sulla legge 40 – procreazione assistita – no? Un vero fallimento, la Chiesa ha detto di non andare a votare e così è stato.
Per quanto riguarda il problema delle tasse, facciamoci poche illusioni: anche la prostituta, come l’idraulico, potrà sempre chiedere ai propri clienti “con fattura o senza?”, e visto che non credo che la fattura di una prostituta sarà mai riconosciuta come “spesa deducibile”, tipo il dentista, allora saremmo da capo. A meno che non si introducano anche qui gli studi di settore.
Inoltre non pensiate che ogni prostituta abbia gli strumenti per diventare una specie di Emma Marcegaglia di se stessa … sicuramente scenderebbero subito in campo potenti gruppi economici che assumerebbero le prostitute e le farebbero lavorare a progetto, come nei call-center… e allora ricomincerebbe lo sfruttamento, no? Questa volta però sarebbe legalizzato, purtroppo.
Insomma, la proposta della Santanchè è buona ma come al solito in Italia bisogna andarci con i piedi di piombo!
@Bruno
“un conto è sostituire la ‘protezione’ dello stato a quella del magnaccia: “.
Se non voglio pagare il racket che mi “protegge” il negozio, dovrò pure
pagare tasse perchè me lo protegga la polizia.
Sarà sempre meglio che il racket!
Lo Stato almeno si sa cos’è ed è pubblicamente responsabile di quel che fa:
di certo non può vietare a una dipendente di licenziarsi e cambiar mestiere.
Una piccola considerazione: qualche tempo fa ho sentito un’ intervista di una lavoratrice del sesso tedesca, la quale rimarcava due punti:
1- che in Germania lei (e altri 400,000 lavoratori del settore maschi e femmine) sono d’ accordo a pagare le tasse perche’ cosi’ sono tutelati, significando che hanno diritti tipo pensione, ferie e un luogo di lavoro decente a seconda delle loro preferenze. Di piu’, in caso di pericolo, chiamano la polizia che LI PROTEGGE e li aiuta.
2- che lei non sarebbe mai andata a lavorare in Italia che reputa pericolosa, per i motivi che sappiamo.
La legge Merlin e’ stata un fallimento dal primo giorno, quando migliaia di donne sono state “buttate” sulla strada alla merce’ della criminalita’ organizzata.
Io ritengo che la prostituzione sia una scelta di un uomo o di una donna. Sofferta in molti casi, ma pur sempre frutto della liberta’ della persona.
Allora, meglio aiutare queste persone in maniera seria e toglierle dalle grinfie della criminaita’, legalizzandone l’ operato.
Ma possibile che noi in Italia non riusciamo mai ad imparare da chi ha trovato soluzioni ai problemi (Vedi la GErmania)?
Possibile che dobbiamo farci inutili seghe mentali e sognare a occhi aperti (la Merlin voleva “redimere” le prostitute quasi queste fossero criminali)?
E’ mai possibile che siamo ancora cosi’ bigottamente idioti a pensare che il sesso sia una cosa sporca, e non quel bel modo di realizzare uno dei piaceri piu’ belli della vita, sia con sentimento che in maniera del tutto staccata da esso come il sesso a pagamento?
Spero proprio che si possa procedere verso questo tipo di soluzione al piu’ presto e che le generazioni future non debbano vedere la miseria e il degrado della prostituzione che oggi afflligge le nostre strade.
5×1000 all’ Uaar,
8×1000 ai Valdesi
@Gianni B.
Hai ragione, ad ogni modo la cosa non può essere lasciata così com’è.
Posso sbagliarmi ma a perer mio sarebbe meglio lasciar gestire la cosa alle prostitute stesse come una forma di libero professionismo. Con poi i controlli fiscali e sanitari del caso. Oppure consetir loro una consociazione paritaria di tipo cooperativistico.
Secondo le leggi attuali la prostituzione non è reato, però di fatto la prostituta è totalmento impossibilitata a effettuare versamenti pensionistici, accedere ad assicurazione sul lavoro, ecc. Un vero paradosso logico, non trovi? Il lavoro non è illegalo, però si impedice di accedere alle minime forme di tutela.
@Bruno Gualerzi
Il tuo problema, molto moralistico, è occhio non vede cuore non duole. Lasciamole nei drammi in cui si trovano perche consetire loro di accedere a INS, INAIL, ecc sarebbe sfruttamento di stato.
