Lettera: “Signor presidente, dall’estero non riconosco più la mia Italia”

Carissimo Presidente,
sono un’italiana residente all’estero ormai da diversi anni, ma nonostante questo sono sempre stata attaccata alla mia cara Italia. I suoi colori, la creatività, la vivacità, genuinità e ospitalità della nostra gente sono tutte cose che fino a pochi giorni fa venivano decantate all’estero come marchio dell’essere italiano e che tanto mi rendevano orgogliosa.
Come può ben immaginare, continuo a seguire tutti i fatti di attualità, di politica, di cronaca che riguardano il nostro Paese, e mi creda, mi rattrista dover confessare a Lei e prima ancora a me stessa che mi vergogno dell’Italia ritratta in questi giorni su tutte le prime pagine dei giornali nazionali e internazionali.

Signor Presidente ma che succede? Dove è finita la succitata “ospitalità” degli italiani? E’ davvero possibile che il sentimento più forte che emerge nella popolazione sia ormai la paura dello straniero, del migrante, dell’immigrato?

La sicurezza è certamente un problema serio, ma non penso che il modo giusto di risolverlo sia quello di alimentare la paura e l’intolleranza nei confronti di persone comunitarie ed extracomunitarie. Piuttosto penso che una più attenta politica di integrazione sociale sia la soluzione al problema dell’Immigrazione che a mio avviso, non coincide (come il governo vuole far credere) con il problema della Sicurezza.

Siamo in EUROPA e credo sia assurdo leggere ancora sui giornali, titoli come “ragazza italiana violentata da un romeno”. Con questo non voglio sminuire affatto la bruttura del reato, mi auguro soltanto che la giustizia faccia il suo corso indipendentemente da chi lo ha commesso. Quindi mi chiedo quale sia il bisogno di sottolineare la diversa nazionalità?

Sono una ricercatrice e il mio lavoro mi ha dato la possibilità di uscire fuori dai “nostri confini” e mi creda non ho mai trovato tanta intolleranza come quella che sta nascendo e che si sta alimentando negli ultimi tempi in Italia.

Adesso sono in Inghilterra e come lei sa qui di immigrati (comunitari ed extra comunitari) ce ne sono tanti, ma così tanti che non si può più fare una distinzione. Per farle solo un esempio, a Pasqua ero ad Oxford e in Chiesa ho assistito ad uno spettacolo meraviglioso: c’era tutto il mondo rappresentato in quella piccola Chiesa Cattolica. Mi colpì e mi commosse la diversità dei colori della pelle, dei costumi, ma al tempo stesso l’omogeneità e la coralità di tutte quelle persone.

Mi chiedo quando in Italia sarà possibile respirare quella stessa atmosfera di integrazione che si trova ormai nel resto d’Europa?

Signor Presidente spero tanto che Lei non permetterà al presente governo di inasprire i rapporti tra gli italiani e gli immigrati, spero che Lei alzi la voce davanti a ministri che giustificano e incitano alla pulizia dei campi rom, spero che Lei faccia tutto quello che è in suo potere per rendersi portavoce della necessità di migliorare la politica di integrazione sociale di cui l’Italia ha oggi bisogno per confrontarsi alla pari con il resto del mondo e d’Europa.

Fiduciosa nella sua persona e nell’importante carica istituzionale che lei ricopre, la ringrazio per la sua attenzione e le auguro buon lavoro.

Fonte: La Repubblica

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48 commenti

Dirladada

Beh intanto a Londra il sindaco Boris Johnson a Londra ha vinto le elezioni con battute da osteria sugli immigrati e poi l’Inghilterra è fuori degli accordi di Schenghen. Comunque certo il presidente della repubblica deve difendere la Costituzione e quindi impedire che la situazione degeneri.

Aldo

Il modo migliore per impedire che la situazione degeneri è rimuovere la causa dell’intolleranza: l’eccessiva presenza forestiera in una determinata zona. Ogni operazione di segno opposto si configura, di fatto, come una istigazione alla violenza. L’ideologia non serve a modificare la realtà.

HCE

mah, già che se ne andava dall’itaglia poteva evitare di portarsi dietro la parte peggiore!

Flavio

@ Aldo

Quindi nei casi di intolleranza contro atei, ebrei, gay, … anche lì rimuovere la “causa”?!
L’Italia sta diventando mediamente più razzista perché è povera e ignorante e da sempre la frustrazione becera si sfoga sui “diversi”.

ren

Semplice signora. Ha sbagliato paese, non è più l’Italia ma Vaticalia. Ed è diventata una fogna.

Silesio

Sinceramente questa storia mi convince assai poco. Una che si sveglia una mattina dall’Inghilterra per scrivere una lettera al presidente della Repubblica Italiana… Mah… La situazione italiana è una situazione di degrado totale (la “mucillagine”) che si evidenzia in cumuli di spazzatura che sono più interiori che esteriori. Probabilmente saranno proprio gli immigrati in futuro a risollevare le sorti di un paese che proprio gli italiani hanno contribuito a devastare. Non è poi vero che esiste “razzismo” nei confronti degli immigrati. Esiste invece un razzismo totale, universale, fatto di insofferenza e violenza di tutti contro tutti.

