Le parrocchie non possono scegliere chi aiutare e a chi fare beneficenza sulla base di un timbro sul permesso di soggiorno. Così alcuni parroci di Bologna annunciano, in una lettera inviata al cardinal Carlo Caffarra, di essere pronti a fare obiezione di coscienza se il reato di clandestinità verrà approvato dal Parlamento.
“Il reato di immigrazione ci trasformerebbe tutti in criminali – spiega a un quotidiano locale don Francesco Scimé, parroco di Crevalcore – le persone che aiutiamo ogni giorno, che ospitiamo e sfamiamo, sono in alcuni casi clandestini. Ma noi entro certi limiti non riusciamo a starci, i poveri per un uomo di chiesa sono sempre poveri, non possiamo rispettare gli stessi paletti che evidentemente servono allo stato per far rispettare l’ordine pubblico”.
“Non ho nessun astio per gli attuali governanti – precisa il parroco – ma chiedo di poter esercitare obiezione di coscienza rispetto a una eventuale legge di questo genere. Non posso lasciare fuori dalla porta della chiesa una persona bisognosa perché non ha i documenti in regola”.
Già tanti sacerdoti hanno sottoscritto la missiva di don Scimè. Ma dalla Curia si chiede prudenza. “Le leggi fondamentali delle comunità cristiane sono l’amore e l’accoglienza, me ne tengo conto – dice il vescovo ausiliare, Ernesto Vecchi – ma non contro le leggi dello stato e contro il rispetto dell’ordine pubblico. E’ prematuro commentare un disegno di legge che non è ancora passato dal vaglio del Parlamento anche se capisco che le comunità cristiane hanno come fine l’assistenza”.
il potere del mondo cattolico si fonda non da ultimo sulla presenza di una numerosa massa di disperati da soccorrere e mantenere in una forma di sottovita animale. poiché gli indigenti nostrani non sono ancora sufficienti, perché le famiglie delle classi medie sono ancora troppo malthusiane e previdenti, che disgrazia se a causa del reato di ingresso illegale nel territorio dello stato i sacerdoti e volontari cattolici, per non esserne complici, fossero costretti a denunciare questi disperati alle autorità in vista del loro finale rimpatrio…!
Forse i preti non discrimineranno in base al permesso di soggiorno, ma in base alla religione e non religione?
il catechismo della chiesa cattolica apostolica romana parla chiaramente di DISOBBEDIENZA (non semplice obiezione di coscienza) a leggi dello Stato contrarie alla legge divina o naturale o papale (che poi guarda caso coincidono sempre)
tradotto in italiano: abbiamo sempre ragione noi, chissenefrega delle vostre leggi umane
per inciso, a differenza del popolo leghista, io non ho niente contro i migranti, anzi non posso che provare compassione per questa umanità derelitta vittima prima della miseria, secondo dell’illusione di trovare una vita migliore in paesi dove le opportunità stanno diventando sempre più esigue anche per i nativi
“ma non contro le leggi dello stato”.
Tra i principii dello stato vi è la LAICITA’ che la CCAR viola così:
1) cappellani militari (di religione cattolica)
2) funerali di stato (con rito cattolico)
3) televisione (messa cattolica la domenica)
4) inaugurazione anno giudiziario (cardinale accanto al presidente della repubblica)
5) scuola (crocifisso nelle aule scolastiche)
6) tribunale (crocifisso nelle aule giudiziarie)
7) croci sulle vette montane
8) croci alle cantonate
9) croci nei fondali marini
10) croci negli ospedali
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8 X 1000 AI VALDESI
5 X 1000 ALL’UAAR
obiettino pure….poi ne paghino le conseguenze, però…
“non possiamo rispettare gli stessi paletti che evidentemente servono allo stato per far rispettare l’ordine pubblico”
voi che rispettare gli stessi nostri paletti? ma quando mai! state tranquilli: sono certo che il nostro capo, che a quanto pare DEVE COMPIACERE il vostro capo, provvedera prontamente all’obiezione di coscienza per il clero cattolico, cosi solo noi andremo in galera per non aver denunciato un clandestino.
Già meglio tenerli nella miseria e nella clandestinità, cosicchè che i bravi imprenditori cattolici possano schiavizzarli col lavoro in nero, piuttosto che rimandarli a casa.
Io questi rincocomeriti di preti vorrei far fare 3 mesi di lavoro in nero al cottimo, senza altre entrate, poi mi dicano che ne pensano.
A sentirla così parrebbe il primo uso buono dell’obiezione di coscienza ma conoscendo il soggetto Chiesa mi sa che avrebbe un’applicazione parecchio distorta e verrebbe dato aiuto a chiunque a prescindere dalla provenienza ma ci sarebbe il tentativo di “guarire” i gay, convertire gli appartenenti ad altri culti, battezzare bambini perchè non si sa mai ecc. Tutte quelle persone poi si sentirebbero in dovere di assecondare i preti perchè altrimenti rischierebbero non solo di non essere più aiutati ma di finire nelle mani delle forze dell’ordine che li rinchiuderebbero nei CPT in attesa di rimpatrio!
L’obiezione di coscienza contro queste nuove pessime leggi dovrebbe essere possibile per tutti i cittadini italiani, e non limitata ai preti per motivi religiosi!
Non critichiamoli dai, per una volta che dicono qualcosa di cristiano!