C’è chi se la sceglie per vocazione, chi perchè ha bisogno di mangiare (che poi non è cosi vero, per molte è meglio darLa via che andare in fabbrica). La seconda categoria sarebbe prorpio quella che otterebbe un netto miglioramento delle condizioni di vita con una piena legalizzazione della professione.
Se invece perli delle schiave d’importazione il discorso è diverso. Da un lato bisognerebbe consentire la libera professione per chi si sceglie questo mestiere, dall’altro punire penalmente in maniera seria il lciente che (malgrado la prostituzione legale) si rivolge a queste schiave. Una bella accusa di riduzione in schiavitù.
Per abolire la prostituzione ci vorrebbe un vero miracolo: che gli uomini finalmente uscissero dalla loro perpetua infanzia psicologica accettando di vivere dei veri rapporti paritari. Sostanzialemente il probleme è sempre quella visione maschilista che vede la donna o madre o moglie o prostituta. Con la moglia “non sta bene fare certe cose”, anche quando magari la moglia vorebbe farle (e se le chiede apriti cielo).
Ormai mi sono smentito tante volte, che una più una meno…
Accetto tutte le accuse possibil (perchè in fondo pure possibili, non mi ritengo certo perfetto): di moralismo (e magari cattolico: pazienza), di utopismo, di arretratezza culturale, e chi più ne ha più ne metta…
Ciò che faccio fatica ad accettare (ma prima o poi mi rassegnerò) è il fatto che non si, almeno sospetti, quanto sia clerico-fascista la proposta della signora Santanchè,
fatta in un paese come il nostro
con una storia come la nostra
che ha dovuto sputare l’anima per una nostra rinascita politica e culturale
che ha dovuto rovesciare,
ANCHE CON LA LEGGE MERLIN,
una storia che, sarà pure un caso,
ma è quella dove la Santanchè, senza averla vissuta, più si riconosce.
Scusate, ma ho dimenticato di scrivere come intendevo chiudere la mia tirata.
“Ciò che faccio fatica ad accettare (…) è il fatto che, almeno si sospetti, quanto sia clerico-fascista… (e poi via con tutto il resto )
“da parte di chi (questa è la chiusa non espressa) si considera ateo.”
@ Anteo e Bruno Gualerzi
Scusate il ritardo nella risposta, ma questa è la prima pausa che abbia.
Anteo, sicuramente sei abbastanza colto da non ignorare che quando vi sia un contatto intimo di tipo sessuale la salute di entrambe le persone deve essere tutelata. Specialmente quando si tratta di due perfetti estranei. Una malattia può trasmettersi in entrambe le direzioni, ovvio. Per questo la protezione è assolutamente necessaria. E ti assicuro (all’epoca non ero ancora padre di famiglia, e se è per questo tutt’ora sono sposato ma non padre) che ad Amsterdam il preservativo è assolutamente obbligatorio. Io stesso lo avrei preteso se non lo fosse stato.
Bruno, in effetti la tua risposta un po’ mi ha deluso, e questa sì che è una novità.
Certo, laddove la prostituzione è legalizzata gli stupri non sono spariti, così come laddove è praticata la pena di morte gli omicidi non sono diminuiti.
Anzi, ove esista la pena capitale sono pure aumentati, visto che il criminale è talmente disperato sapendo di fronteggiare un’eventualità del genere, da perdere ogni freno inibitore.
Ma ammetterai che andare con una prostituta è ben diverso dallo stuprare una donna. Lo hai detto tu stesso e personalmente posso confermarlo: in realtà come Amsterdam, si tratta di lavoro vero e proprio, scelto consapevolmente (anticipo ogni obiezione: ho parlato con quelle donne, ed è vero che la loro prospettiva per loro stessa ammissione è di fare quella vita per due o tre anni, mettersi dei soldi da parte e poi cambiare totalmente vita. A parte coloro a cui piace veramente prostituirsi, e intendono fare solo quello. Nulla da obiettare). Certo, purtroppo dove la prostituzione non è regolamentata, in Italia ad esempio, allora quelle ragazze sono delle schiave sfruttate.
Perchè la regolamentazione è necessaria. Ove non ci sia, rimane solo spazio per la mafia.
E non è quello che vogliamo, no?
qualcuno potrebbe fare la battuta “così finalmente trova un posto di lavoro”, ma non sarò io a farla….
