I matrimoni gay celebrati in altri stati americani o all’estero saranno riconosciuti a New York. Lo ha ordinato il governatore David Paterson con un memorandum inviato il 14 maggio a tutte le agenzie dello stato che dovranno rivedere i regolamenti per riconoscere le nozze tra persone dello stesso sesso celebrate in Massachusetts (l’unico stato Usa che le ammette), in Canada, Sudafrica, Spagna, Belgio e Olanda e le unioni civili ammesse da altri stati americani. Con la decisione di Paterson New York diventa il primo stato americano che non autorizza le nozze omosessuali ma riconosce tutte le conseguenze legali per le persone dello stesso sesso che si siano sposate altrove. L’ordinanza fa seguito a una sentenza dello scorso febbraio della corte d’appello dello stato di New York secondo cui nozze gay celebrate fuori dallo stato hanno diritto al riconoscimento da parte di New York. […]
New York, sì ai matrimoni gay celebrati in altri stati o all’estero
5 commenti
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Europa: l’Italia non riconosce i matrimoni gay celebrati nei paesi comunitari per motivi “di ordine pubblico”.
@Flavio
In violazione degli accordi sulla libera circolazione dei cittadini europei….
Oggi i gesuiti hanno aperto alle unioni civili per i gay, non solo, hanno riconosciuto che renderebbero la società più stabile. Speriamo che il messaggio arrivi anche alle tonache ingioiellate.
@ ren
Penso che l’articolo sarà riportato anche qui. Comunque, questa “apertura” è tal quale quella a cui potrebbe arrivare una Binetti: “mera registrazione della convivenza, senza manifestazione di consenso”. Con aperture così, di leggi non se ne vedranno nemmeno in questa legislatura.
@ Flavio
Non avevo fatto caso a quella nota, “senza manifestazione di consenso”. Proprio una cosa fascist style. E’ proprio una democrazia da barzelletta la nostra.