Caro direttore,
a proposito degli alunni di Teolo che dovevano recitare una preghiera, ho letto sul Gazzettino di mercoledì 28 che il sindaco ha dichiarato: «È anche certo che l’amministrazione di Teolo è determinata a salvaguardare la propria religione e le proprie tradizioni» e «qui in Italia, la nostra religione e le nostre tradizioni ci impongono la preghiera».
Per quanto riguarda le tradizioni, il sindaco quali vuole salvaguardare? Forse le discriminazioni contro le donne? Contro gli omosessuali? Contro gli atei? Contro gli ebrei? Contro gli scienziati? Contro la medicina? Oppure le guerre di religione? O ancora i riti cattolici imposti agli infedeli? Sono state tutte “tradizioni” ben radicate in Italia per secoli e secoli, quando comandava la chiesa; la costituzione (e il buon senso) vietano che siano salvaguardate, checché ne pensino i clericali! Pensavo fosse impossibile sentire il sindaco di un paese italiano, europeo, usare le stesse frasi e gli stessi toni delle autorità dell’Arabia saudita o dell’Iran o del Sudan.
C’è invece di sicuro una legge esplicita che vieta che nelle scuole pubbliche, in orario scolastico, si possano recitare preghiere o comunque partecipare ad atti di culto: vedi legge di attuazione delle Intese dello Stato italiano con i Valdesi o con le Comunità ebraiche. Un pubblico ufficiale dovrebbe saperlo bene. Inoltre in Italia circa la metà dei bambini che nascono in questi anni sono figli di genitori sposati in municipio o conviventi senza matrimonio e di questi solo una piccola percentuale sono bambini di famiglie con religione diversa dalla cattolica, gli altri sono figli di genitori italiani atei o agnostici. Ravazzolo è sindaco anche di queste famiglie e purtroppo gli sembra ovvio far partecipare i loro figli a riti della “sua” religione, che spaccia per “nostra”; dicendo così questo pubblico ufficiale (pubblico = di tutti) si comporta come se ci fosse ancora la religione di Stato, con il corollario che la religione cattolica va aiutata attivamente e la si deve accontentare, le altre religioni vanno sorvegliate o contrastate e l’ateismo non esiste.
Noi atei e agnostici dell’UAAR non vogliamo che venga impedito alle famiglie cattoliche di educare i figli secondo la loro fede. Possono farlo in tutta libertà, a casa, a scuola con l’ora di religione (unici ad avere questo privilegio), poi nelle parrocchie, nelle organizzazioni come gli scout; con ritiri spirituali. Semplicemente non vogliamo che questo venga fatto, nella scuola pubblica e dalla scuola pubblica, a scapito dei bambini di famiglie con altre religioni e di famiglie atee. La scuola, come lo Stato, non può che essere neutra, ugualmente rispettosa di tutti, laica appunto, come dice la nostra Costituzione.
Giorgio Villella
già segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, associazione di promozione sociale
Non si puo’che sottoscrivere il testo scritto da Giorgio Villella,che ha dimostrato di conoscere e rispettare lacostituzionei taliana piu’del sindaco di un comune italiano…tutto il mio appoggio
Mi piacerebbe che il sindaco di Teolo mi spiegasse da che anno partono le sacre tradizioni della nostra patria: se si rifà ai celti non mi sembra che fossero cattolici, gli antichi romani non mi sembra che fossero cattolici, come gli etruschi, i liguri e altre popolazioni protoitaliche e allora, queste tradizioni?
Sono curioso di sentire cosa risponderanno (SE risponderanno).
devicerandom scrive:
Sono curioso di sentire cosa risponderanno (SE risponderanno).
Scommetto proprio di no…e comunque…cosa potrebbero mai rispondere?
Gente che o vuole lo stato clericale e sta col prete,o non vuole lo stato clericale e sta col prete comunque(sara’passato il castratore dalle parti dei palazzi del potere…)
comunque è un’ottima cosa che l’associazione si faccia conoscere attraverso i giornali locali, che sono molto letti.
Da dove proviene questo sindaco che ignora i diritti fondamentali di cittadinanza sanciti dalla Costituzione, chi l’ha proposto, chi l’ha eletto?
Secondo l’articolo de “Il Gazzettino”, il sindaco Ravazzolo avrebbe pronunciato questa minacciosa affermazione: “Non prenderemo alcun provvedimento ma è chiaro che una cosa del genere non deve accadere mai più”.
Domanda a chi nell’UAAR conosce a menadito questioni di questo genere: ma che provvedimenti avrebbe potuto mai prendere il sindaco? la dirigente ha davvero violato qualche legge o questo Ravazzolo ringhia a vuoto?
Se una risposta verrà, vorrei che non fosse una risposta di parte, ma una risposta molto asettica e, possibilmente, concretamente attendibile. Grazie.
@Daniela
Se i giornali locali sono molto letti,con il cavolo che pubblicheranno gli articoli dell’UAAR.
In realtà hanno scritto diverse volte di noi, spesso male, e hanno pubblicato nostre lettere.
Certe “tradizioni” dei funzionari pubblici sono però difficili da cambiare…
Condivido pienamente l’opinione di Villella.
Rispetto per tutte le posizioni, coercizione per nessuno.
Anche io concordo pienamente con la risposta di Giorgio Villella.
Domando a chi di Costituzione e leggi se ne occupa:
A chi deve riferire il sindaco delle sue iniziative? Non c’è un suo diretto superiore che lo richiami, lo corregga e magari anche lo sanzioni quando sbaglia?
Per favore, non rispondetemi che cose che in altri paesi europei sono date per scontate in Italia ce le possiamo sognare.
