Per decisione dell’Unesco, il 2009 sarà l’Anno Internazionale dell’Astronomia. L’Italia è al centro di questa impresa culturale per due motivi essenziali. Primo: l’Onu ha scelto il 2009 perché si compiranno 400 anni da quando Galileo Galilei divenne il primo uomo che abbia scrutato il cielo con un telescopio. Secondo: l’Anno dell’astronomia forse non si celebrerebbe se l’astrofisico Franco Pacini, già direttore dell’Osservatorio di Arcetri, non avesse usato il suo prestigio scientifico internazionale per promuovere l’iniziativa.Ora la grande macchina è partita. Basta visitare il sito www.astronomy2009.org per vedere quante iniziative si preparano, dagli Stati Uniti al Giappone, dalla Gran Bretagna all’India.
Una per tutte: si distribuiranno migliaia di telescopi a basso costo con le stesse caratteristiche di quello di Galileo per mostrare al maggior numero possibile di persone ciò che vide lo scienziato pisano nelle sue osservazioni del 1609-1610: crateri, montagne e pianure sulla Luna; le fasi di Venere, a dimostrazione che orbita intorno al Sole; Giove e i suoi quattro satelliti maggiori, perfetta miniatura del sistema copernicano; il Sole e le sue macchie, altro duro colpo alla catto-aristotelica incorruttibilità dei cieli; la Via Lattea, risolta in migliaia di stelle; Saturno, che apparve a Galileo come tre stelline a contatto, non potendo il suo rozzo cannocchiale mostrare gli anelli.
Che farà l’Italia per l’Anno mondiale dell’astronomia, visto che tutto è partito di qui? Purtroppo la risposta è: poco, perché il governo precedente non ha disposto specifici finanziamenti e quello in carica deve ancora accorgersi dell’evento. È sicuro, invece, ciò che non si farà. Franco Pacini aveva un sogno: restaurare «Il Gioiello», la villa dove Galileo visse gli ultimi anni confinato dal Sant’Uffizio, e aprire un museo dell’astronomia nella vicina Torre del Gallo, un castello restaurato nel 1902 dall’antiquario Stefano Bardini. Ora, dopo anni di questue, il restauro del «Gioiello» è un fatto acquisito, e lo sarebbe stato anche a prescindere dall’Anno dell’astronomia, ma il museo non si farà perché la Torre del Gallo anziché nelle mani pubbliche del Comune di Firenze è finita in quelle private di un ricco americano.
L’Osservatorio di Arcetri, la villa «Il Gioiello» e la Torre del Gallo sorgono in una località collinare chiamata Pian dei Giullari, nome quanto mai adatto a una presa in giro. Però c’è poco da scherzare. I fatti dimostrano che di Galileo, fondatore di quel metodo scientifico che è la Carta costituzionale della Ragione, poco importa ai nostri politici. E passi: fin qui siamo ancora nell’ambito delle nobili rimembranze (ma per celebrare un Carducci o un Fogazzaro i soldi sarebbero arrivati…). Il grave è che senza finanziamenti in Italia si mancherà anche il vero obiettivo del 2009, che non è solo celebrare uno degli scienziati più grandi, ma rendere i cittadini consapevoli del patrimonio culturale che l’astronomia rappresenta.
In meno di un secolo, mentre i filosofi passavano dall’idealismo di Benedetto Croce al recupero di Parmenide ad opera di Emanuele Severino (bella conquista!), gli astronomi hanno scoperto che l’universo è nato 14 miliardi di anni fa e da allora non ha fatto che espandersi; che gli elementi chimici di cui siamo fatti non si formarono nel Big Bang ma per fusione termonucleare dentro le stelle; che l’universo finora osservato – la materia che emana luce – è appena il 4 per cento del cosmo. Il resto è fatto di materia ed energia oscure: un enigma che darà lavoro alle prossime generazioni di scienziati. Non solo: mentre queste conoscenze si imponevano con la forza delle osservazioni e degli esperimenti, come Galileo ha insegnato, dodici uomini sbarcavano sulla Luna e decine di sonde spaziali trasformavano pianeti e satelliti del sistema solare in un capitolo della geografia, rivelando all’uomo la straordinaria unicità e fragilità del pianeta Terra. Ecco: l’Anno internazionale dell’astronomia si propone di far conoscere queste cose, di farci riflettere sul senso della vita nell’immensità dell’universo, di sprovincializzare la nostra visione del mondo. Ma chi lo spiegherà a chi ci governa?
“Che farà l’Italia per l’Anno mondiale dell’astronomia, visto che tutto è partito di qui?”
il vaticano sta gia lavorando per mettere su una statua di galileo. se tutto va come previsto il governo erigera una statua a san bellarmino.
Vi incollo l’editoriale di Massimo Gramellini su “La Stampa” di venerdì 6:
“PRECARI DA FAVOLA
Questa è la storia più avvincente del mondo. Dieci ricercatori italiani hanno realizzato un telescopio rivoluzionario che la Nasa manderà in orbita mercoledì prossimo da Cape Canaveral. A Houston lo chiamano Tiger Team, Squadra della Tigre: ragazze e ragazzi intorno ai 30 anni, laureati a Pisa in Fisica nucleare. Giovani, ottimisti, consapevoli di aver scelto un mestiere stupendo e di esportare la faccia sorridente dell’Italia. Il loro stipendio? 950 euro al mese.