Fedele

Nella lettera vi è la riprova che solo l’amore Cristiano può sconfiggere i più bassi sentimenti.
Non a caso, la scrittrice della missiva, narra di una Chiesa in Inghilterra dove alle funzioni assiste un’umanità variegata ed affratellata nella fede in Gesù.

dadaLito

A. ogni giorno ci sono 4 stupri
B. ogni stupro commesso da stranieri finisce sui giornali

Perché allora ci rompono i *beep* con gli stessi stupri per più giorni? Se la maggioranza di essi fossero davvero commessi da stranieri, avremmo ALMENO due nuovi scoop al giorno con cui riempire le trasmissioni televisive del primo pomeriggio!

c’è qualcosa che non torna, no?

Sergio

Caro Aldo, non puoi esprimerti in modo così schietto parlando con gente “moralmente superiore”: è chiaro che passi immediatamente per razzista. L’antirazzismo è ormai il nuovo orizzonte di tutte le anime belle.

L’esercito italiano dovrebbe difendere l’integrità territoriale del nostro paese: è questo il compito che gli affida la costituzione. Stranamente ha rinnegato questo compito senza comunicarlo e preferisce andare a combattere in Afghanistan e in Iraq (per ordine degli americani) o a presidiare il Kosovo e il Libano. Sono allo studio anche interventi in Africa e altrove per ragioni umanitarie.

Una proposta: io abolirei non solo l’esercito, ma anche la polizia. Ma forse è una proposta razzista (o qualunquista o stupida e magari anche fascista e forse antisemita).

Asatan

Io non capisco perchè in Itagli certe categorie di stranieri siano regolarmente messe in croce, mentre ad altre si fanno i ponti d’oro.

Se vien qui un cinese, un marocchino, un argentino, ecc ci sapettiamo (giustamente) che si trovi un lavoro, prenda casa e vive onestamente. Quando si parla di zingari (rom, sinti, ecc) si trova sano e naturale che non lavorino, che noi si debba pagare per le loro abitazioni, che mandino mogli e figli a chiedere la carità o a battere. Quando chiedi lumi ti senti dire “E’la loro cultura”.

Questa baggianata del “è la loro cultura” è la scusa per giustificare le peggiori nefandezze e i bravi paladini delpovero zingaro nemmeno se ne rendono conto.

I campi nomadi sono una vergona? Me perchè questi signori non fanno come tutti? Perchè non si trovano un lavor e affittano casa?

Aldo

Hai ragione, Sergio. Non avevo tenuto conto della “superiorità morale” di alcuni tra coloro che frequentano queste pagine ed ho osato provare a far notare una ideologia di parte (l’aperturismo “a prescindere”) che è, come tutte le ideologie, sempre e comunque dalla parte Giusta.

Flavio, ad esempio, dimentica che ebrei, omosessuali, atei… non sono necessariamente forestieri, per cui non hanno nulla a che fare col discorso in questione, che riguarda le migrazioni e non la “razza” (mettiamo le virgolette, se no magari si offende qualcun altro). Non mi risulta che gli Albanesi o i Rumeni siano di “razza” diversa rispetto agli Italiani. Analogamente, non vedo che c’entri il razzismo con l’omosessualità o l’ateismo.

Don Zauker, per parte sua, non si prende neppure la briga di tentare un ragionamento e si limita ad etichettare fideisticamente il mio punto di vista come una “sciocchezza”. Poco aiuta il collegamento ad un articolo che a me pare fuori tema.

In ogni caso, oggi è un altro giorno e siamo ancora vivi, il che potrebbe significare che le parole spese commentando questa rubrica non hanno poi quel gran peso.

Emanuele85

Io non so dove viviate, ma l’idea stessa di accampamenti dentro città suona strano, ancor di più se seguiti dalla parola abusivo: non è una questione di razzismo, se sono abusivi vanno indubbiamente smantellati, se no…nn si fa “camping” dentro una città solitamente!

Cmq è anche vero che vi è una certa volontà di sottolineare i reati degli stranieri!! E purtroppo io conosco molta gente che ritiene che la maggior parte delle violenze siano commesse dagli stranieri.

La cosa che non capisco è perhè il fatto di essere clandestino debba aggravare la posizione di un reato: perchè lo stupro di un clandestino è + grave di quello di uno regolare o di un italiano?

Ul fatto che è “la loro cultura”: è vero che ogni gruppo di immigrati ha una propria cultura, ma c’è cultura compatibile e cultura incompatibile. Il “gruppo” cinese, è maggiormanete accolto semplicemente perchè è un gruppo che si fa i fatti suoi, un gruppo chiuso dove il crimine c’è, ma rimane tutto dentro il limite del loro cerchio.E comunque sono convinto che i commercianti non siano tanto accoglienti con i Ciniesi quanto chi va a comprare la merce al mercatino. Il “gruppo” rom è meno accolto perchè la sua cultura si infrange violentemente con la nostra…e non portano beneficio alcuno, a nessun livello(se non politico come caprio espiatorio)…