Il sindaco può anche “sostenere” che “in Italia, la nostra religione e le nostre tradizioni ci impongono la preghiera”, ma perfino nella bibbia c’è chi “sostiene” invece che a dio “non interessano sacrifici e offerte” e che queste tradizioni sono soltanto “precetti di uomini”. Insomma già duemila e passa anni fa era più che altro questione di punti di vista. Il sindaco probabilmente ha paura che chi frequenta la scuola possa diventare più istruito del capo.
Fra sindaci leghisti e sindaci cattolici sono pochi in Italia a conoscere (od a far finta di non conoscere) e rispettare la Costituzione.
In Veneto poi mi pare sia particolarmente dura.
Bisogna ricordare che in Francia, il governo collaborazionista di Petain ( Governo di Vichy ) aveva imposto la preghiera obbligatoria nelle scuole .
Lo stesso lo fece Adolf Hitler che rese obbligatorio l’inizio della giornata scolastica con una preghiera collettiva….
Forse è a questa tradizione che si riferiva il Sindaco del paesino veneto …
Del resto…
“Avvertiamo con particolare gioia i segnali di un clima nuovo, più fiducioso e più costruttivo. Esso è legato al profilarsi di rapporti più sereni tra le forze politiche e le istituzioni, in virtù di una percezione più viva delle responsabilità comuni per il futuro della Nazione”. Papa Benedetto XVI commenta così la situazione politica italiana dopo le elezioni dello scorso aprile. Lo fa parlando alla 58esima assemblea della Cei e in attesa di ricevere il 6 giugno Silvio Berlusconi. E rilanciando le tre sfide della Chiesa: famiglia, vita e povertà.
“E rilanciando le tre sfide della Chiesa: famiglia, vita e povertà.”
Della serie vi obbligo a sposarvi e poi a fare minimo 8 figli, così sarete talmente poveri da non potervi permettere il minimo accesso alla cultura e vi dominerò meglio.
ma Teolo non e’ in Arabia Saudita?
:^D
@Luigi N.
delle proprie azioni un sindaco risponde
1) agli elettori
2) alla magistratura (principalmente il TAR)
“Non prenderemo alcun provvedimento ma è chiaro che una cosa del genere non deve accadere mai più”.
Ma le minacce, in questo caso piuttosto esplicite, fanno parte delle normali prerogative istituzionali del sindaco?
A quando un novello Torquemada che ci obbligherà a pregare sennò ci fa fare la fine di G.Bruno?
I prelati già si fregano le mani!
… comunque anche ieri ha hanno condannato ad otto anni per violenza sessuale su minore ( c’era da domandarselo ?.
L’ex parroco di Laglio (CO) Don Stefanoni…
Un teocrate da paese insomma! E’ triste, tuttavia questi personaggi in luoghi simili (età media alta; cultura media bassa; accettazione acritica “per inerzia” di certi riti, spesso mascherate da “festa” o “tradizione” del paese; giovani nevrotici che, non a caso, appena possono fuggono) abbondano. E, sia chiaro, parlo per esperienza…
Vi prevengo: sì, effettivamente non è che in città sia molto meglio…
“Noi atei e agnostici dell’UAAR non vogliamo che venga impedito alle famiglie cattoliche di educare i figli secondo la loro fede. Possono farlo in tutta libertà, a casa, a scuola con l’ora di religione (unici ad avere questo privilegio), poi nelle parrocchie, nelle organizzazioni come gli scout; con ritiri spirituali. Semplicemente non vogliamo che questo venga fatto, nella scuola pubblica e dalla scuola pubblica, a scapito dei bambini di famiglie con altre religioni e di famiglie atee. La scuola, come lo Stato, non può che essere neutra, ugualmente rispettosa di tutti, laica appunto, come dice la nostra Costituzione.”
Difficile dire in maniera più chiara ed esplicita un concetto così semplice, elementare direi. Ma non c’è niente da fare: chi pensa di avere in mano la verità (oltre che le chiavi del paese), non accetta neppure di rispettare la legge (se la conosce).
“La religione e le tradizioni ci impongono la preghiera”.
Io dalla religione non mi faccio imporre nulla. Quando frequentavo la Curva Maratona più volte mi sono messo contro gli Ultras perchè non volevo urlare quello che loro volevano che noi tutti urlassimo. Perchè “era una fede” e loro erano gli auto-proclamati “sacerdoti”.
In quanto alle tradizioni… gli antichi veneti sacrificavano due giovanetti, un ragazzo e una ragazza, ogni volta che veniva fondato un edificio importante… Mi aspetto che rispetti anche questa antichissima tradizione…
sottoscrivo la replica di Villella. Il sindaco dovrebbe vergognarsi.
Ovviamente d’ accordo con Giorgio,volevo solo fare una considerazione.
Spero che il clericalismo invadente di certuni sia soltanto una reazione alla invadenza degli islamici in Italia e non un riemergere di medievali sentimenti fideistici cristiani. Se è così però trattasi di ignoranza profonda di certuni e di certi pubblici ufficiali che non capiscono che l’ invadenza di una certa religione si combatte con il cosiddetto laicismo e non con un clericalismo opposto e per noi “tradizionale”.
@Paolo P.
Scusa Paolo ma credo che tu sia troppo ottimista. I credenti, tranne qualche caso (ma una rondine non fà primavera) non si combattono con le armi della democrazia perchè quella non fà parte del loro DNA. Si combattono e basta se ne si ha la forza. Lilluminismo portò le idee ma poi ci fù chi le applicò infilando la testa dei preti nel posto giusto.
d