La diocesi di Chieti “oscura” le foto della chiesa

Colegandosi al sito www.inabruzzo.it, è possibile conoscere, attraverso numerose fotografie, angoli e scenari particolari della Regione Abruzzo.Nella sezione Chieti e provincia, se si desidera cliccare nella sezione Cattedrale di San Giustino “messali miniati Borgia e Orsini…”, non si troverà nulla poichè la Curia ha deciso che tale materiale non può essere divulgato, questo il testo della pagina non più visibile (autori del sito inabruzzo.it che noi riportiamo integralmente):

LINK RIMOSSO PER INGIUNZIONE DELLE DIOCESI DI CHIETI-VASTO O SULMONA-VALVA

Questo link è stato rimosso in seguito a una duplice diffida rivolta a questo sito, contemporaneamente e con medesimo testo, dall’Arcidiocesi di Chieti Vasto e dalla Diocesi di Sulmona Valva.

Dal 1 marzo 2007 le suddette Diocesi hanno quindi proibito all’Associazione Culturale Atlantide onlus, titolare del sito, di mettere in visione pubblica e gratuita su internet le immagini relative agli interni delle chiese, e agli oggetti custoditi in esse, ricadenti nei territori di loro competenza e di loro proprietà. Questo nonostante le immagini siano protette da copyright trasparente che le rende inutilizzabili se non per pura visione divulgativa.

Lo scopo dichiarato di questo sito, come evidenziato nella relativa pagina CHI SIAMO, è quello di rendere fruibili gratuitamente a tutti le meraviglie e i tesori abruzzesi. Lo abbiamo chiaramente spiegato alle Diocesi nelle nostre lettere di risposta.

Nonostante questo ci è stato negata senza appello la possibilità di continuare a mostrarvi tali immagini. Purtroppo non siamo quindi più in grado di farvi apprezzare liberamente e gratuitamente alcuni elementi di interesse culturale di questa regione, che per giunta in vari casi non sono ne visibili ne visitabili dal vero.

Abbiamo risposto alle diffide con richieste di chiarimenti e con proposte di dialogo e di collaborazione ma, nell’unica risposta giuntaci a fronte di quattro lettere inviate (due per ciascuna Diocesi), abbiamo trovato la porta assolutamente sbarrata. Richieste di incontro alla presenza dei rispettivi Vescovi sono state ignorate come si può chiaramente vedere nella pagina delle corrispondenze intercorse.

Che i beni culturali ecclesiastici siano proprietà della Chiesa è una realtà che non viene messa in discussione, ma riteniamo che essi siano patrimonio culturale di tutta l’umanità e non possano essere considerate alla stregua di collezioni private. Abbiamo ora richiesto alle due Diocesi gli elenchi dettagliati dei beni di loro reale proprietà. Quella di Sulmona lo ha appena fornito (8/3/2007). Sembrerebbe infatti che non tutte le chiese siano proprietà delel Diocesi, bensì alcune appartengano invece a Comuni e vari Enti, e siano solo dati in gestione o comodato alla chiesa. Sarà quindi adesso interessante capire chi ha giurisdizione e su cosa. Vi terremo informati sugli sviluppi.

Dalla Chiesa Cattolica ci saremo aspettati parole di comprensione e dialogo, collaborazione e mano tesa; almeno un incontro, ma forse le parole sono solo parole.

Fonte: Teate

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7 commenti

clarence.darrow

non capisco in base a quale legge del codice civile italiano possano impedire la pubblicazione di foto di opere d’arte vecchie di secoli. qualcuno mi illumina?

Roberto Grendene

“Dalla Chiesa Cattolica ci saremo aspettati parole di comprensione e dialogo, collaborazione e mano tesa”

Perche’ queste aspettative?
Passi per non aspettarsi certe cose, ma addirittura comprensione e dialogo mi sembra eccessivo. La CCAR e’ una entita’ che fa i propri interessi, quindi non vedo di cosa meravigliarsi se le torna comodo un comportamento del genere.

La cosa assurda e’ che lo stato finanzi l’edilizia di culto, con l’8×1000 e con gli oneri di urbanizzazione secondaria, senza pretendere in cambio nemmeno un uso pubblico di questi luoghi, che dovrebbero ospitare convegni di tutti i tipi e cerimonie di tutti i tipi, e non essere proprieta’ esclusiva di una sola confessione religiosa.

Roberto Grendene

Roberto Grendene

seasong

Ottimo, questa gente se ne ricorderà quando i comuni e le province stanzieranno fondi per il ripristino di questa o quella chiesa. Questo tipo di chiusura è sintomatico di istituzioni arrivate alla frutta.

N2RT

Mi interesserebbe sapere il motivo per cui la chiesa vuole oscurare quelle immagini… cosa c’è che “non s’ha da vedere????”

Stefano Bottoni

“Dalla Chiesa Cattolica ci saremo aspettati parole di comprensione e dialogo, collaborazione e mano tesa”

Ogni volta che la chiesa si comporta come a lei, e solo a lei, viene consentito, qualcuno si stupisce. E io mi stupisco di questo stupore.
Se a un bambino viene permesso tutto, rompere gli oggetti di casa, rispondere male a tutti, rubare i soldi dal portafogli di papà, e non lo si corregge, col tempo diverrà sempre più prepotente e pretenzioso. E così è la chiesa. Non c’è proprio nulla di cui stupirsi. C’è solo da dolersi per non averla messa in riga prima.

Vash

Ci saremmo aspettati parole di comprensione e dialogo?? Adesso sanno con chi stanno parlando, ma poi anche io sarei curioso di sapere perchè hanno reagito così.

enrico mini

E quando per visitare una chiesa, un battistero e simili ti ritrovi a dover pagare? E non allo stato ma alla chiesa! Pagare a che titolo? Per la manutenzione, la custodia ecc.? Ma tutti i soldi, 8permille, oneri per edilizia secondaria ecc. che già a piene mani la chiesa ruba alla collettività dove vanno a finire? Perchè devo pagare un balzello per vedere un qualcosa che, in molti casi, è patrimonio dell’umanità, e quindi anche mio, e da me già pagato? La risposta è semplice, si chiama latrocinio.

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