Questa è la storia più avvilente del mondo. Un mondo dove un fisico nucleare che realizza telescopi per la Nasa guadagna 950 euro al mese, mentre quel manager telefonico che parlava per frasi fatte confondendo Waterloo con Austerlitz ne prende cento volte tanto. Il problema contro cui si sta inchiodando il liberismo è che non collega il salario al talento e all’impegno del lavoratore, ma alla commerciabilità del prodotto. E’ giusto che i compensi li faccia il mercato. Ma in questo mercato senza regole prevalgono sempre le pulsioni più basse: sesso, calcio, tv, cellulari. Il fisico dei telescopi guadagna cento volte meno del manager dei telefonini o del centravanti della Nazionale perché voi e io usiamo i telefonini e guardiamo le partite della Nazionale, mentre dei telescopi non sappiamo che farcene. Il giorno in cui quegli aggeggi servissero a scovare petrolio nel sistema solare o a rintracciare terzini sperduti nelle galassie, immediatamente il loro valore di mercato si impennerebbe, trascinando al rialzo anche lo stipendio del Tiger Team.
Torno a leggere le notizie di calciomercato sul telefonino, ma mi sento un verme.”
Con la sua solita lucidità, spiega molto, no?
eh si, adesso il governo italiano si mette a finanziare manifestazioni scientifiche. Io sono sconfortata, questo paese peggiora di giorno in giorno.
@Daniela
No cara Daniela, questo paese ha il cervello in coma irreversibile e da molto tempo ormai. Lascia perdere lo sconforto che non serve a nulla e documenta ciò che puoi, affinché resti per le future generazioni, la testimonianza dei tempi bui da te vissuti. E’ già accaduto più volte nella storia passata; altre cose da fare non ne vedo, almeno a breve termine. Aggiungo che, per quanto mi riguarda, volendo essere ottimista, prevedo non meno di due o tre generazioni affinchè qualcosa cambi.
E’ solo il miliardesimo esempio di come l’Italia sia diventata a tutti gli effetti una repubblica delle banane ed ormai non me ne stupisco più. Mi ricordo che quando ero piccolo mi dicevano che dovevo impegnarmi nello studio perchè altrimenti avrei fatto il netturbino. Adesso siamo messi in condizioni tali che per fare il netturbino devi essere pure raccomandato e se si può andare più in basso di così c’è anche il fatto che come ricordato da Stefano Bottoni, un ricercatore scientifico va a finire che prende anche di meno del suddetto scopino comunale (con tutto il rispetto ovviamente perchè se non ci fossero saremmo nella m…. letteralmente!).
Cultura? Scienza? cosa sono in vaticalia?
Non vorrete mica che san silvio da Arcore stanzi fondi per un eretico che tanto male ha fatto a zua zanta chieza.
Io lavoro in uno degli enti che dovrebbero occuparsi di divulgare la scienza e vi garantisco che se ne parla molto poco (di scienza). La cultura, in particolare quella scientifica, è considerata un gioco per divertire bambini in età prescolare. La terminologia corretta è bandita ed ogni tentativo di approfondimento è sconsigliato. Con queste premesse, come possiamo sperare di produrre qualcosa di degno per il quatrocentesimo di Galileo?
Questo è il paese della gazzetta dello sport. Se Galileo, Leonardo, Volta, e tanti altri, fossero vivi, dovrebbero resistere con meno di mille euro al mese, cercando di realizzare qualcosa di buono, scontrandosi con leggi papali e fondi da fame, finendo a fare quello che ha fatto Fermi….
Il paese può cadere più in basso?
Temo di sì, ma non sarà una gran caduta, considerata l’altezza cui si trova…
“…una repubblica delle banane”
“Repubblica” francamente mi pare un termine un po’ troppo forte
@Marvin
Anche “banane” mi sembra troppo forte.
Bananas è una ierocrazia fondata sul familismo amorale.
Al rogo Galileo…. e pure i telescopi!!!!
(ovvaimente sto scherzando….)
<> e l’hanno processato. Forse, dopo tutto, a La Sapienza avevano anche ragione. Viviamo in un paese in cui il governo non sa dove guardare, e tantomeno come decidere autonomamente. Che la Cei centri in sta faccenda? Probabile: quasi tutto ormai dipende da lei
Sono reduce da un lavoro che prevedeva come ipotesi di progetto scolastico la visita ad un osservatorio astronomico, utilizzando il progetto del ministero della Pubblica Istruzione “I ragazzi fanno vedere le stelle”. E’ stato un bel percorso, ma ho paura che rimarrà quello che è, un’IDEA di lavoro scolastico, non una pratica.
nella sezione “Uaar fai da te” c’è un volantino da stampare sull’argomento scientifico. Purtroppo si riferisce all’anno scorso: perchè non se ne può preparare uno che parli dell’anno dell’astronomia? sarei il primo a attacarlo nelle scuole
In realtà la chiesa manderebbe di nuovo al rogo galileo, ancora oggi continua a dire che il diavolo si nasconde sotto la gonna delle donne , che la donna è inferiore
Ormaì si sono tutti rassegnati al fatto che fra qulache anno saremo tutti teocratizzati dal Signor Ratzinger…….
Durruti Hijo de la revolucion
Clerico fascismo al fuego
X Stefano Bottoni : Eh sì, non sai quante volte mi sono detto: “ah, se in questo paese fossi stato calciatore con la cognizione di Totti invece che un arguto matematico che si rende conto dei problemi…”
Di certo non dovrei vivere ancora in famiglia con una borsa da 800 euro al mese…
Grazie alla chiesa cattolica, la ricerca scientifica è rimasta ferma al palo per secoli. Molti problemi che affliggono l’umanità (energia, sovrapopolazione, alimentazione) oggi, forse, avrebbero già una soluzione.