X Capitan Spaulding
Se ho frainteso ti chiedo scusa,ma quando ho letto il post mi sembrava volessi dire altro…adesso che hai specificato e’piu’chiaro quello che volevi esprimere 😉
Caro Stefano sei sempre molto gentile nei mieri confronti, e giustamente mi hai risposto per quello che era il motivo del nostro disaccordo… ma la ragione principale della mia delusione per tanti commenti era quella che ho ribadito fino alla noia, mia, e soprattutto di chi legge: la proposta della Santanché cade in una realtà del nostro paese (che non è né l’Olanda, né la Germania, ma Vaticanitalia) di ieri e di oggi, tale per cui ritengo delittuoso non coglierne tutta la carica revisionista, e proprio in senso clerico-fascista.
Per questo mi stupisco che tanti anticlericali, ai quali ovviamente mi associo nell’anticlericalismo, l’abbiano approvata. Al di là di altre questioni, che comunque per me sono tutte collegate a questa. Compreso il destino che spetterebbe a quante verrebbero a popolare questi – chiamiamoli col loro ‘italico’ nome – casini.
Ti saluto cordialmente.
Io non ho nulla contro la prostituzione,tuttavia, ritengo che la legge Merlin, nella parte abolitiva, sia stata giusta e progressista: le case chiuse rappresentavano il monopolio dello Stato sulla prostituzione, erano inoltre dei ghetti dove le prostitute venivano emarginate a vita dal resto della società, una donna che entrava in una casa chiusa(spesso anche per miseria o altre sventure)era marchiata a vita, il suo mestiere, se non mi sbaglio, risultava anche dai documenti di identità. Ora va bene che uno se voglia sia libero di fare sesso come gratis, così contro prestazione di denaro o regalo come lo si voglia chiamare, che però la condizione di prostituta venga istituzionalizzata non mi sembra umano. Ciò in cui la legge Merlin, invece, oggi risulta troppo restrittiva è l’eccessiva ampiezza del reato di sfruttamento: non si può penalizzare chi affitta o condivide il suo appartamento con una persona che si prostituisce, chi accompagna con la propria automobile una prostituta a lavoro, chi organizza un sito web dove permette(dietro compenso da parte loro)alle prostitute di esibirsi tramite webcam o di farsi pubblicità, chi, in un proprio locale o discoteca, voglia ospitare ragazze interessate a trovare clienti…
…insomma, modificare la legge Merlin in senso più liberale si può e si dovrebbe, però non certo riaprire le “case chiuse” che esistevano negli anni ’50, se questo fosse lo scopo dell’iniziativa referendaria,allora avrebbe ragione Gualerzi che ” la proposta della Santanché cade in una realtà del nostro paese (che non è né l’Olanda, né la Germania, ma Vaticanitalia) di ieri e di oggi, tale per cui ritengo delittuoso non coglierne tutta la carica revisionista, e proprio in senso clerico-fascista”.
Oh, chi l’avrebbe mai detto…sono d’accordo con la Santanchè, per una volta!
Sono d’accordissimo con Mifepristin.
@ Bruno
Mi trovo d’accordo anche con te, però non riesco a vedere dove tu vedresti il clericalismo della proposta di riaprire le case chiuse. Sul controllo della prostituzione? A me sfugge un po’, sai. Piuttosto il fascismo, quello lo vedo molto bene, del resto basta vedere da chi viene la proposta.
Consiglio a tutti di andarsi a vedere su Youtube le interviste di Pier Paolo Pasolini sui temi sessuali, come i “Comizi damore”.
Ad esempio questo, proprio sulla legge Merlin: http://www.youtube.com/watch?v=-JmUKUfweHY&NR=1
poi non sono sicura che la riapertura dei bordelli potrebbe frenare il fenomeno della prostituzione coattiva, anzi potrebbe addirittura facilitare le organizzazioni criminali,fornendo uno strumento che permette di creare una parvenza di legalità…almeno sulle strade le schiave possono sempre tentare di fuggire, di chiedere aiuto ai passanti, una volta chiuse in un bordello(appartentemente legale) diventerebbe molto più difficile individuarle…
Senza la legge Merlin …. se ne può fare una migliore, di conseguenza attuare tutte le idee che
abbiamo in proposito per migliorare la situazione.
Di sicuro l’ eliminazione della prostituzione e delle persone che , a sua volta , ne usufruiscono
è ….. UTOPIA.
…. a proposito , cerchiamo di non fare “arzigoggoli ” ideologici al cospetto della realtà.