Don Zauker

Questa cosa della “cultura” mi ha veramente stancato. Sia che lo si usi in chiave “perdonista” per legittimare comportamenti inaccettabili, sia che lo si usi in maniera xenofoba, il concetto di cultura è diventato un sostituto funzionale del concetto di razza. Si parla delle culture altrui come se 1) si trattasse di qualcosa di univoco e facilmente identificabile 2) fosse automatico l’abbinamento 1 persona- 1 cultura.
Si parla degli “arabi” ad esempio, come se gli usi libanesi fossero identici a quelli egiziani. E si dà generalmente per scontato che siano tutti musulmani, come se non avessero minoranze interne e tutti i mondi diversi dal nostro (a proposito: qual’è? L’Italia? La regione in cui viviamo? L’Europa? L’Occidente?) fossero immersi in una notte buia in cui tutte le vacche sono nere (e tutti gli uomini diventano neGri).
Il fatto che un individuo appartenente a una data comunità possa aderire solo in parte o addirittura per niente alle caratteristiche che si pretende di attribuire alla sua cultura non è proprio preso in considerazione.
Quindi non esistono Rom stanziali, o onesti, o colti, nella rappresentazione di molti degli interventi qui sopra. Il fatto che questo non sia vero non impedisce di comportarsi come se lo fosse – e vai con le sciocchezze sull'”effetto soglia”.
E infine, se uno “dei nostri” commette un crimine, si utilizza la categoria della devianza, quando lo commette uno “di loro”, quella della cultura.
Il sig. Rossi ruba perchè è un farabutto; il sig. Mihalic ruba perchè è rom.

beppe66

NESSUNA e dico NESSUNA città Europea ha i campi zingari cosi come li abbiamo noi.
Non controllati, sporchi
Se vai in Inghilerra devi avere un lavoro, e la ragazza lo deve sapere bene, perchè ci sta, altrimenti, via !
Nessuna e dico nessuna NAZIONE EUROPEA consente l’ingresso massivo di Stranieri senza controllo, sanitario e di polizia.
Moltissimi stranieri, sono scappati dal loro paese per problemi con la giustizia e sono venuti in Italia, certi che la pena è minore o inesistente.
Nessuna Nazione europea tollera lo schiavismo cosi come lo tollera l’Italia, migliaia di minorenni sfruttate per la prostituzione, vendute e comprate.
IL costo sociale e sanitario sta divenendo insopportable, la stragrande maggioranza dei stranieri, comunitari e non, non lavora (circa 2 milioni) e vive di espedienti, tra cui furti, spaccio e prostituzione.
L’integrazione è ben accetta, ma deve provenire anche dall’immigrato, provate a dare un lavoro a un Rom….
Basta chiacchere, il problema va risolto integrando chi vuole essere integrato e mandando via gli altri.

Sua Beatitudine Marcinkus IV Patriarca di Ciaparat in Gattonia

Sono scandalizzato a leggere tante risposte razziste.
Il Governo dovrebbe aiutarli con case popolari ed assumerli per lavori socialmente utili come fa da cinquant’anni con i Forestali Calabresi.
Predichiamo tanto di accogliere la vita – e questi fratelli timorati di Dio sono un esempio con le loro famiglie numerose – cerchiamo di essere coerenti ed aiutarli ad integrarsi.
Ricordiamo sempre l’esortazione del Maestro, ripetuta dai suoi Rappresentanti in Terra:
“Tutto quello che avrete fatto a questi piccoli è come se l’avreste fatto a me!” (Mt: 2,16/69)

Flavio

Sono allibito dai commenti a questa notizia. Servirà bene ai credenti per sostenere che gli atei non conoscono la compassione.
Ha ragione chi dice che l’Italia non ha speranze di cambiare: è un paese troppo reazionario.

Giovanna

@ Fedele

Perfetto!! Infatti quando gli “itagliani” erano più timorati di dio tutto andava benissimo!!! Questo ovviamente vale anche per ogni società e cultura in cui si risolvono i problemi sociali con la fede!!!

lorenzo a.

vorrei ricordare che l’esemplare accoglienza ed integrazione stile UK ha prodotto gli attentati alla metro e autobus di pochi anni fà.

attentati condotti da terroristi nati e cresciuti in UK.

Magar

1) I campi nomadi non piacciono nemmeno ai rom e ai sinti. Quelli che hanno solo bagni comuni non si divertono affatto.
2) Lavoro: quanti imprenditori darebbero lavoro a un rom?
In ogni caso, le statistiche indicano che ben il 61% dei rom e sinti italiani possiedono un lavoro. Chi diavolo “trova sano e naturale” che non abbiano un lavoro??
3) Una parte della popolazione rom e sinti italiana è costituita da immigrati dalla ex-Jugoslavia che non dispone nemmeno di documenti (dai tempi del crollo del paese), rimanendo apolidi di fatto.
4)Se un uomo stupra una donna, come dice la lettera, non ha senso sottolinearne la nazionalità o il gruppo etnico di appartenenza fin dal titolo del giornale. Vi piacerebbero titoli come “meridionale stupra trevigiana”? E lo stesso vale per tutte le altre forme di violenza addebitate in modo patologico ai Perfidi Mostri Stranieri.
5) Il 6,1% del PIL italiano deriva dal lavoro degli stranieri, altro che “costi sociali insopportabili”.
6) Parecchi di coloro che oggi sono economicamente integrati, avendo casa e lavoro, sono stati in precedenza clandestini: la legge Bossi-Fini rende difficile l’inserimento nel mondo del lavoro a chi vuole integrarsi.

Neanch’io, dall’interno, riconosco più l’Italia. O forse non la conoscevo prima…

Alessandro Bruzzone

L’integrazione degli stranieri non è sempre possibile.
Da un lato (con buona pace di Don Zauker) proprio per ragioni culturali: il nostro dovrebbe essere un paese laico, fondato cioè sul dialogo tra gli individui, senza che una parte tenti di prevalere sulle altre. Il dialogo non è possibile con chi, o per fanatismo o per ignoranza, si ritiene custode di verità assolute, e purtroppo tra tanti ottime persone vi sono immigrati nettamente intolleranti e pericolosi. Ne hanno fatto già le spese in tanti, penso non sia il caso di fare la lista degli incidenti agli utenti del sito, persone attente cioè al rapporto tra le religioni e la società laica.
D’altra parte, l’integrazione è un processo, e come tale ha i suoi tempi e i suoi quantitativi: un’immigrazione eccessiva porta inevitabilmente a un’integrazione impossibile. Io mi sono trasferito, 2 anni fa, dalla mia città a un paese: vi assicuro che l’ambientamento è stato tutt’altro che immediato: figurati quanto può essere difficile per chi arriva in Italia da molto lontano… questo per dirvi che mettere dei paletti non significa odiare l’immigrato, tutt’altro. E’ solo una questione di buon senso. Se è invece l’anarchia (intesa in senso “buono”: assenza di leggi e gerarchie) allora è inutile stare qui a lamentare contro leggi e governi ingiusti: azzeriamo il patto sociale, terminiamo lo Stato italiano e relativi confini e ognuno vada dove vuole. Non è un’opzione irreale, alcuni un tempo ci credevano… chissà perché, però, penso di fronte a questa proposta molti filostranieri farebbero dietro front.

Alessandro Bruzzone

Venendo al discorso stranieri comunitari e rom: l’appartenenza all’UE non implica affatto l’intoccabilità dei suoi cittadini. Ergo delle procedure a tutela della sicurezza interna non sono per nulla un tabù.
Con riferimento alla lettera, scritta tra l’altro da una persona che vive all’estero da parecchio e quindi che della realtà italiana sa poco o nulla (e per sua stessa ammissione): non penso che andassi a rubare in un altro paese dell’UE sarei lasciato libero di fare quel che mi pare.
In Italia effettiamente c’è una diffusa xenofobia (che si è allargata diventando diverso-fobia), me ne rendo conto: in buona parte la si deva a molti anni di disinteresse dei governanti verso la realtà sociale del paese. Se semplicemente i flussi fossero stati regolati, e le pene inflitte, oggi forse non saremmo a questi punti.

Un’ultima osservazione, a Flavio e a quanti altri fanno di tutti i “diversi” un fascio, mettendo insieme immigrati, gay, atei e chi più ne ha più ne metta: certe dichiarazioni, oltre che buoniste, sono pericolose in quanto svelano la vostra tendenza a riconoscere un’astratta “diversità” in persone che sono semplicemente minoranze (ammesso poi che lo siano…). Inconsapevolmente, voi subite la stessa cultura di certi vostri avversari, ponendovi solo dal versante opposto.
Io la metterei al bando, questa parolina: “diversi”.

Flavio

Ho usato la parola “diversi” virgolettata appunto nel senso con cui viene usata da chi non la pensa come me.

Luciano

In questi giorni ho letto di un paio di casi di stupro ai danni di donne rumene, ma i giornali gli hanno dato uno spazio minimo, in pratica nessuno se ne è accorto. E’ evidente che il rigurgito xenofobo che stiamo vivendo è pilotato dall’alto. Belli, ricchi e vincenti, chiunque non aderisce a questo modello è socialmente condannato all’emarginazione. Chi mai se la prenderebbe con un miliardario, sia esso zingaro, gay o musulmano? Essere poveri, brutti e sporchi è un marchio di infamia intollerabile agli occhi del cittadino medio, e non credo solo in Italia.

claudio r.

Si comincia con gli zingari: sono brutti sporchi e cattivi, poi ci sono i magrebini pure loro
sporchi e cattivi, i romeni: e i romeni dove li mettiamo, stupratori di donne, poi i negri,poi gli omossessuali, questi froci debosciati, poi gli ebrei e poi gli atei gente senza morale.
A Berlino esiste un luogo: topografia del terrore, si trova in quello che resta dei sotteranei della Gestapo,in Prinz-Albrecht-Strasse, consiglio a chi ha occasione di visitarlo.
A Roma si vuole intitolare, viceversa, una strada a Giogio Almirante; segretario della rivista
“La difesa della razza” ed ex capogabinetto di Mezzasoma ministro repubblichino.
Chi si dimentica della storia e condannato a riviverla.