La legge Merlin ha un valore morale. E’ contro la strumentalizzazione della donna. Fu deciso allora che lo Stato non doveva favorire la prostituzione che sarà il mestiere più antico del mondo, ma non più accettabile dalla coscienza sociale di oggi. Il ricorso alla prostituzione è vile e porta il degrado sociale nella famiglia. Il sesso va vissuto nell’ambito della libertà e non in quello dello sfruttamento della povertà femminile. Dietro alla prostituzioni ci sono gravi drammi familiari, miseria e ignoranza. Sono gli uomini che debbono cambiare, non la legge. Il sesso va umanizzato e moralizzato. Ma cosa volete che capisca quella virago della Santanchè, sembra un personaggio del trentennio fascista redivivo.
un topic affollatissimo!!!!
Io sono contrario a tutti i proibizionismi, perchè trasferiscono nelle mani della criminalità le attività che hanno comunque mercato. Per quanto si possano proibire alcol, sigarette, gioco d’azzardo, droghe leggere e prostituzione, queste attività avranno sempre molti clienti, che non potendo avere quei beni o servizi legalmente, li cercheranno e li cercano, illegalmente.
Il modello prostituzione legalizzata esiste in molti civilissimi paesi, c’è un mercato fatto di gente variegata, e delle prestatrici (o prestatori) di servizio maggiorenni, in salute e, soprattutto, consezienti, volontarie e percettrici di tutto il guadagno (tasse escluse). Non ci vedo nulla di male.
X paolina
ognuno il sesso lo vive come gli pare,la moralizzazione del sesso?e’un espressione che mi fa’rabbrividire..
inoltre ci sono ragazze e ragazzi che si prostituiscono per scelta,non per miseria(li conosco personalmente),decidere cosa fare del proprio corpo e’un diritto…inoltre Xche’laprostituzione non potrebbe essere accettata nella nostra coscienza civile??ognuno ha la sua di cosciena,finche’non s ledono i diritti e la volonta’ altrui ne ssso non c’e’niente che vada proibito…
La Santanche’sembrera e sara’un relitto del ventennio ma quando dice una cosa giusta non vedoperche’criticarla
Volevo ricordare, anche se altri l’hanno già fatto, che LA PROSTITUZIONE IN ITALIA E’ LEGALE.
Quello di cui si parla qui, è la riapertura della case chiuse.
Ho visto tra i commenti che c’è un po’ di confusione. Non si parla di volersi tappare gli occhi o di essere proibizionisti o di non accettare la realtà delle cose.
Ma la gestione da parte dello STATO della Prostituzione è pura follia.
O forse la signora Santaché, tra una crociare per togliere il velo alle donne islamiche e l’altra, pensa a forse a case chiuse private, magari con tanto di DIRIGENTE E DIPENDENTI…
Cioè le prostitute che lavorano sotto IL DATORE/LA DATRICE DI LAVORO…
Ma come si fa a non rabbrividire a questa idea?
Se una, poi, vuole prostituirsi in proprio, lo può fare, la legge non lo vieta. Ma non è questo il punto…
@Anticlericale89
No problem, l’importante è che ci siamo capiti… spero solo di non farti arrabbiare di nuovo con quello che sto per scrivere! 😉
– Io non so molto ne della legge merlin ne di com’erano regolamentate le case chiuse prima che entrasse in vigore. Per questo mi sono fondamentalmente astenuto da entrare nel merito della questione.
– Timeo Danaos et dona ferentes.
Sarò prevenuto ma non credo che una proposta proveniente da Santanchè & co. possa mai portare nulla di buono.
– Personalmente penso che le prostitute dovrebbero avere la partita iva in modo da pagare tasse e contributi ed avere la pensione e tutte le tutele necessarie. Su questo dovrebbe essere d’accordo anche chi vuole eliminare il fenomeno dato il miglior modo per far passare la voglia di lavorare a qualcuno è fargli pagare le tasse.
– L’espressione “riaprire le case chiuse” non ha molto senso infatti se le apri smettono di essere chiuse.
Ok ok questa era pessima….
Nemmeno io conosco la situazione prima della legge merlin,ma immagino fosse critica e una disposizone simile all’epoca fosse necessaria..
pero’oggi le cose sono cambiate,non sono d’accordo sul fatto che le prostitute lavorino sotto datore di lavore ma ce siano tutelate e possano pagare le tasse per garantirsi pensione futura si
magari come diceve prima Asatan.
“Posso sbagliarmi ma a perer mio sarebbe meglio lasciar gestire la cosa alle prostitute stesse come una forma di libero professionismo. Con poi i controlli fiscali e sanitari del caso. Oppure consetir loro una consociazione paritaria di tipo cooperativistico.”
penso che sarebbe una buona soluzione