Fabrizio1977

Non è con la retorica che ci para le natiche.
Siamo in difficoltà e come tutte le persone in difficoltà si colpiscono gli anelli più deboli.
Gli stranieri vengono visti come causa della nostra debolezza (econimica) e insicurezza(delinquenza)e quindi ci si accanisce su di loro.
Questo è sbagliato perchè non credo che la colpa sia loro se siamo sempre più pezzenti.
Ma quella lettera la trovo un pò stucchevole!
La nostra donna”che tanto ama l’Italia” vive fuori e giudica dall’esterno…venisse lei a stare nei bei quartieri di Torino, dove hanno amputato una mano a colpi di “spada” a un rimbambito.
Poi le chiediamo cosa ne pensa dell’ospitalità genuina e italiana…
Venisse lei a vedere uno che con un bastone picchia una prosituta e le macchine corrono indifferenti…poi le chiediamo come attuare “l’attenta politica di integrazione”
Attenzione che il buonismo”gratuito” genera più odio di quello che si pensa,poichè rinnega i fenomeni quotidiani in nome di immacolati ideali
Bisogna sforzarsi di non “etichettare lo straniero” ma nemmeno di “accettare con sedere per aria” chiunque passi dietro

ren

Aldo, analogamente, pacatamente non vede che c’entri il razzismo con l’omosessualità o l’ateismo.

Aldo you are a hopeless case …

Magar

@Alessandro Bruzzone

terminiamo lo stato italiano e i relativi confini, e ognuno vada dove vuole”

Beh, a me non dispiacerebbe affatto fondere tutti gli stati del mondo in un’unica Repubblica della Terra, abolire ogni confine, e tanti cari saluti alla nozione di “straniero”!
Fintanto che questa bella utopia cosmopolita non sarà realizzabile, cerchiamo di non trasformare il concetto di “stato” in una gabbia in cui soffocare gli individui. Se esasperiamo troppo la distinzione fra “connazionali” e “stranieri”, fino al punto di creare un diritto separato, di serie B, per questi ultimi, allora trasformiamo gli individui in semplici appendici della comunità di appartenenza. Se si inizia ad attribuire, de facto, una responsabilità penale collettiva agli stranieri, si nega evidentemente la loro individualità. Un italiano onesto è innocente, uno straniero onesto è sospetto.

Venendo al discorso stranieri comunitari e rom: l’appartenenza all’UE non implica affatto l’intoccabilità dei suoi cittadini.

Il pacchetto sicurezza vorrebbe introdurre misure restrittive della circolazione dei cittadini comunitari. Dimentica, però, che la UE è proiettata verso la costruzione degli “Stati Uniti d’Europa” (o giù di lì): forse in America a chi si trasferisce dalla California all’Oregon si chiede un visto? E se commette un reato viene rimpatriato in California??
Peraltro, se si inizia a chiedere il visto ai romeni (che poi non sono tutti rom, ma vabbè, lasciamo stare…), cosa ci impedisce di chiederlo ai siciliani o ai napoletani che vanno al Nord? In fondo, è vero che nel Meridione la malavita organizzata è più forte che in Lombardia, la tutela della sicurezza interna può essere chiamata in causa anche lì…

Alessandro Bruzzone

@ Flavio

Però l’hai usato. Il punto è il seguente: al di là delle umanissime oscillazioni di umore, trovandomi di fronte uno straniero di qualsiasi fatta, io non penso assolutamente “toh un diverso: quindi un pericolo”. Ma neppure “toh un diverso, devo proteggerlo a tutti i costi”.

A me sembra, “al di là della retorica” (cito Fabrizio1977) che ogni generalizzazione sia sbagliata.

Alessandro Bruzzone

@ Magar

Il cosmopolitismo è anche un mio sogno, ma sino a quando non sarà attuabile io eviterei, piuttosto, di soffocare Stati dove si sono creati le basi per una pseudo- laicità con gente fatto ingovernabile.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti d’Europa: penso che sia una realtà utopica anche questa. Per ora l’UE arranca anche come unione economica, figurati…

Infine, mi risulta che siciliani e napoletani siano italiani. Quindi partendo dal presupposto che un cittadino italiano che delinque non può essere ostracizzate, mi spiegate in base a che criterio dovremmo tenerci TUTTI i delinquenti di qualsiasi nazionalità? Cioè, siamo il paese dei fessi? Guardate che la buona Spagna (tanto per dirne una) ha dichiarato chiaro e tondo, per bocca di uno dei suoi ministri (mi pare Lopez, durante la visita di Ronchi) che il principale timore relativo alle misure in atto in Italia contro rumeni e soprattuto rom (rom stranieri, che quelli italiani restano per forza) è che questi si trasferiscano “negli altri paesi comunitari” (leggi: Spagna). Questo per dire che non tutte le critiche giunte dall’estero sono fatte da santi difensori degli oppressi… la politica ha sempre 2 facce.

Flavio

@ Bruzzone

Insomma chi non approva i raid nei campi e il reato di immigrazione vuole solo proteggere chi delinque… Ottima retorica la tua.

Anticlericale89

Quoto parola per parola il concetto espresso da Magar,anch’io penso che questi confini in cui e’frammentato il mondo siano soltanto degli impedimenti,sarebbe bello potersi muovere senza limiti e magari senza problemi di lingua,pero’ attualmente e’senza dubbio irrealizzabile…
La signora dell’articolo doveva andare all’estero per accorgersi che l’italia fa’schifo?beata lei che non la vive..sull’argomento stranieri o clandestini penso che sia opportuno fare dei distinguo,se agiamo sempre per buonismo la situazione non migliorera’mai e forse peggiorera anche,quindi pene severe per chiunque si macchi di reati sia esso italiano o straniero,allo stesso tempo bisognerebbe cercare di favorire l’integrazione di chi vuole comportarsi bene ma allo stesso tempo espellere chi non accetta le regole e le leggi,non ci vogliono 3lauree per capire che i campi,sia rom sia maghrebini sia qualunque etnia vanno smantellati in fretta perche’creano una situazione di costante pericolo,quindi severita da una parte ma aiutando chi e’una brava persona a poter vivere dignitosamente in italia(contento lui…)

beppe66

MAGAR e gli altri demagoghi
Vi parlo con cognizione di causa e dico fatti reali, comprovabili, voi
non so dove viviate, ma la maggior parte degli stranieri che lavorano NON sono ROM o Khorakanè o “ZINGARI” che dir si voglia.
Le comunità filippine, cinesi ma anche Rumene e polacche sono le comunità che lavorano.
AI ROM il fatto di avere i bagni in comune, ti assicuro non li sconvolge, lo dimostra il fatto che, per esempio, al campo aurelia (di roma) li abbiamo reinstallati 4 volte perchè li distruggono. Cosi come distruggono i cassonetti (gli danno fuoco tutti i giorni).
Cosi come tengono il campo come una discarica.
Cosi come hanno decine di auto sicuramente RUBATE nel campo, nessuno li controlla.
E’ ora di finirla con l’immagine degli zingari “gitani” che ballano e campano leggendo la mano… e addirittura lavorano, ma che dite ?? ma ci siete mai stati in un campo ROM ????
Per alcune etnie lo schiavismo è regola, come è regola l’addestramento al furto, durante uno sgombero ( via olimpica e via flaminia , Roma) sono stati trovati 3 minorenni di cui non si sapeva assolutamente nulla, sono stati affidati ad una sedicente “zia”.
Per quasi tutti gli zingari noi siamo cretini e polli da spennare.
Il vostro buonismo mi fa sinceramente sorridere.
La società si basa sulle regole del mercato, quando la domanda supera l’offerta bisogna provvedere.
La società si basa anche su regole del vivere comune, regole che i nomadi nemmeno si sognano di rispettare, chiamiamola cultura diversa…
Gli unici nomadi all’apparenza integrati sono “i giostrai” e le famiglie storiche di “zingari” romani, ma vi assicuro che fanno molto altro, strozzinaggio, spaccio, ecc. ecc.
Solo l’Italia da l’accesso alla sanità per gli stranieri irregolari (l’STP), in pratica chiunque va presso la ASL dichiara il nome che vuole e beneficia dell’assistenza sanitaria, che forse vi sfugge ma ha un costo….
Provateci in America o in Francia o qualsiasi altro paese.
I nomadi non fanno nemmeno quello, vanno e vengono dagli ospedali come vogliono, partoriscono e se ne vanno senza registrare il bambino.
Ottengono medicine e visite, altrimenti ti piazzano
Una volta una nomade partorì, lasciò il bambino 20 giorni, poi venne a riprenderlo, il bello è che glie lo hanno ridato.
I nomadi e gli stranieri, anche irregolari, hanno diritto di accesso agli asili, non solo ma hanno anche la priorità rispetto a chi paga le tasse.
A Roma sono rimasti fuori MIGLIAIA di bambini ITALIANI , tra cui il mio, e ho dovuto mandarlo all’asilo privato (350 euro al mese).
I reparti maternità molti giorni hanno più bambini irregolari che regolari.
Per favore MAGAR, non dire eresie, anche io vorrei il mondo perfetto senza frontiere, dove tutti hanno tutto. Ma ripeto, la sanità e i servizi in genere hanno un costo e posti limitati.
E mi dispiace ma io darei la precedenza a chi il sistema lo ha creato e lo sta pagando.
Invito infine, tutti i buonisti della globaizzazione e del “siamo tutti buoni” a venire a Roma e prendere i mezzi pubblici in periferia, anzi vi dico anche un percorso cosi da esempio :
stazione termini, metro fino a valle aurelia, autobus e poi pulman verso ladispoli.
Verso il 13° Km dell’aurelia ne riparliamo dell’integrazione e dei bei discorsi che si fanno con le gambe comodamente sotto la scrivania.
Beppe

Magar

Beppe66, il campo nomadi a cui sono passato a fianco oggi pomeriggio era tutt’altro che circondato da cassonetti bruciati, i sinti (peraltro prevalentemente di nazionalità italiana, a riprova che discriminare gli stranieri provoca guasti sociali) che vi abitano hanno lavori tradizionali legati alla raccolta del ferro, e non mandano i figli a chiedere elemosina, il comune sta per realizzare poco distante un mini-villaggio in cui possano vivere in condizioni ancora più dignitose.
Come vedi, ci sono parecchie situazioni differenti e diversi modi di affrontare i problemi. Poi, se per te “gli zingari: una faccia, una razza!”, sono tutti sporchi, brutti, cattivi, infidi, fannulloni, violenti e ladri, certo il campo d’azione si restringe…

Che gli irregolari abbiano, in quanto tali, la priorità sugli italiani nell’assegnazione dei posti agli asili-nido è semplicemente falso. Sono mediamente più poveri, tutto qui. Ma, certo, è più razionale adottare il criterio “del sangue e del suolo”, mi rendo conto…

Quanto queste idee siano demagogiche lo si è visto a Ponticelli: evidentemente c’era una folla di anti-razzisti che ha cacciato gli italiani e dato fuoco alle loro abitazioni.

Magar

@Alessandro Bruzzone
Se “tutte le generalizzazioni sono sbagliate”, perché dovremmo classificare tutti quanti gli stranieri come “gente di fatto ingovernabile”?
Qui il problema è che alla sacrosanta distinzione onesto/disonesto si sta sovrapponendo, nella mente della gente, e nelle dichiarazioni dei governanti, e nella rappresentazione dei media, quella nostrano/straniero, il che è chiaramente un atto di etnocentrismo.

La cosa raggiunge livelli parossistici quando, in base ad una classificazione etnica (“tutti i romeni sono potenziali delinquenti”) si cerca di sotterrare il Trattato di Schengen e di trattare come “forestieri” i nostri concittadini (UE) romeni, dando il via allo spezzettamento dell’Europa in tante “piccole patrie” chiuse da frontiere, per proteggersi dai Mostri che stanno al di là del confine. Il bello è che, se applicato coerentemente, questo principio legittima un ulteriore spezzettamento degli stati nazionali al loro interno. In particolare, l’Italia, con il suo divario Nord/Sud, è la più esposta a questo rischio. (Nemmeno tanto astratto: do you remember Pontida?)

Pazienza, vorrà dire che, essendo l’unico “veneto” (per nascita) della famiglia, chiederò il visto ai miei genitori… 😀

strangerinworld

LA FESTA DELLA REPUBBLICA

Oggi state a casa (non tutti, ovviamente) ché è la Festa della Repubblica.

La Repubblica Italiana compie 60 anni. La prima considerazione è se una vera repubblica italiana sia mai esistita ché a me sembra di essere, da questo punto di vista, ancora ai tempi di Radetzsky e Cavour (‘l’italia è una espressione geografica’ il primo; ‘abbiamo fatto l’italia, ora facciamo gli’italiani’ il secondo).
A mio modestissimo parere l’italia non s’è mai fatta e resta il paese di Radetsky: una espressione geografica caratterizzata dal campanilismo e dal provincialismo senza identità nazionale e con scarsissimo senso civico.
L’esortazione di Napolitano suona, come sempre vuota, vana, falsa e priva di fondamenti storici, sociali e culturali: l’italia di cui parla non c’è mai stata, tanto più adesso dove si fatica a distinguere politicamente la destra dalla sinistra. Mai come in questo momento in italia si può alzare alto il grido ‘sia franza sia spagna, pur che se magna’.
Ma le cose si fanno ancora più dolenti quando si parla degli italiani. Non esistono. Esistono tante realtà locali unite dal nulla nel mondo della fantasia e disunite da tutto nella realtà. La Padania è uno stato come ai tempi medioevali della lega lombarda; il centro ricalca lo stato pontificio; il sud quello borbonico. Gli “italiani” , nella grande maggioranza, non hanno senso civico, cultura, educazione alla convivenza sociale e guardano unicamente al proprio ‘giardino’. Lo fanno a nord con la loro pontida, al centro con la loro vaticalia, al sud con i vari sistemi mafiosi. Un popolo che ama poco la libertà, un gregge che ha bisogno di una guida, raramente indipendente. Difatti come nel passato le guide non mancano: il Berlusconi, lo straniero Benedetto XVI e i capimafia di turno. Il tutto aggravato dalla sudditanza psicologica e politica al Papato: l’italia è lo “stato” europeo più influenzato dalla religione; per trovare qualcosa di simile bisogna andare in Turchia.
Per finire, voglio rivolgere le mie attenzioni alla Festa in sé stessa:
anche oggi, pioggia permettendo, sfileranno a Roma per le vie dei Fori Imperiali , i Carri Allegorici dei Militari.
Michiedo: la Repubblica è formata esclusivamente da militari?
Non hanno già la festa delle forze armate il 4 di novembre?
Perché in questo inutile dispendio del nostro denaro che è la sfilata ci sono solamente loro?
La gente che dovrebbe essere il tessuto fondamentale dello stato dov’è?
A fare il pubblico, come sempre fa l’italiano medio, agitando bandierine e urlando viva l’italia (che non c’è).
Perché da questa sfilata restano fuori studenti, pensionati,medici, agricoltori, operai, impiegati, insegnanti, muratori ecc ecc? Insomma, perché la società civile è esclusa e deve fare solo da spettatrice mentre sul palco le lobby politiche, religiose ed economiche se la ridono di gusto?

La mia conclusione è: se ne vadano tutti al loro paese quelli che oggi a Roma danno vita a questa sceneggiata, padroni e servi.

Fausto

Flavio : “Servirà bene ai credenti per sostenere che gli atei non conoscono la compassione.”

Che sostengano un po’ quello che gli pare; dato che sono così stracolmi di compassione, che inizino pure a mantenere ed ospitare a casa loro un po’ di famiglie ROM. Poi possono pure parlare.
La Chiesa e i Vescovi in questi giorni blaterano tanto di accoglienza…certo, purchè poi a metterla in pratica siano sempre gli altri, tanto a loro che gli frega ? Mica lavorano; se anche tirano fuori dei soldi per aiutare qualcuno non sono mica soldi guadagnati da loro lavorando.

Beppe66 :”Verso il 13° Km dell’aurelia ne riparliamo dell’integrazione e dei bei discorsi che si fanno con le gambe comodamente sotto la scrivania.”

Infatti, sottoscrivo al 100%. E non aggiungo altro.

Nifft

Qurello che mi angoscia è che si sta fomentando solo una “guerra tra poveri”. I veri problemi, la vera criminalità, si trova da un’altra parte.

wolf

@strangerintheworld
Concordo totalmente con te da “mezzoitaliano” di fatto. Da più di vent’anni è che dico parafasando Radetsky che l’Italia era e rimane una espressione geografica. Il resto è pura retorica vanagloriosa e autoreferenziale inscenata da politici che a parer mio farebbero bene a tornare a casa. Bisogna però dire che l’ italiano medio è troppo amante del potere che appena ne vede l’incarnazione nel dirigente politico di turno o nell'”autorità” religiosa si prosta e smette di pensare.

Alessandro Bruzzone

@ Flavio

Se mi segnali dove avrei approvato i raid nei campi nomadi (se per raid intendi i pogrom visti in Campania), te ne sarei grato: vuol dire che sto impazzendo, e scrivo diverse da quelle che penso.
Sul reato di immigrazione clandestina: liberissimo di disapprovarlo, ma vorrei sentire soluzioni alternative anziché lamentele.
Sulla tendenza a chiamare “retorica” le argomentazioni altrui: che noia infinita…

Alice

Mi dispiace dirlo, ma sento intorno a me dei brutti commenti sull’Italia, ora non so se mi è più possibile difendere il mio paese. (criminalità, mafia, razzismo, spazzatura….)
Io vivo una parte del mio tempo in Italia e una parte in Svizzera.
A Ginevra circa una person su due é straniera, abbiamo gli stessi problemi di altre città europee, ma se uno commette un reato, non viene fatta distinzione di razza origine o religione.

Devo dire che la Svizzera si é arrichita con gli stranieri…. Cordiali saluti!

Alessandro Bruzzone

@ Magar

Dove è che ho scritto che tutti gli immigrati sono di fatto ingovernabili? Fa piacere vedere che, anche da queste parti, è invalsa l’abitudine di distorcere a proprio uso e consumo le parole altrui. Gli “immigrati di fatto ingovernabili”, come pensavo di aver spiegato bene, sono quelle che per varie ragioni (delinquenza, cultura, ignoranza, metteteci quello che volete) non rispettano le nostre leggi. Che saranno discutibili, ma sono necessarie. Non ho mai detto che TUTTI gli immigrati sono ingovernabili. Sei tu, semmai, che insisti sul luogo comune dell’immigrato-proletario-poveretto sempre vittima e sempre da difendere.

Sui Romeni: un delinquente, anche se straniero comunitario, va punito ed eventualmente allontanato. UE, Schengen e quant’altro non legittimano la scomparsa della sovranità nazionale in Italia. Quella di cui parli te non è un’unione di Stati, ma una dittatura a scapito dei cittadini.

ren

Devo dire che nel sentire Napolitano dire tutte quelle belle parole sulla democrazia, i diritti etc … , a pensare a come vivono ancora gay e lesbiche in italia, clandestini e intimiditi nella maggior parte dei casi, mi è venuto quasi da vomitare. Ma non ci si vergogna della situazione in cui si trova questo schifo di paese?

Alessandro Bruzzone

@ Fausto & di conseguenza Flavio

Senza contare, piccolo dettaglio, che nei giorni scorsi Ratzy ha pubblicamente approvato l’attuale governo. Quindi se un credente cattolico mi desse dell’intollerante, sarei più che legittimato a ridergli in faccia.

Aldo

@ ren

Ren, è questione di conoscere il significato delle parole e di utilizzarle nel contesto appropriato. Scambiando le parole o impoverendo eccessivamente il lessico si rischia di rendere fuorviante la comunicazione. Volendo si può anche condurre una discussione con la sola triade “cosa”, “roba”, “affare”, ma non è che si comunichi un gran che. Tutto qui.

Luciano

Ci sono argomenti che producono audience (nel caso dei media), o voti (nel caso di partiti politici), oppure tutte e due le cose assieme (nel caso dell’italia). Enfatizzare uno stupro commesso da un immigrato, conviene; di converso sembra meno produttivo enfatizzare l’omicidio, che so, di Lorena Cultraro, che pure per modalità e tempi raggiunge livelli di orrore difficilmente immaginabili e si offrirebbe ad interessanti analisi sociologiche. In questo momento è passata la teoria (a scopi di pura propaganda), che la soluzione dei problemi della sicurezza passa per l’abolizione di determinati contesti sociali. Così come è pura utopia un mondo senza confini, penso sia ugualmente utopico un mondo dove ordine e pulizia siano incontestabili.

Dirladada

@ Alessandro
Più che altro non ha molto senso scrivere una lettera dall’Inghilterra, paese che sfruttando anche la sua posizione geografica relativamente protetta dall’immigrazione clandestina, ha chiuso il proprio mercato del lavoro ai Rumeni e ai Bulgari anche perché lo ripeto è fuori gli accordi di Schenghen.

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